Gli appalti in Sicilia? Se li aggiudica (quasi tutti) il "CONSORZIO STABILE A.I.F.A.M."!!!

Pubblicato: 9 aprile 2024 in avvalimento, Consorzio, consorzio stabile, contratti pubblici, flussi finanziari, imprenditore, noleggi, organizzazione, protocollo di legalità, sede comune, subappalto, trasparenza

Già… ritengo adeguata l’idea che taluni imprendori decidano di unire le proprie forze nel costituire un consorzio, non soltanto per mettere in evidenza quel valido scopo organizzatico e collaborativo, ma per evitare una concorrenza che come ben sappiamo non fa per nulla bene agli affari.

Difatti, è attraverso la realizzazione di un consorzio che molte imprese coordinano quella lor partecipazione alle procedure di appalto. 

Ma nel far ciò, non bisogna dimenticare uno dei reali problemi che vede per l’appunto emergere in molti di quei consorzi…

Già… rappresenta solitamente una grave assenza giurudica e riguarda un requisito fondamentale definito “comune struttura d’impresa“!!!

Ci si riferisce ad esso, quando manca solitamente un’indipendente dotazione di un proprio organico, all’esiguità del fondo consortile, ma non solo, quando in quel consorzio non è presente una sede comune operativa (la stessa che nella maggior parte delle volte viene celata in luoghi inaccessibili, poco visibili, per non dire… occultata).

Difatti, il più delle volte quest’ultima è posta all’interno di area di proprietà terze, sì…  di soggetti che nulla hanno a che fare con quel Consorzio; d’altronde se ciascuno di bvoi prova a ricercare quella sede, scoprirà (banalmente) come di essa non esiste, ma ancor peggio, non vi è formalizzato neppure un contratto di affitto (già… a proposito di quel noto “Protocollo di legalita” che prevede la trasparenza dei flussi finanziari…),  come d’altronde non esiste per quel consorzio uno stabilimento, deposito, officina, ma ahimè manca una dotazione distaccata dei mezzi d’opera o delle necessarie attrezzature per lo svolgimento in via autonoma dell’attività del consorzio stesso!!!

Per cui, se da un lato (sulla carta) esiste effettivamente quel cosiddetto “Consorzio stabile” (ai sensi dell’art. 45, comma 2, d.lgs. n. 50 del 2016 – Codice dei Contratti Pubblici), dall’altro, quest’ultimo, manca delle disposizioni statutarie che dimostrano l’esistenza comune di una “struttura d’impresa”!!!

Quindi nello scoprire come molti di quegli appalti attualmente aggiudicati in Sicilia, siano stati affidati ad un gruppo che si sa risultare in difetto per tutta una serie di problematiche, tra cui ripeto, la reale disponibilità giuridica dei mezzi e delle attrezzature nello svolgimento dell’attività produttiva e quindi l’esistenza di una vera e prorpia struttura, intesa come – “complesso di rapporti giuridici che consentono all’imprenditore di attingere ai mezzi necessari e strumentali all’esercizio dell’impresa, nonché la capacità dell’imprenditore medesimo di organizzarli in modo da asservirli ad una nuova funzione produttiva” – mi lascia certamente basito!!!

Già… perché parliamo di un Consorzio inteso non come una “azienda consortile”, capace quindi di eseguire in proprio, ossia senza l’ausilio necessario delle strutture imprenditoriali delle consorziate, tutte quelle prestazioni affidate a mezzo del contratto e quindi diverse da quella di proprietà delle singole imprese consorziate, benché le stesse si sa… possano offrire di prestarle effettivamente!!!

Ma non solo, è in quest’ottica che quel consorzio opera in base ad rapporto “ambiguo” con le imprese associate, violando tra l’altro le regole che vedono l’esclusa l’applicazione degli istituti del subappalto e/o dell’avvalimento attraverso rapporti interni tra consorziati e consorzio!!!

Comunque… nei miei prossimi post, spiegherò ancor meglio (per alcuni miei affezionati lettori…) quanto sta attualmente accadendo nella mia regione…

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