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Alle elezioni dell’Anm (Associazione Nazionale Magistrati) di Palermo ha vinto il gruppo 101, che chiede il sorteggio del Csm.

Il consigliere togato Nino Di Matteo, in un’intervista su ‘La Stampa‘, ha spiegato che si tratta di un “segnale da non sottovalutare: tanti magistrati chiedono una cura forte per un organismo malato. 

Il sorteggio temperato, magari per un tempo limitato, è il vaccino per il virus del correntismo“.

Una cura quindi che potrebbe spezzare il dominio decennale delle ‘cordate’, come definite dallo stesso magistrato nel suo libro ‘I nemici della giustizia’, e che potrebbe restituire credibilità alla magistratura.

Il Csm non gode di una brillante storia e la bocciatura di Giovanni Falcone il 19 gennaio 1988 a capo dell’ufficio istruzione del Tribunale di Palermo rappresenta ancora una onta che solo un radicale e permanente cambiamento potrà redimere.

Tuttavia, come ha detto lo stesso magistrato antimafia, “il Csm si dibatte tra spinte al cambiamento e controspinte conservatrici, come la difficoltà di liberarsi delle vecchie logiche, dure a morire, e nella tentazione di sopire, ridimensionare“. E poi ancora “avevo sempre diffidato del Csm: isolava e delegittimava, anziché difendere, i magistrati liberi e coraggiosi, non intruppati. Quelli che, come dicevano di me, non ‘coltivano’ le domande per gli incarichi direttivi“.

Domande che, purtroppo, vengono coltivate molto spesso in seno a mere logiche di appartenenza che portano il candidato (che appartiene ad una corrente) ad avere delle corsie preferenziali, a danno di quei magistrati indipendenti che applicano la legge e garantiscono l’obbligatorietà dell’azione penale ad oggi minacciata dalla riforma della giustizia Cartabia. 

“Continuo a ritenerla dannosa e pericolosa (la riforma ndr) – ha detto Di Matteo – Sono perplesso per la prevalenza delle esigenze legate ai fondi del Pnrr su quelle di giustizia, in una visione della società dominata dall’economia e non dal diritto. 

Contesto la soluzione tecnica dell’improcedibilità, estranea alla nostra cultura giuridica, che manderà in fumo i processi anziché velocizzarli. E sono allarmato dall’attribuzione al Parlamento del potere di stabilire criteri di priorità nell’esercizio dell’azione penale†poiché quest’ultima sarà “in mano alle mutevoli maggioranze politiche. 

Difatti… il Parlamento potrà dire ai pm di perseguire prioritariamente gli scippi e solo se avanza tempo la corruzione…

Ultimamente mi capita di dover assistere a tutta una serie di circostanze nelle quali taluni soggetti non riescono a compiere, quanto sarebbe opportuno realizzare nello svolgimento della propria mansione…
Ecco quindi dover assistere a pubblici ufficiali che limitano i propri interventi, in particolare se vengono direttamente chiamati in causa, mentre altri analogamente, non procedono nel denunciare quanto è previsto nella loro funzione o quantomeno nel “codice etico“, se pur sollecitati a mezzo Pec, A.r. o quant’altro, già… fanno “orecchio da mercante” e si girano dall’altro lato…
Credetemi, l’elenco dei “quaquaraquà” è talmente lungo che non sto qui a sfiancarvi…
Viceversa, esistono una serie d’individui che dimostrano di non aver alcun timore (di niente e di nessuno), che non si piegano alle coercizioni imposte da questo sistema, che dimostrano di non subire ricatti e non devono mediare con i compromessi, perché loro non hanno mai chiesto nulla a questo sistema clientelare, ne per se e ancor meno per i propri cari, sì… sono perfettamente liberi “moralmente” e non nascondono alcuno scheletro nell’armadio!!!
Potremmo definirli “rari” e vanno fieri della propria persona, dove dignità e centralità all’onestà sono i valori unici fondamentali della propria esistenza!!!
Ma soprattutto ciò di cui sono pieni è il coraggio!!!
Un valore che manca alla maggior parte dei propri conterranei, i quali diversamente come tante “pecore” si accodano di volta in volta, al richiamo del padrone!!!
La circostanza difatti che maggiormente infastidisce non è rappresentata dalla mancata messa in pratica di una lievissima porzione di audacia…
No… osservare come la maggior parte dei cittadini abbia paura è legittimo, d’altronde con una terra come la nostra, che incentiva in maniera concreta quel messaggio “mafioso” (nel quale la coercizione rappresenta l’unico insegnamento…) che obbliga la maggior parte dei cittadini a fare o non fare una cosa, per non dover subire eventuali ripercussioni personali… cosa ci si può aspettare!!! 
Ma di contro, quei soggetti che hanno giurato la propria fedeltà allo Stato, quegli individui che giorno per giorno percepiscono il proprio stipendio da ciascuno di noi, ecco… sì a loro sì chiediamo quantomeno di fare il proprio dovere…  
Nessuno di noi pretende di vedere eroi sotto terra, non chiediamo loro di rischiare la propria vita per come hanno fatto altri nei lunghi anni passati di lotta alla mafia, criminalità, terrorismo e quant’altro…
No, ciò che desideriamo non è questo, d’altronde per poco più di 1.800 euro come si potrebbe chiedere di morire per la Patria, quando ben altri, incassando centinaia di migliaia di euro e senza mai rischiare nulla… se la stanno mangiando!!!
Ma una cosa possiamo chiederla, esaminare i documenti di cui si viene a conoscenza e senza subire sottomissioni “gerarchiche”, verificare se quanto riportato in quei carteggi, abbiano un valore concreto da poter dar vita ad una eventuale inchiesta e non riporre nel dimenticatoio gli esposti ricevuti… soltanto perché un semplice cittadino ha dimostrato di possedere quel coraggio che altri – pur avendo una toga, un’uniforme o anche un semplice incarico di pubblico ufficiale – non hanno, tanto da soffrire una pseudo forma di “fastidio”, nell’apprendere che in altri, quelle loro mancate motivazioni, siano così fortemente presenti!!!
Come si dice… volere è potere!!! Loro hanno sì il “potere”, ma mancano ahimè nel “volere”…       
D’altro canto, percepire che altri riescano a compiere qualcosa che nel corso della propria vita ci si era proposti di fare – ma che per ragioni varie (non sto qui ad elencarle) non sono state espletate – porta taluni individui a distaccarsi da quei soggetti “coraggiosi“!!!
Chissà debbo credere che in loro nasce forse l’invidia!!!
Sì… è come quando si era a scuola, non riuscendo con le proprie forze a dimostrare il proprio di coraggio, si criticava coloro che riuscivano ad evidenziarlo…
E’ un circolo vizioso, dove l’altrui comportamento impavido viene giudicato come un qualcosa da non premiare, anzi rappresenta la conseguenza di un’altrui volontà al non volersi piegarsi alle regole del sistema (che peraltro è ciò che da sempre loro fanno…), circostanza quest’ultima vista in maniera negativa, poiché la promozione di quell’agire esterno potrebbe causare o ancor peggio mettere successivamente in difficoltà l’autorità di quel pubblico ufficiale…
Ora… se non fosse che da sempre possiedo una grande autostima, ma soprattutto credo di ever dato prova d’essere stato una persona tenace, quanto sopra, porterebbe il sottoscritto inevitabilmente a subire un tracollo, sì… perché mi verrebbe da pensare che forse qualcosa in questo mio voler agire sia errato, come se il voler combattere questo sistema corruttivo e criminale possa essere scorretto, inopportuno o ancor peggio che, quanto provo quotidianamente a compiere non interessi a nessuno, ancor meno a chi dovrebbe – proprio per quella funzione istituzionale che rappresenta – interessarsene… 
Difatti, una cosa in questi anni l’ho capita!!!
Qualcuno in questi anni… ha provato a farmi credere che esercitare il proprio dovere da cittadino sia sbagliato o per meglio dire che da solo non basti!!!
Perché esso dipende da circostanze che non sono sotto il nostro controllo, in particolare mi riferisco a quelle legate al mondo della giustizia, che – per come abbiamo visto in  questi giorni – sono state “infettate” da un virus chiamato “massoneria, corruzione e clientelismo“!!!
Ma il sistema ora (forse) – grazie alle attuali inchieste giudiziarie – verrà resettato e così attraverso l’ingresso di nuovi soggetti autorevoli e soprattutto intransigenti, quanto finora non realizzato in questi anni, potrà essere ripreso e chissà (probabilmente…) terminato!!!
Ecco perché se subisci un’ingiustizia, consolati: la vera infelicità consiste nel commetterla!!!
Ho l’impressione ultimamente che alcuni uomini dello Stato all’interno di quei Tribunali, nell’applicare la legge attribuiscano un senso diverso dal palese significato delle parole, secondo connessioni diverse da quelle che sono le reali intenzioni del legislatore…
Ad esempio la truffa… rappresenta il tipico reato che si concretizza non attraverso la cooperazione della vittima, in quanto manca di fatto il consenso, ma nasce dall’errore derivante dall’inganno perpetrato dal soggetto attivo del reato…
Di una cosa sono ormai certo e cioè sul diverso modo da parte dei giudici d’interpretare una norma giuridica e scoprire di come, nel nostro sistema giuridico, la stessa norma venga interpretata in “cento†modi diversi!!!
Certo, il numero indicato potrebbe sembrare un’esagerazione o un classico comune modo di dire, ma da qualche parte ricordo d’aver letto che esisterebbero “144 modi diversi d’interpretare una norma giuridica 
Ciò che non riesco a comprendere e se ci sia da parte di quegli uomini di legge, la volontà a interpretare in modo corretto o del tutto arbitrario, quanto viene loro portato a conoscenza…
Non voglio entrare nel merito soggettivo, se pur in quest’ultimo periodo, abbiamo assistendo a pericolosi livelli di corruzione, compiuti proprio all’interno di quegli uffici, che hanno visto quali indagati, proprio alcuni di quei signori togati…   
Lungi naturalmente da me attribuire quelle decisioni quasi fossero valutazione inesperte o causa di una inadeguata preparazione, oppure di chi non sa vedere il testo della norma inserito in un sistema coordinato, ma quanto sopra lo ritengo impossibile, in quanto parliamo di soggetti che conoscono perfettamente le norme giuridiche…
Ecco perché ai giudici è assegnato il preciso ruolo di applicare la legge per risolvere le controversie sottoposte al loro giudizio, ma devono altresì non alterare… quel quadro d’insieme!!!
Spesso, pur essendo ogni giudice libero di interpretare la legge, prende solitamente in considerazione il “precedente orientamentoâ€, sia per motivare le ragioni di una pronuncia non conforme o per aderirvi con locuzioni del tipo dottrinale, giurisprudenziale e autentica…
Può però accadere, che il magistrato, pur ricorrendo ai criteri sopra enunciati, non trovi una norma che disciplini o si adatti perfettamente al caso concreto, ed allora non potendosi sostituire, almeno nel nostro sistema al legislatore per creare una norma ad hoc, può applicare la disciplina legislativa prevista per fattispecie simili…
Teorie a parte, ciò che interessa comprendere è quale “logica razionale†segua il legislatore nell’ambito di quella sua discrezionalità, perché ultimamente ho come l’impressione che in alcuni Tribunali della nostra isola (ad esempio… Messina e/o Siracusa…), si segua una strada poco incline alla giustizia, ma bensì vi è la volontà ad assecondare o ancor peggio a insabbiare quei rapporti presentati che forse ormai da troppo tempo, sono rimasti lì inoperosi… a prendere polvere su quelle loro scrivanie.
E sì… sarebbe veramente increscioso doversi rivolgere altrove, ad esempio anticipare le notizie sui media, affinché si possa riuscire ad ottenere quel naturale impegno da parte di taluni “ambigui” magistrati… 
Ma quando c’è la necessita di far prevalere la “giustizia”, qualunque strada deve essere intrapresa, perché può essere quella giusta per far emergere definitivamente quella spiacevole verità!!!
Diceva Aldo Moro: Quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta. La verità è sempre illuminante e ci aiuta ad essere coraggiosi.