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Continuando con quel sistema colluso che interviene, protegge, condiziona e modifica i processi, ecco un articolo interessante che spiega in maniera perfetta, quanto accaduto alcuni anni fa ad un imprenditore pugliese. 

Ci sono la massoneria e i servizi segreti deviati. C’è persino il sistema Gladio, l’organizzazione paramilitare nata su impulso della Nato in chiave antisovietica. Sono gravide di questi riferimenti le minacce di morte raccontate, quando, “dopo dieci anni, il pozzo si è prosciugatoâ€. Le confessioni fiume rese dall’imprenditore di Corato (Bari) Flavio D’Introno dicono di una paura piena, ma anche di depistaggi e di una fuga all’estero ben architettata, il “sistema Albaniaâ€. Le sue parole ricostruiscono gli ingranaggi del presunto sistema di corruzione nel tribunale di Trani e inchiodano il magistrato Michele Nardi, almeno stando alle oltre 800 pagine di ordinanza firmata dal gip del Tribunale di Lecce Giovanni Gallo. Ieri, sono state eseguite le misure di custodia cautelare in carcere a carico suo e dell’ex pm di Trani Antonio Savasta, oltre che di un ispettore di polizia. Tra le misure interdittive notificate, una è a carico del noto imprenditore Luigi Dagostino.

LE MINACCE DI MORTE E LO SPAURACCHIO GLADIO

“Disse che se io parlo allora mi doveva far ammazzare da questi dei servizi segreti, tanto lui a Lecce era molto potente, conosceva gip, capo procura, conosceva tutti, disse: ‘Tu sei un morto che cammina se parli’, disseâ€. Così D’Introno ricostruisce lo “stillicidio†durante gli interrogatori, perché Nardi ci andava giù pesante quando lui non era disponibile: “Quando faccio vedere la tua foto – gli avrebbe detto – faccio uscire a uno e viene qua… io ho i contatti con i servizi segreti. Ho sentito “Inzerrillo†disse su un altro procedimento penale della struttura Gladioâ€. Lo ribadisce più volte: “Nardi mi ha minacciato di morte dicendosi capace di fare del male sia alla dottoressa Licci (la pm, ndr) che a me che al luogotenente Santoniccolo per il tramite dei servizi segreti deviatiâ€. Così Flavio D’Introno s’è deciso a parlare. Inizialmente, riferisce solo dei suoi rapporti con Nardi, cerca di tener fuori Savasta, in virtù del “patto d’onore†tra loro. Pian piano, però, si apre e delinea i contorni di quella che lui stesso definisce “associazione a delinquere†finalizzata alla corruzione in atti giudiziari, accusa che per il gip ha sostanza.

L’imprenditore 46enne fa di più: per dare maggiore riscontro alle sue dichiarazioni, nell’autunno scorso prende a registrare con lo smartphone i colloqui al bar e altrove. A tratti i rapporti si invertono. Savasta evidentemente ha seri timori: lo invita a non dire nulla di loro e gli promette 50mila euro per fuggire alle Seychelles. È il “prezzo del silenzio di D’Introno – è annotato nell’ordinanza – così come emerge il pieno coinvolgimento anche di Nardi nella strategia finalizzata a comprare il silenzio, provvedendo a fornirgli i mezzi per fuggire dall’Italia e rendersi definitivamente irreperibileâ€. Il 18 novembre 2018, Savasta consegna a D’Introno i primi 1.800 euro a titolo di anticipo, perché “diciamo tu ti rendi conto che dovremmo vergognarci di vivere per quello che uscirà fuori di merdaâ€, gli spiega l’ex pm.

A CIASCUNO IL SUO RUOLO

È l’epilogo di un’organizzazione in cui ciascuno ha il suo ruolo, nella ricostruzione fatta dal pm Roberta Licci e dal procuratore di Lecce Leonardo Leone De Castris: “Nardi è colui che stabilisce le regole organizzative dell’associazione e la ripartizione dei profittiâ€, “crea i contatti, acquisisce informazioniâ€; Savasta, “in virtù delle sue funzioni presso la Procura di Trani, concretamente ha il potere di intervenire ed agisce attivando le più disparate iniziative giudiziarieâ€.

Vincenzo Di Chiaro, ispettore presso il commissariato di Corato, “ha il compito di predisporre false relazioni di servizio e comunicazioni di reato, tutte puntualmente ‘canalizzate’ in modo tale da farle pervenire direttamente a Savasta†ed è il trait d’union tra quest’ultimo e D’Introno; Simona Cuomo, nella sua veste di avvocato, “fornisce copertura giuridica alle iniziative concordateâ€, costruendo anche false denunce. Grazie a questa architettura si sarebbe consumata più volte la svendita della funzione giudiziaria, un “asservimento, e la circostanza rende se possibile ancora più squallida l’intera vicenda, che i due magistrati – scrive il gip – offrono all’imprenditore D’Introno per risolvere i suoi guai giudiziari, imprenditore visto quale una ‘gallina dalle uova d’oro’ a cui spillare denaro e altre utilità in ogni possibile occasioneâ€.

IL SISTEMA DEL 10%

Dalle carte, disseminate di omissis, emerge che i due magistrati hanno tenuto rapporti diretti anche con altri imprenditori, capitolo su cui le indagini sono ancora in corso. Il sistema, comunque, sempre lo stesso: Nardi “pretendeva il 10 per cento su tutte le questioni trattate da altri magistrati grazie alla sua intercessioneâ€. Pur essendo ormai da diversi anni in servizio a Roma, ora come pm e prima nell’ispettorato del ministero della Giustizia, aveva, a quanto pare, porte aperte nella locale Procura: “Nardi – stando a quanto riferito da D’Introno – aveva il tabulato dei turni dei magistrati di Trani ed era in grado di segnalarmi i giorni precisi per fare in modo che le denunce da me presentate andassero direttamente nella competenza di Savastaâ€. Nardi tornava nella sua città ogni fine settimana e “ogni dieci, quindici giorni io gli consegnavo soldi in contanti, 1000, 2000, 1500â€, rivela l’imprenditore.

In un decennio gli avrebbe dato di tutto, come prezzo della mediazione “ma anche con il pretesto di dover comprare il favore di altri giudiciâ€: un viaggio a Dubai da 10mila euro; la ristrutturazione di un immobile a Roma per 120mila euro e di una villa a Trani per 600mila; diverse somme in contanti; un Rolex d’oro dal valore di 34mila euro; due diamanti da 27mila euro ciascuno. Nardi inizia a proporre poi investimenti nella capitale, come due appartamenti in Piazza di Spagna, finiti in una indagine per bancarotta fraudolenta che lui sta seguendo. Di più: gli chiede due milioni di euro, somme che giustifica come necessarie per corrompere altri giudici, ad una settimana dalla definizione del processo Fenerator in cui l’imprenditore è imputato per usura. D’Introno, però, non ha più soldi. E da quel procedimento giudiziario, anche in appello, ne esce con una condanna. Dopo anni di versamenti, inizia a pensare di “essere stato sfruttato senza in fondo ottenere i risultati che gli erano stati garantitiâ€.

IL TENTATIVO DI DEPISTAGGIO

Nardi a quel punto gli fa paura: vanta amicizie potenti e la capacità di influenzare gli ambienti giudiziari. Del procedimento a suo carico a Lecce, ad esempio, sembra sapere molto sin dall’inizio, grazie ad una talpa (non individuata) nel palazzo di giustizia salentino. Poiché sa – è la motivazione per cui è stata accolta la richiesta di custodia cautelare in carcere – tenta la carta dell’inquinamento probatorio: “In sostanza – spiega D’Introno – lui mi diceva di riferire volutamente durante i contatti telefonici delle circostanze non aderenti alla realtà, per creare delle prove a suo favore che gli servivano per depistare le nostre indagini di cui lui era sempre a conoscenza. In questo modo si garantiva l’impunità o meglio una imputazione più blanda, di cui era stato già rassicurato da sue fonti interne alla Procura di Lecceâ€. Per lo stesso motivo, Nardi avrebbe orchestrato con l’avvocato Cuomo una strategia tale da rendere Savasta “il capro espiatorio di tutta la vicendaâ€. Invece, l’imprenditore puntualizza: sì, “erano un tutt’uno†ma “Savasta eseguiva gli ordini di Nardi. Nardi comandava, la parola precisaâ€.

COME PILOTARE I PROCESSI

Su “mandato di Nardi†e con la collaborazione dell’ispettore Di Chiaro, Savasta avrebbe cercato di pilotare i processi di primo e secondo grado in cui era imputato D’Introno. Lo avrebbe fatto, in cambio di complessivi 300mila euro, con il fuoco incrociato: stando all’impianto accusatorio, si è mosso attivando – pur non essendo titolare del procedimento Fenerator – procedimenti penali a carico di parti offese e testimoni, a mezzo stralcio da suoi procedimenti concernenti persone e vicende del tutto scollegate. Al poliziotto il compito di creare l’input, depositando annotazioni di polizia giudiziaria e informative di reato attestanti false circostanze e supportate da false dichiarazioni rese da due uomini di D’Introno. Tutto con l’obiettivo di minare l’attendibilità delle prove d’accusa a carico di quest’ultimo. L’imprenditore sarebbe stato aiutato anche per fronteggiare cartelle esattoriali per milioni di euro e nel tentativo di un “golpe aziendale†nella Ceramiche San Nicola, una delle più redditizie aziende di famiglia, che avrebbe voluto sfilare dalle mani del padre e della sorella attraverso un continuo attacco giudiziario sferrato da Savasta.

L’articolo è stato estratto da: https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/01/15/massoneria-servizi-deviati-gladio-le-minacce-di-morte-del-giudice-allimprenditore-che-non-poteva-piu-pagarlo/4897863/

Mamma Rai scende a difendere i suoi figli! 

Appena vengono intaccati quei suoi referenti politici, quegli uomini di partito che foraggiano una Tv di Stato (la stessa di cui molti di noi farebbero a meno, ma che ahimè siamo costretti ogni anno a pagare, neppure fossimo in Corea del Nord), ecco quindi che in questo pseudo Stato democratico, appena si prova ad esprimere i propri “liberi pensieri” ci si ritrova immediatamente attaccati e posti sulla gogna!!!

Ieri sera, mentre scrivevo un post su quella festa dei lavoratori, mia moglie nel cambiare canale si soffermava su Rai Tre dov’era in corso quel concerto del Primo Maggio e si stava per l’appunto esibendosi l’artista Fedez… 

Canta una canzone ed inizia il suo monologo rivolgendosi direttamente al Presidente del Consiglio: “Buon primo maggio e buona festa a tutti i lavoratori. Anche a chi un lavoro ce l’ha ma non ha potuto esercitarlo per oltre un anno. E quale migliore occasione per celebrare la festa dei non lavoratori se non un palco, per i lavoratori dello spettacolo questa non è più una festa”!!!

Continuando: “Caro Mario, capisco perfettamente che il calcio è il vero fondamento di questo Paese, però non dimentichiamoci che il numero dei lavoratori del calcio e il numero di lavoratori dello spettacolo si equivalgono. Quindi, non dico qualche soldo, ma almeno qualche parola, un progetto di riforma in difesa di un settore che è stato decimato da questa emergenza e che è regolato da normative stabilite negli anni Quaranta e mai modificate a dovere fino a oggi. Quindi caro Mario, come si è esposto nel merito della superlega con grande tempestività sarebbe altrettanto gradito il suo intervento nel mondo dello spettacolo, grazie”.

Ma la parte più forte è quella che Fedez rivolge ai politici, ma non solo: attacca la Lega sul Ddl Zan e citando quei suoi esponenti locali del partito ricorda quelle loro frasi vergognose contro i gay a cui si aggiunge una polemica contro l’associazione Pro Vita…

Nell’ascoltare quel messaggio, mia moglie ed io concordiamo sin da subito che alle parole del cantante sarebbero seguite tutta una serie di attacchi, in particolare dagli esponenti della Rai ed anche da quei referenti di partito; e difatti, dopo solo un’ora, tutti i social parlavano su quanto fosse accaduto! 

La replica dei vertici Rai si era fatta sentire con le parole (Fedez per fortuna sembra aver preso esempio dal sottoscritto, che sin da quando aveva 18 anni aveva l’abitudine di registrare tutto: sia audio che video): “Si adegui al sistema“!!!

Verrebbe da dire, per come hanno fatto loro o chi negli li ha preceduti!!! 

Che schifo… sembriamo di essere in uno Stato totalitarista, altro che in una Repubblica democratica!!!

Peraltro vorrei ricordare come quella “Società” (per chi non lo sapesse, si tratta difatti di una società concessionaria in esclusiva del servizio pubblico e quindi non privato, radiotelevisivo in Italia) impone a chiunque vada in onda, di anticipare il testo del proprio intervento prima d’andare in onda, perché possa essere sottoposto ad approvazione politica!!!

Approvazione che secondo Fedez: “non c’era stata in prima battuta o meglio quei vertici di Rai3 mi hanno chiesto di omettere i partiti e i nomi e di edulcorarne il contenuto. Ho dovuto lottare un pochino ma alla fine mi hanno dato il permesso di esprimermi liberamente”, ha detto sul palco Fedez, che già nei giorni precedenti si era schierato in più occasioni a favore del ddl Zan e contro l’omotransfobia”!!!

Caro Fedez… in alcuni miei precedenti post non ho manifestato atteggiamenti generosi nei tuoi confronti – mai comunque sotto il profilo professionale –  questa volta però hai compiuto un salto di qualità, hai perfettamente utilizzato quella tua visibilità per fare qualcosa d’importante e di generoso, lanciando un messaggio sociale importante perché sono in molti gli ipocriti nel nostro paese che hanno paura di esporsi, già… si nascondono o ancora peggio come ignavi non pronunciano mai una parola perché sono proprio loro i primi a fomentare quell’odio a cui ogni giorno assistiamo!!!

Ecco perché ti dico grazie a nome di tutte le persone perbene di questo paese e se mai “mamma Rai” dovesse decidere di limitare sulle proprie reti ogni tua eventuale esibizione,  beh… ti basterà semplicemente inviare sui social un semplice “post” e vedrai che saremo in migliaia a giungere a Roma, per cacciare definitivamente da quelle poltrone raccomandate… quei suoi inutili dirigenti!!!     

Non so quanti di voi ricordano ciò che è successo trentasette anni fa (era il 2 Aprile 1982) nelle isole Falkland, tra Regno Unito e Argentina…  
Una guerra che durò due mesi e fu vinta dagli Inglesi, dopo che l’Argentina aveva attaccato quelle isole per riconquistarle dal dominio britannico (che vige ufficialmente dal 1833).
Il Regno Unito inviò subito nella zona navi, aerei, sottomarini e scacciò in soli 74 giorni le forze argentine che avevano occupato gli arcipelaghi!!!
Quanto sopra per far comprendere in quali modi opera quel Regno, non ci pensa un attimo… d’altronde basti pensare alla Germania (nazista) di Hitler che pur provandoci, non riuscì mai a distruggere quell’allora impero!!!
L’Iran ora, attraverso i suo “pasdaran“, sta provando ad alzare la tensione, proprio contro le petroliere battenti bandiera inglese dinnanzi a quello stretto di Hormuz, dove ogni giorno centinaia di navi colme di petrolio provenienti dai paesi del golfo, attraversano quell’angusto passaggio per dirigersi nei porti di mezzo mondo… 
Anche l’ambasciatore di Londra, pochi giorni fa, ha comunicato che è giunto il tempo che il regime iraniano si dia una regolata, prima che i due paesi si trovino ad affrontare una pericolosa escalation!!!
Ma lo stato islamico ha dimostrato di non tenere in considerazione quei consigli, tanto d’aver sequestrato la “Stena Impero“, battente bandiera inglese, dopo che più di due settimane fa, la petroliera “Grace 1″ era stata sequestrata dai Royal Marine britannici al largo di Gibilterra…
Secondo l’ambasciatore iraniano, l’aumento delle tensioni inglesi è dovuto principalmente ai cambiamenti in corso nelle politiche interne,  un chiaro riferimento all’establishment della difesa del Regno Unito e ai suoi alleati all’interno dei cosiddetti “think tank” (come il il neo conservatore della Henry Jackson Society) e soprattutto quei potenti alleati di petrolio (come ad esempio l’Arabia Saudita) e ovviamente i costruttori di armi,
Il rischio è rappresentato da una escalation militare incontrollabile  e la situazione nel Golfo Persico sta diventando di giorno in giorno sempre più pericolosa…
A dar manforte al Regno Unito ci sono ovviamente gli Stati Uniti che dopo essersi ritirati nel maggio scorso dall’accordo iraniano sull’emissione nucleare, hanno iniziato ad inasprire economicamente le sanzioni sulle industrie petrolifere e petrolchimiche dell’Iran…
Per dimostrare la propria forza militare, gli Usa hanno inviato nell’area portaerei nucleari… ma ugualmente l’Iran non si è fatta intimidire, preparando migliaia di missili da lanciare appena dovesse essere attaccata…
Va ricordato d’altronde come l’aver imposto sanzioni all’Iran, sta causando enormi difficoltà a quei paesi che hanno necessità di ricevere le importazioni di petrolio greggio come ad esempio il nostro paese, anche perché tutto ciò ha permesso ad atri altri produttori di petrolio di far lievitare i prezzi, penso agli Emirati Arabi Uniti, Qatar, Kuwait, ma anche altri come ad esempio la Russia… 
Il rischio è che la tensione attualmente in corso potrebbe costringere l’Iran a bloccare quello Stretto di Hormuz, con barriere artificiali, navi relitto fatte affondare appositamente, mine navali, ecc…  tutti espedienti per evitare di garantire l’approvvigionamento energetico di greggio nel mondo… 
D’altro canto così non si può continuare… Sappiamo bene come le esportazioni di petrolio siano la linfa vitale del sistema economico iraniano e le sanzioni imposte finora stanno causando una minaccia alla salvaguardia dei propri cittadini, con ripercussioni che iniziano a mostrare pesanti perdite nell’economia reale del paese…
Prima che sia troppo tardi… l’ONU deve intervenire, senza farsi influenzare dagli Usa e Regno Unito, ma operando in maniera neutra per risolvere il problema in maniera celere, prima che si dia inizio (per come molti desiderano, in particolare i produttori di armi pesanti “major weaponsâ€, potenti fabbricanti di aerei, navi, sottomarini, carri armati e sistemi missilistici, che vorrebbero alleggerire quei loro colmi depositi…) ad una nuova escalation militare!!! 

Certo, comprendo perfettamente la solitudine che in questo periodo sta provando… 
Lo “STATO”… si quello con le lettere maiuscole, ha un brutto difetto, incoraggia noi cittadini a compiere il nostro dovere ed in particolare in questa terra, ci chiede di non essere omertosi e di combattere in ogni momento quei poteri collusivi e corruttivi mafiosi…
Ma quando uno di noi compie quanto gli altri evitano di fare, ecco che il sistema si blinda e colui che denuncia viene solitamente lasciato solo…
Al sottoscritto volgarmente parlando… mi si fa un “pomp…” e difatti ho dimostrato di non aver paura di ciò che ho è fatto e soprattutto di quanto ancora sto per compiere… e che proprio in questi giorni verrà evidenziato in alcune nostre note testate giornalistiche…
Le minacce o le intimidazioni d’altronde fanno paura soltanto a chi ha paura, a chi ha vissuto o continua a vivere di riflesso negli altri, a chi ha sperato in quegli appoggi politici, imprenditoriali e mafiosi, gli stessi ai quali, ha da sempre dovuto sottostare e che senza di essi o ancor meglio… senza quelle opportune protezioni ha dimostrato non saper vivere e quando infatti quegli “appoggi” non vengono più concessi, ecco che ci si è ritrovati soli ed esclusi da tutti!!! 
Per cui caro Avv. Fiumefreddo, continui per la sua strada, denunce questo sistema malato e non abbia paura per la sua incolumità!!!
Lei non è solo… basterà chiamare ciascuno di noi in appello, già, noi cittadini onesti che in meno di 24 ore scenderemo in piazza per difendere il suo operato ma soprattutto la sua persona…
Non tema nulla, perché solo chi minaccia oggi in questa città… deve avere paura!!!
Le forze dell’ordine (tutte) stanno compiendo a Catania un lavoro egregio; certo qualche “tumore maligno” è stato finalmente allontanato e qualche altro ancora purtroppo va combattuto… ma per il resto, gli uomini e le donne a difesa oggi di questa nostra città, meritano il nostro plauso…
Le denunce come vado ripetendo ogni giorno… vanno fatte e intuisco come i malanni di questa città siano enormi e coinvolgono ahimé ancora oggi… molti miei concittadini o responsabili di quelle PA; ed è purtroppo a causa di ciò, dell’enorme numero di inchieste, che quanto denunciamo non trova sin da subito una celere soluzione… ed a volte si è portati (per accelerare) ad amplificare la notizia tramite i media…
Egr. Amministratore, proceda con quelle denunce e non si faccia intimidire da eventuali ritorsioni o vendette, poiché è quello che sperano d’ottenere!!!
La magistratura e la procura, saprà compiere a pieno il proprio dovere e vedrà come sin dai prossimi giorni, saranno in molti a comprendere, che il tempo della disonestà è giunto ormai alla fine… e soltanto chi ha qualcosa da temere da quella azione, dovrà iniziare ad avere paura…
Come diceva Giovanni Falcone: “Occorre compiere fino in fondo il proprio dovere, qualunque sia il sacrificio da sopportare, costi quel che costi, perché è in ciò che sta l’essenza della dignità umana”…
Ecco, è propriamente a quella dignità che dovrà essere ispirata ogni Sua azione, poiché è grazie a quei suoi gesti (che anche ciascuno di noi prova a compiere quotidianamente…), che si potrà vedere un giorno questa nostra isola “bellissima”… si come una donna senza più quei tentacoli che l’avvinghiano… 
Quando si è fatto il proprio dovere, si è fatto quello che si supponeva fosse parte delle nostra responsabilità, poiché il dovere è come un obbligo e man mano che cambiano i ruoli nella nostra vita, cambiano anche i nostri doveri: recarsi sul posto di lavoro ogni mattina, essere un buon genitore, comportarsi in modo onesto e perbene, sono tutti doveri: essi hanno a che fare anche con il senso di moralità di ciascuno di noi. 
D’altronde, sentire di aver compiuto il proprio dovere è ciò che fa dormire tranquilli, quasi quanto… avere la coscienza a posto!!!

Bagheria non è cosa loro“… così il Presidente Renzi ha commentato la notizia sulla rivolta degli imprenditori di Bagheria… aggiungendo inoltre un grazie al “coraggio di chi rifiuta ricatti, grazie a Carabinieri ed organi inquirenti“… 
Si potrebbe parlare di evento storico… ma la verità è che questo non è il primo caso… anzi rappresenta in questi ultimi anni, quel proseguo naturale (forse) di un cambiamento…  
Proprio l’altro ieri sera in Tv… nel talk show “OpenSpace” condotto da Nadia Toffa (curato dalla redazione delle “Iene”), c’era infatti tra gli ospiti della puntata, il pasticciere Santi Palazzolo che, proprio con la sua denuncia, ha fatto incriminare l’ex presidente di Confcommercio (ed ex vicepresidente Gesap) Roberto Helg, ma che oggi, a causa di quanto denunciato… rischia di fatto… di perdere il proprio locale!!!
Abbiamo sentito anche il giornalista Enzo Palmesano, che per le sue inchieste è stato licenziato per ordine di un boss della Camorra e dove proprio lo scrittore Saviano ne denunciò la vicenda…
C’era anche il direttore di Telejato, Pino Maniaci, che con le sue continue inchieste è stato più volte vittima d’aggressioni…
E cosa dire di quegli imprenditori, che nei primi mesi di quest’anno, proprio da Corleone hanno rotto il muro dell’omertà, denunciando e facendo arrestare i propri aguzzini, per voler dire basta con l’estorsioni…
Oppure di quei dipendenti di Caltanissetta che hanno denunciato il proprio datore di lavoro, che pretendeva da essi, il 30% della loro busta paga, minacciandone in caso contrario… il licenziamento!
Ed ancora… soltanto di pochi giorni fa (siamo nel mese di Ottobre), i Carabinieri del comando di Catania, hanno ricevuto una denuncia da parte di un imprenditore, costretto (a suo dire) a titolo gratuito, ad eseguire lavori di ristrutturazioni, a compensazione di quanto avrebbe dovuto versare…
L’elenco è lungo… e come dai dati finora emersi si potrà verificare, denunce ne sono state fatte e molte di queste partono da tempi lontanissimi… e quindi, pur ricevendo con soddisfazione l’annuncio riportato (a caratteri cubitali) nella giornata di ieri… dove, 35 imprenditori di Bagheria, hanno deciso di dare una svolta, ribellandosi al pagamento richiesto dai consueti esponenti della criminalità organizzata, rimango alquanto scettico… sulla promozione data a tale notizia, per le ragioni che ora andrò ad esprimere…
Quanto sopra difatti… cela il vero quesito e cioè, se il dover pagare, non abbia nascosto quei possibili vantaggi personali e/o societari, tra chi ha deciso di sostenere con il proprio appoggio (denaro, assunzioni o quant’altro) quelle associazioni criminali e chi invece, in maniera opposta e sin da subito, ha deciso di denunciare o preferire chiudere i battenti della propria attività, decidendo anche, nei casi più estremi, di allontanarsi definitivamente con la propria famiglia, da quella terra…
Innanzitutto, non mi sorprende aver appreso come, in alcuni casi, la vittima, abbia deciso soltanto ora di denunciare… a distanza di vent’anni e dopo essere definitivamente giunto sul lastrico e costretto a chiudere la propria attività (considerato che, negli anni precedenti non si era mai ribellato…). 
Perché ciò che non si vuole dire è che a partecipare (se pur condizionati da quelle “pressioni” esterne…) si sono ottenuti dei vantaggi!!!
Già… è stato ampiamente dimostrato, come l’essere affiliati (perché pagando… si accetta di fatto quel sistema) permette di essere privilegiati… per esempio diventando esclusivi fornitori della zona, commercianti a cui viene permesso di aprire una attività commerciale (possa questo essere un negozio d’abbigliamento o un punto vendita alimentare), le commesse pubbliche casualmente (e li si dovrebbe aprire un’altra pagina infame…) vengono di volta in volta affidate a chi appartiene a quel cerchio ristretto, anche i lavori privati, per nuove costruzioni o anche semplici ristrutturazioni, vengono appaltati alle imprese amiche “associate”, mentre gli altri… quelli sì onesti… restano a guardare…
Quindi, mentre alcuni “paganti” imprenditori crescono, beneficiando dei servizi offerti da quell’imposto sistema,  gli altri vedono precludersi qualsivoglia aspettativa e soprattutto quella tanto desiderata libera concorrenza…
Mi chiedo quindi, quando si sapeva di godere di quei benefici, quando osservavate l’invidia che provocavate nei vostri compaesani, quell’espressione del tutto umana che accompagnava… sentimenti acrimoniosi, ecco allora dov’eravate, facevate finta di non sapere a chi dovevate tutto???
Per favore… basta con queste solite propagande elettorali… si sa, cosa nostra nostra… toglie, cosa nostra dà… già, dà a tutti i suoi “attori” quei privilegi che altrimenti non avrebbero (sia per proprie incapacità, che specialmente, per inadeguati meriti professionali…), vantaggi quindi ricevuti e dei quali, si era perfettamente consapevoli, quando, a suo tempo, si era deciso di entrare in quel sistema per interpretare il ruolo assegnato!!! 
Ecco, era allora… in quel preciso momento che bisogna decidere dove stare… non dopo… non oggi… non basta ora fare le vittime, come non basta a quegli associati criminali… proclamarsi pentiti… dopo essere stati arrestati!!!
Non è così che si potrà debellare questa piaga… non è chiedendo collaborazione ai criminali che si potrà eliminare la mafia… ( le collaborazioni dei pentiti, servono solo a fare luce su quanto accaduto… e non non su come si sta evolvendo quell’organizzazione malavitosa…).
Ciò che necessità da sempre… è fare sentire il peso dello Stato… quella forza che non permette più a nessuno di poter decidere se scendere a compromessi, quella libertà di legalità e democrazia, che deve imporsi su regole e dettami scritti…
C’è la necessità di fare valere le ragioni dei cittadini onesti, perché chi non vuole stare con questo sistema di diritto… va definitivamente colpito e allontanato… anche in un’isola se necessario!!!
Solo così finiranno le violenze, gli abusi, le corruzioni e collusioni, questo generalizzato malaffare, presente anche purtroppo nelle nostre istituzioni…
C’è poco da stare allegri… per un pizzo che oggi non si paga… c’è ne sono centinaia di migliaia che pagano e soprattutto che non denunciano!
Ed è in ognuna di quelle mancate denunce che lo Stato dimostra i propri limiti… perché si sa… chi lotta può anche perdere, ma chi non lotta ha già perso in partenza!!!