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Già, come si dice a Catania: “scicamuli cette notizie, ca è megghiu pi tutti” (stracciamole certe notizie, che è meglio per tutti)!!! 

Sì… in particolare proprio per chi quelle notizie preferisce tenerle celate.

Il sottoscritto d’altronde ha sempre pensato di sapere cosa ci potesse essere scritto in quella nota “agenda rossa” del giudice Paolo Borsellino, quali nomi e cognomi fossero riportati e chi in particolare, avesse fatto in modo che quel memorandum scomparisse per sempre o quantomeno fino ad oggi…

Già… se ci pensate la risposta è banale e si potrebbe riassumere in questa semplice frase: chi ha beneficiato delle Stragi e degli stravolgimenti politici nel nostro Paese??? 

Ah… vedo che anche voi sapete la risposta, eppure negli anni si è continuato a far finta di niente o forse dovrei dire, ci si è comportati analogamente come i cittadini di quel Comune, salito alle cronache in questi giorni, per non aver riconosciuto in quel loro ospite “domiciliato”, il primo latitante più ricercato d’Italia!!!

Ed allora, ricordando quanto a suo tempo “cosa nostra” abbia compiuto con estrema  brutalità per lo sgarro subito e per il tradimento di quel suo partner politico chiamato “Democrazia cristiana”, ecco essendo giunti allora ad un bivio (e con l’allora Capo dei capi corleonesi in gattabuia), si pensò d’impostare in quegli anni un nuovo progetto politico, ma soprattutto d’elevare qualcuno al di sopra di ogni sospetto, capace di ricevere il sostegno elettorale di quell’associazione criminale, in cambio certamente di una nuova collaborazione con garanzie sia sul piano degli investimenti nel territorio isolano che in quelli della riforma sulla giustizia…

Ma per ottenere quanto sopra, era indispensabile condizionare il voto dei cittadini e ciò è stato possibile attraverso l’esecuzione delle stragi prima e l’inizio della seconda Repubblica dopo!!! 

Questi due circostanze, hanno fatto in modo d’allontanare definitivamente molti di quegli iscritti ai partiti di governo, dirigendo le loro preferenze verso qualcosa di nuovo, un cambiamento radicale effettuato con la certezza o quantomeno la speranza, che quella scelta rappresentasse la decisione giusta.

Ma tutti noi sappiamo bene che non andò così, abbiamo visto cos’è accaduto negli anni, letto dai media le dichiarazioni dei pentiti, compreso dai verbali di processo quanto fosse realmente accaduto in quel periodo, il tutto peraltro confermato dalle sentenze di condanna per concorso esterno in associazione mafiosa!!!

Far finta ora di dimenticare quegli eventi scomodi, non farà minimamente migliorare le coscienze di chi ha partecipato a quel colpo di Stato, come sappiamo…  senza sparare un colpo!!!  

Peraltro, auspicare che questo Paese possa decidere un giorno di raccontare la verità è fare i nomi e i cognomi di quegli interpreti sarà qualcosa che non accadrà mai, d’altronde parliamo degli stessi soggetti che hanno assicurato a quest’ultimo capo di cosa nostra, di rimanere latitante per oltre trent’anni!!!

C’è un filo sottile che lega lo Stato all’Antistato, quest’ultimo sostenuto – come ormai evidente a tutti – da massoneria e mafia, un connubio collaudato che decide quando e come procedere, chi colpire e chi aiutare, affinché gli interessi di una parte non vadano a condizionare quella dell’altra, perché in fondo vi è un’intesa tra quei reciproci poteri, una vera e propria alleanza che permette, in qualunque momento, di incontrarsi (quasi sempre in campo neutro) e definire quelle ignobili trattative di cui ormai siamo ormai stanchi!!!

Non si contano più gli anni da quando si è dato inizio al programma di cattura del più importante latitante di “cosanostra”
Ogni tanto sentiamo notizie nei Tg in cui si è prossimi alla sua cattura ed altre volte in cui ci viene raccontato che egli è defunto da parecchi anni…
Poi c’è la volta in cui qualche pentito ci rivela che è vivo e vegeto, ed altre volte in cui ci viene proposto il nome del nuovo boss che ha preso il suo posto…
Una cosa è certa… la confusione è totale!!!
Anzi… ho come il sospetto che forse quanto accade viene appositamente compiuto… affinché tutto resti inalterato!!!
D’altronde diceva Arthur Schnitzler: “L’ordine è qualcosa di artificioso… il naturale è il caos”!!!
Come dargli torto, ogni qualvolta che sembra si stia giungendo al suo arresto, ecco dissolversi tutto, in primiss egli.. che sembra svanire come un fantasma, già, è come se venisse puntualmente informato da qualcuno…
Pensate che quanto appena detto sia un sospetto??? 
No, ora non più… ne abbiamo avuto la certezza, infatti, con questa pesante accusa la Procura della Repubblica di Palermo ha fatto scattare le manette ad un ufficiale della Dia di Caltanissetta, ad un carabiniere in servizio a Castelvetrano e non solo, insieme a loro è stato arrestato anche l’ex sindaco di Castelvetrano, Antonio Vaccarino, in passato in contatto epistolare con il boss latitante. 
Sembra che dalle indagini i due militari, di cui uno in servizio presso la direzione investigativa antimafia di Caltanissetta e l’altro un appuntato presso la compagnia di Castelvetrano, siano accusati di rivelazione di segreto d’ufficio, accesso abusivo a sistema informatico e favoreggiamento… 
Ora finalmente, si comprendono meglio i motivi per cui uno dei boss più ricercati al mondo e forse l’unico ancora rimasto che conosce i segreti delle più importanti stragi di mafia, sia ancora latitante.
Come riportavo sopra è finito in manette anche l’ex sindaco di Castelvetrano Antonio Vaccarino., detto “Svetonioâ€, un soprannome sembra attribuitogli proprio dal boss latitante Matteo Messina Denaro, all’epoca in cui lo stesso, per incarico del Sisde (del generale Mario Mori), intrattenne una corrispondenza con il capo mafia latitante, qualcuno racconta all’insaputa di quest’ultimo, sperando in una sua resa. 
Circostanza inconsueta quella adottata dal boss che, una volta scoperto l’inganno  o per meglio dire il doppio gioco, non l’abbia punito… 
Comunque, questa operazione ha definitivamente confermato quelle collusioni che da sempre chiunque di noi – semplici cittadini – avevamo sospettato e cioè che al servizio del boss, vi fossero alcuni di quegli investigatori, che sulla “carta”, erano impegnati nella sua cattura…
Cosa aggiungere… 
Ho l’impressione che nessuno abbia realmente interesse a prendere quel boss, forse perché egli garantisce con la sua presenza, quell’equilibrio interno necessario a quell’associazione criminale, che viceversa, senza la sua supervisione, sarebbe sicuramente a rischio e darebbe il via a una serie di guerre fratricide già viste… non solo in Sicilia ma in tutto il territorio nazionale, ed è proprio ciò che lo Stato non vuole e quindi, buona latitanza…

A inizio anno avevo parlato dell’attuale capo di cosa nostra, Messina Matteo Denaro, ma nel contempo avevo accennato a talune divergenze che proprio quel “Capo dei capi” Totò Riina aveva espresso intercettato in talune sue dichiarazioni, nelle quali non riconosceva quale suo erede, quell’ex “luogotenente” 

Ecco quindi oggi arrivare la notizia che è stata smantellata la nuova cupola di “cosa nostra”, ma soprattutto è stato dichiarato dagli inquirenti che tra i 46 arresti, è stato preso l’erede di Totò Riina!!!
Certo qualcosa non mi quadra, perché fino a pochi giorni fa la Polizia di Stato aveva arrestato (per associazione a delinquere di stampo mafioso) Leo Sutera, un anziano boss di Sambuca di Sicilia, considerato fedelissimo di Matteo Messina Denaro… 
Il provvedimento era giunto al termine di una complessa attività d’indagine che aveva permesso d’individuare il Sutera come a capo dell’area agrigentina e da sempre, è stato considerato tra i massimi esponenti di quell’associazione criminale…
Ma soprattutto, egli è stato da sempre considerato uno degli uomini di fiducia del latitante Matteo Messina Denaro, al quale era stato legato da un’antica amicizia, intrattenuta attraverso il sistema dei pizzini…
Ed allora mi chiedo: “Chi comandava la mafia secondo le nostre forze dell’ordine, Matteo Messina Denaro o Settimo Mineo???”.
Comunque, possiamo dire che in un qualche modo, la risposta l’hanno data proprio loro, sì… oggi, arrestando il secondo a favore del primo, che quindi resta di fatto l’unico capo…
Certo, quanto compiuto in questi mesi ha messo in grave difficoltà i vertici della mafia siciliana, in particolare quella commissione provinciale, che si ritrova ogni giorno di più, senza quei suoi anziani referenti…
E’ curioso comunque scoprire come da un lato quel latitante (messo tanto in discussione dall’ex padrino Riina) sia stato dato tra l’altro da molti pentiti, come deceduto, resti di fatto, non solo ricercato dalle forze dell’ordine italiane ed anche estere, ma soprattutto a capo di quell’associazione criminale, a scapito proprio di chi doveva rappresentare per egli, un diretto contendente, ma che ora improvvisamente, grazie all’arresto di oggi, viene messo fuori…
Ma… sarà che non credo alle coincidenze, ma ho come l’impressione che qualcuno (come si dice dalle nostre parti…), se lo sia giocato!!!

Finalmente qualcosa si sta muovendo…
Dopo quasi 25 anni di latitanza, si è compreso che forse è giunto il momento d’arrestare quel capo dei capi, l’ultimo boss di Cosa nostra: Matteo Messina Denaro.
Ed allora, con la speranza di porre fine a quella lunga latitanza e di effettuare finalmente quell’arresto, gli organi di polizia hanno messo in pratica ciò che viene definita un’operazione di “recisione” nell’ambito dei suoi legami familiari…
Ecco quindi perché stamani sono state eseguite una serie di provvedimenti di fermo, nei confronti di ben 22 presunti affiliati a famiglie mafiose  di Castelvetrano, Campobello di Mazara e Partanna…
Le accuse a vario titolo nei confronti di quegli indagati sono come al solito, associazione mafiosa, estorsione, detenzione di armi, danneggiamento e soprattutto intestazione fittizia di beni…
Certamente, colpire i beni patrimoniali, rappresenta come sappiamo un bel passo avanti verso quella lotta, anche se abbiamo visto negli anni di come, l’enorme patrimonio accantonato è stato reinvestito in altre nazioni e rappresenta oggi per quell’associazione criminale, un pozzo senza fine, al quale fare ricorso, soprattutto nei momenti di difficoltà come questi… 
Il “boss” d’altronde ha dimostrato negli anni di essere sicuramente non solo scaltro, ma soprattutto prudente… non fidandosi di nessuno ed utilizzando per le proprie direttive, i cosiddetti “pizzini”, quei foglietti di carta scritti di suo pugno, con i quali fare prevenire le disposizioni a tutti i suoi affiliati. 
Peraltro, a poco sono serviti in questi anni i pedinamenti, le intercettazioni, gli appostamenti, in particolare in quell’arduo territorio di Castelvetrano, ed anche questi ultimi arresti di propri familiari, saranno stati già da egli previsti e a cui avrà predisposto – nel caso fossero sopraggiunti – nuove direttive verso altri suoi fedelissimi…
D’altronde, se dalle intercettazioni dei suoi seguici, egli viene considerato a tutti gli effetti come fosse “Padre Pio”, si comprende quanto difficilmente egli potrà essere tradito da quel ristretto gruppo di componenti… 
Il messaggio che passa è che il “boss” mafioso compie i “miracoli” a differenza dello Stato che non li sa fare!!!
Egli si presta ad aiutare chi ha bisogno, trova un’occupazione a quanti si rivolgono ad egli, partecipa ad eventuali difficoltà economiche familiari, protegge ed assiste da possibili soprusi ed infine, segue le vicende di ciascuna famiglia, quasi fosse un patriarca…
Permettetemi una considerazione provocatoria, ma se ci fate caso… quel suo modo di agire, rappresenta in maniera pratica, quanto purtroppo non viene compiuto dal nostro Stato o meglio da quei suoi “corrotti” e il più delle volte inconcludenti “governanti”!!!
Ecco perché inspiegabilmente, i cittadini venerano quel boss, ma soprattutto ritengono vitale quel sistema mafioso/clientelare, perché quella sua costante presenza, garantisce di fatto, i reali bisogni di cui si ha necessità e a cui questo nostro Stato purtroppo non riesce a dare soluzioni!!!
D’altronde, basti rileggere il post pubblicato ieri, intitolato “Se la mafia viene considerata più forte dello Stato… la colpa è principalmente delle Istituzioni!!!”: http://nicola-costanzo.blogspot.it/2018/04/se-la-mafia-viene-considerata-piu-forte.html dove si comprende il perché questo boss, Matteo Messina Denaro, venga considerato dai molti suoi concittadini, quasi un parente acquisito, da proteggere ad ogni costo!!!
Un legame quindi, non solo vissuto in ambito familiare, ma bensì intrinseco con quella popolazione, in quanto garante per molti di essi – se pur attraverso metodologie e/o attività, considerate di fatto illecite – di quel necessario benessere individuale e sociale…
Fintanto quindi che sarà questa la realtà di quei territori degradati e soprattutto “abbandonati” dalle Istituzioni, serviranno a poco – se non a nulla –  il numero d’arresti portati avanti dalle nostre forze dell’ordine nei confronti di parenti, amici e conoscenti vari… 
Perché vedrete… ci sara sempre qualcuno disposto in quel particolare contesto a proteggere e anche a ospitare in casa propria, quest’ultimo considerato “santo”!!!

Qualcosa sta emergendo…

Pensare che un boss come Totò Riina, non avesse intuito che in quella sua cella, non fosse intercettato… è voler dare dello sciocco ad un soggetto, che  per vent’anni, ha tenuto sotto scacco lo Stato!!!
Per cui, dando per palese, che egli fosse a conoscenza che qualcuno lo stesse ascoltando, questo capo mafia, dopo quasi 25 anni dal giorno del suo arresto, ha iniziato a esternare in questi ultimi mesi, le proprie valutazioni su quanto realmente accaduto, al compagno di aria, Alberto Lorusso.
Intercettazioni poi… stranamente finite in tutti i telegiornali, quasi ci fosse una regia occulta, che volesse a tutti i costi, che quelle dichiarazioni venissero pubblicate dai media…
Ma perché??? Cosa vi è da comprendere in quelle frasi dette??? C’era forse occultato qualche messaggio subliminale… e per chi??? Per qualche importante personalità delle Istituzioni??? Oppure il messaggio era diretto a qualche politico influente???
Certo, il fatto che soltanto ora si facciano emergere queste intercettazioni, è alquanto strano…
Non è che il boss… giunto ormai ad una condizione di salute sofferente, stia cercando di fare comprendere a chi di dovere, che è giunto il tempo di mettere in atto, quanto allora concordato e cioè, la promessa di un suo silenzio, in cambio (dopo questi 25 anni di detenzione…) di poter trascorrere questi suoi ultimi giorni, con i propri familiari??? 
Ed ora, avendo egli compreso che “qualcuno”… stia mancando a quell’accordo, ha iniziato a inviare quei messaggio a chi di dovere… iniziando improvvisamente non soltanto a parlare, ma anche a presentarsi (come ha fatto alcuni giorni fa…) in videoconferenza davanti ai giudici di Palermo, per seguire (disteso su una barella…) “casualmente”, l’udienza della trattativa Stato- mafia!!!
Ed ora dopo il boss di cosa nostra è la volta di Giuseppe Graviano, padrino del quartiere “Brancaccio”…
Un’altro capomafia che inizia a parlare… 
Sì… per quasi un anno, è stato intercettato mentre chiacchierava con Umberto Adinolfi (anch’egli dietro le sbarre nel carcere di Ascoli Piceno) sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia!!!
Sempre la stessa storia… che va ripetendosi!!!
Si ha l’impressione oggi, che c’è una parte delle Istituzioni che vorrebbe far emergere quanto è accaduto in quegli anni… ed un’altra, legata a quella passata istituzione, che fa di tutto perché non emerga nulla, anzi spera che tutto resti – così com’è – occultato!!!
Da questa diatriba, ecco emergere sui media… e non si comprende come, i dialoghi di Graviano, quel patto tra lo Stato e la mafia per far cessare le stragi… ed ancora, egli parla di Silvio Berlusconi, che chiama confidenzialmente “Berlusca”, dal quale, ha ricevuto una richiesta (molto probabilmente non da lui direttamente… ma sicuramente tramite un proprio referente di fiducia “siciliano”… il sottoscritto ha in mente ad esempio M.D.): “Mi ha chiesto questa cortesia… per questo c’è stata l’urgenza. Lui voleva scendere… però in quel periodo c’erano i vecchi e lui mi ha detto ci vorrebbe una bella cosa“.
Sembra che si riferisca allo scendere in politica… e ad una chiara allusione alle stragi del ’92 che vedrebbero l’allora imprenditore ispiratore di quel progetto e la mafia sua esecutrice, nel tentativo di dare definitivamente una spallata a quella vecchia politica. 
Ma lo stesso “Cavaliere” viene descritto dal boss Graviano, come un traditore… “Quando ha cominciato negli anni ’70 ha iniziato con i piedi giusti, mettiamoci la fortuna che si è ritrovato ad essere quello che è. Quando lui si è ritrovato un partito così nel ’94 si è ubriacato e ha detto “Non posso dividere quello che ho con chi mi ha aiutato” e pigliò le distanze da noi e ha fatto il traditore”!!!
Un uomo ingrato quel “Berlusca” che avrebbe lasciato marcire al carcere duro, tutte quelle persone innocenti che per lui si erano sacrificate, mentre di contro egli, “è stato disposto a pagare il silenzio delle buttane”, riporta in maniera tagliente il capomafia… 
Certo qualcosa è successo… come qualche concessione è stata fatta a questo boss… ad esempio la strana gravidanza della moglie di Graviano, rimasta incinta mentre lui era per l’appunto al 41 bis, riletta ora come una concessione dello Stato a Cosa nostra…. o anche, la fine degli attentati o la riforma alleggerita del carcere duro… che era d’altronde, quanto voleva la mafia!!!
Ormai di una cosa siamo certi… la storia di questo paese, in particolare la lotta a quella associazione criminale chiamata mafia, non è quella che ci è stata raccontata o che qualche storico di parte, ci ha voluto negli anni descrivere…
La verità è che una parte delle Istituzioni e della politica, ha negoziato con cosa nostra, trovando in essa un ausilio necessario, per ribaltare quello stato di cose, quei referenti politici e soprattutto quei tre partiti di maggioranza ed opposizione (DC-PSI-PCI) che da 50 anni controllavano questa nostra Repubblica…
Ormai è certo… e quanto diceva il giudice Borsellino, descrive perfettamente quanto accaduto in tutti questi anni: Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio: o si fanno la guerra o si mettono d’accordo!!!