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Il nostro paese è specializzato in truffe!!!

Leggere infatti dell’ennesimo mancato pagamento di tasse e imposte, bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio di denaro, ormai non fa più… ne caldo e ne freddo!!! 

D’altronde basti vedere quanto accade a molti nostri politici seduti in quelle poltrone del Parlamento, in particolare a quelle loro attività imprenditoriali, con centinaia di migliaia di euro che non si sanno che fine facciano, eppure alla fine, tutto continua in maniera lecita, già… tra una illegalità di fatto conclamata!!!

Sì… le forze dell’ordine compiono ogni giorno il proprio lavoro, ovviamente quando ciò non gli viene impedito, debbo dire in maniera egregia, ma quanto poi quel lavoro serva, beh… questo è tutto da scoprire!!! 

Ripeto, nulla a che dire sulle indagini compiute dalla nostre “Guardia di Finanza” che determinano solitamente quei provvedimento di sequestro preventivo tra beni mobiliari e immobiliari (emessi dai Gip del Tribunali su richiesta delle Procure), patrimoni che vengono poi gestiti dal tribunale attraverso i propri nominati amministratori giudiziari… 

Ma purtroppo gli escamotage per bypassare quei controlli e soprattutto quei sequestri sono ben conosciuti in quegli ambienti, in particolare da quegli addetti ai lavori, difatti, se da un lato quell’operato svolto sembra condurre effettivamente a quei voluti principi di legalità, dall’altro, basta poco a quei truffaldini, sì… potrei affermare non più di un giorno, per ripartire nuovamente con una altra società, limpida e cristallina, in particolare agli occhi delle Prefettura e delle Camera di commercio…

Come si dice: morto un Papa se ne fa un altro e tutto ricomincia d’accapo!!!   

Ecco su quale percorso giudiziario si è indirizzato il nostro Paese!!!

 “È in corso una smobilitazione della legislazione antimafia, si dice che Cosa Nostra non c’è più e che va abolito il 41 bis”, ovviamente non sono io a dirlo o meglio, il sottoscritto lo va ripetendo da un bel po’ di anni, ma comprenderete come il mio giudizio non rappresenti nulla di eclatante, dal momento che non ricopro alcuna posizione istituzionale, ma certamente l’operato compiuto costantemente come semplice cittadino – prima ancora che come delegato di un’associazione antimafia – mi ha portato a comprendere come in questi anni la giustizia, abbia deciso di percorrere una strada volta ad ostacolare o quantomeno a ritardare le attività di contrasto nella lotta alla criminalità organizzata e soprattutto verso la corruzione!!!

Quanto sta di fatto accadendo grazie a magistrati compiacenti presso taluni Tribunali, ha permesso di creare quei meccanismi deviati di complicità, compromessi, boicottaggi, ostruzionismi, rallentamenti, occultamenti, coperture, tutte procedure irregolari per creare disordine e caos, affinché la verità non giunga mai ad esser riconosciuta!!!  

Il sottoscritto in questi lunghi anni ha potuto vivere sulla propria pelle il fastidio dato per aver fatto il proprio dovere!!!

Vi è quasi una repulsione a questo modo di essere e non mi riferisco ai cosiddetti affiliati o a quanto dimostrano d’appartenere con le loro azioni a quella criminalità organizzata ed anche a quel sistema deviato politico/massonico/imprenditoriale, no… quei soggetti in un qualche modo, proprio per quel loro essere senza dignità, in un certo senso li comprendo… 

Ciò che viceversa mi da maggiormente fastidio è vedere gli occhi di quelle persone “comuni”, di coloro che vorrebbero farti credere d’essere onesti, già di avere anch’essi qualcosa in comune con il sottoscritto, ben sapendo nel loro intimo, quanto lontani siano dal solo potersi paragonare al sottoscritto!!!

Certo mi si dice a volte di essere “pesante“, di non comprendere i limiti, quando è giunto il tempo di doversi fermare, già… come se alla legalità si possa dare un termine, una linea di demarcazione, oltre la quale tutto è possibile, sì… tutto permesso!!!

Io comprendo questo ambiguo comportamento, perché quando un individuo nel corso della propria vita si è svenduto, quando si è compromesso, ecco che inizia a  pensare che anche gli altri debbano essere come lui, a giustifica del loro scorretto operato iniziano a credere che non può esserci chi viceversa è riuscito a non piegarsi, già… a non farsi corrompere, perché durante il corso della propria vita c’è sempre qualcosa di cui si ha bisogno e quindi non si può fare a meno degli altri, delle loro raccomandazioni, di quei favori strettamente personali, delle mazzette, di tutti quei meccanismi deviati e lerci con cui essi viceversa stanno convivendo… 

Dice bene il mio omonimo Nicola: “Il potere non vuole “gente pensante”, ma vuole conigli e gente accomodante che pur di avere uno sgabello è disposta anche a prostituirsiâ€. 

Già… il Procuratore della Repubblica di Catanzaro Dott. Gratteri, risponde così alla domanda sul perché negli anni siano sfumate, dopo tante indiscrezioni, le sue possibili nomine a prima a ministro della Giustizia e, recentemente, come capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. 

Nicola… Nicola… tu sei come me… noi siamo uguali e noi siamo precisamente come ho scritto in un mio post “Ribelli” e questa tipologia di soggetti a modello “cani sciolti”, liberi e indipendenti, non potranno mai far carriera, perché noi non siamo ricattabili e quindi sfuggiamo a qualsivoglia inquadramento!!!  

“La mancata nomina a ministro è ormai archeologia, ma non è importante sapere che Giorgio Napolitano non ha voluto (Procuratore, mi permetta di aggiungere che forse un giorno scopriremo quanto realmente accaduto in questo nostro paese) è importante sapere chi è andato da Napolitano per dirgli di non farmi ministro, che è un’altra cosaâ€, ha dichiarato Gratteri parlando dal carcere di Opera, in uno degli incontri del suo tour milanese organizzato dall’associazione “Su la testa†presieduta dall’ex consigliere regionale lombardo, Luigi Piccirillo. 

“Io per la mia natura e per il mio lavoro sono allenato a essere un decisionista. Per me – ha sottolineato il magistrato calabrese – la mediazione è un accordo al ribasso, significa arrivare a una decisione che accontenta tutti e quindi la non soluzione del problema. Noi invece dobbiamo fare quello che serve, rispetto alla funzione e al ruolo che abbiamo. E questo tipo di ragionamento al potere fa pauraâ€.

Procuratore, se la cultura della legalità passasse da uomini come Lei, me e molti altri, questo nostro paese sarebbe sicuramente meraviglioso e non esisterebbe più alcuna associazione criminale e la politica e i suoi interpreti, sarebbe libera da qualsivoglia compromesso!!!

Ma purtroppo tra un po’ Lei non ci sarà a svolgere quel suo incarico, di me forse… resteranno le condanne, le denunce in corso, quelle presentate e  quelle rimaste celate dentro i cassetti di un qualche magistrato e chissà se forse queste mie parole, espresse da un semplice Blog e seguite da tutti quegli incontri dove ho provato a trasmettere quel messaggio di legalità a molti ragazzi, ecco… chissà se forse un giorno, quanto si è insieme seminato, Lei col suo incarico ed io con la mia passione, porterà finalmente a quel rinnovato cambiamento a cui da sempre fortemente credo, perché rappresenta uno dei motivo fondamentali della mia vita, dandomi la forza a per continuare, ma soprattutto per non fermarmi!!!

Nicola, cosa aggiungere: andiamo avanti…

Cosa avevo scritto alcuni giorni fa… 

Ecco le foto esposte presso le pareti di quella scuole con le immagini delle nostre vittime della mafia, giudici, uomini delle istituzioni, militari, ma anche semplici cittadini coraggiosi e poi, sempre in quella scuola ( ma potrei dire anche in tantissime altre, vedasi quanto accaduto a certi insegnanti di Campobello di Mazara…) ci sono loro, quei soggetti che vengono tra l’altro insigniti dal nostro Presidente della Repubblica, per la loro opera di “legalità”!!!

Minch…, mi viene da dire, ma prima di dare plausi e insignire onorificenze non sarebbe il caso di valutare quei particolari soggetti così fortemente dediti alla legalità, riconoscendone con i fatti, il reale contributo dato sul campo nel contrasto di quelle attività promosse da quella associazione criminale???

L’avevano chiamata la “preside antimafia” ed ora che i carabinieri del Nucleo investigativo di Palermo sono andati a notificarle l’ordinanza e rimasta quasi sorpresa… 

Questa preside insieme al suo vicepreside e ad una dipendente di una rivendita di prodotti informatici, sono ora accusati di peculato e corruzione, tutti ai domiciliari per una indagine che ha svelato l’ennesimo sistema criminale messo in atto in questo fragile e corrotto paese…

Ora certo sono tutti a meravigliarsi su quanto accaduto, direi quasi sorpresi, come se nessuno sapesse che queste situazioni sono all’ordine del giorno, d’altronde basti vedere quanto accaduto poche ore fa a Latina, con l’arresto di un magistrato che si occupava di beni sequestrati ( di cui parlerò domani…) e che dimostra ancora una volta, come anche nei Tribunali lo schifo è fortemente presente e chi ha il coraggio di denunciare – ecco caro Presidente Mattarella forse sono questi i soggetti che le dovrebbe premiare, ma lasciamo perdere, tanto è fiato perso – si ritrova coinvolto in un sistema che gli si ritorce contro, già… un muro di gomma fatto di connivenze e affiliazioni massoniche!!!

Come riportavo sopra le prove ci sono è le denunce altrettanto, ma nonostante quanto fatto da quei cittadini coraggiosi, ci si ritrova sempre a dover combattere contro un sistema posto a protezione degli amici degli amici, già proprio come quelli di cosa nostra, ma questi hanno le toghe, posti lì a fare in modo che alla fine ci si scoraggi e ci si arrenda, questo ovviamente è quanto essi sperano… poveri illusi: non sanno con chi hanno a che fare!!!

Già… come dicevo è veramente incredibile quanto avviene, ma d’altronde non vi è modo di contrastare questo sistema corruttivo e clientelare, poiché la maggior parte di quei magistrati, con quelle loro arbitrarie azioni, con quegli ambigui provvedimenti, con quei sospetti stralci e quant’altro posto in campo, evidenziano palesemente di essere fortemente compromessi!!!

E difatti ritengo dalla mia personale esperienza, che è soltanto attraverso azioni di forza come quelle mediatiche, che si riesce – il più delle volte – a far primeggiare la verità, sempre che si riesca a coinvolgere quei direttori di quotidiani o testate web, disposti a metterci la propria faccia e a seguire quelle valide argomentazioni, altrimenti ahimè si finisce come il giornalista Massimo Giletti, zittito e limitato dalla propria redazione, pur di insabbiare tutte le verità scomode di cui era venuto a conoscenza e che qualcuno ha imposto che non venissero portate alla luce!!!

E la chiamano “antimafia”: si del caz…!!!

Lo ha detto il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, durante un evento organizzato intitolato: “Legalità e Solidarietà: diritti ed etica per un welfare moderno”.

Una cosa è certa, che le mafie utilizzino i canali delle PA per raggiungere i loro scopi è cosa ormai risaputa e quindi nel sentir parlare di “etica” in un paese che non conosce la distinzione tra bene e male, non può che farmi sorridere…
Certo, parlare di etica è veramente difficile, in quanto quel concetto è strettamente legato a comportamenti morali a cui la maggior parte dei miei connazionali dimostra indifferenza, anzi loro hanno scelto il peccato rispetto all’obbligo morale di tendere verso il bene del paese, facendo valere così non virtù, ma quei propri vizi, gli stessi che determinano tutte quelle circostanze illegali, collusive e corruttive, di cui  abitualmente sentiamo parlare nei notiziari.

Ciò che non si vuol comprendere è che quei responsabili delle pubbliche amministrazioni, proprio per il ruolo che ricoprono, sono chiamati quotidianamente ad agire in modo etico e morale, cercando quindi di fare sempre ciò che è giusto per il bene comune.

“Il problema del contrasto alla corruzione e ai collegamenti con le mafie – precisa ancora il Procuratore – è difficile da risolvere perché quest’ultime non fanno più uso di metodologie coercitive bensì mirano a trovare accordi anche con quella parte della pubblica amministrazione che preferisce farsi corrompere”.

E sì perché va detto, a nessuno di loro viene richiesto in maniera forzata di compiere quelle azioni irregolari o contrarie alla legge, non si tratta quindi di dover subire pressioni esterne che rendono quindi difficili le decisioni da prendere, quelle eticamente giuste…

No… essi si prestano in maniera spontanea a quelle azioni, offrono a quel sistema corruttivo se stessi pur di ricevere qualcosa in cambio, tra l’altro va detto, quella mancata moralità porta ciascuno di essi a non pensare minimamente a quelle eventuali conseguenze negative che si potrebbero ahimè patire, perché sanno che la giustizia, quella messa in campo dentro i Tribunali, non giungerà mai a loro… 
D’altro canto va detto, a poco o nulla servono quegli strumenti di controllo, ad esempio i codici etici, di condotta, i controlli interni ed esterni etc… accertamenti che non modificano minimamente le azioni improprie di molti funzionari pubblici, che per come vediamo ogni giorno, continuano ad essere costanti se non in aumento…

E difatti, “negli ultimi decenni – sottolinea Gratteri – c’è stato nel nostro Paese un forte abbassamento della morale e dell’etica che ha investito il mondo delle professioni, facilitando le mafie e portando ripercussioni nel lavoro. In particolare le mafie, non hanno più il problema di doversi arricchire perché già lo sono di loro, il reale problema difatti consiste nel giustificare la ricchezza posseduta, in particolare quando chiamati in causa dalle forze dell’ordine, ed allora ecco che improvvisamente si scopre come quel denaro sia servito per acquistare alberghi, ristoranti, pizzerie, terreni, attività commerciali, imprese, ma nonostante tutto ciò, non sono ancora capaci di fare il riciclaggio sofisticato”!!!

Ma d’altronde va detto, osservando come la corruzione si sia fortemente connessa con quasi tutte le attività di questo Paese, grazie soprattutto anche a decisioni politiche scellerate che vanno nella direzione opposta ai concetti di legalità, ecco che si palesa ovunque una totale sfiducia dei cittadini nei confronti della pubblica amministrazione, ma non solo, anche di quel sistema giudiziario che si macchiato di connivenze massoniche e mafiose, le stesse che hanno fatto perdere efficienza ed efficacia alle istituzioni pubbliche, causando un danno sociale ed economico significativo.

Il Procuratore Gratteri suggerisce quindi che per i sopraddetti motivi vi sia bisogno di “sbloccare le assunzioni nella pubblica amministrazione, perché in Italia a soffrire sono le forze dell’ordine e gli uffici giudiziari. Solo sbloccando le assunzioni, avremo persone specializzate e capaci”!!!

Ma vorrei chiedere al procuratore, quando ad essere assunti saranno i giovani “raccomandati”, quando quelle assunzioni verranno – per come abitualmente avviene – pilotate da quel sistema corrotto, quando quei giovani sono i figli dei genitori immorali e soprattutto ricattati di questo Paese, gli stessi che hanno trasmesso ai loro figli quel germe infetto della corruzione, mi dica, cosa ci potremmo mai aspettare da questa nuova linfa che trasporta solo fetido marciume???   .

Procuratore, comprendo il suo nobile sentimento d’aspettazione fiduciosa che ha nei confronti delle nuove generazioni, ma ritengo che questa sola speranza non basti a cambiare il Paese, perché solo cambiando le regole, rafforzando la trasparenza, adottando leggi e normative che impongono la pubblicazione di informazioni sulle attività svolte e soprattutto attraverso l’accesso del pubblico a tali informazioni, di cui la maggior parte di esse, mostra essere ancora obsolete.
Proprio ieri ad esempio, nel ricercare un contatto telefonico all’interno di una pagina web istituzionale, mi sono imbattuto su numero telefonici del tutto inesistenti (difatti sto già preparando il mio prossimo post…).

Ecco, da quest’ultimo esempio si comprende in quale paese viviamo, uno Stato dove ai suoi cittadini  non interessa nulla, se non le proprie “robe” già come quel “Mazzarò” nella novella del Verga;  pensano tutti ai propri interessi o come ripeto spesso, al proprio orticello, poi per il resto, ciascuno, si fai i caz… propri e degli altri pensa: possono pure morire!!! 

 
Auspicare quindi che attraverso lo sviluppo di una cultura d’integrità e responsabilità si possa modificare questo attuale stato di cose o che attraverso la formazione e la sensibilizzazione di giovani funzionari pubblici si riesca finalmente ad elevare a quei valori etici ed morali, gli stessi che dovranno guidare nel tempo ogni loro azione, beh… mi sembra tutto alquanto magnifico, peccato che tutto ciò, sia ancora fortemente distante dalla realtà!!!
La speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose; il coraggio per cambiarle.
Sant’Agostino

Che vi sia una commissione “massonica” che collega la parte malsana delle istituzioni, della politica, dei servizi segreti e ahimè della criminalità organizzata, è cosa ormai assodata!!!

Il sistema gestisce gran parte dei centri di potere come sanità, tribunali, lavori pubblici, università, imprenditoria, ma soprattutto politica!!!

Basta poco per scoprire quel sistema criminale, alla fine di questo si tratta e non vi è alcun bisogno di disturbare valenti magistrati o efficienti uomini delle forze dell’ordine e neppure attendere le dichiarazioni di qualche pentito, no… basta semplicemente seguire l’operato di quei soggetti cui si è venuti a conoscenza, quelle loro frequentazioni, le particolari amicizie, l’iscrizione a note associazioni e/o fondazioni, sono semplici indicatori per far emergere tutte le loro malefatte…

Difatti, più ci si addentra in certi meccanismi, più si ha la certezza, ma potrei aggiungere le prove, che intorno a certi provvedimenti si adombri l’esistenza di una “cupola” che manovra e indirizza quelle disposizioni, quelle misure a cui i cittadini auspicano, ma che improvvisamente devia su due percorsi, uno che ne favorisce il proseguo, l’altro che si trasforma in un muro, direi di gomma, già… con il quale non ci si riesce mai a scontrare, difatti non si troverà mai soluzione!!! 

Non importa quanti documenti come prove si possiedono, non importano le inchieste giudiziarie a Vs. favore, come ancor meno valgono le indagini condotte dalle forze di polizia che evidenziano le truffe e i raggiri commessi da quel sistema, da quei loro uomini e donne, seduti in quelle poltrone istituzionali, alla fine tutto viene insabbiato, censurato, proprio perché quei nomi e cognomi, appartengono a quello stesso sistema massone che dovrebbe giudicarli, ma essi sanno che dall’altra parte vi sono quei loro “fratelli”, sanno difatti di poter contare sulla complicità di molti giudici, gli stessi che alla fine aggiusteranno le sentenze richieste, assistiti tra l’altro da uomini in divisa e da funzionari e dirigenti in quegli uffici sensibili, che fungono da vere e proprie talpe in quegli negli uffici giudiziari.

La massoneria sfrutta appieno i suoi adepti, tra l’altro ciascuno di essi sa di essere compromesso in quanto ricattabili e quindi obbligati a sottomettersi alle volontà dei propri superiori, sì… di quella loggia esoterica e di fratellanza,  sono soggetti emeriti che però si son macchiati d’aver affiliato taluni individui di quel mondo criminali, gli stessi che si sa possedere segreti inconfessabili. 

Ed infine i rapporti che coinvolgono politici e amministratori locali, quest’ultimi disposti a barattare i voti ricevuti con una serie di facilitazioni che vanno dall’approvazione di quelle richieste ufficiali, ma soprattutto all’aggiudicazioni di gran parte degli appalti pubblici… 

Una cosa è certa, l’uso del “segreto” quale mezzo di potere ha determinato in questi trent’anni la trasformazione di molte logge in veri e propri comitati d’affari, potemmo anche dire in nuovi partiti politici, sorretti quest’ultimi da rapporti con il crimine organizzato, con i servizi segreti deviati e soprattutto con il terrorismo stragista!!!

Il problema di fondo quindi non è in se l’esistenza o meno di queste logge massoniche, ma il punto fondamentale è costituito dalle infiltrazioni nelle società civile, azioni che di fatto condizionano la vita di ciascuno di noi!!!

Essi infatti, nel perseguire quei loro obiettivi, puntano al raggiungimento di fini illegali non solo nell’economia reale, utilizzando talvolta strumenti di riciclaggio, ma è attraverso la politica e quei centri operativi del voto di scambio politico-mafioso che decidono grazie a consorterie le sorti di  magistrati, concorsi universitari, carriere politiche, alti gradi militari, cariche istituzionali, uomini da adibire ai servizi segreti, ai consigli di amministrazione delle banche e/o degli istituti finanziari, ed infine, dispongono quali imprenditori e industriali debbano proseguire la loro attività e chi viceversa debba chiudere definitivamente i battenti!!!