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Avevo scritto ieri una provocazione “Tutti assolti perché il fatto non sussiste…“, ma completavo il mio post dicendo che “si fosse scelto di passare alla trattativa e ceduti al ricatto lo Stato si era messo nelle mani della mafia!!!“.

A differenza di quanto solitamente accade nelle ultime sentenze politico – mafiose, questa volta una parte di verità ci è stata confermata… la restante ahimè, intaccava interessi troppo alti che prendevano di mira le nostre istituzioni, dal ministro Mancino all’ex presidente della Repubblica Napolitano  e con l’attuale condizione incerta di governo, era preferibile non fare emergere verità scottanti, che minassero le fondamenta stesse della nostra repubblica!!!
Ecco perchè l’ex Ministro Mancino è stato assolto e di contro Marcello  Dell’Utri e quel suo partito Forza Italia, insieme al suo co-fondatore Silvio Berlusconi, sono stati accostati a quella nota trattativa ed a quei legami mafiosi intavolati con l’allora boss di cosa nostra, Totò Riina…
Il giudice Di Matteo ha parlato chiaro nell’intervista subito dopo il verdetto, collegando quei fatti gravi delle stragi e la sua evoluzione in quella nota trattativa, nel nome di Forza Italia e di quel suo leader… che ancora oggi dichiara di essere sceso in campo – alla sua veneranda età – per salvarci!!!
Certo oggi da quel partito si dichiara che “Ogni atto politico e di governo†del presidente Berlusconi, di Forza Italia nel suo complesso e di ogni suo singolo esponente è sempre andato nel senso di un contrasto fortissimo alla criminalità mafiosa . peccato che la storia abbia finora detto altro e che proprio quel suo co-fondatore, si trovi attualmente detenuto nel penitenziario di Rebibbia…
Ovviamente quanto dichiarato sull’assoluzione di Nicola Mancino, da parte del presidente emerito Giorgio Napolitano e cioè “L’assoluzione del senatore Mancino da grossolane accuseâ€, conferma quanto conclusivamente chiarito già dalla Corte costituzionale nel conflitto di attribuzione tra me e la procura di Palermo e sono ben lieto che finalmente gli sia stata restituita personale serenità e solennemente riconosciuta la correttezza del suo operatoâ€, trova una sua collocazione – per come dicevo sopra – con quanto sta accadendo in questa fase di mancato governo… d’altronde come dimenticare le intercettazione telefoniche fatte sparire… o meglio distrutte, da parte di entrambi, perché???
Se non ci fosse stato nulla da nascondere, perché non farle ascoltare e lasciare quindi a noi la  valutazione e interpretazione di quelle registrazioni??? 
La verità è che forse erano proprio lì le prove di quelle collusioni, che si è deciso d’insabbiare…
Peraltro, il “Silenzio degli innocenti del Pd” e quella dichiarazione rilasciata dalla deputata  Laura Garavini “La sentenza stabilisce alcuni punti fermi, ma lascia anche ancora molti dubbi su tutto il periodo prima e dopo le stragi del 92-93…â€, esprime in maniera chiara ed inequivocabile, di come la storia di quel periodo non è stata ancora completamente riscritta!!!
Fateci caso… si è aspettato che il Boss Totò Riina fosse morto per giungere ad un verdetto parziale… che si raccontasse una parte di verità e chissà forse un giorno, alla morte di qualche altro personaggio, questa volta istituzionale, ci verrà fatto sapere cosa realmente è accaduto in quegli anni…
La cosa assurda di questa vicenda che ancora non comprendo è perché… Massimo Ciancimino, il figlio del politico democristiano Vito Ciancimino, legato in maniera diretta alla cosca mafiosa di Salvatore Riina e Bernando Provenzano, con un ruolo chiave in questo processo… è stato condannato a sei anni per calunnia, per aver incolpato falsamente l’ex funzionario del Sisde Lorenzo Narracci, d’aver avuto un ruolo di intermediario tra suo padre Vito e il boss Bernardo Provenzano e quel fantomatico «signor Franco»…
Anche qui qualcosa non quadra; non è che si vuole a tutti i costi oltraggiare quella sua figura, per mettere in discussione una verità scomoda in  quanto legata direttamente a quanto da egli vissuto dall’interno, e che potrebbe ancora una volta incrinare la figura di coloro che hanno, di fatto, partecipato a quella incresciosa  vicenda???
Ed allora – pur comprendendo i rischi che correrà nel mettere in pratica questo mio consiglio – sono a chiedergli:  Massimo… è giunto il tempo di far pubblicare ad un quotidiano, tutte le carte in tuo possesso!!! In attesa di un tuo cortese riscontro, anticipatamente ringrazio…  

Sì… avrei dovuto aspettare il verdetto… ma chissà perché ho la sensazione che l’esito sarà quanto ho previsto nel titolo del post: Tutti assolti, perché il fatto non sussiste!!!

D’altronde se ci sono voluti cinque anni di processo, con all’incirca 200 udienze ed altrettanti testimoni chiamati in causa, pensate veramente che alla fine si giungerà ad un verdetto corretto e cioè che in quel periodo storico, lo Stato abbia barattato la pace con la mafia”???

I Giudici della Corte d’assise di Palermo, dovranno oggi pomeriggio esprimersi su quella cosiddetta trattativa Stato-mafia…
Sappiamo tutti come in quella vicenda siano imputati nomi importanti sia delle forze dell’ordine che della politica, a cominciare dal ex  Ros Mario Mori, per proseguire con l’ex senatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri, l’ex ministro Nicola Mancino ed anche personaggi ambigui come il figlio dell’ex sindaco di Palermo Ciancimino… Massimo!!!
 Al centro del dibattimento, il presunto papello firmato delle istituzioni nel ’92, con il quale è stato stretto un patto con Cosa Nostra, per fare cessare le stragi.

Che qualcosa sia successo è sicuro e che alcuni uomini delle istituzioni abbiano ceduto, per paura o incompetenza (illudendosi che la concessione di una attenuazione del regime carcerario del 41 bis potesse far cessare le bombe e il piano criminale di devastazione di vite e obiettivi… circostanza che nei fatti non avvenne) è altrettanto certo… se ben ora si vorrebbe dichiarare il contrario…
Ma la verità è quella per cui “Una parte importante e trasversale delle istituzioni, spinta da ambizione di potere contrabbandata da ragion di stato, ha cercato e ottenuto il dialogo e poi il parziale compromesso con l’organizzazione mafiosa“!!!

Questa metodologia applicata è servita prettamente a dare il potere dello Stato ad una parte esigua dei suoi uomini, ribaltando l’allora potere con la giustificazione della paura e del dover difendere ad ogni costo uno Stato sotto assedio a causa delle bombe di cosa nostra, che avevano già realizzato morti e feriti a Milano e Firenze…

Si è scelto quindi di passare alla trattativa…  si è ceduti al ricatto e lo Stato si è messo nelle mani della mafia!!!

Oggi forse ci racconteranno un’altra verità, ma noi tutti sappiamo bene, com’è veramente andata!!!

Ha volte ho l’impressione di essere un precursore dei tempi… si prevedo e accade quanto avevo previsto…
In data 9 giugno di quest’anno avevo scritto un post a riguardo:
ed ora stranamente, la notizia che il boss Totò Riina, è stato ricoverato nel reparto detenuti dell’ospedale di Parma… in quanto in fin di vita!!!
Avevo preso per l’appunto allora come accostamento, un bellissimo libro di John Le Carrè, intitolato “Chiamata per il morto” ed avevo espresso alla fine della nota, un mio presentimento… che ora sembra, si stia avverando!!!
Già, dopo aver compiuto 87 anni e aver trascorso questi ultimi 24 anni in carcere (dal 15/01/1993 anno del suo arresto) per le condanne ricevute (26 ergastoli, tra cui proprio quelle per le le stragi di Falcone e Borsellino), ecco che ora si trova in fin di vita…
Ed è veramente strano… perché sembrava che – da quelle sue ultime apparizioni – si sentisse alquanto bene, tanto da dichiarare che voleva parlare…
Di cosa non si sa… ma ora purtroppo essendo in fin di vita, non potrà dire forse quanto voleva…
Certo… qualcuno potrebbe obbiettare che era prevedibile che accadesse una situazione del genere… d’altronde il boss corleonese, aveva ormai raggiunto una età nella quale è prevedibile pensare ad una dipartita…
Ovviamente i medici, dopo essere intervenuti chirurgicamente, hanno già messo le mani avanti, dichiarando che le condizioni del boss, sono da troppi anni compromesse, e che difficilmente avrebbe superato ulteriori interventi…
Strano però che proprio alcuni mesi fa, si ventilava l’ipotesi che il “capo dei capi” potesse lasciare il carcere a causa delle sue condizioni di salute… ed ora, all’improvviso… non ve ne più motivo, in quanto forse sta morendo!!!

Nella sopraddetta circostanza era stato espresso che il soggetto criminale, godeva al’interno di quel penitenziario la massima attenzione ed il rispetto della sua volontà, al pari di qualsiasi altra persona, che versi in analoghe condizioni fisiche…

Di contro, si escludeva la possibilità di liberarlo, in quanto le sue condizioni di salute seppur critiche, permettevano ad egli di potere esercitare ancora un potere criminale, in particolare, proprio nel caso in cui, avesse fatto ritorno a Corleone…

Il sottoscritto questa nota non la comprende… è infermo, moribondo, incapace d’intendere e di volere… oppure è ancora in forze da decidere e comandare all’interno di quell’associazione mafiosa???
Nel dubbio… lasciamolo dov’è, lì dove non può parlare!!!
Ecco infatti che da uno stato definito “lucido e vigile” è passato ad uno stato “vegetale”… poiché in coma.
La verità è che in tutti questi anni, sono in molti ad aver desiderato la morte di quell’uomo… e non parlo dei parenti vittime cadute per mano della mafia, la stessa associazione criminale che egli di fatto dirigeva, bensì, mi riferisco a tutti quegli uomini e donne che opportunamente legati a quello Stato parallelo “deviato e non”, hanno permesso in tutti quegli anni ad egli –attraverso propri uomini istituzionali, politici, dirigenti e militari– non solo di rimanere impunito e latitante per cinquant’anni, ma ancor peggio, d’aver stabilito patti e condizioni, con quell’associazione criminale!!!
Già… come dimenticare quell’infausta trattativa conosciuta col nome “Stato-mafia”…
Cosa aggiungere, con la morte di Riina… vedrete, svanirà un’importante periodo storico, una verità che questo paese ha preferito tenere celata, poiché sono in molti, a non voler che essa possa emergere!!!

Qualcosa sta emergendo…

Pensare che un boss come Totò Riina, non avesse intuito che in quella sua cella, non fosse intercettato… è voler dare dello sciocco ad un soggetto, che  per vent’anni, ha tenuto sotto scacco lo Stato!!!
Per cui, dando per palese, che egli fosse a conoscenza che qualcuno lo stesse ascoltando, questo capo mafia, dopo quasi 25 anni dal giorno del suo arresto, ha iniziato a esternare in questi ultimi mesi, le proprie valutazioni su quanto realmente accaduto, al compagno di aria, Alberto Lorusso.
Intercettazioni poi… stranamente finite in tutti i telegiornali, quasi ci fosse una regia occulta, che volesse a tutti i costi, che quelle dichiarazioni venissero pubblicate dai media…
Ma perché??? Cosa vi è da comprendere in quelle frasi dette??? C’era forse occultato qualche messaggio subliminale… e per chi??? Per qualche importante personalità delle Istituzioni??? Oppure il messaggio era diretto a qualche politico influente???
Certo, il fatto che soltanto ora si facciano emergere queste intercettazioni, è alquanto strano…
Non è che il boss… giunto ormai ad una condizione di salute sofferente, stia cercando di fare comprendere a chi di dovere, che è giunto il tempo di mettere in atto, quanto allora concordato e cioè, la promessa di un suo silenzio, in cambio (dopo questi 25 anni di detenzione…) di poter trascorrere questi suoi ultimi giorni, con i propri familiari??? 
Ed ora, avendo egli compreso che “qualcuno”… stia mancando a quell’accordo, ha iniziato a inviare quei messaggio a chi di dovere… iniziando improvvisamente non soltanto a parlare, ma anche a presentarsi (come ha fatto alcuni giorni fa…) in videoconferenza davanti ai giudici di Palermo, per seguire (disteso su una barella…) “casualmente”, l’udienza della trattativa Stato- mafia!!!
Ed ora dopo il boss di cosa nostra è la volta di Giuseppe Graviano, padrino del quartiere “Brancaccio”…
Un’altro capomafia che inizia a parlare… 
Sì… per quasi un anno, è stato intercettato mentre chiacchierava con Umberto Adinolfi (anch’egli dietro le sbarre nel carcere di Ascoli Piceno) sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia!!!
Sempre la stessa storia… che va ripetendosi!!!
Si ha l’impressione oggi, che c’è una parte delle Istituzioni che vorrebbe far emergere quanto è accaduto in quegli anni… ed un’altra, legata a quella passata istituzione, che fa di tutto perché non emerga nulla, anzi spera che tutto resti – così com’è – occultato!!!
Da questa diatriba, ecco emergere sui media… e non si comprende come, i dialoghi di Graviano, quel patto tra lo Stato e la mafia per far cessare le stragi… ed ancora, egli parla di Silvio Berlusconi, che chiama confidenzialmente “Berlusca”, dal quale, ha ricevuto una richiesta (molto probabilmente non da lui direttamente… ma sicuramente tramite un proprio referente di fiducia “siciliano”… il sottoscritto ha in mente ad esempio M.D.): “Mi ha chiesto questa cortesia… per questo c’è stata l’urgenza. Lui voleva scendere… però in quel periodo c’erano i vecchi e lui mi ha detto ci vorrebbe una bella cosa“.
Sembra che si riferisca allo scendere in politica… e ad una chiara allusione alle stragi del ’92 che vedrebbero l’allora imprenditore ispiratore di quel progetto e la mafia sua esecutrice, nel tentativo di dare definitivamente una spallata a quella vecchia politica. 
Ma lo stesso “Cavaliere” viene descritto dal boss Graviano, come un traditore… “Quando ha cominciato negli anni ’70 ha iniziato con i piedi giusti, mettiamoci la fortuna che si è ritrovato ad essere quello che è. Quando lui si è ritrovato un partito così nel ’94 si è ubriacato e ha detto “Non posso dividere quello che ho con chi mi ha aiutato” e pigliò le distanze da noi e ha fatto il traditore”!!!
Un uomo ingrato quel “Berlusca” che avrebbe lasciato marcire al carcere duro, tutte quelle persone innocenti che per lui si erano sacrificate, mentre di contro egli, “è stato disposto a pagare il silenzio delle buttane”, riporta in maniera tagliente il capomafia… 
Certo qualcosa è successo… come qualche concessione è stata fatta a questo boss… ad esempio la strana gravidanza della moglie di Graviano, rimasta incinta mentre lui era per l’appunto al 41 bis, riletta ora come una concessione dello Stato a Cosa nostra…. o anche, la fine degli attentati o la riforma alleggerita del carcere duro… che era d’altronde, quanto voleva la mafia!!!
Ormai di una cosa siamo certi… la storia di questo paese, in particolare la lotta a quella associazione criminale chiamata mafia, non è quella che ci è stata raccontata o che qualche storico di parte, ci ha voluto negli anni descrivere…
La verità è che una parte delle Istituzioni e della politica, ha negoziato con cosa nostra, trovando in essa un ausilio necessario, per ribaltare quello stato di cose, quei referenti politici e soprattutto quei tre partiti di maggioranza ed opposizione (DC-PSI-PCI) che da 50 anni controllavano questa nostra Repubblica…
Ormai è certo… e quanto diceva il giudice Borsellino, descrive perfettamente quanto accaduto in tutti questi anni: Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio: o si fanno la guerra o si mettono d’accordo!!!
Siamo giunti alla prima udienza del processo d’appello per l’ex ministro, Calogero Mannino, nella cosiddetta “trattativa”, tra Stato e mafia…
Nel 2015, in primo grado l’ex ministro era stato assolto dall’accusa di minaccia a corpo politico dello Stato, mentre l’udienza svoltasi oggi (davanti alla prima sezione della Corte d’appello di Palermo), si è conclusa dopo pochi minuti, in quanto rinviata al prossimo 13 settembre, quando avrà inizio il processo. 
L’ex ministro, a differenza degli 10 imputati con i quali è imputato, ha chiesto di essere processato con il rito abbreviato… ed ha aggiunto di rinunciare alla “prescrizione”.
Certo avere reso nota tale intenzione è una vera sorpresa, e soprattutto non sono in molti a richiederla… anzi tutt’altro, d’altronde è una norma prevista dal nostro ordinamento penale e perché quindi non sfruttarla…
Il collegio dei giudici come si diceva sopra, ha rinviato il tutto al 13 settembre, su richiesta del procuratore generale che ha chiesto tempo per studiare il fascicolo e valutare se chiedere un’eventuale rinnovazione dell’istruttoria, il che significherebbe raccogliere nuove prove a carico dell’ex ministro e segretario della Democrazia Cristiana Siciliana…
Viene spontaneo chiedere… ma secondo voi, come finirà (quando finirà…) questo processo??? 
Si arriverà a condanne esemplari oppure come ritengo, non ci sarà alcuna condanna???
Ho l’impressione che ci siano forti motivazioni che spingono a considerare tale vicenda, come una vera e propria ricerca del “santo gral”… molto figurativa, ma che condurrà ad alcuna verità…
Lo scontro d’altronde evidenzia forti influenze, tra una giustizia penale che tenta di far chiarezza, ed un sistema politico colluso, che vorrebbe assopire questo effetto mediatico, senza tentare di ricostruire storicamente quanto accaduto, negli anni più drammatici della nostra storia recente, che ha visto il coinvolgimento, dei piani alti delle nostre istituzioni…
Ricordo quanto disse l’ex procuratore aggiunto Antonio Ingroia: “Appena la trattativa viene avviata la necessità di salvare i politici (e con essi si ha la pretesa di salvare la repubblica) assume una grande rilevanza istituzionale, e lo Stato si attiva per rimuovere tutti i possibili ostacoli al riguardo”…
E’ chiaro che… se da un lato non viene messo in discussione l’impegno dello Stato in quanto tale, per altro, l’indeterminazione prodotta da tutto il sistema, ha prevalso sulla teoria dell’esistenza di una regia unitaria, nei tentativi d’accordo con la mafia e nella individuazione dei protagonisti impegnati nelle corrispondenti attività preparatorie…
E’ evidente ormai a tutti, che quanto si è cercato di fare negli anni… è stato quello di salvaguardare la democrazia di questo paese, facendo in modo di condurre tutte quelle inchieste nate su questa “trattativa”, su ipotesi e congetture che non hanno mai trovato (purtroppo per noi…), quell’autentico e necessario riscontro…