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Avrei dovuto scrivere stasera sul “Comune di Ropolano Terme“, ma ho promesso ad uno degli addetti con cui ho parlato telefonicamente che avrei atteso un loro risposta prima di raccontare nel mio blog quanto di spiacevole è accaduto…

Quindi ora, nel non affrontare appositamente quella fastidiosa vicenda, prendo in esame un argomento fondamentale, quello che fa comprendere come questo nostro Paese – ricordo uno Stato che evidenza quotidianamente un livello altissimo di corruzione e una totale mancanza di cultura della legalità – manchi di quella necessaria formazione per sviluppare cittadini consapevoli; difatti, la maggior parte dei miei connazionali è talmente abituata a vedere lo Stato quasi fosse una parte a se, distante da loro, già… come un qualcosa di estraneo a cui essi non appartengono e ciò diventa più evidente quando essi si trovano a dover rispettare gli obblighi previsti…  

Ho sempre creduto che il tema della legalità appartenga a noi cittadini sin dalla nascita ed è fondamentale ai genitori far comprendere ai loro bimbi questa cultura, la stessa che poi crescendo si dovrà promuivere e non mi riferisco a quella personale scolastica, certamente fondamentale, come imparare la nostra lingua, la storia, la geografia, etc, no…  ciò che voglio dire e che la legalità è importante perché insegna a rispettare gli altri, attraverso le regole ed il rispetto delle leggi.

Difatti, se tutti imparassimo il valore della legalità, il mondo diventerebbe non solo più civile, ma la società stessa sarebbe più giusta ed equa e difatti, senza corruzione e malaffare, anche la criminalità organizzata scomparirebbe!!!

Ecco perché non mi meraviglio più quando accadono situazioni come quella di cui parlerò forse domani, già… perché ormai lo Stato attraverso i suoi dipendenti – mi riferisco a quelli solitamente preposti ad inviare sanzioni o quant’altro a livello fiscale – sono talmente convinti di rivolgersi ad uno dei tanti loro connazionali che di “cultura della legalità” non sanno neppure dell’esistenza, che pensano immediatamente, già senza alcun indugio, che si possa fare di tutta un’erba un fascio!!!

Ed allora, permettetemi di dire: cari amici, prima di poter soltanto pensare a cambiarsi i vestiti con altri, sì come il sottoscritto, come dice quel proverbio: “acqua sotto il ponte ne deve passare”!!!

Vorrei tra l’altro aggiungere – riprendendo un tema toccato dal magistrato Giuseppe Ayala nell’inserto di fine anno del quotidiano “La Sicilia” intitolato “Uno nessuno centomila” e riproposto nello specifico dal generale dell’Arma (già a capo di Ros e Dia) Giuseppe Governale e cioè che la cultura è legalità e conta come una divisa o una toga – che ci sono cittadini che non hanno alcuna toga e ancor meno possiedono una divisa, ma operano da sempre in maniera coerente e soprattutto palese, tra l’altro senza alcun tornaconto personale, già… neppure quello di poter percepire uno stipendio da parte dei contribuenti, eppure sono sempre lì a fare il proprio dovere e non solo, fanno anche ciò che altri – solitamente collusi o ricattabili per non aggiungere “omertosi” – non fanno!!!

D’altronde come ripeto spesso, è facile parlare di legalità quando si è protetti da una divisa o da una toga, certamente più difficile esporsi personalmente, sapendo di non aver nessuno dietro a proteggerti, il più delle volte neppure lo Stato!!!

E difatti… vorrei contarli tutte quegli esposti presentati personalmente da quei soggetti di cui sopra, sarei curioso di sapere in quanti processi ciascuno di essi è coinvolto a titolo personale, sì… vorrei conoscerlo quel dato, ma forse è meglio lasciar perdere!!!

Comunque, ciò che volevo dire è che quando un cittadino è corretto e rispetta la cultura della legalità, sa bene di doverla mettere in pratica sempre e non occasionalmente o quando fa comodo!!!

Faccio alcuni esempi; si osservi a quando si tratti di onorare le imposte fiscali, quando vi sono presso alcuni enti di riscossione cartelle a debito a nostro nome, oppure quando giungono a casa avvisi di accertamento come multe stradali (parlo ovviamente di quelle corrette e non certo di quelle erroneamente inviate da taluni Comuni per far cassa… senza verificare se poi quelle stesse siano state già ottemperate nei pagamenti  e quindi non vi è alcuna ragione plausibile nel provare ad accreditare ulteriori sanzioni per ritardi, se non l’incompetenza di quegli addetti, incapaci di accertare che quella sanzione sia stata pagata entro i termini di legge e cioè nei cinque giorni previsti…) e quant’altro…

D’altronde, come dicevo sopra, in questo Paese si è così convinti che sismo tutti eguali che si pensa agli altri con la propria testa, quasi fossimo simili!!! 

Sì… è quella loro natura a parlare per loro, la stessa che ogni giorno si chiedei: può esser mai che qualcuno sia così corretto e quindi migliore di noi??? E poi perché a differenza nostra, egli possieda quella cultura di legalità così intrinseca???

Difatti è proprio questa la ragione che tanto fastidio dà alla maggior parte dei miei connazionali e rappresenta la stessa motivazione che in questi anni ha fatto comprendere al sottoscritto che, per la sola ragione d’aver fatto la cosa giusta, si è stati ahimé odiati!!! 

Non ci pozzu cririri: ana passatu rucentu anni… ie semu sempre n’do stissu puntu!!!
In occasione del vertice di Roma sull’Energia nell’ambito del G7 (conclusosi pochi giorni fa), è stata distribuita ai media questa foto, per promuovere l’evento successivo, quello cioè di Taormina …
Nella foto, si vede lo stereotipo siciliano di un tempo, ancora con la coppola, quasi una rarità, visto che ormai nessuno la usa più… se non forse qualche anziano “centenario” che ancora la possiede, sperduto tra le nostre montagne…
Eppure, i nostri meravigliosi esperti di promozione, l’hanno riproposta, chissà forse per ricordarci che oltre ad essere tutti “masculi e fimminari“, siamo dentro di noi ancora… mafiosi!!!
Ecco quindi il pseudo “amante” siciliano, che, con il suo sguardo ammaliante e quella sigaretta stretta tra le labbra, prova a conquistare la “femmina“… in modo passionale!!! 
Il look rappresentato è quello giusto… almeno quello del siciliano degli anni 20′-30′, con le bretelle e con quella abituale coppola di traverso, lo sguardo da grande conquistatore… mentre dall’altro lato, passeggia una bella ragazza… “timida”, con lo sguardo rivolto in basso e quel sorriso allusivo che fa credere quanto sia disposta a cedere, per potersi fare conquistare…
Ecco, è con questa foto che si sta promuovendo la nostra terra… la nostra bellissima Sicilia, dove colori e profumi sono unici al mondo, dove la cultura è presente in ogni pezzo d’argilla, dove l’azzurro del mare ed i rossi colori dell’Etna ne fanno una paesaggio invidiabile… loro di contro, questi esperti promotori cosa fanno… la rappresentano ancora oggi, nel 2017, con la coppola!!!
Ma vorrei sapere, girando per la nostra città… dove l’hanno mai incontrato uno con la coppola???

Certo, sono in molti ora a sentirsi offesi per quella immagine… nulla a che dire per i due modelli, che ripropongono perfettamente un periodo storico, ma cosa centra quell’immagine di ieri, con la Sicilia di oggi, con l’appuntamento del G7… vorrei capirlo.

Ho letto che sono in tanti a ritenere quella foto, oggettivamente brutta. io su questo aspetto non sono concorde!!! 
Sul lato estetico la foto non è messa in discussione… è ciò che rappresenta che ha dato particolarmente fastidio, perché serviva a promuovere non soltanto un evento mondiale, ma indirettamente essere di ausilio al nostro turismo e alla meravigliosa cittadina di Taormina… 
Ma chissà perché da noi, quando si tratta di turismo, invece di rappresentare semplicemente la realtà, il nostro territorio, le nostre bellezze, ecco che si cercano rappresentazioni… futili e distanti nel tempo!!!
Se avessero ad esempio scelto, per quella loro promozione, alcune foto di un mio carissimo amico con la passione della fotografia “Giuseppe Scalisi ” (basti guardate sul web o sul suo profilo social alcune foto pubblicate…), si sarebbe compresa da se – senza ulteriori e banali allusioni – la bellezza di questa nostra terra…
Sono in molti a non voler capire, quanto noi siciliani (certamente quanti onesti e lontani da quel mondo criminale), siamo stanchi d’essere paragonati a quel “merdoso” mondo mafioso, che ha saputo soltanto – in questi duecento anni -. gettare fango e discredito purtroppo, non soltanto su ciascuno di noi, ma ahimè, anche su questa nostra isola incantevole…
Ed allora, per concludere, pubblico alcune foto di come viene vista questa propria terra, da ciascuno di noi, veri e propri appassionati… siciliani!!!
P.s.: per favore, per la prossima volta, utilizzate foto bellissime come queste allegate… grazie!!!Â