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Dalle indagini dei carabinieri di Paternò, coordinate dal procuratore aggiunto di Catania Ignazio Fonzo e dai sostituti Tiziana Laudani e Alessandra Tasciotti si è scoperto che esisteva un sistema fraudolento nell’ambito delle aste giudiziarie.
Già perchè alcuni soggetti hanno potuto contare sull’esistenza di rapporti di conoscenza con alcuni delegati alla vendita e su altri professionisti, gli stessi che si sarebbe prestati a favorire quelle aggiudicazioni…
Inoltre durante le indagini si è scoperto come oltre l’attività illecita delle aste pilotate, vi sia stato anche un traffico illecito di sostanze stupefacenti e difatti nel corso delle operazioni investigative ne sono state sequestrate all’incirca 70 kg.
L’inchiesta ha infine trattato presunte infiltrazioni di voto nelle passate amministrative del Comune di Paternò.
L’indagine, denominata “Athena†è partita dalla denuncia di un imprenditore locale che era stato minacciato al fine di non partecipare alla vendita all’asta di un lotto di terreni; difatti, questa particolare modalità coercitiva, rappresentava il modus operandi di quel clan che durante le procedure di vendita, allontanava eventuali partecipanti, garantendo così ai loro clienti l’acquisto o il rientro in possesso del bene posto in asta.
Naturalmente le aste andate a buon fine, hanno garantito a quel gruppo un consistente guadagno, quest’ultimo per riuscire nell’intento, sembra utilizzasse per le procedure un avvocato di Siracusa che in qualità di delegato alla vendita, favoriva nel corso delle procedure esecutive le eventuali aggiudicazioni a cui il gruppo era interessato. 
Certo a leggere l’articolo di cui sopra si potrebbe pensare ad una qualche novità…
Ma non è così… il sottoscritto già nel lontano 2020 ne aveva parlato, vedasi i seguenti link: 

Il procuratore di Catanzaro: “Tante persone credono di più nella giustizia e sanno che le loro denunce non saranno archiviate”!!!

“Tutti si meravigliano perché abbiamo finito la procura di Catanzaro in quattro anni e mezzo perché attorno al tavolo erano sedute persone che avevano lo stesso interesse: le cose in Calabria non si fanno quando in un tavolo c’è qualcuno che pensa “e a mia chi mi veni?â€. Lo ha detto il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, ospite del premio ViBook23 “Comunicare la legalitàâ€. 

Durante l’incontro, moderato dall’avvocato Domenico Surace alla presenza del procuratore capo di Vibo Camillo Falvo, Gratteri ha presentato il suo ultimo libro “Fuori dai confini†scritto assieme ad Antonio Nicaso.

“La ‘ndrangheta – prosegue – non è in grado di fare riciclaggio sofisticato. Il grande boss rinomato è in grado di rilevare un’attività e gestirla, ma oltre non va. La ‘ndrangheta fa riciclaggio attraverso il mondo delle professioni. Bisogna essere persone perbene, altrimenti le cose buone non si realizzano. 

Il riciclaggio sofisticato lo fanno commercialisti, avvocati, funzionari di banca e manager al servizio di chi gli porta i soldi: l’interesse della ‘ndrangheta è che si possa giustificare quella ricchezza. Se si pensa alla mafia violenta si resta indietro agli anni ’70, il lavoro che stiamo facendo negli ultimi decenni ci dice che le mafie sono più avanti di quanto noi siamo riusciti a dimostrare!!! 

“Abbiamo cercato di fare tanta sinergia con i procuratori Falvo e Curcio – spiega – da questo lato siamo molto forti perché lavoriamo online. C’è un continuo contatto con notizie e dati. Ci sono stati risultati significativi e molti altri ne arriveranno, tante persone credono di più nella giustizia e sanno che le loro denunce non saranno archiviateâ€.

Avevo avvisato sui rischi del “Superbonus” ed ora ahimè, ne se vedono le conseguenze!!! 

Ho letto un articolo sul web della redazione “Il Fatto Quotidiano”, un appello in lacrime di Paola che riporta: “Siamo rovinati, abbiamo perso tutto. Stato, mettiti una mano sul cuore e aiutaci”!!!

Lo Stato li ha ingannati… 

Lavori fermi, case sventrate, fatture non saldate, debiti da pagare e crediti che non si incassano. 

Le testimonianze inviate alla redazioneweb@ilfattoquotidiano.it da chi tra famiglie, imprese e professionisti, è rimasto incastrato nel meccanismo della maxi detrazione fiscale per la riqualificazione energetica: “Siamo economicamente e psicologicamente distrutti e non so per quanto ancora saremo in grado di affrontare tutto”. I pensionati: “Affronteremo la vecchiaia senza soldi”.


“Quando telefoniamo ci dicono dal numero verde che la cessione del credito sarà accolta e i soldi arriveranno, ma noi non ci possiamo più fidare. La notte non riesco più a dormire, mi sto rovinando la saluteâ€. Andrea è un pensionato che sul Superbonus ha investito i risparmi di una vita, quelli messi da parte per passare una vecchiaia serena. Non solo: ha anche convinto il figlio a puntare tutto sulla riqualificazione energetica del proprio appartamento. Da quattro mesi vive in un limbo stretto tra debiti e crediti: la sua pratica di cessione del credito alle Poste è in lavorazione da novembre, è tra gli ultimi che avevano fatto domanda prima della chiusura delle compravendite dei crediti fiscali da parte del gruppo del ministero dell’Economia. La prospettiva, lo sa, non è comunque rosea: “Anche nell’ipotesi ottimistica che le Poste mantengano i propri impegni, riusciremo appena a pagare i debiti contratti con le imprese, ma non quelli contratti con la finanziaria Findomestic, ci troveremmo ad affrontare la vecchiaia senza più un euro da parte e con risorse molto ridotteâ€, sintetizza.

La testimonianza di Andrea è solo una delle tantissime che ci sono arrivate e che ci arrivano quotidianamente all’indirizzo mail redazioneweb@ilfattoquotidiano.it dopo gli articoli de ilfattoquotidiano.it sulle storie degli “incastrati†dal Superbonus. Ci sono coppie giovani con bambini piccoli che come Andrea e la moglie pensavano di rientrare dai debiti con i crediti e oggi si trovano schiacciati dalle rate da pagare. Ci sono professionisti e imprese che non sono stati pagati, ma non hanno neanche i crediti fiscali perché hanno lavorato per conto di un General contractor. Altra categoria, le famiglie che hanno visto i ponteggi svuotarsi causa fallimento dell’impresa a sua volta strozzata dal mancato incasso del corrispettivo dei crediti fiscali incamerati in cambio dei lavori. E così ci sono pratiche aperte, lavori lasciati a metà e tanta paura che qualcuno venga a chiedere degli altri soldi. 

Infine quelli che si sono affidati a gruppi come Casazero poi finiti sotto inchiesta e che si ritrovano nel migliore dei casi con lavori incompiuti, cassetti fiscali svuotati e tanta paura di essere chiamati in causa per l’operato altrui.
Se volete raccontare anche voi la Vs. esperienza, vi consiglio di scrivete all’indirizzo redazioneweb@ilfattoquotidiano.it, indicando “Superbonus†nell’oggetto della mail.

Nelle intenzioni di preghiera, Papa Francesco, chiede ai magistrati di riflettere sugli effetti delle delle loro decisioni: Dai giudici dipendono scelte che influiscono sui diritti e sui beni delle persone.
Bergoglio afferma che per essere un buon magistrato occorre evitare favoritismi e pressioni che possono contaminare le decisioni da prendere: La loro indipendenza deve tenerli lontani dal favoritismo, dalle pressioni che possono contaminare le decisioni che devono prendere.
Come Gesù, questi pubblici ufficiali non devono mai contrattare la verità!!!
I Magistrati devono seguire l’esempio dato da Gesù, che non negozia mai la verità…
Il Papa esorta ciascuno di noi fedeli a pregare per coloro che gestiscono la giustizia: Preghiamo perché tutti quelli che amministrano la giustizia operino con integrità, e perché l’ingiustizia che attraversa il mondo non abbia l’ultima parola.
Certo anche il Papa… leggendo di quelle molteplici inchieste che hanno coinvolto uomini della magistratura, sarà rimasto frastornato… perché mai e poi avrebbe pensato che quei professionisti integerrimi, sarebbero potuti cadere così in basso!!!
Ogni tanto penso che sia un vero peccato che il sottoscritto non creda alla giustizia “divina”, sì… perché non mi sarebbe dispiaciuto potere vedere in un’altra vita, alcuni di quei togati, continuare la loro esistenza in uno di quei noti gironi dell’Inferno… 
V’immaginate la scena… posti lì a bruciare per l’eternità dentro quel calderone d’olio bollente per tutte le colpe commesse in questa terra… 
Ma Papa Francesco ci chiede di pregare per loro… 
Il sottoscritto aggiunge che una preghiera la si potrebbe anche fare per taluni di essi, in particolare per quei magistrati e/o uomini delle Istituzioni che hanno dato la vita per questo loro ingrato paese, ma dedicare oggi una preghiera generalizzata a tutti gli uomini di quell’ordine, mi viene alquanto difficile, già… è come voler pregare per tutti i prelati, sapendo che molti di essi hanno compiuto atti spregevoli nei confronti dei minori!!!
Quindi facciamo una cosa… per il momento lasciamo perdere le preghiere e pensiamo ai fatti, valutiamo chi sta operando in maniera corretta – vedasi ad esempio alcuni uomini e donne della nostra procura etnea – e chi di contro meriterebbe di essere preso a calci in culo e purtroppo di questi – vi assicuro – ve ne sono tanti!!!
Cosa aggiungere, da tempo non credo più a nulla (sull’argomento infatti ho iniziato a scrivere un libro… ) ma una piccolissima parte di me vuole ancora sperare, sì… che anch’io possa sbagliarmi e che le colpe commesse in questa terra da quei togati, vengano finalmente espiate!!!
Almeno lì… in quell’altra vita, visto che in questa vita terrena, sono riusciti – grazie a quei loro colleghi… altrettanto corrotti – a evitare d’esser condannati!!! 
A volte ascoltando le inchieste giudiziarie, viene da pensare che la giustizia non giunga in tempo e che i reati commessi non trovino mai dei colpevoli…
Si è vero, a volte il tempo passa e la maggior parte di noi crede che certe situazioni non verranno mai punite a causa di un sistema guasto che trova per l’appunto terreno fertile in taluni soggetti, che mai avremmo collegato in un sistema corrotto!!!
Ma come abbiamo letto in questi giorni, anche tra i magistrati c’è chi dimostra di essere un po’ troppo ambizioso (o dovrei dire “vanitoso“), come d’altro canto, alcuni professionisti che fanno di quella loro carriera, qualcosa per distorcere la verità… 
Ecco quindi avvocati aggressivi, giornalisti cinici, professori venduti, commercialisti corrotti, dirigenti disonesti e investigatori che non portano a compimento il proprio dovere… 
Le ricadute sono facili da immaginare e trovano immediatezza nelle considerazioni che per l’appunto i cittadini fanno della nostra giustizia. 
L’opinione pubblica sappiamo come basi tutto su quanto gli viene riportato dai media, ed è il motivo per cui essa non ha un’idea della giustizia reale, ma di una giustizia percepita attraverso la narrazione fatta da chi si riconosce in quel modello mediatico!!! 
Certo ci sono periodi in cui il lavoro svolto da talune Procure Nazionali (vedasi ad esempio quella di Catania in questi anni…) contribuisce alla crescita della credibilità della magistratura, mentre altre Procure viceversa, che hanno ottenuto l’effetto contrario, in particolare quando nella gestione della giustizia è entrata la politica, producendo di conseguenza risultati negativi…
Potremmo definirlo un vero e proprio “amore e odio“, in particolare per quella magistratura  che rappresenta solitamente il pubblico ministero…  
Da un lato quindi – come sopra riportato – vi è un aumento della sfiducia dei cittadini nei confronti della giustizia, dall’altro la rinuncia all’esercizio dei propri diritti e doveri, nel saper riconoscere l’importanza delle leggi ed osservando queste, nella vita di tutti i giorni!!!
D’altronde… rispettare la legge non significa mettere in pratica l’insieme di divieti e di prescrizioni, ma partecipare attivamente in maniera legale alla vita della comunità, facendosi carico delle conseguenze delle azioni sugli altri…
In maniera semplice potrei riassumere quanto sopra in una frase: aver rispetto degli altri!!!
Si tratta cioè d’applicare la cosiddetta “regola d’oro”: non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te”!!!
Ecco se tutti applicassero questo codice di comportamento, ci troveremo oggi a vivere una vita ben diversa…
Ma purtroppo osservando gli egoismi di quei soggetti che si preoccupano unicamente di sé, del proprio benessere (e di quello dei propri cari), della propria utilità che viene sempre… prima di tutto e di tutti, ecco, osservando tutto ciò, come pensiamo di migliorare questa terra “infetta”??? 
D’altronde questi individui “fangusi” si sono negli anni “cuciti” quei modi comportamentali sleali, che hanno portato di fatto a determinare chi in questa nostra città doveva andare avanti e chi di contro… no!!! 
Stiamo leggendo ad esempio in questi giorni l’inchiesta giudiziaria che ha visto coinvolta l’Università di Catania, dove vigeva la regola che a vincere i concorsi erano – come accade in ambito mafioso   “gli amici degli amici“, mentre agli altri – certamente più meritevoli – non restava come diceva Troisi:”piangere“!!!
Nessuno spazio per il merito, d’altronde in questa terra infetta funziona così e lo sanno tutti, ma ciò che più da fastidio è scoprire che – secondo le intercettazioni – i candidati che provavano a ribellarsi (provando a fare ricorso…) venivano schiacciati!!!
Ed invece a schiacciare loro come scarafaggi, è stata la giustizia… sì forse un po’ lenta, ma alla fine è giunta quando più nessuno se l’aspettava!!!
Ora quel sistema mafioso/clientelare farà di tutto per proteggere i suoi “affiliati”, scenderanno per le strade le caste, le lobby, tutte quelle corporazioni a difesa di quegli individui, ma soprattutto gli interessi corruttivi che con la loro persona rappresentavano… 
Già, guai a toccarli, si potrebbe scatenare una nuova “Catalonia” (o per meglio dire babilonia)!!!
Vedrete… saranno sul piede di guerra, inizieranno i ricorsi, gli appelli, i rinvii, ecc.. affinché nessuno possa rimuovere da quegli incarichi, quei loro clienti “disonesti“, affinché tutto possa riprendere nuovamente come prima!!!