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Non c’è per questo racconto, miglior detto di quello in oggetto!!!

Vi ricordate la vicenda della “Nipote del Presidente egiziano Mubarak“, bene… ora l’avvocato Egidio Verzini (che nel 2011 ha difeso Karima El Marhoug – la falsa nipote – conosciuta da tutti come “Ruby Rubacuori”), ha deciso di parlare…
Se ricordate, nella vicenda era stato coinvolto il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, a cui seguì un processo in cui egli fu imputato… conclusoci per dovere di cronaca con un’assoluzione definitiva!!!
Venuto meno il rapporto di fiducia, l’Avv.  Verzini decise di lasciare l’incarico…
Ora dopo quasi sette anni, il legale ha deciso di rinunciare all’obbligo del segreto professionale, per un dovere “etico e morale†e per questo ha deciso di raccontare la sua versione dei fatti e queste sue nuove dichiarazioni, stanno aperto uno squarcio dai contorni inimmaginabili… 
Secondo il legale, Ruby avrebbe ricevuto da Silvio Berlusconi nel 2011 un bonifico di 5 milioni di euro, tramite una banca di Antigua su un suo conto presso una banca in Messico…
Di questi, tre sarebbero finiti (sempre secondo il Verzini) in un conto della Rubi a Dubai, mentre gli altri due sono stati incassati dall’ex compagno della ragazza, Luca Risso!!!
Secondo il Verzini “l’Operazione Rubyâ€, è stata interamente diretta dall’avvocato Ghedini e prevedeva in origine il pagamento di 7 milioni di euro, di cui 1 milione per il legale della “Ruby” ed 1 milione per la persona incaricata da Ghedini d’accompagnarlo nell’operazione…
Lo stesso Verzini ha inoltre riportato che dopo aver analizzato la situazione, aveva proposto una linea difensiva diversa, che prevedeva la costituzione di parte civile nei confronti dell’ex direttore di RETE4 Emilio Fede e al momento del pagamento, conseguente rinuncia; proposta che la stessa Ruby aveva condiviso ed accettato…
Ma successivamente quella proposta (sempre secondo il Verzini) fu rigettata da Ghedini & Risso, pertanto non egli non proseguì nell’operazione a suo tempo prospettata, in quanto il rischio professionale e personale era per lo stesso legale altissimo…
L’avvocato Verzini ha concluso affermando che l’ex Presidente Berlusconi, era a conoscenza sin dall’inizio della minore età di “Ruby”, motivo per cui ha preferito elargire il denaro richiesto!!!
Certo, visto ora quanto emerso da quelle dichiarazioni, viene da pensare che forse anche altri erano a conoscenza di quella minore età e chissà (perdonate il sospetto) se non si è voluto volontariamente predisporre una trappola, sapendo che in quella loro rete sarebbe finito in quel momento, il più importante statista d’Italia, ma soprattutto, uno degli uomini più ricchi del mondo!!!
Ahi…ahi… ahi…: “Quannu si rici, vai pi futtiri ia’rresti futtutu!!!
C’è una bellissima frase del Mahatma Gandhi che diceva: “Nulla si ottiene senza sacrificio e senza coraggio. Se si fa una cosa apertamente, si può anche soffrire di più, ma alla fine l’azione sarà più efficace. Chi ha ragione ed è capace di soffrire alla fine vince”.
Ma per vincere in questo paese, non basta combattere contro quel sistema corruttivo e collusivo, ma bisogna lottare anche contro una parte di quegli uomini e donne delle Istituzioni, che evidenziano sospetti sulle metodologie adottate e manifestano solitamente in quei loro atti (o nelle azioni intraprese), comportamenti ambigui che rasentano l’illecito giudiziario…
D’altronde quanto sopra, appartiene a quella cosiddetta “questione morale” che abbiamo visto in questi anni, toccare molti uomini di questo paese, dai nostri parlamentari fino a coloro che operano nelle nostre Pubbliche Amministrazioni e che hanno certamente creato in noi cittadini, preoccupazione e sconcerto…
La questione morale sappiamo come tocchi varie realtà sociali, ma ancor più preoccupante sta diventando la questione della sicurezza, che proprio in questi giorni, a seguito della tragedia di Genova, a fatto emergere una disastrosa condizione di gran parte delle nostre infrastrutture… 
Certo non tutti in questo paese sono stati inermi… 
Come non ricordare in questa circostanza, il sacrificio di quegli uomini eccelsi che insieme alle loro scorte, alle forze dell’ordine e a molti eroici cittadini, hanno dato la loro vita per lottare contro il crimine organizzato ed un generale malaffare, affinché si potesse, con la loro opera, prevenire e soffocare quel cancro della corruzione, per ridare a questo paese, sicurezza e coraggio, contro muri di silenzi ed omertà!!!
Ma al sottoscritto pare che non tutti in questo paese facciano in egual maniera il proprio dovere, anzi in taluni casi, potrei dire, tutt’altro…
Ad alcuni cittadini non interessa questo nostro paese, questa loro democrazia, sono individui che non combattono per la propria libertà e ancor meno per quella altrui…
Sono individui nati in catene a cui piace stare sottomessi, una volta per quei soggetti politici ed un’altra volte, per i cosiddetti “mafiosi”…
Ciascuno di essi d’altronde, fa quanto necessario per il proprio tornaconto e mai per gli altri… 
No, a questi soggetti non interessa la Patria, come poco entusiasmo mostrano nel trovare quel comune denominatore d’unione, per difendere e sostenere il futuro delle prossime generazioni… 
A nessuno di loro interessa salvare questo paese da questa attuale condizione, a loro va bene così…
D’altronde la maggior parte di essi si è adeguata a questo sistema… e tutto per loro, passa in secondo piano; vedasi l’immoralità politica o amministrativa di una parte delle istituzioni, vedasi quella “imbavagliata” stampa che esprime giudizi e valutazioni, che dà consigli, critica, che non rispetta la dignità della persona e si sostituisce ai tribunali, emettendo ancor prima di un processo, le proprie sentenze, dimenticando il principio costituzionale in cui è riportato: “Nessuno può essere ritenuto colpevole se non dopo essere stato condannato con sentenza definitiva “!!!
Ma da noi si sa… avviene tutto il contrario e così, diritto e democrazia vengono calpestati e a volte sovvertiti…
Risulta quindi indispensabile che tutti gli organi di controllo compiano il proprio dovere con scrupolo ed efficacia, essendo inconcepibile o gravemente illecito, che situazioni che abbiano fatto emergere truffe e/o raggiri ai danni dello Stato, trovino in un qualche modo l’approvazione di chi ha il dovere di controllare e soprattutto di stroncare!!!
I cittadini sono stanchi di sacrificarci… e certamente il sottoscritto è stanco di dover osservare, ancora una volta, un sistema di controllo non efficace e in taluni casi addirittura… compiacente e complice!!!
E’ dovere intervenire urgentemente, poiché l’attività di controllo è nell’interesse del cittadino come garanzia di legittimità e se questa garanzia è frodata o negata, diventa di fatto, un danno grave nell’interesse generale della comunità…
Io credo nella giustizia, e credo inoltre che la speranza in essa non debba spegnersi mai.
Come peraltro ritengo che ciascuno di noi debba fare di tutto per sostenerla, affinché essa possa, grazie al nostro impegno, dimostrare di sapersi fare rispettare!!!
Ma dopo il nostro impegno (che non voglio definire sacrificio), c’è bisogno che anche dall’altra parte della barricata, qualcuno dimostri con il proprio operato, di averlo apprezzato… altrimenti risulta tutto inutile!!!
C’è una bellissima frase del Mahatma Gandhi che diceva: “Nulla si ottiene senza sacrificio e senza coraggio. Se si fa una cosa apertamente, si può anche soffrire di più, ma alla fine l’azione sarà più efficace. Chi ha ragione ed è capace di soffrire alla fine vince”.
Ma per vincere in questo paese, non basta combattere contro quel sistema corruttivo e collusivo, ma bisogna lottare anche contro una parte di quegli uomini e donne delle Istituzioni, che evidenziano sospetti sulle metodologie adottate e manifestano solitamente in quei loro atti (o nelle azioni intraprese), comportamenti ambigui che rasentano l’illecito giudiziario…
D’altronde quanto sopra, appartiene a quella cosiddetta “questione morale” che abbiamo visto in questi anni, toccare molti uomini di questo paese, dai nostri parlamentari fino a coloro che operano nelle nostre Pubbliche Amministrazioni e che hanno certamente creato in noi cittadini, preoccupazione e sconcerto…
La questione morale sappiamo come tocchi varie realtà sociali, ma ancor più preoccupante sta diventando la questione della sicurezza, che proprio in questi giorni, a seguito della tragedia di Genova, a fatto emergere una disastrosa condizione di gran parte delle nostre infrastrutture… 
Certo non tutti in questo paese sono stati inermi… 
Come non ricordare in questa circostanza, il sacrificio di quegli uomini eccelsi che insieme alle loro scorte, alle forze dell’ordine e a molti eroici cittadini, hanno dato la loro vita per lottare contro il crimine organizzato ed un generale malaffare, affinché si potesse, con la loro opera, prevenire e soffocare quel cancro della corruzione, per ridare a questo paese, sicurezza e coraggio, contro muri di silenzi ed omertà!!!
Ma al sottoscritto pare che non tutti in questo paese facciano in egual maniera il proprio dovere, anzi in taluni casi, potrei dire, tutt’altro…
Ad alcuni cittadini non interessa questo nostro paese, questa loro democrazia, sono individui che non combattono per la propria libertà e ancor meno per quella altrui…
Sono individui nati in catene a cui piace stare sottomessi, una volta per quei soggetti politici ed un’altra volte, per i cosiddetti “mafiosi”…
Ciascuno di essi d’altronde, fa quanto necessario per il proprio tornaconto e mai per gli altri… 
No, a questi soggetti non interessa la Patria, come poco entusiasmo mostrano nel trovare quel comune denominatore d’unione, per difendere e sostenere il futuro delle prossime generazioni… 
A nessuno di loro interessa salvare questo paese da questa attuale condizione, a loro va bene così…
D’altronde la maggior parte di essi si è adeguata a questo sistema… e tutto per loro, passa in secondo piano; vedasi l’immoralità politica o amministrativa di una parte delle istituzioni, vedasi quella “imbavagliata” stampa che esprime giudizi e valutazioni, che dà consigli, critica, che non rispetta la dignità della persona e si sostituisce ai tribunali, emettendo ancor prima di un processo, le proprie sentenze, dimenticando il principio costituzionale in cui è riportato: “Nessuno può essere ritenuto colpevole se non dopo essere stato condannato con sentenza definitiva “!!!
Ma da noi si sa… avviene tutto il contrario e così, diritto e democrazia vengono calpestati e a volte sovvertiti…
Risulta quindi indispensabile che tutti gli organi di controllo compiano il proprio dovere con scrupolo ed efficacia, essendo inconcepibile o gravemente illecito, che situazioni che abbiano fatto emergere truffe e/o raggiri ai danni dello Stato, trovino in un qualche modo l’approvazione di chi ha il dovere di controllare e soprattutto di stroncare!!!
I cittadini sono stanchi di sacrificarci… e certamente il sottoscritto è stanco di dover osservare, ancora una volta, un sistema di controllo non efficace e in taluni casi addirittura… compiacente e complice!!!
E’ dovere intervenire urgentemente, poiché l’attività di controllo è nell’interesse del cittadino come garanzia di legittimità e se questa garanzia è frodata o negata, diventa di fatto, un danno grave nell’interesse generale della comunità…
Io credo nella giustizia, e credo inoltre che la speranza in essa non debba spegnersi mai.
Come peraltro ritengo che ciascuno di noi debba fare di tutto per sostenerla, affinché essa possa, grazie al nostro impegno, dimostrare di sapersi fare rispettare!!!
Ma dopo il nostro impegno (che non voglio definire sacrificio), c’è bisogno che anche dall’altra parte della barricata, qualcuno dimostri con il proprio operato, di averlo apprezzato… altrimenti risulta tutto inutile!!!
Secondo il pentito Salvatore Facella, l’omicidio del procuratore di Palermo, Gaetano Costa (6 agosto 1980), non sarebbe stato deciso dalla commissione di Cosa nostra, ma su ordine di due uomini d’onore, zio e nipote, Salvatore Inzerillo e suo zio Balduccio Di Maggio… 
Secondo il Facella infatti, un affiliato di nome Ciccio Intile, gli aveva raccontato che il Di Maggio durante una riunione, si vantava che il nipote (Inzerillo) aveva ucciso il procuratore Costa…
Purtroppo per quell’omicidio a distanza di quasi 38 anni… non sono stati individuati i colpevoli… 
Infatti l’unico processo celebrato nella città etnea, si è concluso nel ’92 con l’ assoluzione, diventata poi definitiva, nei confronti dell’unico imputato, per l’appunto Salvatore Inzerillo, accusato in quel processo di essere stato il palo del commando…
Ha detto bene in questi giorni il figlio del procuratore Michele Costa: “Si è avuto paura di cercare la verità”, aggiungendo inoltre che, a suo giudizio, “si sarebbe dovuto approfondire con maggiore determinazione le cause e le responsabilità dell’agguato”… 
Ma si sa… da noi, in questo paese ingrato, ci si ricorda delle vittime della mafia soltanto nei giorni di commemorazione, si davanti alle lapidi poste in ricordo di quelle uccisioni, poi per il resto, ci si dimentica di tutto.in particolare di quegli uomini e donne che hanno dato alla loro vita per questa terra!!!
Amareggiato, Michele Costa ha dichiarato: “Ci siamo battuti all’inverosimile, ma la memoria di mio padre è stata cancellata. L’assassinio ha tutti i caratteri di un ‘omicidio strategico’. Mio padre lo ha scritto prima di morire. Esiste per questi delitti una precisa esigenza: che si sappia qual è la scaturigine, la causa, ma non si sappia mai perché!!! Difatti, il vecchio pg di Caltanissetta (Sergio Lari, ndr) mi ha quasi insultato perché avevo ipotizzato, peraltro con garbo, che si avesse paura a scoprire la verità”…
Perché il vero problema non era tanto quello di identificare l’esecutore materiale di quell’omicidio, ma accertare chi fossero i mandanti di quel delitto!!!
Nella sentenza della corte d’assise di Catania, si è parlato d’interessi che andavano cercati altrove… in quella “zona grigia”, fra malaffare e criminalità organizzata, dove probabilmente era maturata la decisione di assassinare quel Procuratore, capace di firmare in totale solitudine – in quel palazzo dei veleni –  gli arresti di quei mafiosi legati alla cosca Spatola-Inzerillo!!!
Non va dimenticato come quest’uomo, Gaetano Costa, pur essendo l’unico magistrato a Palermo al quale erano state assegnate un’auto blindata ed una scorta, non ne usufruiva,  in quanto riteneva che la sua protezione avrebbe messo in pericolo altri e che lui era uno di quelli che “aveva il dovere di avere coraggioâ€!!!
Ed oggi, ancor più di ieri, si comprendono meglio le parole pronunciate dalla moglie Rita Bartoli a  vent’anni dell’omicidio del marito: “In tutti questi lunghi, amari anni ho preferito tacere su quanto mi bruciava dentro, gelosa dei miei sentimenti e della appartenenza del mio dolore, delle mie emozioni: i sentimenti e le reazioni ho pensato appartenessero solo a me stessa e non potevano essere oggetto né di commiserazione dai parte dei probi, né di soddisfazione da parte dei reprobiâ€.
Si… perché in fondo:E’ proprio la verità a fare paura nei delitti di mafia”.
Ho sempre scritto sull’argomento dicendo che c’era ancora tanto da compilare e soprattutto, che la storia che mi avevano raccontato, non mi convinceva affatto…
Sì… era palese che ci avessero raccontato una “balla”, d’altronde erano troppe le cose che non coincidevano, il tutto esclusivamente per dare la colpa di quanto accaduto alla mafia… 
La cosa assurda è che alla fine ci sono pure riusciti, e difatti tra il ’92 e il ’94 abbiamo assistito al più clamoroso depistaggio che la storia di questo paese ricordi… 
Grazie a quella strage, seguita a quella di Capaci del collega Falcone, si è riusciti a ribaltare la democrazia di questo paese, che si è trovata improvvisamente governata da nuove facce, nuovi partiti, e soprattutto con l’annullamento di tutte quelle formazioni politiche che dal dopoguerra avevano dominato ogni azione dei cittadini…         
Ed infine c’erano loro… quei servizi segreti (certamente deviati…) che insieme ad alcuni magistrati hanno fatto male il proprio lavoro, ed oggi, proprio la figlia di Paolo, Fiammetta Borsellino ha voluto esprimere il proprio pensiero: “Le motivazione del Borsellino quater hanno avvalorato quanto sapevamo sui depistaggi cominciati a partire dal ’92. Io racconto fatti, mi riferisco a dati contenuti nelle carte processuali. Le mie non sono opinioni. I nomi non li faccio io, ma sono negli atti. Se la procura di Caltanissetta e i magistrati del tempo hanno fatto male, è giusto che rendano conto del loro operato“!!!
Quanto accaduto allora non era giusto, quanto compiuto successivamente fu ancora peggio… perché a causa di quelle scelte infauste, è stata offesa non solo la verità, ma anche l’onorabilità della magistratura…
Aveva ragione il giudice Borsellino quando dichiarava: “Mi uccideranno, ma non sarà una vendetta della mafia, la mafia non si vendica. Forse saranno mafiosi quelli che materialmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno altri“.