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“Lasciate ogni speranza voi che entrateâ€!!!

Già… dovrebbe essere questa la frase corretta da porre dinnanzi a quei “Palazzi di Giustizia”, in sostituzione della nota frase: “La giustizia è uguale per tutti ed è amministratata in nome del popolo.

Ed allora vorrei sapere di quale popolo si parla, la giustizia non è per i cittadini “onesti” che provano a contrastare quei loro opposti “disonesti” o forse sono in errore, avendo ascoltato proprio in questi giorni, all’interno di un’aula un magistrato dichiarare: la mia figura è quì per tutelare l’indagato!!!
Ah… tra l’altro permettemi di aggiungere che proprio quell’imputato non si è mai difeso personalmente, visto che finora in tutte le udienze non si è presentato, ma d’altronde perché farlo, quando c’è un magistrato al suo posto che di fatto lo tutela…
  
Uscendo da quell’aula mi sono chiesto: ma l’ordinamento giudiziario è forse cambiato???
Ed allora ho riletto quanto prevede il diritto, precisamente sul ruolo che il Magistrato deve ricoprire e difatti: è un funzionario pubblico investito di poteri giudiziari, al quale sono affidate funzioni di Giudice e di Pubblico Ministero. Il compito del Magistrato è di far rispettare e applicare il diritto vigente dello Stato, attraverso la conduzione di un processo in tutte le sue fasi.

Ah… ecco infatti che non si parla minimamente di “tutela dell’imputato“, quello d’altronde è un compito che spetta al difensore e difatti la norma in esame disciplina il mandato conferito a quest’ultimo che gli attribuisce il c.d. ius postulandi, cioè il potere di compiere e ricevere in luogo e in nome della parte tutti gli atti del processo ad esso indirizzati.
Anche perché verrebbe spontaneo chiedersi chi dovrebbe difendere l’altra parte, già… quei poveri cittadini che sono stati di fatto truffati??? D’altronde mi permetto di aggiungere che proprio il soggetto che quel magistrato “giustamente” vorrebbe tutelare, in un altra sede processuale è stato già rinviato a giudizio!!!
E difatti, quando mi trovo ad entrare in quei palazzi, ripenso sempre a un caro amico (che ahimè non c’è più) che diceva: Nicola ricordati, “Se vuoi vivere sereno, dai Tribunali e dagli Ospedali, devi fare a meno”!!! 
Sante parole, in particolare da quando ho deciso d’impegnarmi nella legalità ed ho potuto comprendere come anche quel mondo, che tanto si crede esser limpido, è purtroppo fortemente inquinato, vedasi tra l’altro l’ultimo dossier appena emerso in questo giorni (sugli accessi “abusivi” alle banche dati dove sono custoditi informazioni sensibili), dove sono stati riportati nomi e cognomi che riguardano per l’appunto amici degli amici, massoni, politici, banche, imprenditori corrotti, ma anche parenti e affini di chi esercita il potere giudiziario, tutti “personaggi†senza scrupoli ma capaci di trovare all’interno di quei Palazzi di giustizia, gli uomini appropriati per la loro tutela!!!
Già… a volte i Tribunali sono come quell’Inferno dantesco dove tutti vengono considerati “dannati“, non solo gli imputati (siano essi colpevoli che innocenti), ma anche coloro che, in maniera del tutto onesta, hanno provato a far emergere la verità, sì… la legalità, la stessa che viceversa altri provano a celare, grazie ad un sistema giuridicamente fortemente condizionato da procedure che con la giustizia, non hanno nulla a che vedere!
D’altro canto, rivolgendosi alla magistratura, i cittadini perbene – mi riferisco a coloro che hanno subito un torto e purtroppo il più delle volte non solo quello – auspicano di trovare in quelle aule di giustizia il riconoscimento delle proprie ragioni; desiderano ricevere dinnanzi a quel giudice terzo una condizioni di parità, che dovrebbe evidenziare “imparzialità†e non, per come purtroppo a volte accade, un atteggiamento iniquo, fazioso, legato da interessi o da amicizie personali/familiari.
Cosa fare quindi di questi ignavi ed abulici pusillanimi funzioanri, gli stessi che anche Dio ignora e di cui non vale la pena neppure parlare:“Fama di loro il mondo esser non lassa, Misericordia e giustizia gli sdegna: Non ragioniam di lor, ma guarda e passa 
Ma noi purtroppo a differenza di Dante e Virgilio, noi cittadini “modello“, non possiamo andar oltre ed ignorare costoro, in quanto a quelle leggi non possiamo sottrarci poiché costretti non una, non due, ma non si sa quante volte, a dover tornare in quelle aule del popolo, per nome e per conto di una giustizia che di fatto non ascolta o ancor peggio produce sentenze inique!!!
Tra l’altro, una delle circostanze più assurda è dover assistere come analoghi procedimenti conduca professioni come i magistrati, a decisioni opposte, ambigue, del tutti personali, già… in totale disprezzo su ciò che è riportato nel codice civile e/o penale!!!
Ebbene, se credi di andare in Tribunale e trovare giustizia, allora puoi anche andare dal fotografo e farti levare un dente!!!

Mi permetto di riportare la vicenda che ha visto l’ex Sindaco di Messina, Cateno De Luca  coinvolto quale imputato di una inchiesta giudiziaria nel processo “FENAPI” che, proprio in questi giorni, ha visto lo svolgimento della prima udienza in appello.

Il sostituto procuratore generale Felice Lima ha definito la sentenza di primo grado del 10 gennaio scorso che ci ha assolto – perché il fatto non sussiste – una  “sentenza assolutoria di primo grado stupefacenteâ€.

Breve storia: 

–  5 novembre 2017 vengo rieletto al parlamento siciliano;

– 8 novembre 2017 vengo arrestato;

– 23 novembre 2017 l’arresto viene annullato dal Tribunale del Riesame;

Dopo ben 19 udienze celebrate dal 2018 al 2021… ecco che il 10 gennaio 2022 veniamo tutti assolti con formula piena perché “il fatto non sussisteâ€!!!

IL PROSSIMO 19 DICEMBRE SI TERRÀ L’ULTERIORE UDIENZA E LA CAMERA DI CONSIGLIO PER LA SENTENZA. 

Mi amareggia tanto che un magistrato possa definire “stupefacente†il lavoro di un altro magistrato e credo che la continenza verbale tra colleghi della magistratura debba essere una regola che oltre al profilo deontologico e disciplinare  attiene all’etica che tutti i magistrati dovrebbero avere come stella cometa per un’attività così delicata che segna in modo irreversibile il destino degli esseri umani. 

Di seguito si riportano le affermazioni del nostro collegio di difesa: “Il collegio di difesa di Cateno De Luca, Carmelo Satta e Giuseppe Ciatto residui imputati di un processo per presunte violazioni tributarie già assolti in primo grado perché il fatto non sussiste, intendono stigmatizzare il comportamento del procuratore generale platealmente allontanatisi dall’aula appena iniziata la discussione dei difensori degli imputati, per la inconsistenza e astrattezza della requisitoria per essersi intrattenuto prevalentemente su fatti non oggetto di contestazione, dimostrando per il resto ignoranza degli atti processuali e scarsa considerazione per sentenze passate in giudicato di assoluzione di coimputato dello stesso reato. Le richieste di condanna formulate per gli stessi imputati si collocano in questo vuoto assoluto di cognizione degli atti e di interpretazione dei fattiâ€. C.Taormina, E.Covino, T.Micalizzi, G.Mannuccia.

Trovate la notizia completa dell’assoluzione nella pagina web: https://www.messinamagazine.it/primo-piano/lassoluzione-lha-emessa-questa-mattina-al-tribunale-di-messina-il-giudice-monocratico-simona-monforte/

Naturalmente quanto viene proclamato nelle aule dei Tribunali (quando i giudici non vengono “comprati”, perché ahimè anche questo accade in questo nostro fragile Paese…), non può essere dibattuto, se non nuovamente nelle opportune sedi d’appello e cassazione…

Certo, leggere quotidianamente di come molti appalti vengano costantemente truccati, lascia molti di noi interdetti e amareggiati, in particolare quanti come il sottoscritto credono ancora in quei principi di legalità e correttezza morale, cui la maggior parte ormai dei cittadini da tempo non crede più…

Ed ecco quindi dover scoprire nuovamente come due pubblici ministeri, Paola Calleri e Francesco Cardona Albini, abbiano chiesto la condanna per 27 imputati con l’accusa grave che molte delle gare aggiudicatesi erano state truccate…

Alla fine il processo per le presunte tangenti per la realizzazione del Terzo Valico, il raddoppio ferroviario tra la Liguria e Milano si è concluso con sette condanne e circa venti assoluzioni!!!

Tra le assoluzioni vi è anche quella dell’amministratore delegato di “WeBuild” Pietro Salini, per il quale erano stati chiesti 3 anni e cinque mesi per turbativa d’asta, mentre i giudici hanno condannato ad un anno e tre mesi l’imprenditore figlio dell’ex ragioniere generale dello Stato (quest’ultimo assolto…) per  turbativa d’asta e corruzione.

Hanno scritto i legali degli accusati: “Dopo sette anni dalle prime misure cautelari, più di un anno di intercettazioni e tutte le gare d’appalto da rifare, la giustizia in cui non abbiamo smesso di confidare è riuscita a ristabilire la verità dei fatti, confermando l’insussistenza delle accuse e l’innocenza del mio assistito; la sentenza assolve tutti i dirigenti di Cociv e l’amministratore delegato di Webuild Pietro Salini da tutte le imputazioni per l’esecuzione delle gare ad evidenza pubblica. Condanna viceversa un ex dirigente e tre dipendenti per aver favorito alcune imprese, un fatto isolato, riconducibile ad interesse personale, contrario a quello del Consorzio, quanto alla condanna per corruzione dell’ingegnere imprenditore di cui sopra, rappresentano condotte estranee all’attività del Consorzio Cocivâ€.

Certo,  se si pensa che ci sono voluti ben sei anni, da quando nel 2016 partirono i primi arresti che facevano per l’appunto riferimento a fatti accaduti nel lontano 2013 e che di fatto analizzavano il sistema con cui venivano smistati gli appalti da parte del general contractor – individuato dallo Stato per la realizzazione dell’opera di un valore superiore ai 6 miliardi – va comunque ricordato che da allora, ben quattro soggetti abbiano deciso di patteggiare le pene e che ovviamente non si può nascondere che nulla di grave sia ahimè accaduto…

Ovviamente, non dobbiamo meravigliarci, perché questa è quanto avviene solitamente nel nostro Paese, con appalti che vengono abitualmente indirizzati ad imprese amiche attraverso l’uso di meccanismi fuorvianti, talmente semplici che ancora oggi mi sorprendo nel costatare come tutto ciò possa avvenire, tra l’altro sotto gli occhi di chi dovrebbe viceversa vigilare, ma che di fatto appartiene anch’esso a quella “dannata” filiera che da tempo foraggia quel sistema illegale che vede la maggior parte di quei suoi funzionari “corrotti”, ma soprattutto compromessi, tanto da non potersi più slegare!!!

Mi chiedo: ma come dobbiamo andare avanti provando a migliorare questa condizione, quando nulla cambia e tutto resta inalterato, abietto e riprovevole???

Tutti… presenti all’appello, deputati e senatori della Lega sono scesi a Catania per dar manforte a quel loro leader, ma non solo, sono oltre duecento i giornalisti e le troupe televisive arrivati anche dall’estero..

Hanno limitato tutta l’area del Tribunale dove si svolgerà domani l’udienza a porte chiuse, mentre fuori il Palazzo di Giustizia si stanno preparando manifestazioni a sostegno ma anche contro quel leader… 

E’ proprio vero, le persone non hanno un cazz… da fare, invece di scendere per motivazioni serie o per cambiare questo stato di cose, persone il loro tempo preparando striscione della serie “Leghisti not welcome“, come se in Sicilia, noi siciliani siamo discriminanti verso chi manifesta politiche indipendentistiche o autonomistiche per quel loro territorio definito “padano”… 

D’altronde il sottoscritto per primo vorrebbe la nostra isola indipendente, non per niente alcuni anni fa avevo realizzato una pagina social intitolata “Sicilia libera e indipendente”…

Ciò che rompe maggiormente e che domattina la città, a causa dell’udienza preliminare – che vedrà per l’appunto l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini (leader ora della Lega Matteo Salvini) comparire davanti al gup con l’accusa di sequestro di persona aggravato dei 131 migranti presi a bordo della nave Gregoretti il 25 luglio del 2019 e trattenuti per sei giorni prima di poter sbarcare al porto di Augusta – sarò costretto a non poter circolare da quelle parti con l’auto,  che era proprio quanto dovevo fare…

Già… una volta per colpa del virus, una volta a causa della pioggia che allaga la città, ora ci si mette anche la giustizia… dando seguito a quella inutile politica, che dire alla fine non mi resta che dire: “semu pessi” 

 


Ho ascoltato la deposizione dell’ex Presidente del Tribunale di Palermo, sezione misure di prevenzione e se pur posta ora nei banchi degli imputati, si comporta come fosse ancora Lei il giudice di quel processo…

Si vede che ha sempre comandato!!! 
In quel suo sguardo vi è tutto l’ardire di chi non ha alcuna paura dello scontro mediatico, anzi, si fa forte di quella presenza per poter far emergere quella che Lei definisce… la sua verità!!!
In questa diatriba, non va dimenticato che l’ex magistrato, conosce in maniera perfetta le leggi di questo Stato e sarà quindi molto difficile, riuscire a portare in fallo quella sua ex  funzionaria… 
Certo, quando esordisce parlando dei giudici Chinnici, Falcone e soprattutto Borsellino, il mio primo pensiero è stato a quella intercettazione telefonica, nella quale certamente non manifestava grande stima per i loro familiari, in particolare per Manfredi Borsellino ritenuto “uno squilibrato, lo è sempre stato, lo era pure quando era piccolo”, mentre per la sorella Lucia dichiarava: “è cretina precisa”. 
Ora se è vero che quei magistrati le sono stati insegnanti nella sua professione, forse chissà – ascoltando quanto intercettato – quei giudici, avrebbero dovuto curare principalmente quella sua educazione… 
Tralasciando tutta la storia della sua vita di cui poco m’importa e che, visti i fatti emersi successivamente, ritengo non abbiano più valore…
Sì… è come sapere che un poliziotto durante la propria vita è riuscito a farsi strada compiendo durante quel suo incarico centinaia d’arresti eccellenti, ma poi, giunto alla fine della sua carriera, quasi in procinto della pensione, si è messo a spacciare per conto di un’associazione criminale: a cosa son serviti anni di gloria, quando alla fine la scelta è stata questa??? 
D’altronde lo stesso avvocato Raffaele Bonsignore, parte civile con l’imprenditore Vincenzo Corrado Rappa, stoppando l’ex magistrato ha dichiarato: “Mi sembra che stiamo un po’ divagando su temi che nulla hanno a che fare con l’oggetto del processo“!!!
Ma la parte più interessante dell’interrogatorio è quando a sorpresa l’ex magistrato dichiara: “L’altra sera ho ritrovato casualmente l’agenda in cui mettevo i biglietti che ricevevo ogni giorno. Mi segnalavano gli amministratori giudiziari da nominare. La consegnerò al tribunale questa agenda”!!!
Ed inizia così, con un elenco di persone…
Colleghi, ma anche avvocati (minch… guarda che novità: il sottoscritto ha denunciato in tempi non sospetti quelle collusioni… ancor prima che nascesse la stessa vicenda “Saguto.”.. ma chissà perché qualcuno ai piani alti, ha preferito non farla emergere; ma mi consolo con una frase: Siediti lungo la riva del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico”!!!
Ed allora leggiamo di queste segnalazioni portate da amici, parenti e conoscenti, persone di cui l’ex magistrato si fidava…
In quella agenda ci sono tutti i nomi e tutti facevamo a quel magistrato le proprie segnalazioni, d’altronde il business costituito da quei beni sequestrati e confiscati facevano gola a molti… in particolare a quei professionisti qualificati, soggetti che attraverso semplici corsi “full immersion” di due giorni presso il Dems, diventavano “abilitati” alla gestione di quelle particolari società sottoposte a misura di prevenzione…
Si è visto infatti come il 99% di esse siano successivamente finite in liquidazione e quei loro dipendenti, attendono ancora oggi le proprie spettanze: il sottoscritto tra l’altro è uno di questi!!!
Certo. l’ex Presidente è astuta!!!
Apre e chiude l’agenda come una fisarmonica e suona quei tasti solo quando gli fa più comodo…
Sì… sono certo che difficilmente quell’agenda finirà nelle mani dei colleghi che stanno effettuando il processo… 
Mi viene altresì da pensare ad alcuni ultimi film, come quello di Dino Risi, “In nome del popolo italiano“, oppure ad uno più recente intitolato “The Judge” o ancora, ad un best seller di John Grisham… intitolato “Ultima sentenza” dove – senza andar lontano – strane coincidenze molto similari si alternano a quelle di questo processo e se pur sembrano soltanto fantasie, nascondono in se, la realtà dei fatti…
Ecco perché sorge il dubbio che in quella sua dichiarazione “velata”, l’ex magistrato non stia avvisando chi oggi è posto lì a giudicarla…
Non so dirvi per quale motivo, ma ho come l’impressione d’aver già visto questo momento… sì con i miei occhi, forse chissà l’ho sognato, quanto descrivo difatti rappresenta qualcosa d’impossibile o innaturale, certamente un mix che nulla centra con quanto sta avvenendo all’interno di quel Tribunale di Caltanissetta, ma ripeto, ho come la sensazione di averlo già vissuto…

Sì… potrei definirlo un dejavù: ero all’interno di quell’aula e dall’alto osservavo l’ex Presidente della sezione misure di prevenzione parlare, ma il suono che usciva era stranamente diverso, più cupo, come fosse di un uomo, sì… l’ho finalmente riconosciuta, era la voce di Michele Greco che rivolgendosi alla Corte che lo stava per giudicare dichiarava: “Io desidero fare un augurio. Vi auguro la pace signor presidente, a tutti voi auguro la pace perché la pace è la tranquillità e la serenità dello spirito e della coscienza e per il compito che vi aspetta la serenità è la base fondamentale per giudicare. Non sono parole mie, sono parole di Nostro Signore che lo raccomandò a Mosè: quando devi giudicare, che ci sia la massima serenità, che è la base fondamentale. Vi auguro ancora, signor presidente, che questa pace vi accompagni per il resto della vostra vitaâ€!!!

Vedremo come finirà questa vicenda, ma oggi a differenza di ieri, ho la convinzione che quell’ex magistrato, abbia guadagnato un punto!!!