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Bisogna leggere le motivazioni con cui la Corte di Cassazione ha fatto questo, dove sta il meccanismo che ha fatto chiedere che venga ridefinito il processo. Attendiamo tutto questo. Una cosa è certa: che il problema di una presenza mafiosa si respira nell’aria.

Attendiamo quindi le motivazioni: così all’ANSA don Luigi Ciotti sull’annullamento con rinvio da parte della Cassazione della sentenza di condanna della Corte d’appello di Torino relativa al processo Geenna, con rito ordinario, sulla ‘ndrangheta in Valle d’Aosta.

Si leggerà nelle motivazioni della sentenza che i giudici torinesi abbiano individuato delle lacune motivazionali 

Comunque, il nuovo processo di secondo grado per gli imputati del rito ordinario di Geenna si terrà il 15 novembre 2023, davanti alla terza sezione penale della Corte di appello di Torino.

“Questo non toglie – ha aggiunto il fondatore di Libera – le nostre responsabilità, di dover essere sempre più attenti, più vigili. Abbiamo bisogno di cittadini, non a intermittenza, secondo i momenti e le emozioni, ma cittadini più responsabili che prendono coscienza che il problema mafioso e la mafiosità sono un problema reale. Che alberga anche un po’ nei nostri contesti, nei nostri territori. Non c’è regione d’Italia che può considerarsi esente”.

Don Ciotti era arrivato ad Aosta, su invito della presidente di Libera Vda, Donatella Corti, per incontrare alcune classi che non hanno potuto partecipare per motivi organizzativi alla Giornata della memoria e dell’impegno” in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, compiutosi lo scorso marzo a Milano.   

Questi ultimi anni sono stati complessi per il mondo del lavoro… 

Sono molti gli eventi che hanno segnato questo periodo: dalla crisi economica mondiale alla pandemia “Covid-19” con le sue molteplici conseguenze, a un aumento esponenziale dei flussi migratori vero il nostro Paese, per passare ad una guerra in Ucraina che ha colpito sanguinosamente da oltre un anno il cuore del vecchio continente, determinato l’aumento esponenziale dei prezzi delle materie prime, in particolare di quelli dell’energia…

Ed ecco quindi che anche quel mondo del lavoro si è trovato in grave difficoltà, rimasto per lungo tempo come sospeso e perdendo tra l’altro alcuni suoi eroi, lavoratori che si sono immolati operando all’interno di quelle strutture sanitarie, militari e istituzionali, sacrificando purtroppo le loro vite per il bene di questo Paese…

E’ tempo quindi di riprendere nuovamente in mano il nostro destino e in questo, proprio le rappresentanze sindacali, costituiscono gli unici corretti tavoli istituzionali capaci di gestire ed affrontare tutte quelle delicate questioni rimaste ancora inevase.

Proprio la “CGIL”, attraverso i suoi Segretari ed i responsabili, si sta promuovendo sul piano locale per affrontare il delicato tema del lavoro – in particolare nella nostra Sicilia – provando a riorganizzarsi per trasformare quella fase di emergenza occupazionale, in qualcosa di diverso e soprattutto produttivo, in particolare grazie ai fondi del PNRR che stanno per giungere nella nostra regione… 

E’ tempo quindi che tutti gli iscritti alla CGIL si uniscano per far sentire la loro voce, perché alla crisi in corso è tempo di rispondere con il lavoro e con la democrazia, sviluppando quell’ampio dibattito che negli ultimi cinquant’anni l’ha saputa contraddistinguere, costruendo quelle politiche di sostegno per tutti coloro che oggi rischiano il proprio posto di lavoro, per quanti a causa dei problemi di cui sopra l’hanno perso, per i giovani che ancora non riescono a trovarlo, ma anche per gli over 50 anni e a quanti sono da tempo pensionati, ma che evidenziano d’aver bisogno non solo di un’assistenza sanitaria, ma anche di un sostegno morale ed affettivo…

Va dato merito alla CGIL, in particolare alla Fillea di Catania, di essere da sempre presente sul territorio con la sua intera organizzazione; difatti in questi ultimi anni a differenza di altri, essa si è posta in controtendenza rispetto a quanti hanno preferito appoggiare una politica sterile e urlata a quella concreta, che come si è visto, poco o nulla s’è occupata della crisi e ancor meno delle condizioni dei lavoratori, pensionati e disoccupati, bensì viceversa coloro che avrebbero dovuto dimostrare interesse per il loro Paese, hanno evidenziato voler salvaguardare soltanto le proprie poltrone!!! 

E’ giunto il momento quindi per la CGIL di continuare a fare, dimostrando d’esser presente quando occorre ed esser capace di affrontare questo periodo emergenziale, proponendo nuove politiche e soluzioni per far uscire il Paese da questa profonda crisi che ahimè, anche a causa delle problematiche sopra esposte, ci vede tutti coinvolti…

C’è bisogno di riprogettare il futuro e dare soprattutto nuova speranza!!! 

Basta quindi con futili schieramenti o antagonismi, è tempo di occuparsi dei reali problemi del Paese, bisogna riunire tutte le forze del sindacato per riconquistare il terreno perduto, in particolare mi riferisco ai temi quali quelli dei diritti e delle retribuzioni, una proposta fiscale più equa, nuova solidarietà che diventi collante, capace di restituire pari dignità a tutte le categorie dei lavoratori. 

E’ tempo che il governo nazionale della Meloni decida per una nuova concertazione che tenda ad a operare quelle scelte economiche necessarie tali da garantire le fasce più deboli, tutti insieme così potremmo far riemergere nuovamente quel forte impulso democratico e pluralista, che garantisca attraverso la politica nuove riforme e un migliore percorso di vita che punti a realizzare quella grande controriforma del sistema contrattuale, che ritengo – visto il suo completo fallimento – debba essere totalmente ripensato…

L’altra mattina mentre stavo guidando, ascoltavo Radio 24.
Si parlava di un episodio inquietante che si era registrato in località Ostia e si ricollegava all’aggressione subita dal giornalista Daniele Piervincenzi, da parte di un esponente della famiglia “Spada”…

A dichiarare quanto sopra era l’intervistato Avv. Giulio Vasaturo per c/ dell’Ass. “Libera” di Don Ciotti, (associazione della quale mi sento onorato di essere iscritto).
Per quella vicenda come si sa, è iniziato il processo dinnanzi all’autorità giudiziaria presso il Tribunale di Roma, ed è accaduto che una testimone, non si è presentata in aula!!!
E’ stato quindi disposto l’accompagnamento coattivo, cioè alla prossima udienza verrà accompagnata dai carabinieri, perché – secondo quanto riferito dal pubblico ministero – purtroppo, è stata vittima di un attentato incendiario, nel senso che “ignoti” (quest’aggettivo è bellissimo… sì, del tipo che qualcuno non ha un cazzo da fare… e si mette a provocare danni sulle cose altrui, così tanto per…) alla vigilia della sua testimonianza,  hanno incendiato la roulette del figlio!!!
Questa grave circostanza, è stata ritenuta dagli inquirenti un chiaro atto d’intimidazione, che evidentemente ha condizionato la partecipazione della signora a quel processo…

E’ facile ora dire a parole: “Denunciare conviene“, tanto alla fine cosa costa dirlo, sono sempre gli altri a pagarne le conseguenze… quelli che per l’appunto… denunciano.
Poi, che chi ha effettuato quelle denunce viene lasciato solo dallo Stato… poco conta!!
Si lo STATO… quello fittizio, quello che vorrebbe farci credere che è sempre presente, che interviene “immediatamente (considerate il termine con eufemismo…), ma che lascia di fatto isolati questi chiamiamoli “eroi”, gli stessi che la società civile rifiuta, soggetti che si ritrovano immediatamente emarginati e solo perché hanno sporto denuncia presso le autorità giudiziarie!!!

Difatti, vorrei sapere da tutta questa serie di sapientoni della legalità, ditemi… perché se lo STATO è così presente, nessuno denuncia???
Ed ancora, perché denunciare quando assistiamo in maniera evidente all’atto di una diminuzione delle condanne penali per quei delinquenti occasionali o anche al numero di querele sporte… tanto che non conviene più denunciare crimine di lieve entità, a causa del nuovo decreto legislativo, che prevede per l’appunto, la non punibilità dei reati “per tenuità del fatto 
Ed allora esaminiamoli questi casi di non punibilità e vediamo in quali casi si configurano: 
– reati sanzionati con una pena non superiore a 5 anni di reclusione;
– oppure reati sanzionati con pena pecuniaria.
In altre parole, laddove il processo accerti che il crimine è stato realmente commesso dall’imputato, quest’ultimo non verrà condannato, ma… sentite… sentite… PROSCIOLTO!!!
Sì… in questi particolari casi, scatterà nei suoi confronti, l’archiviazione del procedimento per “tenuità del fattoâ€!!!
Ed allora, con una normativa che prevede quanto sopra, viene da chiedersi: “Chi mai sporgerà querela contro il proprio aggressore, se già in anticipo sa che il colpevole non verrà punito?“.

D’altronde con una giustizia ritardata e il più delle volte negata, e con un sistema che non punisce ma che assolve, vorrei sapere quanti sono quei folli (il sottoscritto ahimé… ne conosce uno…) che provano con ogni mezzo a contrastare questo sistema “colluso e corruttivo”, dedito quotidianamente – grazie a quei suoi uomini, personaggi al di sopra di ogni sospetto – al malaffare e a condurre le proprie vite, in maniera immorale e socialmente riprovevole…

Ma questa (povero noi…) è la natura dell’uomo e tutti indistintamente si piegano a quelle sue infide regole, dagli abituali delinquenti… fino a quegli sleali magistrati (purtroppo sì… ci sono anche loro)!!!        
Ma il sottoscritto ormai vive la propria vita come fosse una missione, già come a Don Ciotti; d’altronde entrambi abbiamo scelto di vivere seguendo una regola: “Abbiamo solo questa vita, quaggiù non ne avremo un’altra, per amare, per amarci, per impegnarci e per esserci”!!!
Ed allora, seguendo questo principio, soli e tra mille difficoltà, si va avanti lo stesso, ovviamente… DENUNCIANDO!!!

Pensavate che solo Dio e alcuni Santi avessero la facoltà di essere contemporaneamente in ogni luogo, beh… eravate in errore!!!

Si a Catania o meglio al “Comune di Catania”, è accaduto un miracolo…
No, il prodigio se così si può chiamare, non è da attribuirsi alla vicinanza del Palazzo Municipale con la Cattedrale e ancor meno, è da ritenersi causato da una visita (di quei suoi consiglieri) alle spoglie della Santa patrona S. Agata…
Ma c’è qualcuno comunque che accomuna questi poteri di onnipresenza con l’avvicinamento della festa tra pochi giorni… dopotutto, non sono anch’essi reputati a rappresentare questa nostra città???
D’altronde, non è propriamente per l’amore che nutrono per questa città, che hanno deciso di consacrarsi ad essa???
E’ come se ognuno di loro, in quel profuso impegno, si sia di fatto votato a ciascuno noi e non si può certamente dire che quanto compiuto, sia stato fatto principalmente per il vile denaro… perché la ricompensa a cui essi aspirano è molto più nobile… e ripaga ciascuno di essi dalla fatica compiuta…
Azioni svolte quotidianamente con dedizione… già, ciascuno di noi, vedrebbe in quelle… qualcosa d’eccezionale, mentre per loro sono la regola.
Ognuno di quei signori… rappresenta la bontà dell’animo umano, quel volersi dedicare alle necessità dei cittadini, prendendosene non solo cura, ma mettendo da parte i propri bisogni personali e togliendo quel loro tempo, alle esigenze familiari…. 
Ed è per i sopracitati motivi… che hanno dovuto acquisire quella capacità divina o magica, affinché potessero trovarsi contemporaneamente, in due o più luoghi…
Già, per poter compiere quanto necessario, ognuno di essi ha dovuto sviluppare quel potere al meglio, quella necessaria “‘bilocazione”, perché senza di essa, non avrebbero potuto compiere quanto essenziale…
Purtroppo, questa dote soprannaturale, non sempre ha funzionato alla perfezione o per come si sarebbe voluto… 
Vi sono state alcune occasioni, nelle quali, viaggiando nello spazio per una frazione di tempo infinitesima (ad esempio per poter salutare i propri cari), ci si è ritrovati, rientrando (nello stesso giorno e ora…) in un’altra seduta, distante dalla prima sede, senza aver compreso quanto accaduto, ma soprattutto che – in quel preciso momento – si era in due posti diversi!!!
Ed ora, a causa di quell’involontario incidente di percorso si viene accusati di truffa aggravata ai danni dell’amministrazione, abuso d’ufficio e falso in atto pubblico…
Sì, da non crederci… in quella “affannosa corsa contro il tempo”, in quel voler dare completezza ai problemi dei concittadini, in quell’estremo dispendio d’energie esercitato, non si ha avuto la lucidità di intuire che si era stati catapultati all’interno di una curvatura spazio-temporale, che ha portato ciascuno di essi, da prima in un “turbinio” d’eventi e successivamente all’interno di quei consigli, per partecipare in maniera attiva e con grande passione…
Ora a causa di quelle relatività non sempre perfette, si ci è ritrovati coinvolti in inchieste con accuse infamanti, come quelle riportate secondo le quali gli obiettivi a cui si aspirava, erano esclusivamente di carattere economico e che sono state compiute per “procacciarsi un sostanzioso stipendio mensile di circa 1.500 euro netti, in aggiunta ai compensi loro spettanti”…
Mi chiedo… ma dopo quanto fatto, come si può pensare di attribuire a quei soggetti una imputazione così grave…??? Ma… sono senza parole!!!

Siamo in Sicilia!!!

Parliamo di gare d’appalti pubblici… di bandi per l’affidamento, di soldi che non vengono utilizzati… 
E’ quanto emerge dai dati dello scorso anno, dove su circa 300 gare indette… soltanto la metà di queste sono state espletate…
Milioni di euro, sono circa 350… che a causa della nostra burocrazia, non riescono ad essere utilizzati 
Un dedalo di procedure, uffici, responsabili, un andirivieni di carte che salgono e scendono, autorizzazioni, riunioni, firme e quant’altro possa servire per far si, che si giunga alla loro definizione…
Se poi si somma che il più delle volte… i rallentamenti sono causati da comportamenti alquanto discutibili, vedasi ad esempio lo spropositato numero discrezionale che provoca di fatto, la presentazione a ricorsi. che bloccano così le aggiudicazioni definitive… 
C’è poi la questione legata alle riunioni da parte delle commissioni, sempre più rare, a causa anche delle riduzioni del gettone, che influisce negativamente sotto il profilo della presenza… 
La verità che ormai tutto è diventato “business” e a nessuno frega più di fare il proprio dovere…
Quindi ecco uscire fuori, interpretazioni soggettiva delle norme, che non producono altro che ritardi o ricorsi al Tar, con l’ovvia conseguenza di una estensione a tempo indeterminato, della definizione procedurale…
Anche l’Ance Sicilia, ha informato di quanto emerso, sia il presidente della Regione Rosario Crocetta, che l’assessore regionale alle Infrastrutture, Giovanni Pistorio…
Il presidente (facente funzioni) dell’Ance Sicilia, Santo Cutrone ha domandato: a che serve annunciare roboanti piani di finanziamento di nuove infrastrutture se poi in Sicilia più della metà delle gare bandite non viene aggiudicata, anzi se ne perdono le tracce per sempre, e ciò accade sin dal 2007?
In questi 8 anni e cioè dal 2007, è stato fatto osservare come, la media delle gare d’appalto andate perdute sia stata quasi del 40-50% , se pur nello stesso periodo, il numero degli incanti si sia ridotto di quasi un quarto ed il personale per tale espletamento, è stato di contro, aumentato…
Qualcosa che non va c’è… ed il problema è da ricercarsi, non soltanto sulla mancata presenza costante del personale incaricato, ma soprattutto sulla professionalità che questi manifestano nel ridurre i tempi d’espletamento…
Il problema infatti è che quest’ultimi, non hanno di per se, alcun interesse reale affinché si possa addivenire a ridurre quei tempi… anzi, una estensione dilatata, permette loro, sia una riduzione del carico giornaliero di lavoro per le pratiche in corso e soprattutto permette di rallentare quelle nuove procedure, giunte “disgraziatamente” sulla loro scrivania… 
E’ il solito problema degli uffici pubblici, nessun controllo sulla produttività, badge controfirmati da colleghi compiacenti, nessun incentivo per quanti dimostrano nei fatti di essere meritevoli, senza considerare quanto sta emergendo dalle tante inchieste, che dimostra come senza “oliare” quel meccanismo s’inceppa…    
Se a quanto sopra inoltre, si aggiunge la pretestuosa interpretazione dei criteri di valutazione dei calcoli delle medie per l’esclusione delle offerte… allora capirete bene, come da questa situazione non se ne esce…
E dire che di questi appalti – se pur ridotti – le nostre imprese di costruzioni avrebbero tanto bisogno, vista la crisi finanziaria che ancora le attanaglia e che di fatto non permette ad esse, la ripresa del mercato immobiliare, la certezza di risoluzione al problema legato alla concorrenza sleale, la stretta da parte degli istituti di credito, le troppe tasse sulla casa, e soprattutto, una crisi economica sullo sfondo che non permette quel possibile sviluppo d’investimento sul mattone… 
Se poi si aggiunge il forte calo occupazionale che ha ridotto il comparto ai minimi storici (con un numero di famiglie sempre più piegato dalla crisi) e l’indebitamento delle aziende, ecco che il fallimento è certo…
Non ci resta che augurarci che le cose vadano già con l’anno in arrivo meglio, ma come si dice…  a volte, avere delle speranze, significa illudersi e illudersi significa andare incontro il più delle volte… a delusioni!!!