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Già… con questa frase l’ex presidente di Confindustria, si presentava sul fronte dell’antimafia con iniziative mirate… 
L’aspetto che emerge oggi in maniera inquietante, è diverso da quello di un uomo a suo tempo considerato da molti miei conterranei, quale “simbolo” dell’antimafia…
Un presidente di Confindustria Sicilia, che aveva voluto dare una svolta, premiando in particolare tutti quegli imprenditori siciliani (pochissimi… ma meglio di niente…) che si erano voluto ribellare al racket. 
Certo… assistere ora, in quali modi egli sia giunto a seguito dell’inchiesta per mafia (con cinque pentiti che lo accusano, parlando delle sue frequentazioni “pericoloseâ€) e per quanto evidenziato in questi giorni dalla Procura nissena, attraverso un presumibile sistema di spionaggio, nel quale sono coinvolti uomini delle Istituzioni, fa pensare che forse, quel sistema di legalità, abbia nei fatti… letteralmente fallito!!! 
Cosicché… riesaminando alcune dichiarazioni espresse alcuni anni fa da alcuni noti personaggi di primo piano, sia della nostra imprenditoria che della politica regionale, viene da chiedersi, quanto quelle frasi allora fossero fondate o espresse esclusivamente per perorare una causa, sulla cui motivazione, vi erano interessi personali… 
Ricordo ad esempio il Presidente di Confindustria  Giorgio Squinzi, che disse all’indomani del suo arresto: “Sono sorpreso dalle anticipazioni a mezzo stampa, è sempre stato contro i clan“… oppure del Governatore della regione Sicilia, Rosario Crocetta, che manifesto il proprio sostegno: “Conosco la sua storia personale e professionale, per me è persona impegnata contro la mafia”….
Ora però, esaminando le inchieste di questi giorni, viene da chiedersi se quelle frasi, avessero realmente una loro valenza, oppure servivano a difendere in quel caso, l’amico di turno… 
L’hanno chiamata “Antimafia”, sì… quel nome è suggestivo, direi quasi emozionante, perché da un senso di lotta, di giustizia, di vittoria…
Ma quanto poi andiamo ad analizzare i fatti, scopriamo come in questa terra nulla sia cambiato e quelle lotte (mai fatte…) si dimostrano vane…
Basti vedere ad esempio quella mala-gestio dei beni sequestrati alla mafia, i conflitti d’interessi alla Regione, l’irregolarità riscontrate sull’utilizzo dei fondi europei, la corruzione e la privatizzazione all’interno degli aeroporti, gli appalti concessi illecitamente alle imprese amiche o a quei comitati d’affari, passando ad una politica venduta o a quanti la finanziano e le procurano i necessari consensi, per finire con tutti quegli uomini e donne delle Istituzioni, dedite al malaffare, alle tangenti, ad un sistema criminale e corruttivo…
Ed allora viene da chiedersi, chi potrà mai difenderci da tutto questo???
Basterà quale ultimo baluardo la sola Magistratura (ovviamente… quella leale e incorruttibile) in difesa della nostra legalità?  
Come si è potuto riconoscere personaggi che a parole, si sono proclamati “anti-mafiosi e/o paladini della legalità” – senza aver mai presentato in vita loro, una sola denuncia???
O forse dovrei ricordare quel automezzo incendiato (chissà… non è che forse è stato un marito incazzato o un ex dipendente licenziato…???) o anche l’aver ricevuto una minaccia telefonica (poi stranamente mai appurata nei tabulati telefonici…), oppure perché a suo dire, è stato minacciato… avendo ricevuto una busta anonima, con all’interno un proiettile (che avrebbe tranquillamente potuto spedirsi da solo…)!!!
Per favore, se sono questi gli uomini con cui si contrasta la mafia, possiamo stare freschi… d’altronde ritengo, che questa mia considerazione, la stiano facendo anche ai piani alti di quell’associazione criminale!!!
Peraltro, basti vedere in quali modi questi individui dimenticano spesso e volentieri (attraverso quelle loro associazioni…) di costituirsi parte civile oppure quando abbandonano di perseguire quelle gravi collusioni emerse tra i propri iscritti, nelle quali ahimè sono presenti proprio quei loro amici (legati chissà proprio ad egli, attraverso quel comitato di affari…) o forse debbo pensare che sono talmente ricattabili, che non possono fare più nulla, se non adeguarsi alle richieste di cosa nostra, ma nel frattempo, tanto per impressionare tutti, gridano a squarciagola: La mafia è una montagna di merda!!! 
L’inchiesta “Montante” sta iniziando a mostrare tutti i suoi tentacoli…
Si è scoperto da poche ore una talpa nel sistema di spionaggio, all’interno della Direzione Nazionale Antimafia!!!
La persona è ancora da individuare,  ma chissà forse è già stata scoperta, ma i poliziotti e i magistrati di Caltanissetta che indagano sulla rete di protezione dell’ex presidente di Confindustria, non vogliono esporsi nel far emergere il nome… 
Certamente una circostanza grave quest’ultima, qualora venisse confermata e comunque, per quanto abbiano potuto scoprire in questi giorni, non è la sola… 
A tutti quei nomi eccellenti ecco che oggi è emerso che anche l’attuale presidente di Confindustria Sicilia, oggi “Sicindustria”, Giuseppe Catanzaro insieme all’ex governatore della Sicilia, Rosario Crocetta sono stati indagati nell’ambito della stessa inchiesta che ha portato all’arresto di Antonello Montante. 

Con loro due, sono anche indagati gli ex assessori alle Attività produttive (Linda Vancheri e Mariella Lo Bello) e l’ex presidente dell’IRSAP (l’ente regionale per lo sviluppo delle attività produttive) Mariagrazia Brandara… 

E’ emerso che Rosario Crocetta, abbia favorito lo stesso Montante, il quale si era prodigato ad aiutare l’ex governatore, impedendo che venisse reso pubblico un video dal contenuto scandaloso, nel quale era stato ripreso l’ex presidente della regione siciliana…
Se si è trattato di un favore ( o di un ricatto… ), questo non è stato ancora appurato, ma se non ricordo male, durante il suo governo, furono assegnati due assessorati, proprio a uomini indicati dal Montante…
Certamente, visto con quanta prodigalità si sono spesi gli imprenditori di quella associazione, per la campagna elettorale dell’ex presidente della Regione, sono certo che in cambio lo stesso, lì avrà  favoriti nell’assegnazione dei molti appalti pubblici…
Un vero e proprio voto di scambio corruttivo… alla faccia della legalità promessa e delle battaglie da sostenersi contro la mafia e quelle associazioni criminali… che nel corso di quella sua legislatura, non si sono viste, peccato che nessuno – ad esclusione del sottoscritto e di qualche giornalista “non ricattabile” – le abbia mai evidenziate!!! 

Le intercettazioni parlano chiaro, ma soprattutto saranno i nomi di quanti si trovano oggi nei documenti sequestrati ed in quelle chiavette di memoria usb, nelle mani degli organi inquirenti, a fare a breve la differenza…

Ciascuno di quei nomi oggi è un potenziale ricattato… e quindi tutte le procedure compiute da quei soggetti, dovranno essere ora nuovamente rivalutate o quantomeno verificate… 
Certo che con un “sistema di controllo” così ramificato, dove si controllavano tutti….diventa difficile credere che ci possa essere qualcuno che sia riuscito a sfuggire a quelle pressioni esterne e difatti, non avendo sentito alcuna notizia su qualcuno che abbia denunciato… debbo credere che forse, si sia fatto anch’esso sottomettere!!!

Termino con una frase che ho letto: “Stamattina tutto a posto… anche se la stanno facendo vastasa“.
Si… sono d’accordo, l’hanno fatta proprio “vastasa”!!!
Un vero schifo quanto sta accadendo all’interno di quegli uffici istituzionali, ciascuno di quegli individui meriterebbe (per quanto mi riguarda) di essere deportato, sì… in qualche terra, lontano dalla nostra isola!!!
Per una volta forse, contrariamente a quanto finora compiuto, inizierà a comportarsi pensando non più solo a se stesso o ai propri familiari: Vedrete come laggiù, da soli, con un sacchetto di semi e qualche attrezzo agricolo, prenderanno a zappare… ma questa volta, per far mangiare anche gli altri, già quei suoi nuovi… limitrofi!!!

Se qualcuno pensava che i nomi eccellenti degli indagati nell’inchiesta della Procura di Caltanissetta che ha portato all’arresto dell’ex presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante, sara rimasto oggi certamente deluso…
Già, un altro avviso di garanzia, per concorso in corruzione, è stato notificato ad un Vice questore aggiunto, in servizio presso la Polizia di frontiera dell’aeroporto di Fiumicino. 
Inoltre, per favoreggiamento sono state indagate le sue due strette collaboratrici…, in quanto – secondo gli inquirenti- avrebbero aiutato l’imprenditore a distruggere alcuni documenti depositati dentro quel suo archivio segreto, files custoditi dentro alcune pen-drive usb e nascoste durante la perquisizione dentro uno zaino, lanciato dal balcone poco prima dell’arresto. 
Gli investigatori comunque hanno recuperato anche questo materiale…. e chissà cosa avranno trovato e chi sono le persone, che erano finite grazie a quel sistema di spionaggio, sotto osservazione…  
Sale quindi così a 25 il numero degli indagati dell’inchiesta, anche se è certo chi magistrati staranno valutando la posizione di altre soggetti che avrebbero avuto un ruolo importante in sistema a servizio dell’ex presidente di Confindustria . 

Il proprio legale si è giustificato dichiarando: “Il mio assistito, all’arrivo della polizia nella sua abitazione, non si è disfatto di alcuna prova di reato…Temendo che non si trattasse di agenti ma di malviventi, ha tardato ad aprire e ha cercato di mettersi al sicuro”. 
Il contenuto di quei dispositivi d’archiviazione esterna se pur danneggiate, sono state ritrovate dalle forze dell’ordine dentro quello zaino e sono ora in possesso degli inquirenti». 
Resta ancora da chiarire il ruolo (presunto) di favoreggiamento che avrebbero svolto le due collaboratrici dell’ex presidente, ora indagate…
Naturalmente il Montante respinge tutte le accuse rivolte, in particolare di avere costruito un sistema per realizzare veri e propri dossier, contro i suoi possibili avversario o su quanti stavano accertando quelle proprie responsabilità, grazie alla propria rete di spionaggio… 

Infine… il legale dell’ex presidente ha dichiarato che il proprio assistito è  rimasto molto sorpreso, scosso e dispiaciuto, ribadendo la sua totale fiducia nella giustizia…
Per quanto quel sistema ( se realmente dimostrato… ) prevedesse tutta una serie di corruttele, il fatto più grave è l’aver scoperto che dietro quell’imprenditore ed ex presidente di confindustria, vi siano uomini delle istituzioni, che si sono lasciati corrompere…
Certo che, se basta realmente così poco per svendersi, viene il dubbio che per poco di più, tutti sono disponibile a cedere a quelle lusinghe……   
D’altronde come ripeto spesso in questo mio blog, la maggior parte dei miei connazionali, ha avuti meriti personali… direttamente proporzionali alle raccomandazioni ricevute, senza le quali, molti di essi… anzi la maggior parte, starebbe ancora oggi sotto le cosce delle proprie madri…
Ah… certo, sempre che quest’ultime siano libere e non impegnate… a segnalare quel proprio figliolo!!!  

Esponenti delle forze dell’ordine, politici, imprenditori, tutti legati tra essi, per poter compiere quanto necessitava quel “Sistema Montante”…

Sono 22 le persone finora indagate nell’ambito della operazione “Double Face“, coordinata dalla Squadra mobile di Caltanissetta e coordinata dalla Dda…
I reati ipotizzati prevedono l’associazione a delinquere e nel caso particolare dell’ex presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante, vi è l’aggravante di aver diretto, promosso e organizzato l’associazione stessa…
Inoltre, oltre a quanto sopra, vanno sommate le accuse per minacce, favoreggiamento, corruzione e rilevazione segreto d’ufficio, soppressione, distruzione e occultamento di atti pubblici, accesso abusivo a sistemi informatici, simulazione di reato…

Leggendo quanto sopra mi sono chiesto, chi mai ha potuto compiere quelle azioni e quindi, tralasciando – per come solitamente faccio – i nomi di quegli indagati, non mi sono sorpreso più di tanto, nel trovare tra quei nomi, anche uomini delle nostre istituzioni…

Ed allora presentiamoli questi funzionari “fedeli” dello Stato…
Un Colonnello dei Carabinieri a capo della Dia, un Maggiore della Guardia di finanza, un Comandante del nucleo di Polizia tributaria, un Sostituto Commissario della Polizia in servizio alla questura, l’ex direttore dell’Aise (il servizio segreto civile), un Generale, un Capo reparto, ed anche un ex poliziotto…

A questi sopra si aggiungono inoltre alcuni imprenditori, un ex segretario regionale CISL ed un dirigente regionale, 

Ah… dimenticavo, tra i nomi eccellenti – che spiccano tra i 15 indagati non soggetti a misure di custodia cautelare – vi è anche un Senatore di Forza Italia ed un docente di diritto tributario e responsabile scientifico del corso di “prevenzione di criminalità e della corruzione” presso l’Università…
La presunta rete di spionaggio controllava molte persone… ma in particolare mirava a controllare chi, puntava proprio su di essi…
Ecco allora quei nomi… ciascuno di essi posto all’interno di un dossier e quest’ultimo insieme a tutti gli altri nascosti all’interno di una stanza segreta all’interno di una villa ed ora che sono stati scoperti… finalmente posti sotto l’osservazione delle forze dell’ordine (questa volta però… di quelli “buoni”)!!!
Ed allora mi sono chiesto, a cosa può servire un sistema di spionaggio del genere, a parte proteggersi dalle inchieste che  avevano visto alcuni indagati collusi con l’associazione mafiosa…???
Ed allora ho compreso: quel sistema (se realmente realizzato…), aveva la funzione d’influenzare tribunali, politici, governi e sindacati!!!

Ora, rileggendo quanto emerso dall’inchiesta mi sorge un dubbio: Siamo sicuri che possiamo affidarci agli uomini dello Stato, ma soprattutto di quali di questi uomini stiamo parlando??? Come facciamo a comprendere chi sono i buoni e chi i cattivi??? Non è che nel voler fare il nostro dovere di bravi cittadini, ci ritroviamo indirettamente coinvolti in qualcosa di più grande di noi??? Ed infine chi ci proteggerà… chi garantirà le nostre fonti o i documenti consegnati??? Chi… forse quegli stessi uomini delle istituzioni che stiamo per denunciare???
Qualcosa in questo sistema “malato” non quadra!!!
Già… diventa sempre più difficile credere che intorno a noi possa esistere qualcosa di onesto, incorruttibile e non alienabile, qualcosa su cui avere fiducia, quando ogni giorno che passa t’accorgi d’esser sempre più solo e forse solo un po’ più fortunato, sì… in quanto immune da quell’infezione chiamata “corruzione“, la stessa che ha colpito purtroppo. la maggior parte dei miei conterranei…
Come uscirne…??? Non so… e disgraziatamente non riesco neppure a immaginare, a chi possiamo rivolgerci…

Era stato considerato da molti all’interno di Confindustria, come il nuovo paladino dell’antimafia!!!
Ed invece, l’ex presidente degli imprenditori siciliani Antonello Montante, è finito ancora una volta agli arresti domiciliari, questa volta con l’accusa di associazione a delinquere, finalizzata alla corruzione di esponenti delle forze dell’ordine!!!
La Procura di Caltanissetta gli ha contestato d’aver creato un vero e proprio sistema illegale, che serviva a spiare l’inchiesta scattata nei suoi confronti tre anni fa, a seguito di alcune dichiarazioni da parte di pentiti di mafia.
Aveva costituito una rete di spionaggio, che lo tenevano informato su quanto accadeva all’interno di quei pubblici uffici… 
Mi sembra di rivedere una scena della serie televisiva tanto apprezzata dal pubblico in questi giorni… “La mafia uccide solo d’estate“, in particolare quando riferendosi del Tribunale di Palermo, raccontava che all’interno di quel palazzo, “tutti controllavano tutti”… e cioè a seconda dei movimenti degli uscieri, dalla mole dei dossier che uscivano dalla Procura, si comprendeva se vi erano in programma degli arresti eccellenti oppure se dalla richiesta urgente del Procuratore nazionale ai propri sostituti… vi era in atto un’inchiesta importante e così via…
Ecco quindi che sono scattati ora gli arresti domiciliari per altre sette persone, che farebbero parte dei componenti di quella rete di spionaggio al servizio di Montante… accusa mossa dai sostituti procuratori Stefano Luciani e Maurizio Bonaccorso, dall’aggiunto Gabriele Paci e dal procuratore capo Amedeo Bertone.
Dall’inchiesta di due anni fa, l’ex presidente di Confindustria, aveva ricevuto un avviso di garanzia per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, nel quale venivano ipotizzati legami d’affari e rapporti di amicizia con alcuni boss… 
Durante i riscontri, gli investigatori della squadra mobile di Caltanissetta, avevano perquisito alcune abitazioni e aziende dell’imprenditore ed in una di queste, all’interno di una villa, era stata scoperta una stanza segreta, con all’interno dossier su magistrati, politici ed esponenti della società civile….
Certamente, è alquanto ambigua questa circostanza, anche se l’ex presidente, ha continuato a dichiarare che: “I pentiti che mi accusano sono i mafiosi che ho contribuito a colpire duramente con le mie denunce“.
Come non ricordare d’altronde quella sua frase “Chi non denuncia è fuori dall’Associazioneâ€!!!
Ma il punto ora da comprendere è se quanto dichiarato, rappresentava esclusivamente uno stratagemma dello stesso imprenditore, per creare su di se, quell’immagine di “paladino” della legalità e dell’antimafia?  
Ma, tenendo sempre ferme quelle accuse di associazione mafiosa, ora… sono i nuovi guai giudiziari appena contestati, che presentano una lista lunga di reati di corruzione, tra cui spicca in particolare, l’aver corrotto la “fedeltà” di alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine, attraverso costosi regali e soprattutto… assunzioni varie per quei propri familiari.
Che dire: Cambiano i paladini, ma la storia come si vede… resta sempre la stessa!!!