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La forza delle mafia??? Lo ripeto sempre… è data dai cittadini ed è costituito da parole come: omertà, complicità, omissioni e silenzi!!!

Peraltro, il problema principale di questa nostra terra è rappresentato dalla convergenza d’interessi tra i cttadini e la mafia attraverso i suoi referenti mafiosi; quest’ultimi difatti sanno bene a cosa mirano quei loro conterranei, sì… basta semplicemente fargli avere ciò che desiderano e credo – nel caso specifico – che un favore personale basti e avanzi…

Vuoi infatti legare per sempre a te un siciliano??? Semplice… basta dargli ogni tanto qualche briciola e vedrai che come cagliolini ti seguiranno ovunque e soprattutto non ti tradiranno mai, sempre che qualcuno non offrì di più!!!

Non serve quindi diventare manovalanza di quella associazione criminale, basterà sempicemente favorirla, sì… quando richiesto, come ad esempio nell’agevolare le pratiche presentate, nel chiudere un occhio quando qualcosa non va, nel girarsi se necessario da un altra parte, oppure nel favorire qualche amico politico attraverso quel ben noto voto di scambio…

Come baratto si riceverà qualche mazzetta, un posto di lavoro o verrà favorito un qualche familiare, di certo quella collaborazione criminale darà i suoi frutti e nel tempo farà lievitare quella forma di corruzione e di potere!!!

L’importante è non rompere mai quel legame, già… quel patto che impone un silenzio generale e che fa in modo che agli accordi pattuiti siano sempre seguiti i fatti. 

Sì.. qualcuno dice di auspicare negli uomini di governo, ma voler sperare nella politica è un eufemismo, d’altronde abbiamo visto come essa sia fortemente connessa con quel sistema criminale e soprattutto con i suoi affiliati e difatti, tranne casi sporadici e virtuose eccezioni (quasi sempre conclusasi con qualche vittima eccellente…) beh… per la maggior parte del tempo i nostri politici siciliani hanno evidenziato di non avere alcuna ferrea volontà nel volerla combattere e quindi contrastare!!! 

Ma anche i cittadini hanno fatto finora la loro parte e difatti in questi anni quell’associaione mafiosa è diventata sempre più forte, tanto da determinare quasi tutti gli aspetti della società civile e non sono bastati, ne gli arresti e ancor meno i numerosi processi penali, in quanto mancano fondamentalmente di quella necessaria condizione di sostegno, sì… di quell’impegno sociale che potrebbe, se applicato,  mutare nella cultura e nei costumi questa nostra terra infetta…

E difatti… è proprio quando il cittadino si dimostra passivo che la democrazia s’ammala!!!

Ieri sera, nel cambiare canale ho visto che stava per iniziare su Telecolor il progamma sportivo “Corner” con ospite il vicepresidente e amministratore delegato del Catania, Vincenzo Grella (potete rivedere il video su  https://youtu.be/dpk9n6Y1Fa8 ) per discutere sulle difficoltà, non solo sportive, della squadra etnea. 

Innanzitutto vorrei esprimere un plauso al vicepresidente per il garbo dimostrato, in particolare nel dover affrontare temi che da sempre penalizzano questa nostra squadra del cuore; mi riferisco ad alcuni “pseduo” tifosi, ma non solo, anche ad un insincero giornalismo, pronto a scagliare in ogni negativa circostanza la pietra, ma poi bravo a nascondere la mano!!!

Ed allora iniziamo da quest’ultimo punto…

Ho sentito parlare durante l’intervista di “responsabilità oggettiva” e di “costituzione di parte civile“!!!

Ritengo che la prima domanda non doveva neppure esser posta; d’altronde – pur tenendo conto delle cause che hanno determinato l’ingresso in campo di alcuni soggetti (individuati dalle forze dell’ordine come tifosi della squadra etnea), mi riferisco all’aver lasciato aperto quel varco, chissà forse debbo pensare (ma a  pensar male a volte s’indovina…) che quel varco sia stato lasciato appositamente senza alcuna chiusura di sicurezza, affinchè qualcuno ci entrasse e portasse alle conseguenze che ben conosciamo, ciò non toglie comunque la grave responsabilità, soggettiva, collettiva ed eventualmente  anche oggettiva (nel caso specifico della società), che se pur dimostri non essere di fatto tecnicamente responsabile dell’accaduto, a differenza della squadra del Padova, ciò non esonera comunque l’azione compiuta. Difatti, concordo con l’eventuale decisione della squadra etnea, perché, è proprio rinunciando al ricorso che la società evidenzia in maniera palese (a tutti), l’indispensabile cambio di rotta, dimostrando di prendere le distanze da quei facinorosi “pseudo” tifosi che proprio con le loro deplorevoli azioni, hanno dimostrato di non amare questa squadra!!!

Ed ancora, alla domanda se costituirsi parte civile in un eventuale processo contro i violenti, il vice presidente risponde: “Stiamo valutando, non abbiamo ancora deciso”.

Ed allora vorrei chiedere a quei giornalisti in studio: invece di eludere il problema o per come si è fatto in tutti questi lunghi anni, sottrarsi ad esso, demandandolo per come si è visto, alla sola Società del “Calcio Catania” (chissà… debbo pensare perchè a causa delle ben note spiacevoli ripercussioni, le stesse d’altronde che noi catanesi ben conosciamo, ma che – come sempre accade in queste circostanze- facciamo finta per “ipocrisia” di non percepire o dovrei dire forse per quel timoroso senso di “omertà”), quindi, invece di porre la domanda lasciando che siano sempre gli altri a risolvere il problema, perché da quella stessa trasmissione (così tanto seguita) non si fa partire una petizione a modello “Class action”, in cui collettivamente tutti coloro che si dichiarano “tifosi“, firmano con il proprio nome e cognome, costituendosi parte civile??? 

Sono certo che riscontrando quanto sopra, anche la dirigenza della società deciderà a quel punto d’intervenire per ripristinare definitivamente quel senso di legalità!!! Altrimenti, se dobbiamo continuare – come abitualmente si fa in questa terra – già… facendo gli “gnorri”, beh consiglio di lasciar perdere o quantomeno di non forzare la mano, in particolare a una proprietà che in questo momento a ben più importanti problemi e non può anche farsi carico di quelli compiuti da una parte (facinorosa) della nostra tifoseria, perchè poi alla fine di questo si tratta.     

Bellissimo inoltre il richiamo, da parte del vicepresidente Grella, sull’avere in ogni circostanza un taglio positivo e di trasmetterlo anche ad egli!!! Perché una critica, seppur giusta, deve sempre avere in se qualcosa di costruttivo e non per come abitualmente mi accade di leggere o ascoltare anche in talune trasmissioni Tv; difatti ieri sera su questo punto, ho deciso durante la trasmissione di inviare al vicepresidente una nota su “whatsapp”, che riportava quanto segue: “Grella, perché non dice di chi sta parlando??? Forse di quanti ora in studio. Firmato Nicola Costanzo. (Ps. Sono serto che questo msg non verrà pubblicato) domani ne farò comunque un post!!! 

Ed infine, concordo pienamente con il vicepresidente quando dice: “non voglio trovare alibi, ma quando dopo una vittoria sofferta in casa, leggo certi commenti critici e vivo un certo tipo di clima, significa che si vuole buttare benzina su una situazione difficile”.

Completando, credo che sia venuto per noi tifosi il momento di dimostrare come qualcosa possiamo ancora fare, sia per la squadra, ma soprattutto per la sua dirigenza: essere vicini!!!

Stadio a porte chiuse??? Nessun problema, saremo fuori ad accoglierli prima dell’ingresso e poi, durante l’incontro, sentiranno il sostegno dei nostri cori e a fine partita, attenderemo ciascuno di loro per appaludirli!!!

FORZA CATANIA!!!

Avrei dovuto scrivere stasera sul “Comune di Ropolano Terme“, ma ho promesso ad uno degli addetti con cui ho parlato telefonicamente che avrei atteso un loro risposta prima di raccontare nel mio blog quanto di spiacevole è accaduto…

Quindi ora, nel non affrontare appositamente quella fastidiosa vicenda, prendo in esame un argomento fondamentale, quello che fa comprendere come questo nostro Paese – ricordo uno Stato che evidenza quotidianamente un livello altissimo di corruzione e una totale mancanza di cultura della legalità – manchi di quella necessaria formazione per sviluppare cittadini consapevoli; difatti, la maggior parte dei miei connazionali è talmente abituata a vedere lo Stato quasi fosse una parte a se, distante da loro, già… come un qualcosa di estraneo a cui essi non appartengono e ciò diventa più evidente quando essi si trovano a dover rispettare gli obblighi previsti…  

Ho sempre creduto che il tema della legalità appartenga a noi cittadini sin dalla nascita ed è fondamentale ai genitori far comprendere ai loro bimbi questa cultura, la stessa che poi crescendo si dovrà promuivere e non mi riferisco a quella personale scolastica, certamente fondamentale, come imparare la nostra lingua, la storia, la geografia, etc, no…  ciò che voglio dire e che la legalità è importante perché insegna a rispettare gli altri, attraverso le regole ed il rispetto delle leggi.

Difatti, se tutti imparassimo il valore della legalità, il mondo diventerebbe non solo più civile, ma la società stessa sarebbe più giusta ed equa e difatti, senza corruzione e malaffare, anche la criminalità organizzata scomparirebbe!!!

Ecco perché non mi meraviglio più quando accadono situazioni come quella di cui parlerò forse domani, già… perché ormai lo Stato attraverso i suoi dipendenti – mi riferisco a quelli solitamente preposti ad inviare sanzioni o quant’altro a livello fiscale – sono talmente convinti di rivolgersi ad uno dei tanti loro connazionali che di “cultura della legalità” non sanno neppure dell’esistenza, che pensano immediatamente, già senza alcun indugio, che si possa fare di tutta un’erba un fascio!!!

Ed allora, permettetemi di dire: cari amici, prima di poter soltanto pensare a cambiarsi i vestiti con altri, sì come il sottoscritto, come dice quel proverbio: “acqua sotto il ponte ne deve passare”!!!

Vorrei tra l’altro aggiungere – riprendendo un tema toccato dal magistrato Giuseppe Ayala nell’inserto di fine anno del quotidiano “La Sicilia” intitolato “Uno nessuno centomila” e riproposto nello specifico dal generale dell’Arma (già a capo di Ros e Dia) Giuseppe Governale e cioè che la cultura è legalità e conta come una divisa o una toga – che ci sono cittadini che non hanno alcuna toga e ancor meno possiedono una divisa, ma operano da sempre in maniera coerente e soprattutto palese, tra l’altro senza alcun tornaconto personale, già… neppure quello di poter percepire uno stipendio da parte dei contribuenti, eppure sono sempre lì a fare il proprio dovere e non solo, fanno anche ciò che altri – solitamente collusi o ricattabili per non aggiungere “omertosi” – non fanno!!!

D’altronde come ripeto spesso, è facile parlare di legalità quando si è protetti da una divisa o da una toga, certamente più difficile esporsi personalmente, sapendo di non aver nessuno dietro a proteggerti, il più delle volte neppure lo Stato!!!

E difatti… vorrei contarli tutte quegli esposti presentati personalmente da quei soggetti di cui sopra, sarei curioso di sapere in quanti processi ciascuno di essi è coinvolto a titolo personale, sì… vorrei conoscerlo quel dato, ma forse è meglio lasciar perdere!!!

Comunque, ciò che volevo dire è che quando un cittadino è corretto e rispetta la cultura della legalità, sa bene di doverla mettere in pratica sempre e non occasionalmente o quando fa comodo!!!

Faccio alcuni esempi; si osservi a quando si tratti di onorare le imposte fiscali, quando vi sono presso alcuni enti di riscossione cartelle a debito a nostro nome, oppure quando giungono a casa avvisi di accertamento come multe stradali (parlo ovviamente di quelle corrette e non certo di quelle erroneamente inviate da taluni Comuni per far cassa… senza verificare se poi quelle stesse siano state già ottemperate nei pagamenti  e quindi non vi è alcuna ragione plausibile nel provare ad accreditare ulteriori sanzioni per ritardi, se non l’incompetenza di quegli addetti, incapaci di accertare che quella sanzione sia stata pagata entro i termini di legge e cioè nei cinque giorni previsti…) e quant’altro…

D’altronde, come dicevo sopra, in questo Paese si è così convinti che sismo tutti eguali che si pensa agli altri con la propria testa, quasi fossimo simili!!! 

Sì… è quella loro natura a parlare per loro, la stessa che ogni giorno si chiedei: può esser mai che qualcuno sia così corretto e quindi migliore di noi??? E poi perché a differenza nostra, egli possieda quella cultura di legalità così intrinseca???

Difatti è proprio questa la ragione che tanto fastidio dà alla maggior parte dei miei connazionali e rappresenta la stessa motivazione che in questi anni ha fatto comprendere al sottoscritto che, per la sola ragione d’aver fatto la cosa giusta, si è stati ahimé odiati!!! 

Ogni giorno, se pur lontano dalla mia terra, dedico un po’ di tempo alla lettura dei post “siciliani” pubblicati online da varie testate giornalistiche…

E’ incredibile comprendere come certe vicende passino nell’indifferenza generale da parte dei miei conterranei, ma non solo, scopro col passar del tempo che quei pochi giornalisti coraggiosi che ancora provano a far emergere scottanti verità, si ritrovano ahimè isolati, quasi che con quel loro operato, dessero fastidio a tutto l’ambiente circostante, non tanto per aver voluto indagare su fatti e circostanze che sarebbe stato meglio tener celati, bensì per quel loro voler a tutti i costi riportare principi di legalità a cui ormai i siciliani da tempo non credono più o certamente non mettono in pratica!     

Sì… potrei paragonare questi nostri attuali giornalisti, a quel povero Prof. Paolo Laurana, il famoso “cretino”, insegnante di lettere al liceo classico che improvvisamente sparì per aver provato a dar soluzione a uno strano delitto, compiuto apparentemente durante un incidente di caccia…

Ma in quel suo indagare dimenticava un regola fondamentale e cioè mai mettersi contro i poteri forti; bisogna infatti stare attenti a certi ambienti sui quali si prova ad indagare, in particolare se questi fanno riferimento a uomini assoggettati alla politica, alle istituzioni ed anche ad una parte malsana della magistratura, già… mi riferisco a tutti quei signori da tempo legati a un sistema celato, massonico, corrotto e clientelare, certamente immorale!!!

Generazioni di fatto compromesse e avvezze a quelle regole imposte, un’infetta compagine ai quali loro oggi seguono quanto anticipatamente compiuto dai loro padri, personaggi assoggettati a quelle collusioni per ottenere desiderati privilegi o quantomeno per non perderle quelli già in loro possesso, continuando a trasmettere a quelle loro future generazioni posizioni raccomandate e chi viceversa cerca di portar via loro quel potere illecitamente ottenuto, ecco che nella migliore delle situazioni, ci rimette la pelle.

Già… come dicono i Siciliani: c’è il meglio e c’è il peggio, a ciascuno il suo!!!

E così alla fine, solo per aver cercato di fare il proprio dovere, sì… esclusivamente per aver provato a rimanere moralmente liberi, per avere contrastato l’ambiente circostante e aver cercato di riportare un po’ di legalità in una terra che evidenzia mancanza principio, carenza e infezione, una terra così fortemente amata, ma che per i propri connazionali si è catalogati come “cretini”!!!

Quel giornalista…??? “E’ un ingenuo, uno sconfitto, sì… un cretino”!!! 

Ecco come vengono definiti quegli esigui giornalisti coraggiosi dai loro conterranei, per il solo essere diversi da essi, per quel volere evidenziare di non accettare la realtà con cui abitualmente convivono la maggior parte dei siciliani…

Sono uomini che vogliono condurre la propria battaglia contro l’opinione comune di quell’isola, la stessa che evidenzia, in accordo con l’omertà mafiosa, di come “il miglior diritto e la più giusta giustizia, se proprio uno ci tiene, se non è disposto a confidarne l’esecuzione al destino o a Dio, soltanto possono uscire dalle canne di un fucile”!!!

Mio caro giornalista sei diventato fastidioso, sì… proprio come quel Prof. Laurana, perché in quel voler mettere sempre al centro la lotta contro gli interessi di quei potenti, politici, professionisti, imprenditori, etc… cui si sommano migliaia di complicità silenti, abitualmente compiute da svenduti individui corrotti, dirigenti e/o funzionari pubblici…

Beh… mio caro amico, come avrai capito con l’amore che attui per la tua passione, prima ancora che per la tua professione, non fai altro che farti odiare da tutti e divenire anche tu come ahimè: “un cretino”!!!

Non si finisce mai di cercare la giustizia, ma il vero problema è riuscire a metterla in pratica con i fatti e non fermarsi – per come solitamente accade – alle parole…
Oggi ne parlo perché nel pomeriggio mi trovavo al Cimitero Monumentale di Milano ed appena entrato (da sotto il Famedio) mi sono ritrovato in una piazzetta con al centro un monumentale sepolcrale in memoria delle vittime dello sterminio, sul quale era per l’appunto incisa la frase che vedete nella foto.
Ed allora mi sono chiesto: se tutti provassimo a ricercare in ogni momento della nostra giornata la giustizia, come sarebbe il nostro Paese??? 
Certamente migliore di quello che è, ma sappiamo bene come a nessuno interessi far qualcosa di diverso o di positivo, perché ciascuno tiene più a sé stesso che agli altri, gli stessi che insieme ad egli costituiscono l’essenza vera di questa nazione… 
Ed invece assistiamo ad una completa illegalità, anche nelle circostanze più futili e vi prego, non venite a dirmi che a volte ciò è dovuto non per una mancata partecipazione al senso civico o forse perché non si era a conoscenza di quelle particolari circostanze , no… gli individui – uomini o donne che siano – si comportano come veri lacchè ed un muro di omertà viene elevato a protezione di quel sistema di cui si fa parte e quindi, anche chi è venuto a sapere di quelle condizioni illegali, chi avrebbe dovuto per l’appunto fare in modo che ciascuna di quelle azioni gravi venisse immediatamente interrotta o quantomeno fatta rientrare all’interno di quel meccanismo chiamato legalità e trasparenza, beh… ecco che anch’essi si sono volatilizzati e le circostanze gravi, sono rimaste lì dov’erano!!!

Io sono certo che in questo momento vengo letto, anche da chi sanno che ciascuna parola di questo mio post (ma anche ad alcuni precedenti) è riferita a loro!!!

Ed allora consentendomi di riprendere un passo della liturgia presenta nel racconto della Passione, voglio preannunciare loro quanto segue: in verità prima che la settima notte da oggi giungerà al suo termine, il vostro nome e cognome, lo stesso che credevate mai sarebbe emerso, verrà – prima che il gallo canti tre volte – elaborato accuratamente da un sostituto procuratore che vedrete si occuperà di quell’esposto posto lì sul suo tavolo e farà in modo che nessuno sfugga più alle proprie responsabilità…
Ecco questa è la differenza tra chi crede nella giustizia e chi viceversa ancora pensa che essa sia del tutto inutile o peggio che quel giudizio non abbia valenza in quanto potrà essere successivamente, con i dovuti accorgimenti, ribaltato!!!
Ma questa volta non andrà così!!!
Mi dispiace per loro e per quanto poco mi conoscono, ma amo la vita come amo la giustizia; se però non potessi avere l’una e l’altra, rinuncerei alla vita pur di mantenere la giustizia!!!