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Stasera, per come avevo anticipato nel post pubblicato ieri, avrei dovuto iniziare a parlarvi della novità del governo sulla “patente a crediti” e di come il sottoscritto la ritenga del tutto inutile per affrontare il reale problema della sicurezza nei cantieri edili.

Purtroppo, essendo fuori sede, non ho avuto modo di completare quanto avevo iniziato a preparare, ma nel contempo mi sono ricordato di una lettera aperta scritta alcuni anni fa al nostro Presidente Mattarella e all’allora Presidente del Consiglio Mario Draghi…
La missiva tra l’altro si concludeva con questa frase: Sì… cari Presidenti, continuiamo a parlare di Sicurezza sui luoghi di lavoro, tanto più di parlarne in questo nostro Paese cosa si fa: intanto oggi a causa vostra, piangiamo altri quattro morti, ma vedrete non saranno gli ultimi e difatti sono certo sin d’ora di poter preannunciare che tra qualche anno, il sottoscritto, si ritroverà ahimè… a parlarne nuovamente in questo suo blog!!!

Il titolo di quella lettera aperta era il seguente: Morti sul lavoro: una vergogna per lo Stato che non si impegna in maniera seria a mettere in pratica le procedure corrette!!! – link: https://nicola-costanzo.blogspot.com/2022/04/morti-sul-lavoro-una-vergogna-per-lo.html

Leggendola comprenderete il perché da sempre in questo nostro Paese la sicurezza non ha mai funzionato!!! Già… perché nessuno è disposto ad ascoltare… 

Presidenti Mattarella e Draghi, basta con proclami o belle parole sulla sicurezza, d’altronde permettetemi di dire che Voi, non ne sapete nulla su questo argomento ed allora mi chiedo, perché non affidarsi a chi da sempre opera in quel settore!!! 

Il sottoscritto ad esempio opera da oltre trent’anni in qualità  R.S.P.P. (oltre che come Coordinatore e Formatore…), ed in questo lungo periodo mi pregio di non aver mai avuto un solo incidente nei cantieri da me seguiti e posso assicurarvi che non si è trattata di semplice fortuna!!!

Ora, se pensavate per un istante che quanto sopra sia stato dovuto ad una mera casualità, no… miei cari Presidenti, mi dispiace deludervi, ma ciò è accaduto in quanto il sottoscritto, perdonatemi la frase scurrile – “ci ha scassato la minch… ogni giorno, sia ai lavoratori che ai colleghi preposti alla sicurezza” affinché ciascuno di essi compiesse in ogni istante il proprio dovere, senza mai distrarsi ma soprattutto mettendo in pratica quelle necessarie misure di prevenzione e protezione e salvaguardia di ogni fase lavorativa proteggendo tra l’altro anche l’altrui lavoro… 

Perch̩ il problema fondamentale ̬ quello di mettere in pratica Рin maniera semplice ma soprattutto facilmente comprensibile Рquanto riportato in quel testo unico del D.L.vo 81/08 e s.m.i., ma serve a poco conoscere le norme se poi queste di fatto non vengono messe in pratica o dovrei aggiungere che chi per primo dovrebbe imporre quelle regole, ̬ proprio lo stesso individuo che se ne fotte!!!

Permettetemi altresì di aggiungere che il sistema per come è strutturato, mi riferisco alla gestione della sicurezza sul lavoro (in sigla SGSL) è di fatto totalmente inconcludente poiché se chi dovrebbe controllare e verificarne l’operativa sul campo è di fatti sottomesso al proprio datore di lavoro, il quale ha solitamente come primo obiettivo quello di mirare esclusivamente alla produttività a scapito della sicurezza, è evidente che il sistema della sicurezza implode su se stesso…

Vi è quindi la necessità di cambiare quelle regole, chi svolge la funzione di controllo deve essere slegato da quel rapporto di sudditanza che lo lega all’impresa stessa; quanto riportato vale anche anche per chi svolge la funzione di Coordinatore: comprenderà bene che se nei lavori privati (ma potrei estendere il concetto anche per quelli pubblici), la figura posta a controllo delle procedure previste e dei controlli, risulta troppo rigida o professionalmente distaccata dal Committente che lo ha chiamato (lo stesso che d’altronde paga le sue fatture), se nel suo operare evidenzia un atteggiamento energico, fermo o risoluto, non permettendo alle imprese o ai lavoratori individuali che si possa violare anche uno solo di quegli adempimenti, ecco che questo professionista, difficilmente verrà premiato e quindi nuovamente chiamato per un altro incarico, no…  al suo posto verrà scelto un collega certamente più disponibile a chiudere un occhio…

La stessa cosa vale peraltro per l’R.S.P.P. o per l’addetto “Preposto” che fintanto dipende dallo stipendio ricevuto da quell’imprenditore (mi riferisco a quello “negligente”, perché ve ne sono tanti altri che dimostrano di tenere alla sicurezza della propria impresa) è evidente che il loro potere decisionale vale nulla!!!
Difatti, riuscire a far la voce grossa, imporsi in quelle scelte fondamentali per la messa in pratica della sicurezza sui luoghi di lavoro, procedere con gli acquisti dei Dpi, passa tutto in secondo piano quando quel rapporto – a causa delle continue richieste per far fronte a quella inadeguata sicurezza – comporterà l’allontanamento di quel responsabile o l’eventuale modifica del rapporto contrattuale…

Ed infine la situazione peggiore, i “Committenti”: sì, proprio loro che manifestano ovunque a grandi titoli di voler adottare all’interno della propria società quanto necessario per portare a zero quei rischi connessi alla sicurezza, trasmettendo tra l’altro quel messaggio anche ai partner affidatari e di conseguenza alle loro imprese subappaltatrici…

Ora, come dicevo sopra, se quanto fatto resta esclusivamente sulla carta, se sono proprio quest’ultimi i primi a limitarsi ad adottare la sicurezza, espletandola solo dal punto di vista cartaceo, senza poi intervenire in maniera concreta o in particolare, quando emergono gravi problematiche in quei loro cantieri (ah dimenticavo… alcune di esse fanno altresì firmare agli imprenditori nei contratti d’appalto, limiti di riservatezza, affinché nulla di ciò che accade all’interno di quei lavori venga riportato all’esterno in particolare ai media; mi chiedo, non è che forse dovrei pensare che l’intenzione reale è quella di non far giungere mai nulla all’esterno o direttamente a quegli organi competenti o ancor più giudiziari???)!!!

Permettetemi di aggiungere come la circostanza peggiore è rappresentata quando questi – pur venendo a conoscenza delle criticità presenti nei loro cantieri – non si adoperano minimamente per attuare quelle necessarie risoluzione, viceversa si chiudono a riccio, chissà forse per salvare l’onorabilità di quella propria struttura o forse per tutelare quei loro referenti impreparati o certamente inadeguati per occupare posizioni così strategiche e particolarmente decisionali??? 

Ma d’altronde anche loro cercano di salvaguardarsi il proprio orticello, già… quel posto di lavoro ricevuto certamente in maniera immeritata e che ha come unico fine, non tanto il rispetto delle norme previste dai CCNL e/o quanto riportato nei Capitolati d’Appalto, no…  il loro interesse non è sulla salvaguardia delle vite umane, essi viceversa puntano a procedere nella direzione della produttività, affinché i tempi previsti di quei loro cronoprogrammi vengano rispettati e rimettendo così ad altri – mi riferisco ai referenti delle affidatarie o agli addetti della sicurezza delle altre imprese sottostanti – tutti i problemi connessi con quelle fasi lavorative programmate.  

Sì… cari Presidenti, continuiamo a parlare di Sicurezza sul lavoro, tanto più di parlarne in questo nostro Paese cosa si fa: intanto oggi a causa vostra, piangiamo altri quattro morti, ma vedrete non saranno neppure gli ultimi!!!

Cordialmente, Nicola Costanzo    

P.s. ̬ siamo giunti a Р5

Li chiamano incidenti… ma non lo sono affatto!!!

Basta andarsi a rivedere tutti gli incidenti di questi ultimi anni: da quelli autostradali al ponte Morarandi, passando per le infrastrutture per l’inclusione scolastica e/o per l’integrazione sociale, seguono i dissesti idrogeologi e per ultima la strage della funivia di Stresa!!!

Sì è vero, non tutto può essere previsto, ma guarda caso proprio sui cavi in acciaio esiste una precisa normativa che prevede una verifica periodica trimestrale e annuale, con controlli visivi e di laboratorio ai quali quelle particolari funi devono sottostare, ma soprattutto vanno attenzionati quei meccanismi di emergenza che dovrebbero attivarsi nel caso di mal funzionamento di qualsivoglia impianto…

Ma si sa… chi dovrebbe controllare solitamente preferisce non compiere in maniera corretta quell’incarico ricevuto, ma viceversa sono sempre precisi quando si tratta di farsi riconoscere la mezz’ora di straordinario o la festività non goduta!!!

Morire fa parte del gioco della nostra vita, ma perdere la vita per colpa di altri non è giusto e ci fa letteralmente incazzare!!!

Sì… non ci basta trovare i colpevoli, perché la vita non può mai essere riscattata con una semplice pena detentiva o economica!!!

Difatti, non ci bastava il virus, no alle disgrazie non vi è mai fine, ci si aggiunge anche l’incompetenza umana, le stesse che determinano circostanze come quelle a cui assistiamo, che portano a tragedia che con un po’ di buon senso, potevano essere evitata. 

Ora come sempre avviene si parla di “partecipazione di tutta l’Italiaâ€, di “profondo dolore†e della “necessità di un richiamo rigoroso al rispetto di ogni norma di sicurezza per tutte le condizioni che riguardano i trasporti delle persone“!!! 

Ma va… non capisco perché ogni qualvolta che accadono circostanze tragiche come queste, si ripetono sempre le stesse frasi di circostanza…

Non sarebbe più corretto presentarsi durante un qualunque giorno dall’anno per dire agli italiani: signori e signore, miei connazionali, è tempo di essere persone perbene, serie e non continuare più per come si è finora fatto!!! E’ tempo che ciascuno cambi quelle sue abitudini, che si sbracci le maniche per migliorare questo nostro Paese, l’unico d’altronde che abbiamo e che ha necessita dell’aiuto di voi tutti!!!

Basta quindi con l’essere indifferenti, basta con i compromessi, basta con quei comportamenti negligenti, basta con l’essere codardi, ruffiani o protettori dei propri superiori anche quando essi sbagliano, basta con le collusioni, siate uomini veri e non vi nascondete più per non apparire sgradevoli o malvisti dinnanzi ai vostri stessi colleghi!!!

Basta!!! Sì… basta definitivamente con i silenzi, con le reticenze, i complotti o ancor peggio con le indolenze, perché se ieri o oggi qualcuno è morto, la colpa principalmente è vostra!!!

Provate quindi a cambiare, ma soprattutto tentate in tutti i modi di salvare il “domani”, affinché quanto finora accaduto non abbia mai più a ripetersi… e se scoprite che qualcosa non va, beh… non fate finta di niente, non giratevi dall’altra parte, ma provate finalmente a compiere il vostro dovere!!!

Una vita vedrete… ve ne sarà grata!!!

Questo pomeriggio mi ero dedicato alla lettura quando improvvisamente mia figlia, la minore, mi ha chiesto se potevo accompagnare lei e le sue amiche alla Playa, intorno alle 17.30…
Ho risposto che avrei preferito farne a meno,  ma considerato che la scuola è finita, che la promozione è giunta a pieni voti e che d’altronde è giusto che i ragazzi passino il loro tempo “estivo” con i propri coetanei, mio malgrado… mi sono preparato e alle 17.00 sono uscito da casa…
Ho dovuto per prima cosa accompagnare la figlia maggiorenne da una amica, vicino a un Centro Commerciale di Gravina e quindi ho imboccato la tangenziale in direzione Siracusa…
Premetto che prima di giungere al bivio del “Katanè”, mi ero fermato nella rotatoria, quella di fronte al supermercato “Eurospin” e nell’attesa di far passare quanti avevano diritto di precedenza, (erano precisamente tre auto che scendevano da Via Gramsci), ho sentito da dietro qualcuno che suonava il proprio clacson in maniera inferocita… 
Ho alzato gli occhi per vedere dallo specchietto retrovisore e mi sono accorto che, un soggetto posto alla guida di un fuoristrada, stava facendo dei gesti all’autista che lo precedeva, la cui auto era per l’appunto posta dietro al sottoscritto…
Appena ha ottenuto un po’ di spazio, ha iniziato a fare delle manovre per superare entrambi dal lato destro e sempre continuando a suonare, già… come se dovesse compiere un “ipotetico” soccorso e agitandosi in modo forsennato… procedeva a differenza mia, senza voler rispettare lo “STOP”!!!
Nel metter in pratica quella sua azione, ecco che stava per scontrasi con un’altra auto che nel frattempo stava effettuava quella rotatoria… 
Inizia quindi una diatriba verbale tra quei due conducenti e noi tutti, ancora fermi lì… ad aspettare che la lite si plachi…
Nel frattempo a suonare ora sono in molti, chi dietro di me, chi di fronte, a cui si aggiungono anche quanti volevano per uscire dal supermercato adiacente…
Cosa dire: “un vero casino“!!!
Finalmente comunque i due automobilisti s’accostano leggermente più avanti sulla destra, per proseguire quella loro animata discussione a viso aperto; ecco quindi che i due contendenti scendono dalle rispettive auto e provano a far valere le proprie ragioni, da perfetti “malandrini“… 
Immagino i dialoghi: “mbare… tu non sai cu sugnu iu… ecc… ecc… “; al solo pensiero mi viene da ridere…
Comunque riprendendo il racconto, mi dirigo verso la tangenziale, per uscire a Misterbianco… direzione “Presidio Ospedaliero Garibaldi/fine circonvallazione”… 
Appena imbocco l’uscita di Misterbianco, attraverso il sottopasso e mi ritrovo nuovamente in tangenziale…
Ecco quindi una smart proveniente da destra che sorpassa l’auto che l’anticipava (nella sua corsia) e tagliandomi la strada (inseguita da un Suv) inizia la sua corsa folle in direzione San Gregorio… un altro incidente evitato!!!     
Il sottoscritto procede per un centinaio di metri e si dirige verso la prima uscita a destra, quella che conduce alla rotatoria direzione Paternò… e mi ritrovo a scendere giù per il raccordo e proseguire in maniera tangente alla rotonda… 
Bene, anzi no male… perché una serie di auto giungono a tutta velocità dalla strada adiacente statale, quella che giunge dai paesi dell’entroterra etneo; imboccano tutti senza rallentare quella rotatoria, già senza alcun rispetto per chi sta proseguendo dalla corsia di destra, quella per l’appunto dalla quale giungeva il sottoscritto e quanti come me…
Sono certo che se avessi solo proseguito senza rallentare… forse sarei ancora lì a compilare – nella migliore delle situazione – un CID!!!  
Comunque raggiungo la rotonda prospiciente il Presidio Ospedaliero e percorro tre quarti di rotonda epr immettermi nella strada in salita che porta al quartiere di Montepalma, quando 5 scooter con ciascuno due ragazzi, senza alcuna protezione (casco), superano zigzagando il sottoscritto e le auto precedenti la mia, come fossimo dei birilli… 
Osservavo la scena quando da lontano scorgevo un auto che proseguiva in senso contrario il cui autista all’improvviso inizia a compiere una manovra “pericolosissima”, prova cioè a far inversione, una circostanza che – vista la corsia stretta – non si realizza ed è costretto quindi a far manovra, tornando leggermente indietro… 
Nel frattempo però il primo scooter che viaggiava ad alta velocità, con la visuale coperta dalla cunetta, sta per scontrarsi con quell’auto; per fortuna che il novello “Valentino Rossi” riesce con un “colpo di coda” ad evitare lo scontro, inizia a barcollare… e finalmente si ferma. 
Il “pilota”… blocca immediatamente il proprio scooter in mezzo la strada e va alla ricerca di quell’auto, ne nasce ovviamente una discussione animata, in particolare quando sopraggiungono anche gli altri quattro scooter ed eccoli ora tutti lì, ad inveire contro quell’autista…
Che dire… assisto all’ennesima scena da “Far West“, ma non ho tempo da perdere… proseguo e poco dopo faccio salire in auto le amiche di mia figlia.    
Riprendo nuovamente la tangenziale, direzione Siracusa… l’intenzione è quella di uscire presso la Zona Industriale Sud (dove è presente l’IKEA)  per poi proseguire verso la Playa…   
Per fortuna sembra non esserci confusione e l’andatura è scorrevole, ad esclusione di un mezzo che in lontananza prosegue in maniera lenta… 
Ecco che allora, appena giunto in prossimità di esso, guardo a sinistra, accendo l’indicatore di direzione e osservo le auto che stanno per sopraggiungere nella corsia di sorpasso… 
Sarà che avranno compreso quella mia manovra e per anticiparmi, eccoli accelerare al massimo per superare il sottoscritto (da premettere – perdonate la mancata modestia – che se avessi voluto, mi sarebbe bastato semplicemente passare dalla 6° alla 5° per superarli tutti…), ma loro sfrecciano… incolonnandosi tutti a modello trenino, anche quelle piccole utilitarie sono lì a gareggiano… forse che i loro autisti si immaginano piloti di F1!!!
Penso tra me… come molti di quei ragazzi siano ancora neopatentati e vedendoli correre così, in quel modo incosciente, comprendo i motivi per cui gli appelli sociali non servino a nulla, neppure quando i Tg regionali (come in questi giorni) riportano le immagini di quegli scontri avvenuti nelle nostre strade… 
Non ho avuto neppure il tempo di completare quel pensiero, che nella corsia opposta alla mia – in  direzione San Gregorio – vi è un incidente!!! 
Non so dirvi quanto sia stato grave… ma proseguendo ho potuto osservare come la coda delle auto formatasi, superava l’ingresso per la zona industriale, quello a cui sono uscito…
Per fortuna giungo alla fine della zona industriale, incrocio con la strada che porta alla Playa e alla SS direzione Vaccarizzo… 
Ora per quanto di voi conoscono quell’incrocio, esso è posto tra la 8° strada e la XXIIIesima… (appena si supera la STMicroelettronics), troverà un semaforo posto in maniera insensata!!!
Già… l’hanno posizionato subito dopo un incrocio e quindi le auto che attendono in coda per poter ripartire, si ritrovano in mezzo ad una strada che presenta due sensi di marcia, dalla quale giungono auto, autocarri e quant’altro… 
Che senso ha avuto porre lì quel semaforo??? Boh… certamente ca rimosso è posizionato quantomeno dieci metri prima!!!  
Comunque, arrivo finalmente alla Playa, lascio le ragazze e mi ritrovo questa volta immerso in una coda che inizia dalla fine dei lidi per giungere all’ingresso del porto… 
L’orario d’altronde è quello d’uscita dagli stabilimenti balneari e molti di quei clienti – non sapendo dell’incidente – stavano per compiere un’inversione di marcia per dirigersi verso la tangenziale… ovviamente per restare bloccati!!!
Avviso molti di loro e qualcuno decide di ascoltarmi proseguendo verso il centro…
Sono nuovamente bloccato, proseguo a passo d’uomo, ma come sempre avviene in questi casi,  c’è sempre chi fa il furbetto… 
Ecco quindi che giunti alle piscine comunali, alcuni utilizzano quella la corsia ciclabile o di soccorso, per anticipare quanti come il sottoscritto, sono posti nella corsia corretta e purtroppo in coda… 
Uno, due, tre, quattro, dieci, venti, tutti a destra che ci superano… ma all’improvviso ecco giungere una pattuglia dei carabinieri che superando lo sbarramento e attraversando la zona pedonale a modello “rally”… si pone alla fine di quel segmento ed inizia a bloccare le auto di quei cosiddetti furbetti, per l’eventuali sanzioni… 
A questo punto molti di loro provano a rientrare e pur di non farsi multare, iniziano a supplicare noi posti nella giusta corsia… con quei visi “pietosi”, affinché gli si dia la possibilità d’inserirsi in coda: “va be, abbiamo fatto trenta… facciamo trentuno”!!!   
Giungo alla rotatoria del faro, ma non proseguo per il centro – dove certamente ci sarà un’altra coda – e mi dirigo verso il cimitero…
Mi trovo ora su Via della Concordia quando all’improvviso uno scooter con a bordo marito, moglie e due figli mi superano, ovviamente nessuno di loro ha il casco, ma d’altronde non sono gli unici…
Già… perché nel frattempo dal lato destro mi superano prima due anziani con una vespa e quindi una decina di ragazzini con altrettanti motorini e mentre sto attento ad essi, un autista parcheggiato decide d’aprire il proprio sportello dell’auto senza guardare… proseguo ed ecco una coppia che attraversa la strada, dove non vi sono strisce pedonali…
Un’avventura… e di lì a poco percorro la strada che conduce a Piazza Risorgimento, ma appena svolto per iniziare la salita, un’intera famiglia composta all’incirca di otto persone, con tanto di buste, bici a seguito e quant’altro, mi taglia la strada come nulla fosse, in particolare a farlo per primi sono proprio due bambini, non avranno avuto più di sette/otto anni!!!    
Giungo finalmente in Viale Mario Rapisarda, aspetto che scatti il verde del semaforo ed ecco che appena inizio a compiere la manovra per girare a destra verso Via Martelli, scorgo una coppia di scooteristi (non avevano rispettato il loro semaforo) che giungendo dalla corsia opposta alla mia, entrano in quella nella via come se non vi fosse nessuno, continuando spediti per quella strada…
Naturalmente anch’essi senza casco: ma d’altronde volete mettere, con il caldo che fa…
Finalmente anche il sottoscritto riesce ad arrivare alla circonvallazione, considerato quanto ho affrontato in poche ore… non mi sembra vero.
Anche qui trovo un po’ di confusione, sarà che molti dalla tangenziale avranno preso l’uscita di Misterbianco ed ora proseguono – attraversando la città – in direzione di Messina…

Durante il mio ultimo tratto, prima di fare inversione per la strada del Policlinico, mi ritrovo immerso in un piccolo incendio che sta bruciando le sterpaglie poste in mezzo alle corsie di marcia; a dire il vero è da circa una settimana che le vedo bruciare; sarà colpa degli automobilisti che fumano e gettano in quell’area i propri mozziconi, ma una cosa è certa, quell’odore di bruciato da fastidio, con tutto che i finestrini siano chiusi e l’impianto di condizionamento esclude l’ingresso di aria dall’esterno!!!

Anche questa è fatta… prendo direzione Policlinico e giungo in Via Carrubella, lì… bisogna fermarsi, non solo per la presenza dello stop, ma perché quell’incrocio rappresenta un punto pericoloso, dove quasi mai nessuno rispetta i limiti e vi sono costantemente incidenti!!! 
Finalmente quasi a casa… sto per svoltare nella mia strada a senso unico, quando improvvisamente ripenso a mio padre e alle parole che mi diceva sempre: “ricordati… l’incidente avviene quando meno te lo aspetti, in particolare quando ormai ti senti tranquillo perché giunto in prossimità di casa”!!!
Ed allora, prima di svoltare… rallento, ed ecco che all’improvviso sopraggiunge un’auto con una anziano, sì… in senso contrario!!!
Sono fortunato, freno per prima… ma anche lui, se pur in condizioni non perfettamente lucide, si blocca in tempo!!!
Torna leggermente indietro, vorrebbe accostare per farmi passare ma non vi è abbastanza spazio; gli faccio allora segno con la mano di aspettare… accendo gli indicatori in posizione “pericolo”, osservo che non vi è nessuno alle mie spalle, quindi mi porto leggermente indietro e lo faccio passare…
Ho finalmente posteggiato e nel ripensare a tutto ciò che ho passato in due ore, mi sono ricordato di quella trasmissione televisiva intitolata “CRASH“, dove fanno rivedere – attraverso le telecamere degli automobilisti – alcuni incidenti nel mondo…
Da quanto sopra, ritengo che anche da noi forse sia giunto il momento di installare “obbligatoriamente” quegli strumenti video, affinché molte di quelle infrazioni sopra riportate, non possano più compiersi!!!

Ho letto ieri un articolo di un incidente sul lavoro, che ha portato alla morte un dipendente all’interno di una cava…
La tragedia è del 2011 e soltanto ora, dopo oltre otto anni, è stata emessa la sentenza!!!
L’imputato (il sorvegliante di cava), per come ho letto è stato assolto dal giudice perché il fatto non costituisce reato!!! 
Per tutti gli altri capi di imputazione il giudice ha assolto con la formula perché “il fatto non sussiste“.
Vi starete chiedendo perché riprendo questo articolo… semplice, perché ciò che mi ha incuriosito è quella frase riportata ne post che dice: “Nel corso del dibattimento la difesa ha offerto una serie di documentazioni che accertavano i rispetto delle norme in vigore in tema di sicurezza da parte dell’azienda che operava nella cava di frantumazione, teatro dell’incidente”.
Vorrei precisare che non è mia intenzione mettere in discussione eventuali documentazioni presentate, dalle quali è emerso le corrette procedure messe in atto in termini di prevenzione e protezione…
Ma quando quell’iter fin lì utilizzato, non è riuscito a salvaguardare la vita del suo lavoratore, ritengo che qualcosa in quel criterio di valutazione è sicuramente venuto a mancare…
Anche perché in quella vicenda, non si sta ipotizzando un suicidio… perché soltanto così si spiegherebbe il fallimento di quei processi di formazione e informazione, a cui il lavoratore sarà stato certamente preparato, sia grazie al R.S.P.P. aziendale presente o attraverso un ente preposto, ufficialmente accreditato…
E quindi quel decesso non può che essere ricondotto a qualcosa che non ha purtroppo funzionato… pur avendo quella struttura imprenditoriale posto tutte quelle necessarie garanzie a salvaguardia dei propri dipendenti…            
Ma certamente – visto quanto accaduto – si poteva fare di più!!!
Ed è il motivo per cui non comprendo quell’articolo… 
Già… debbo dire che – conoscendo perfettamente le modalità messe in opera in quel ambiente delle cave – cercando a tutti i costi un possibile colpevole, nel caso specifico il sorvegliante di cava, mi sembra alquanto riduttivo o dimostra esclusivamente come si sia a tutti i costi, provato a trovare un responsabile, che pagasse per tutti…
Qui c’è poco da contestare… non esistono omissioni o condotte negligenti, parlare di imperizia o d’imprudenza è come non voler considerare esperto o professionalmente valido quel dipendente specializzato, manovratore di quegli immensi… mezzi d’opera.
La verità è tutt’altra e va ricercata nella difficoltà di quelle aziende che operano in quelle cave di frantumazione, ambienti che sappiamo essere altamente pericolosi e nei quali, anche la più banale disattenzione, può condurre ahimè a tragici incidenti…
Ecco perché non basta semplicemente predisporre quei documenti obbligatori, già… non è sufficiente dare ai propri dipendenti quella necessaria formazione, come serve a poco mettere in campo quelle procedure di segnalazione, viabilità o protezione dei percorsi all’interno di quell’area di coltivazione, in particolare se in prossimità delle scarpate o di quei fronti di cava… se poi alla fine basta poco per uccidere un uomo…
E’ tempo quindi che tutte le forze istituzionali predisposte a quei controlli, mettano in campo le necessarie sinergie, escludendo in questa mia attuale analisi, quelle azioni giudiziarie poste in essere in quest’ultimo periodo dalle forze dell’ordine, ma bensì… riferendomi a quella serie di interventi mirati per assistere – attraverso l’utilizzo di professionisti della sicurezza con esperienza ventennale – quelle società appartenenti al mondo lavico, che rappresentano da sole, un indotto fondamentale per l’economia di questa regione…