Posts contrassegnato dai tag ‘imposte’

Ho scritto in questi lunghi anni sulla capacità di adattamento delle associazioni criminali a seconda del territorio in cui operano e di conseguenza, del loro modus operandi in tutte quelle operazioni di riciclaggio…

D’altronde ritengo banale ripetermi, perché è evidente a tutti come quegli utili provenienti dal narcotraffico, vengano reinvestiti in attività d’impresa “legali”, diversificate nei vari settori, ad esempio quello immobiliare, delle costruzioni, della logistica o ancora, nella gestione dei rifiuti, per passare ai servizi quali ad esempio la cessione del credito, la sicurezza, la ristorazione, il settore turistico alberghiero, i locali notturni e per continuare, le scommesse, le attività di compro oro, etc…

Ormai, la velocità con la quale quelle consorterie mafiose riescono – anche grazie alle piattaforme web – a riciclare denaro è diventato qualcosa di difficile comprensione e per le forze dell’ordine – specializzate in reati reati finanziari – riuscire a comprendere quali procedimenti di riciclaggio siano stati posti in atto (vedasi ad esempio la compravendita di crediti fittizi per indebite compensazioni oppure la fatturazione per operazioni inesistenti o quelle false compensazioni di crediti tributari) diventa difficile se non impossibile…

Comprenderete inoltre che si tratta di reati fiscali di grande insidiosità, che richiedono una risposta repressiva celere, certa ed incisiva!!!

Vediamo peraltro ogni giorno come talune società e i loro “prestanome”, utilizzino specifiche condotte fraudolente, schemi simulatori, documentazioni false e altri mezzi illegali (talvolta particolarmente sofisticati e certamente di difficile accertamento), per evadere le imposte previste di legge o ancor peggio per provocare su altri evasione e complicità.

E’ evidente quindi che le scelte fin qui applicate dalla normativa vigente non siano valide, d’altro canto, se l’evasione in Italia incide per quasi 100 miliardi, è evidente che qualcosa non funzioni e quindi, coloro che oggi stanno governando questo Paese, invece di perdere il loro tempo in sterili combutte propagandistiche, dovrebbero iniziare a lavorare seriamente, sia per ridurre tutta questa propensione all’evasione, che per eliminare di conseguenza, tutte quelle attività certamente illegali!!!

Vi ricordate quell’articolo sull’Espresso…
Era di qualche anno fa e spiegava in quali modi il nostro Parlamento avesse votato all’unanimità e senza astenuti (ma va…) un aumento di stipendio per i propri parlamentari, pari a circa Euro 1.135,00 al mese…
La mozione era stata camuffata in modo tale da non risultare nei verbali ufficiali…
Riepilogando, riporto quanto riportato dalla testata giornalistica:
STIPENDIO: Euro 19.150,00 al mese;
PORTABORSE: circa Euro 4.030,00 al mese (generalmente un parente o un familiare);
RIMBORSO SPESE AFFITTO: circa Euro 2.900,00 al mese;
INDENNITA’ DI CARICA: (da Euro 335,00 circa a Euro 6.455,00), tutti ovviamente esenti da tasse…
Inoltre, veniva concesso un 
TELEFONO CELLULARE: gratis;
una
TESSERA DEL CINEMA: gratis;
una
TESSERA TEATRO: gratis;
una
TESSERA AUTOBUS – METROPOLITANA: gratis;
vari 
FRANCOBOLLI: gratis;
e
VIAGGI AEREO NAZIONALI: gratis;
stessa cosa per la  
CIRCOLAZIONE AUTOSTRADE: gratis;
o per andare in 
PISCINE, PALESTRE, CENTRI BENESSERE: gratis;
i biglietti ferroviari… ??? ovviamente gratis;
stessa cosa per gli AEREO DI STATO
alle AMBASCIATE si entra gratis;
come nelle CLINICHE;
per le ASSICURAZIONE INFORTUNI: gratis;
mentre per quelle ( che pagheremmo volentieri…) ASSICURAZIONE MORTE: gratis;
poi c’è
L’AUTO BLU CON AUTISTA: gratis;
o il RISTORANTE: gratis (soltanto nel 1999 sono riusciti a mangiare e bere gratuitamente per Euro 1.472.000,00).
Inoltre, hanno intascano uno stipendio e hanno diritto alla pensione dopo 35 mesi in parlamento mentre obbligano i cittadini a oltre 40 anni di contributi (allora… nel frattempo in questi anni c’è stato un innalzamento dell’età pensionistica…);
Circa Euro 103.000,00 li incassano con il rimborso spese elettorali (in violazione alla legge sul finanziamento ai partiti), più i privilegi per quelli che sono stati Presidenti della Repubblica, del Senato o della Camera. ( per esempio, hanno a disposizione e gratis un ufficio, una segretaria, l’auto blu ed una scorta per sempre a loro servizio…);
La classe politica ha causato al paese un danno di 1 MILIARDO e 255 MILIONI di EURO.
La sola camera dei deputati costa al cittadino Euro 2.215,00 al MINUTO !! 
Ora vi chiedo… o ancor meglio chiedo al nostro ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi ( ma vale anche per quello attuale…): invece di promuovere referendum del cazzo… o cercare leggi elettorale compiacenti per stare ancora seduti su quelle poltrone… perché non si cerca di fare una legge che abolisca una volta e per sempre (senza alcun possibile ritorno di questi ingiuste concessioni…) i privilegi di tutti quei parlamentari e dei vari consiglieri regionali, comunali, ecc…

Ovviamente quanto sopra, non sarà possibile leggerlo sui nostri “censurati” mass media, per fortuna che esiste ancora il libero web, con il quale è possibile far conoscere a tutti le informazioni di cui sopra e che potranno non solo essere lette da tutti, ma potranno diventare quel motivo principale di cambiamento delle coscienze, che porterà certamente, più prima che poi, a quel profondo rinnovamento di questa nostra attuale classe politica…

Catania si veste ogni giorno di più del “Made in China”.
Girando per la città, troviamo ovunque sempre più attività commerciali cinesi, dal centro fino alla periferia,   
Già è strano… mentre i nostri negozi italiani chiudono, loro ne aprono mensilmente di nuovi…
Da cosa possa dipendere questo fenomeno o chiedersi a chi dare colpe è un concetto limitato, se pur diffuso… e appartiene a quelle abituali chiacchiere di strada, che non trovano mai alcun fondamento certo…
Di contro, bisognerebbe chiedersi se dietro quelle semplici considerazioni, non si celino interessi ben più consistenti, rispetto a quanto si voglia a noi far credere…
Infatti, a differenze di altre città del mondo, dove l’integrazione ha dato modo a questa comunità di esprimere quella loro cultura orientale, qui da noi… c’è il nulla…
Si… qualche ristorante sparso qua e là… ma niente di più, la loro comunità resta di fatto…nell’ombra e non si sa nulla di essi, come, non se ne conosce il numero esatto e la loro reale identità…
A differenza quindi di quelle note capitali, dove i profumi d’incenso, le composizioni architettoniche con pagode colorate e piene di luci, rappresentanti di uno stile riconosciuto da tutti, in particolare dai turisti che ne sono attratti… qui da noi vi è soltanto l’oscurità…
Già, perché a differenza nostra, in quelle città non si trovano solo negozi commerciali, ma vi sono aree estese nelle quali è possibile trovare di tutto: ristoranti pieni di prelibatezze gastronomiche, teatri e musica con balli tradizionali, prodotti tipici, ceramiche decorate, essenze e profumi, tessuti e abiti folcloristici, imitazioni di armi orientali, centri specializzati in medicina alternativa (ago puntura) e farmacie di naturopatia, centri estetisti (da non confondersi con i nostri equivoci “centri massaggi”), scuole di madrelingua, tutti rappresentanti di una profonda cultura millenaria…
Da noi viceversa, non sono qui per investire… ma per vendere esclusivamente i loro prodotti commerciali e gli utili realizzati, rientrano immediatamente in patria…  
Quindi mentre il nostro splendido “Made in Italy” viene perso… di contro quello cinese va annualmente facendo utili miliardari!!!
Dopotutto, come fargli concorrenza quando anche i nostri imprenditori, hanno preferito delocalizzare la loro produzione, avendo utilizzato la loro manodopera e materie prime, riservandosi esclusivamente quel loro marchio (non si sa ancora per quanto…) per la commercializzazione…
Ora quindi che le matrici e i modelli sono nelle loro mani, che la manodopera e le materie prime… anche, che la qualità (un tempo punto di forza del nostro paese) è stata, in questi ultimi anni, da loro eguagliata, diventa difficile se non impossibile contrastare il mercato mondiale, avendo anch’essi iniziato a produrre con propri marchi, copie analoghe dei nostri prodotti…
Ormai – per quanto ne dicano ancora quegli isolati imprenditori del “made in Italy”– non ci si accorge più delle differenze, ma soprattutto i loro prodotti (criticati per la scadente qualità dei materiali e delle rifiniture…), sono ormai giunti ad essere stati imitati alla perfezione… potrei aggiungere “identici” se non migliori agli stessi originali, con un prezzo però di vendita, inferiore anche del 70%.
Ora i nostri imprenditori –quei pochi che non hanno ancora chiuso i battenti– schiacciati da questa concorrenza cinese, dichiarano che la differenza dipende dalla contribuzione irregolare e soprattutto dal mancato pagamento delle imposte, che secondo quest’ultimi non viene effettuata da quelle attività…
Non si tratterebbe quindi di ricercare motivazioni dipendenti dalla diversificazione della domanda, dai prezzi più bassi, dall’utilizzo di materiali scadenti di qualità nei loro prodotti e dello sfruttamento della manodopera nel loro paese d’origine… qui si tratta d’analizzare l’aspetto fiscale e contributivo… l’applicazione di quelle normative previste, verificando attraverso controlli, se la manodopera presente in quelle attività è regolarmente registrata e se quegli imprenditori cinesi, pagano regolarmente le tasse in Italia? 

Ho letto infatti da uno studio della Gdf, che questi commercianti all’inizio della loro attività, si comportano in modo irreprensibile sia nei confronti degli Enti previdenziali che del fisco… Ma appena viene superato l’anno d’attività, questi, adottano analoghe metodologie del tutto “italiane” e cioè, cambiano la propria ragione sociale, abbandonando la precedente gestione e lasciando ad essa, tutti quei mancati pagamenti d’imposte che poi si dimostreranno evasi. ma difficili da recuperare… in quanto nel frattempo sono sparite sia le società, che i loro rappresentanti legali…

Fatta la legge… trovato l’inganno!!!
Per concludere vorrei aggiungere una riflessione: nella nostra isola, in particolare nella nostra città è evidente a tutti che dietro questo business milionario, ci sia la nota criminalità organizzata (per nulla seconda a quella cinese…) e che quest’ultima, non sta certamente lì a guardare; infatti, se non direttamente partecipe, avendone accordato il permesso d’operare…  fruirà quotidianamente di una parte dei benefici prodotti da quelle loro attività!!!
Una elemosina… non saprei come altro definire la proposta del Consiglio dei ministri, il beneficio che dovrebbe andare busta-paga nel 2014.
Ho pensato allora, ma se questi 14 li dessimo Noi a voi per andarvene cosa ne pensate???
Già ci autotassiamo tutti e vi riconosciamo un benefit… uno forma di scivolo… per levarvi ( come direbbe il Commissario Montalbano ) definitivamente dai “cabbasisi “!!!
Ma cosa dovremmo fare con questi 14 Euro, comprarci forse una rinomata carta igienica con impressi i vs. nomi???
Ci prendono per il culo!!! Già la verità e soltanto questa e noi come tanti coglioni stiamo ancora quì ad ascoltarli, almeno Maria Antonietta aveva il coraggio di dire… “S’ils n’ont plus de pain, qu’ils mangent de la brioche” cioè se non hanno pane… che mangino brioche, ma quì con questa miseria neanche quelle ci possiamo permettere!!!
Come sempre invece di fare le manovre fiscali, per colpire quanti, in particolare tra loro, redditi milionari, si colpiscono ovunque i lavoratori dipendenti e poi si cerca di dare loro un contentino!!! 
Fin quando staremo con le mani conserte a guardare quanto sta avvenendo intorno a noi, tutto proseguirà come nulla fosse…
Bisogna riunire le grandi forze di mobilitazione del nostro paese, dai Sindacati alle associazioni di categoria, cambiare una volta e per tutte, queste regole inique, questi privilegi, questi compromessi e questa gente del tutto inutile seduta al governo.
Il bello è che se da un lato ci si regala questa miseria, dall’altro ci piombano addosso aumenti, come il già aumento dell’Iva e l’imposta del bollo, a cui purtroppo non possiamo nemmeno esimerci…

Grazie… SI!!! Grazie ” Signor Stato ” per la bontà con cui manifesti tutto l’amore per i tuoi sudditi…

Quando dunque fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. 
Quando invece tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà: Gesù di Nazareth 

Qualcuno è ancora convinto che il pagamento delle imposte, sia qualcosa che riguardi principalmente l’efficacia delle riscossioni…
Comunque in attesa di una sentenza che possa chiarirne  l’orientamento, i giudici, sembrano essere sempre più coesi nel riconoscere, che tra le ipotesi di forza maggiore nel mancato pagamento dovuto, ci possa essere la crisi di liquidità dell’impresa.
Ecco che su questo punto è intervenuta la giurisprudenza la quale, in ambito tributario, ha per la prima volta valutato l’elemento della involontarietà del contribuente il quale si trova nella impossibilità oggettiva di adempiere le proprie obbligazioni tributarie.
Certamente e soprattutto differente è la situazione in materia tributaria, in caso di ” sottrazione “ del pagamento delle imposte, attraverso l’emissione e/o l’utilizzazione di fatture false…
L’art. 11 1° comma del D.Lgs. n. 74/2000 infatti, punisce chiunque, al fine di sottrarsi al pagamento delle imposte sui redditi o dell’IVA, ovvero di interessi o sanzioni amministrative relativi a tali imposte di ammontare complessivo superiore ad euro 50.000, aliena simulatamente o compie altri atti fraudolenti sui beni propri o altrui idonei a rendere in tutto o in parte inefficace la procedura di riscossione coattiva. 

Già l’art. 97 c. 6 del D.P.R. n. 602/1973, stabiliva che: Il contribuente in corso in morosità che, al fine di sottrarsi al pagamento delle imposte dovute, abbia compiuto sui propri o sugli altrui beni atti fraudolenti che rendono in tutto o in parte inefficace l’esecuzione esattoriale è punito con la reclusione fino a tre anni.

Quanto sopra è stata sostituita dall’art. 15, quarto comma, lett. b), della legge n. 413/1991 dove, il contribuente che, al fine di sottrarsi al pagamento delle imposte, interessi, soprattasse e pene pecuniarie dovuti, ha compiuto, dopo che sono iniziati accessi, ispezioni e verifiche o sono stati notificati gli inviti e le richieste previsti dalle singole leggi di imposta ovvero sono stati notificati atti di accertamento o iscrizioni a ruolo, atti fraudolenti sui propri o su altrui beni che hanno reso in tutto o in parte inefficace la relativa esecuzione esattoriale, è punito con la reclusione fino a tre anni. 

La disposizione non si applica se l’ammontare delle somme non corrisposte non è superiore a Euro 5 mila.
Le disposizioni in oggetto sono state successivamente abrogate dall’art. 25, primo comma, lett. a), del D.Lgs. 10 marzo 2000, n. 74.
Il delitto di sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte è stato introdotto, nell’ambito del nuovo ordinamento delle sanzioni penali tributarie, dall’art. 11 del D.Lgs. n. 74/2000.
Rispetto alla normativa precedente, le nuove disposizioni – che puniscono con la reclusione (da 6 mesi a 4 anni) chi, al fine di sottrarsi al pagamento di imposte sui redditi o IVA in misura superiore a una determinata soglia, «aliena simulatamente o compie altri atti fraudolenti sui propri o su altrui beni idonei a rendere in tutto o in parte inefficace la procedura di riscossione coattiva» – non richiedono che sia in atto una procedura di riscossione coattiva dei tributi evasi.
La trasformazione della fattispecie da reato di danno a reato di pericolo rivela l’intento del legislatore di anticipare la tutela del bene protetto, che consiste nel interesse dello Stato alla effettiva riscossione dei tributi e alla conservazione delle garanzie patrimoniali che assistono il suo credito tributario.

Le fattispecie fondamentali di condotte criminose sono:

1.dichiarazione fraudolenta;
2.dichiarazione infedele;
3.omessa dichiarazione.
Ad esse si aggiungono altre fattispecie, come quelle relative alla emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti al fine di consentire a terzi l’evasione, l’occultamento o la distruzione di documenti contabili in modo da non consentire la ricostruzione dei redditi o del volume d’affari, e alla sottrazione alla riscossione coattiva delle imposte mediante il compimento di atti fraudolenti su beni propri o altrui.