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L’inchiesta colpisce una società del Catanese per bancarotta fraudolenta: sono indagate otto persone!!!

Trovate la notizia completa nel link “La Sicilia”: https://www.lasicilia.it/cronaca/svuotata-societa-in-crisi-arrestato-amministratore-della-sicula-costruzioni-1815068/

Sembra da quanto riportato che il sistema prevedeva di svuotare alcune società in favore di altre, appartenenti allo stesso  gruppo, nel momento in cui – per effetto dei rilevanti debiti maturati – risultava più conveniente continuare l’attività economica con una nuova o diversa realtà aziendale.

Ora che è finita come già si sapeva, sono in molti a dimostrarsi preoccupati…

Ho ascoltato in Tv  un notiziario regionale (Azzurra Tv, Canale 194) che riportava della vicenda in oggetto e della nascita di un compitato per il recupero dei crediti: 
Nel frattempo ho letto che lo stesso Gruppo CMC ha chiesto il concordato preventivo, che solitamente costituisce l’anticamera della liquidazione o ancor peggio del fallimento…
Quanto sopra comunque conferma quanto già sapevo, in quanto ho avuto modo in questi mesi d’ascoltare telefonicamente alcuni amici, di cui alcuni colleghi e operai di quel gruppo, che mi avevano raccontato della circostanza grave d’essere senza stipendio da alcuni mesi, ma soprattutto dell’essere stati portati a conoscenza su eventuali provvedimenti di chiusura e/o allontanamento…
E’ dire che se a suo tempo il Tribunale di Catania, avesse utilizzato lo stesso metro di paragone adottato poi per altre società… forse ora – avrebbero certamente potuti esserci stati gli stessi problemi societari, ma con la differenza che quantomeno i lavori sarebbero stati portati a compimento…
Mi riferisco alla società “IN.CO.TER SPA”, già perché di una cosa quel gruppo era sicuramente capace: “Quello cioè di portare a compimento gli appalti affidati… vedasi ad esempio, taluni di quelli affidati proprio dalla “CMC”…!!!
Perché c’era una differenza sostanziale tra quella società e le cosiddette “General Contractor“… già quest’ultime tendono ad affidare a cascata il 100% di quel loro appalto, sì… a tutta una serie di società in subappalto, trattenendo così per se quell’interessante utile, garantito loro dalla differenza dei due contratti!!!
Mentre ora ahimè… molte di quelle società sub-affidatarie, si ritroveranno a breve a dover discutere un concordato preventivo, che certamente le lascerà con le “pezze nel culo“!!!
Alla faccia di quei protocolli di legalità, di quegli interventi prefettizi, di quei provvedimenti di sequestro e di confisca, che abbiamo visto, in quali modi poi… siano finiti.
E dire che i segnali c’erano stati tutti…
Il sottoscritto ad esempio, più e più volte aveva fatto emergere nel proprio blog, quelle problematiche… ma come sempre, si è preferito girarsi dall’altro lato…
D’altronde qualcuno dimentica che anche l’agenzia “Standard & Poor’s” aveva parlato di una situazione fallimentare del gruppo, con la decisione di tagliare il rating da CC a D, un livello di default in quella loro analisi sulla scala del merito di credito delle aziende, ma anche lì nessuno ha letto nulla e confermano molte di quelle problematiche dal sottoscritto descritte:
http://nicola-costanzo.blogspot.com/2015/11/sequestrato-il-raddoppio-della-ss-640.html 
http://nicola-costanzo.blogspot.com/2016/03/incoter-spa-tecnis-spa-due-pesi-e-due.html
http://nicola-costanzo.blogspot.com/2016/07/sono-il-signor-wolf-e-risolvo-problemi.html
Mi viene comunque una perplessità, è come se quanto stia avvenendo nella nostra regione, fosse già stato (dai piani alti di Ravenna…) preventivato!!!
E sì perché mi chiedo: “Avendo oggi un parco lavoro sicuramente invidiabile, basti osservare il link: http://cmcgruppo.com/cmc/projects/  questo concordato richiesto, riguarda esclusivamente le opere siciliane, oppure coinvolge tutto il settore del Gruppo CMC”???
Perché sarebbe alquanto imbarazzante scoprire che mentre nella nostra regione, quanto accaduto potrebbe concludersi a “gambe levate“, nelle altre realtà,  nazionali e/o mondiali, si potrà continuerà come nulla fosse accaduto!!!

Come avevo già scritto: “Due pesi e due misure“!!!
Forse sarebbe meglio che le due Procure, quella Etnea e quella di Caltanissetta, verifichino meglio la documentazione su quanto finora realizzato nel nostro territorio… prima che qualcuno possa pensare definitivamente di scappare!!!      

Si chiama così… ed è composta da rappresentanti della DIA, della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Direzione Territoriale del Lavoro…
Ha quale fine, quello di prevenire le infiltrazioni mafiose all’interno di molte delle nostre cave e/o discariche autorizzate, oggetto tra l’altro, oltre alla semplice estrazione dei materiali di cava, anche alla produzione e/o la vendita di calcestruzzi, di conglomerati bituminosi, di conglomerati cementizi e materiali per l’edilizia in genere….
Gli accessi alle aree di cava di questi giorni, effettuati in collaborazione anche con il personale del Distretto Minerario ed il Settore Territorio e Ambiente, servono a verificare se sono state commessi durante le operazioni previste di scavo, eventuali illeciti o se il personale presente , abbia i necessari requisiti previsti dal CCNL o da quanto previsto dalla normativa sulla sicurezza (D.Lg.vo 81/08 e s.m.i.).
E’ cosa risaputa come, il business dei rifiuti e delle discariche, abbia costituito in questi anni, una dei maggiori profitti per le imprese, utili che sono stati successivamente reinvestiti dagli stessi in attività illecite…
Se pensate che sono milioni… gli euro guadagnati attraverso il corretto smaltimento dei rifiuti, immaginatevi a quanto ammonterebbero quegli stessi utili… in quei casi, nei quali, quelle fasi operative, sono state realizzate in maniera truffaldina…
Una grande opportunità, messa in pratica da molte imprese… aiutati dalle esigue verifiche compiute ma soprattutto, per la disponibilità alla collusione di quanti, avrebbero dovuto di fatto controllare!!!
Se considerate che, tra cave abusive e discariche non autorizzate, si giunge a numeri con quattro cifre, si comprende come, c’è ancora oggi molto da fare…
Il tutto come dicevo sopra, si traduce in un lucrosissimo business, quello dello smaltimento illegale, che oltre ad andare a foraggiare quell’organizzazione mafiosa e quei suoi insospettabili imprenditori, crea tutta una serie di pericoli per l’ambiente, le falde acquifere, con evidenti ripercussioni sulla salute, di noi cittadini…
Ecco quindi che ciò che dovrebbe essere riciclato o trattato in quanto tossico prima di essere smaltito, finisce praticamente nel nulla, rifiuti che vengono abbandonati o sepolti all’interno di quelle cave, grotte, ecc… oppure, trasformati o per meglio dire “riciclati”, quali sottoprodotti di leganti dei quali diventano componenti… 
D’altronde i certificati di accompagnamento vengono solitamente distrutti oppure falsificati, grazie a un giro di bolle “fantasma” e attraverso formulari di identificazione scambiati, si sottraggono quelle tonnellate ad ogni possibilità di controllo. 
Così può accadere che finiscano in discariche non autorizzate ad accoglierli nella loro veste originaria, e si evita di conseguenza di sottoporli a trattamenti di bonifica, se pur virtualmente risultano effettuati e come si dice… il gioco è fatto!!!
Un giro inesauribile di denaro garantito, con tonnellate di rifiuti che compaiono e scompaiono… 
Miliardi di euro che secondo gli investigatori, vanno ad alimentare quel sistema corruttivo all’interno delle PA, che conferma la presenza costante dei clan mafiosi… capace di individuare, attraverso quei loro osservatori, quali territori utilizzare e con quali comuni operare…
Oltre alla mafia, prosperano anche quelle società che proprio sulla gestione illecita dei rifiuti hanno fondato la loro attività; in quelle loro cave è stato disseminato di tutto… tonnellate e tonnellate di rifiuti tossici, fanghi ed altri veleni inquinati… coperti ora da un terreno vegetale “verdissimo”…
E’ ovvio che in questo business sono coinvolti in molti… 
Da quella organizzazione criminale, agli imprenditori collusi, dai colletti bianchi egli amministratori, da quei dirigenti pubblici agli ispettori, per finire con tutti coloro che pur sapendo, hanno partecipato indirettamente (con i loro silenzi omertosi), a quella immane catastrofe…
Chissà, visto anche quanto sta accadendo in questi giorni, inizia a intravedersi la speranza di un qualche cambiamento positivo… 
I prossimi mesi saranno fondamentali, per comprendere quanto questa ripresa di legalità, contrasti definitivamente quanto “illegalmente” è stato in tutti questi anni compiuto, risultando certamente determinante, per eliminare, una volta e per tutte, quel sistema mafioso/imprenditoriale e quei suoi ormai certi, collegamenti e infiltrazioni!!!

Non voglio fare processi moralistici e tanto meno mi va di colpevolizzare l’intero sistema dei controlli, ma certamente in questi anni, alcuni funzionari pubblici predisposti a quelle verifiche, hanno dato dimostrazione più d’immobilismo, che di reale interessamento…
Dopotutto, non vi è stato giorno in cui la cronaca locale, non ci abbia omaggiato di qualche scandalo su dirigenti (e/o dipendenti) di quei pubblici uffici, che (secondo le inchieste) non avevano svolto con onesta la propria mansione, ma anzi, avevano contribuito ad alimentare quel mondo corruttivo che ha permesso loro, d’intascarsi uno stipendio alternativo a quello già elargito (per non aver fatto nulla…) dallo Stato!!!
Certamente l’errore va visto a “monte” e cioè, va ricercato nell’attuazione di tutte quelle norme istituzionali…
Una montagna di carte burocratiche, che avrebbero dovuto essere semplificate proprio per velocizzarne le procedure, ma che di fatto, ne hanno esclusivamente incentivato la corruzione…   
Comunque… finalmente a Catania… lo Stato ha deciso di farsi sentire, mettendo in campo tutto il necessario vigore  operativo!!!
Il “Gruppo Interforze†istituito presso l’Ufficio Territoriale del Governo di Catania, composto dai rappresentanti della DIA, della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, del Provveditorato OOPP, della Direzione Territoriale del Lavoro, (integrato anche con personale del Dipartimento Ambiente del Libero Consorzio dei comuni di Catania e del Distretto minerario di Catania) ha dato il via a nuovi controlli di prevenzione, finalizzati quest’ultimi a impedire il proliferarsi d’infiltrazioni mafiose all’interno di quelle società, che operano nel comparto dell’edilizia. 
Si tratta d’imprese specializzate nei cicli d’estrazione e lavorazione degli inerti, dei conglomerati bituminosi e cementizi, nella produzione e vendita di sostanze chimiche pericolose, nella gestione dei rifiuti, dei noleggi e quant’altro…
I controlli effettuati in questi giorni e quelli attualmente in corso di svolgimento, sono stati realizzati in modo tale, da non ostacolare la normale attività lavorativa…

Sono stati controllati gli assetti societari, i bilanci, i contratti attualmente in essere, la regolarità contrattuale dei dipendenti (con l’identificazione delle maestranze) e gli adempimenti sulla sicurezza, la corrispondenza dei mezzi d’opera individuati sui luoghi di lavoro, ecc…

In alcune di queste sopraddette verifiche è stata disposta l’immediata sospensione delle attività estrattive, avendo rilevato gli ispettori (proprio negli impianti di frantumazione all’interno dell’area di cava) delle violazioni su quanto previsto dal D.Lg.vo 81/08 e s.m.i. e inoltre, a seguito di ulteriori controlli sulle emissioni in atmosfera (A.U.A.) su ulteriori impianti presenti nei luoghi, si è proceduto al sequestro preventivo in quanto sprovvisti delle necessarie autorizzazioni (in violazione su quanto riportato dalla normativa ambientale all’Art.269 comma 1 del D.Lgs 152/2006).
“Eppur si muove”, già finalmente a Catania le lancette della legalità… sembra abbiano ripreso nuovamente a muoversi…
Diceva Sciascia: un orologio che va male non segna mai l’ora esatta, un orologio fermo la segna due volte al giorno!!! 

Dopo quasi 8 anni, mi è stato chiesto dall’Amministratore della società per la quale opero, di verificare un appalto di movimenti terra, realizzato nel lontano 2007/08…

Trattasi, di un progetto di proprietà della società Virco Spa, per la realizzazione di un centro commerciale, a cui (se non ricordo male), sembrava  essere interessata “Carrefour 
L’appalto fu affidato alla società Edilizia Industriale e Commerciale Spa ( dello stesso gruppo di aziende “Virlinziâ€), la quale, incaricò per i lavori di movimenti terra (preparazione area di cantiere, scavo di sbancamento e trasporto del materiale presso discarica autorizzata… ) la F.lli Basilotta Spa, oggi, IN.CO.TER. S.P.A.
I lavori furono completati, ma non si poté dare inizio alle opere civili, in quanto, proprio in quel periodo, iniziò una forte protesta da parte delle associazioni ambientaliste, che costrinse ad un intervento diretto da parte della Soprintendenza…
Secondo gli ambientalisti…, la zona insisteva su un’area boschiva che, a causa proprio di quegli interventi di sbancamento, erano stati distrutti… (io per quanto mi ricordi… non era esattamente così… potevano esserci quattro alberi di olivi incendiati ed alcune piante di oleandri e ginestre selvatiche cresciute sullo strato di lava… le stesse che oggi, recandovi sui luoghi, trovate adiacenti lo scavo… e comunque con tutto il rispetto – se pur ambientalista – farle passare per macchia mediterranea… c’è ne vuole…
Comunque, i problemi sopraggiunti, smorzarono l’interesse della catena commerciale francese, considerato inoltre che, di lì a poco… furono realizzati nuovi Centri Commerciali: Katanè (Gravina di Catania), Porte di Catania (S.S. Gelso Bianco – uscita Zia Lisa), Centro Sicilia Shopping (Misterbianco – uscita S. Giorgio) senza dimenticare il già noto Etnapolis di Belpasso ( tutti lavori che – ad esclusione del Centro Sicilia – sono stati realizzati in gran parte dalla In.Co.Ter Spa…, la stessa che nel contempo aveva portato a termine il MAAS – Mercato Agro Alimentare di Bicocca – e dire… che alla fine, i meriti di tutti quei lavori, sono andati ai soliti General Contractor, con sedi in Nord Italia…, Cmc, Maltauro, Immobiliareuropea, ecc… ). 
La cosa assurda è che su molti di questi lavori svolti, la società Incoter è ancora in attesa di ricevere (dopo tutti questi anni) le somme relative al saldo dello svicolo delle ritenute… che ammontavano a centinaia e centinaia, di migliaia di euro… e per fortuna che almeno quest’anno – attraverso le solite… procedure legali (realizzate da parte dell’Amministratore nominato dal Tribunale) – si è potuti giungere a recuperare una consistente parte delle somme, ma c’è chi ancora deve pagare, quelle somme trattenute poste a garanzia… ( ma ho la convinzione che a breve chissà – forse rileggendo tra le righe di questo mio post – qualcuno, possa, come si dice… “passarsi la mano sulla coscienza” e decidere di trovare quella giusta ed equa soluzione…. ( anche perché come diceva un mio caro amico del Nord, Renzo, quando si litiga… si perde entrambi…).   
Oggi l’area di lottizzazione, appare desolata, abbandonata a se stessa, un’enorme sbancamento che debbo aggiungere – in qualità di esperto in sicurezza ( Coordinatore, Rspp e quant’altro…) – non mi sembra perfettamente adeguata su quanto prevede il D.Lgs. 81/08 e s.m.i. ( in particolare mi riferisco alle misure di prevenzione, sui possibili rischi da cadute dall’alto, fosse, scivolamento, buche, seppellimento per franamento delle pareti di scavo, mancata recinzione dell’area, ecc… ).

Un’area, che si trova all’interno di due strade, quella ripida di Via Catania e quella che da Trappeto giunge fino all’attuale rotonda, bivio di collegamento per chi giunge dall’autostrada ME-CT per proseguire in direzione di S. Gregorio… Strategicamente, era un punto interessante, con migliaia di auto che l’attraversavano quotidianamente, posta al di sotto, di quella famosa “Collina del disonoreâ€. nota per quelle antenne e parabole (televisive e telefoniche) istallate sulle proprie alture…
Certo, all’inizio dei lavori (e mi riferisco anche a quelli successivamente realizzati per il Centro d’Intrattenimento, posto un po’ più in alto), i vicini confinanti con queste aree, cominciarono a lamentarsi per l’eventuale aumento dei visitatori, del traffico veicolare e del deprezzamento paesaggistico a cui le loro proprietà – a causa l’impatto ambientale derivante dalla costruzione di questi centri – sarebbero dovuti andare incontro…, ma, da quando è stata aperta l’uscita “Paesi Etnei”, molti di loro si saranno sicuramente pentiti di quelle continue lamentele…, poiché, come si è successivamente costatato… questa strada, ha perso molto di quel valore intrinseco, lo si può costatare osservando quanto ora sia poco transitata!!!

Cosa aggiungere, mi auguro presto, di veder quest’area convertita, non più con enormi casermoni di Centri commerciali, che se non fosse in questo periodo per per quell’area condizionata al loro interno… ( vista la cocente temperatura dell’esterno…), credo che non verrebbero neppure visitati; basti notare infatti, come questi stiano per implodere… (lo si vede osservando il numero sempre più numeroso delle botteghe vuote – coperte da quelle insegne -nuova apertura- a cui, nemmeno le procedure di salvaguardia adottate – come per esempio la riduzioni del canone d’affitto – siano servite  a contrastarne il fenomeno di rescissione dei contratti…
Dopotutto… le persone, preferiscono comprare nei negozi…, un ritorno al centro storico, e soprattutto, quegli stessi supermercati presenti da sempre all’interno di questi centri commerciali – che avevano quale obbiettivo di assicurare un costante numero di clienti – ora, a causa dell’apertura di nuovi e più competiti hard-discount, vede allontanare tutti quei potenziali clienti verso queste realtà…
Comunque per dimostrare come basterebbe poco per cambiare quest’area, propongo due soluzioni a tema…, con la speranza che chissà… forse un giorno, queste possano diventare una concreta realtà!!!
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