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Come sappiamo l’onore può assumere diversi significati a seconda delle culture e/o dei territori ove essa si manifesti. 

Abbiamo visto tra l’altro come l’onore venga spesso associato alla virtù dei forti, al coraggio e alla capacità di perseguire con i propri ideali quei valori morali di eguaglianza e democrazia, nonostante le difficoltà poste in campo a causa di chi esercita costantemente pressanti influenze negative al fine d’imporre proprie regole di vita, per ottenere quanto essi vogliono a tutti i costi…  

Ritengo comunque che l’importanza dell’onore sia negli anni andata scemando, sí… diminuita, certamente rispetto al passato e ciò si evince dalla mancanza di coraggio nella società civile, in particolare in quei suoi comportamenti, sia individuali che collettivi…. 

D’altronde pensare che l’onore possa in taluni soggetti determinare coraggio è qualcosa di errato, non sempre accade, anzi solitamente si verifica propriamente il contrario, non esiste infatti alcuna correlazione che promuova benessere a giustizia, per il raggiungimento di una società più equa e rispettosa dei diritti altrui, infatti, vediamo come abitualmente si viene a manifestare quasi sempre un’esigua solidarietà o ancor peggio una mancanza di empatia… 

Auspicare quindi che in questo Paese i cittadini possano per una volta provare a difendere i propri diritti o contrastare le ingiustizie presenti, è qualcosa certamente di meraviglioso, ma utopistico, quanto appena espresso infatti non appartiene al nostro e quindi, mancando di fatto di queste cinbesse esperienze, sarà impossibile alla maggior parte di essi, che un qualche gene del coraggio, risvegli in loro la capacità di agire con determinazione!!!

D’altro canto va detto, le condizioni imposte dai governi con le loro politiche, mettono a dura prova la capacità di lottare per i propri diritti o per portare avanti quelle giuste idee e sono proprio queste condizioni che determinano nei cittadini le tante paure, le stesse che impediscono di agire in modo coraggioso e proattivo.

Ma si sa, il coraggio non è una virtù innata, essa potrà se voluta, esser coltivata attraverso l’esperienza e con una continua ricerca di quei valori morali, unici principi fondamentali per divenire finalmente audaci. 

Solo in questo modo potremmo creare una cultura unica, solidale e rispettosa nei confronti degli altri e sarà grazie a quel possibile cambiamento che vedremo emergere quella forza interiore e soprattutto quel coraggio, da troppo tempo oppresso e reso muto!!!


Non so dirvi quanti anni sono passati dal mio ultimo viaggio in autobus..  

Di una cosa sono sicuro: sono più di trent’anni!!!
Odiavo da ragazzo prendere l’autobus e la prima cosa che ho fatto al raggiungimento della maggiore età, è stato prendere celermente la patente…
Credo di potermi annoverare tra i più giovani patentati, perché solo dopo un mese guidavo per la mia città.
Ricordo adesso quell’avvenimento, perché stamani, dopo aver consegnato all’aeroporto l’auto presa a noleggio ho provato a riprendere nuovamente quel autobus…
Ora, che sia stato un momento di “follia” è sicuro, perché a  differenza delle altre circostanze in cui chiamo immediatamente il taxi, questa volta, forse perché non avevo alcun appuntamento urgente, ho deciso di cambiare e mi sono seduto nella fermata ad aspettare quel bus, proprio lì… vicino al famoso aeroplano rosso, posto nella rotatoria alla fine di Via San Giuseppe alla Rena 
Erano le 8.45 e ho quindi iniziato a leggere il quotidiano appena acquistato…

Alle 9.30 non era ancora passato un autobus, mi è venuto il dubbio che forse quella fermata, non fisse più attiva ed allora, avendo cercato il numero telefonico dell’AMT, ho provato a contattarli nei numeri indicati nella loro pagina web… 

Nessuno… il telefono squillava, ma dall’altra parte nessuno rispondeva!!!
Ho pensato: “Semu a Catania“!!!   
Il bello è che a differenza delle altre fermate poste al centro o in circonvallazione, nella mia non era presente alcun cartello digitale che indicasse quanti minuti avrei dovuto aspettare, per veder giungere quell’atteso bus…

Comunque, intorno alle 9.40, mentre mi stavo per accingere a fermare un taxi di passaggio, ecco che ho visto sopraggiungere il “524”… 

Era passata quasi un’ora!!!
Già… ho pensato: “non è cambiato nulla, così era trent’anni fa, quando attendevo il bus e così è oggi”!!!
“E va be” – mi sono detto – prendiamola con filosofia, tra pochi minuti sarò al centro… in Piazza Borsellino!!!
Salgo sull’autobus… mi è sembrato lo stesso di quello che prendevo da ragazzo, forse di meno ci sono soltanto i sedili, poi per il resto c’è tutto… sì come allora: la solita sporcizia, quella condizione vetusta, quel cattivo odore (per fortuna che i finestrini sono tutti aperti), un monitor divelto ed un altro schermo sulla porta d’uscita che non comprendo quale utilizzo avesse (un tempo chissà, forse funzionava pure… ma oggi no), ed il solito passeggero che disturba l’autista!!!
Abbasso gli occhi e mi dedico al cellulare… viaggio sul web (benedetto web…), mentre il bus si muove verso il centro, il tempo di salire sulla rampa della tangenziale”… penso, ed ecco la sorpresa…
L’autobus stranamente inverte il proprio tragitto e prosegue in direzione opposta, entriamo nel “famoso” (per modo di dire…) parcheggio scambiatore (quanti soldi spesi inutilmente…  direi sprecati, poiché è quasi del tutto inutilizzato…) e finalmente usciamo da quello spazio per riprendere la desiderata tangenziale…
Imbocchiamo Via Acquicella Porto ed eccoci costeggiare i moli di Via Domenico Tempio e quando pensavo finalmente d’essere giunto a destinazione, la sorpresa… una coda di auto, il traffico, già ci mancava soltanto questo…
Guardo scoraggiato di lato e vedo ormeggiata una nave da crociera…
Vorrei essere lì in questo momento…. e mi chiedo cosa stia facendo ancora qui, sì in questa terra, in questa città, dove nulla cambia, nulla è mai cambiato e nulla cambierà mai, perché a tutti i miei concittadini, va bene così…
Sarà che forse soltanto il sottoscritto si accorge di questa condizione, sarà che essi non sono mai usciti fuori da questa terra se non per andare in un villaggio turistico o per visitare qualche capitale europea o ancora peggio, per finire in una qualche spiaggia tropicale dal mare cristallino!!!
Pochi di loro avranno avuto la fortuna di risiedere in altre città italiane o anche europee, dove l’eccellenza è alla portata di tutti, dove ciascuno dei residenti s’impegna a mantenere ed a garantire in condizione perfetta la propria città!!!

Ordine, disciplina, rispetto per gli altri, per la cosa pubblica, la consapevolezza di volere sempre il massimo, il non volersi accontentare, la pretesa dei propri diritti, ma il rispetto e l’osservanza dei propri doveri, paesi dove regna l’attenzione per le regole e dove i risultati di quelle condotte, si vedono dappertutto…

Tutto il contrario che da noi, già… dove le cose trascurate un vita fa, le ritrovi eguali oggi, per come erano state lasciate!!!  
Già… possiamo stare tranquilli.
Se qualcuno di voi pensa di perdere qualcosa andando via, si sbaglia…

Sì… perché quando deciderà di ritornare, si accorgerà che non è cambiato nulla o certamente, non si è perso niente!!!  

Siamo arrivati in Piazza Borsellino, sono le 10.45…
Sono passate due ore, sì… per fare meno di cinque chilometri, più del tempo che solitamente utilizzo per andare da Catania a Palermo… 
Ed ora “mi viene il freddo”, al solo pensiero che per andare alla “Barriera”, sarò costretto a prendere un altro bus…
“No…no… basta autobus”, ho raggiunto il limite di sopportazione, scendo e mi metto alla ricerca di un taxi che trovo per fortuna lì… poco distante.
“Ah… finalmente, riprendo il mio viaggio“…
Il prossimo autobus…??? Si certamente, fra trent’anni!!!