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Ho scritto in questi lunghi anni sulla capacità di adattamento delle associazioni criminali a seconda del territorio in cui operano e di conseguenza, del loro modus operandi in tutte quelle operazioni di riciclaggio…

D’altronde ritengo banale ripetermi, perché è evidente a tutti come quegli utili provenienti dal narcotraffico, vengano reinvestiti in attività d’impresa “legali”, diversificate nei vari settori, ad esempio quello immobiliare, delle costruzioni, della logistica o ancora, nella gestione dei rifiuti, per passare ai servizi quali ad esempio la cessione del credito, la sicurezza, la ristorazione, il settore turistico alberghiero, i locali notturni e per continuare, le scommesse, le attività di compro oro, etc…

Ormai, la velocità con la quale quelle consorterie mafiose riescono – anche grazie alle piattaforme web – a riciclare denaro è diventato qualcosa di difficile comprensione e per le forze dell’ordine – specializzate in reati reati finanziari – riuscire a comprendere quali procedimenti di riciclaggio siano stati posti in atto (vedasi ad esempio la compravendita di crediti fittizi per indebite compensazioni oppure la fatturazione per operazioni inesistenti o quelle false compensazioni di crediti tributari) diventa difficile se non impossibile…

Comprenderete inoltre che si tratta di reati fiscali di grande insidiosità, che richiedono una risposta repressiva celere, certa ed incisiva!!!

Vediamo peraltro ogni giorno come talune società e i loro “prestanome”, utilizzino specifiche condotte fraudolente, schemi simulatori, documentazioni false e altri mezzi illegali (talvolta particolarmente sofisticati e certamente di difficile accertamento), per evadere le imposte previste di legge o ancor peggio per provocare su altri evasione e complicità.

E’ evidente quindi che le scelte fin qui applicate dalla normativa vigente non siano valide, d’altro canto, se l’evasione in Italia incide per quasi 100 miliardi, è evidente che qualcosa non funzioni e quindi, coloro che oggi stanno governando questo Paese, invece di perdere il loro tempo in sterili combutte propagandistiche, dovrebbero iniziare a lavorare seriamente, sia per ridurre tutta questa propensione all’evasione, che per eliminare di conseguenza, tutte quelle attività certamente illegali!!!

Ovviamente questo mio post non deve incrementare nei lettori il messaggio (ormai in voga sul web) di non vaccinarsi!!!

Il sottoscritto infatti – se pur non totalmente convinto della validità del vaccino – ritiene però che quanto finora prodotto dalle case farmaceutiche rappresenti l’unica soluzione per limitare quel virus, ma soprattutto è grazie ad esso che si contrastano gli effetti gravi che hanno condotto molti soggetti ahimè in terapia intensiva… 

E’ difatti questo il motivo che mi ha spinto ad effettuare le due dosi previste e a breve, continuare con il richiamo della terza dose, perché bisogna comprendere che un virus, qualunque esso sia, soprattutto se modificato in laboratorio – non può essere sconfitto con parole o una semplice aspirina, altrimenti si muore!!!  

Ciò comunque non toglie che dietro questo coronavirus vi sia stata la mano dell’uomo, quanto volontaria o involontaria sarà la storia e gli eventuali dossier di cui un giorno si leggerà a fare comprendere cosa sia accaduto in questi anni, ma oggi dobbiamo accontentarci di provare a contrastare quel virus e soprattutto, sopravvivere alle prossime mutazioni!!! 

Ed allora per ben comprendere cosa sia realmente accaduto, proviamo ad analizzare – non tanto ciò di cui abbiamo saputo nel 2020 su quel laboratorio di Wuhan – ma quanto è stato deciso alcuni anni prima, sì… da quegli apparati finanziari che di fatto controllano l’economia mondiale e quindi ciascuno di noi…

Come sappiamo, quando scoppia un’emergenza sanitaria, tutti i costi necessari per farvi fronte, come ad esempio il personale medico, gli assistenti, il riordino delle strutture ospedaliere esistenti e quelle nuove da realizzarsi, gli strumenti tecnologici, ma anche la ricerca e la produzione dei vaccini, risultano comprenderete smisurati per qualsivoglia paese, in particolare per quei paesi in via di sviluppo…

Ecco quindi che diventa necessario l’intervento della Banca Mondiale, affinché essa possa sostenere chi più ha bisogno…

Ma purtroppo anche per la Banca Mondiale quanto sopra può risultare oneroso e difatti i casi di Ebola l’hanno dimostrato; per questo motivo, dopo che tra il 2014 e il 2016 questo virus aveva causato più di 11.000 vittime nella sola Africa, la Banca Mondiale ha messo in moto un nuovo meccanismo di sostegno…

Ci tengo a ribadire che siamo ancora nel lontano 2017, ben 3 anni prima della pandemia generata dal virus “Covid-19″!!!

Ed allora, ecco cosa è accaduto:

La Banca mondiale (nel 2017) emette due bond, per un totale di 320 milioni di dollari, ciascuno con  scadenza 15 luglio 2020…

Questi titoli promettono una sostanziosa ricompensa, ma solo se si avverano alcune condizioni e cioè che prima della scadenza di metà 2020 scoppi nel mondo una o più pandemie; bene i detentori di quei titoli (banche e gestori) si vedranno rimborsare mensilmente una percentuale interessante sull’investimento effettuato!!! 

Analizziamo quindi questi due bond della Banca Mondiale…

Il primo da 225 milioni di dollari (Isin XS1641101172) era connesso alla condizione che si manifestasse una pandemia da influenza o coronavirus, ed affinchè si potesse usufruire del rimborso era indispensabile un numero di vittime di almeno 2.500 in una nazione ed altre 20 in un’altra. 

Il secondo bond di 93 milioni di dollari (Isin XS1641101503) prevedeva una categoria di virus più ampia e in questo casi, il rimborso scattava quando le vittime accertate erano almeno 250. 

La differenza tra i due bond era che il primo – meno rischioso per chi ci aveva investito – pagava un tasso di interesse pari al + 7,5%, mentre il secondo, certamente più rischioso rilasciava un interesse del + 12,%,  ripeto sempre per chi non avesse ben compreso: rimborso del tasso d’interesse: “mensile”!!! 

Riepilogando, la Banca Mondiale prende i soldi avuti in prestito dai bondisti e li mette in un fondo destinato a finanziare eventuali pandemie (il cosiddetto PEF – Pandemic Emergency Financing Facility), proprio per evitare di dover ricorrere a prestiti complessi con i paesi “ricchiâ€, viceversa gli investitori che acquisteranno quei bond, otterranno un’interesse milionario, a condizione che, si verifichino le condizioni previste nel contratto e cioè un’emergenza sanitaria a modello pandemico…

Il fondo quindi raccoglie il denaro attraverso la vendita dei bond, ma  anche grazie ai contributi dei Paesi ricchi o direttamente da organismi come l’OMS…

Ovviamente la Banca Mondiale non possiede fondi illimitati e soprattutto non può pensare di pagare interessi a vita a quel ricco settore finanziario che li ha acquistati ed allora cosa fa, stipula un forma di assicurazione!!! 

Già… la Banca Mondiale paga ogni anno il costo della polizza, all’incirca il costo sui bond rilasciati, in cambio, il gruppo assicurativo, garantisce che in caso di un’emergenza sanitaria, sarà quest’ultima a pagarne i costi, a quei gruppi finanziari che detengono i titoli.

Spero di avervi fatto comprendere in maniere semplice ciò che è stato ragionato, che rappresenta quanto di fatto sta accadendo!!!

Difatti… se la pandemia non è “attestata“, la Banca Mondiale non restituisce il capitale ai detentori delle obbligazioni, viceversa, nel caso in cui l’emergenza sanitaria dovesse realizzarsi, ecco che dovranno essere valutati tutta serie di fattori che faranno alzare o abbassare le percentuali previste in contratto, tra cui ad esempio il tipo di virus, il tasso dei contagi, i Paesi coinvolti, le vittime, la distribuzione nel mondo, si comprende, da quanto sopra, come tutti stiano guadagnando!!!

Dalle banche gestori dei bond (grazie agli interessi incassati) ai gruppi assicurativi (attraverso il pagamento delle polizze), perfino la Banca mondiale, che non dovrà rinunciare a un solo dollaro delle somme ricevute in conto capitale per i bond rilasciati!!!

Come vedete… ci guadagnano tutti ed è come se tutti sapessero o per meglio dire si aspettassero che una pandemia sarebbe scoppiata !!!

In definitiva questi gruppi mondiali hanno puntato il proprio denaro sulla “sfiga“, già… sulla certezza che un virus colpisse noi tutti, le nostre famiglie, i nostri familiari, i nostri amici e non solo, ma la cosa assurda è che alla fine sono riusciti a vincere!!!

Ma non crediate che tutto sia finito o quantomeno che si continui con quanto sopra per ancora altri anni, no… il rischio infatti è che a breve, quando le condizioni sanitarie torneranno a modello prepandemico, questi gruppi finanziari rimettano quei loro titoli ormai inservibili nuovamente in gioco, sì… in un qualche fondo, comune, derivato, etc., già… uno di quelli noti, sì… che hanno distrutto la vita di molti risparmiatori!!!

Dimenticavo, se qualcuno fosse interessato ad acquistare le cedole di quei due “pandemic bond” quotati in borsa, sappiate che essi non sono negoziabili (ma guarda un po’…), se non attraverso taluni operatori specializzati che però, si guardano bene… dal cederli!!!

Un altra serie di dati industriali, questa volta provenienti dalla Germania sta sollevando forti preoccupazioni tra gli analisti, considerato che la Germania da sola, rappresenta la più grande economia europea e che nessuno si sarebbe aspettato che la produzione industriale potesse diminuire dell’1,9 %, arrivando ad una crescita inferiore dello 0,3%.
Questa flessione aveva caratterizzato non solo l’industria pesante, ma anche la produzione nell’industria automobilistica, energetica e delle costruzioni…
Gli economisti ora stanno a osservare quanto sta avvenendo, per comprendere tecnicamente, se è in corso una recessione… o se questa attuale crisi dipenda dalle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, con l’incertezza economica che la Brexit sta realizzando nella zona euro, ed infine le turbolenze sui mercati azionari che potrebbero agire come un ulteriore freno…
Mai come in questo periodo il DAX tedesco ha toccato il fondo, perdendo quasi il 20% delle proprie azioni…
Certo, il calo della produzione industriale tedesca è stato conseguenza dei problemi nel settore automobilistico, a causa di quanto emerso nelle emissioni di scarico delle proprie autovetture… che ha condotto ad una deflazione degli ordini…
La specificità e la dimensione della crisi finanziaria con cui si sta muovendo, il fatto altresì che l’intero sistema bancario stia ancora galleggiando, ci ha condotto in un certo senso, in un’area grigia, in una economia che a prima vista sembra essersi stabilizzata, ma che cela un potenziale di crisi che nessuno è ancora in grado di prevedere e misurare…  ma che potrebbe stravolgere il mondo!!!
D’altronde la cosa peggiore che oggi sta capitando, è che la crisi dei mercati finanziari non è rimasta un fattore isolato, ma ha lasciato degli strascichi; vedasi ad esempio quanto accade con le banche, le quali ormai non prestano più denaro, perché temono di non ricevere indietro i soldi e così tutto si sta fermando, anche la più piccola attività imprenditoriale…
Vedremo cosa accadrà e quali conseguenze avranno tutte quelle politiche messe in atto dai vari governi nazionali!!!
Di una cosa sono comunque certo: Gli attuali problemi non potranno essere risolti in maniera celere, ma ci vorranno anni, prima che la condizione di stabilità e crescita di alcuni anni fa, possa nuovamente ritornare!!!   
Dando seguito su quanto avevo riportato ieri a fine post http://nicola-costanzo.blogspot.com/2019/01/le-famiglie-dei-mafiosi-nellattesa-di.html e cioè che difficilmente lo Stato sarebbe riuscito a  trovare il patrimonio finanziario delle famiglie mafiose, denaro che certamente a suo tempo è stato trasferito presso una banca di quei noti paradisi fiscali… 
Di oggi la notizia, che la figlia del “capo dei capi”, sia riuscita ad aprire un ristorante a Parigi!!!
Ristorante “Corleone by Lucia Riina“, un nome… una garanzia, che certamente oltre ai piatti tipicamente siciliani, trova in quel suo nome un’efficace pubblicità!!!
Siamo a Rue Daru, una strada accanto all’Arco di trionfo e al celebre Lido… e leggendo i vari commenti dei clienti sul web, sembra che oltre a risultare elegante, si mangi altrettanto bene…  
Certo, il sospetto viene che dietro quell’apertura vi siano i soldi di papà, però è altrettanto discutibile dover ogni qualvolta dare le colpe dei padri ai figli, come se quest’ultimi non possano avere di loro, capacita personali o professionali tali da permettergli di mostrare quel proprio ingegno…
Sicuramente nel far ciò – tutti i figli – (non mi riferisco ai soli figli dei mafiosi), devono saper evidenziare un concreto distacco da quel legame familiare, ma soprattutto devono evitare certi collegamenti, come anche mettere in risalto quel proprio cognome…
Perché così facendo, non si concretizza agli occhi di chi li osserva, quella necessaria separazione, bensì s’evidenzia una continuità con quel preciso legame…
Ed allora ecco partire le critiche, gli attacchi, la mobilitazione generale contro quel familiare che appositamente a voluto fare di quel nome, la propria bandiera…
Già, perché sarebbe bastato recarsi a Parigi (ancor meglio a Melbourne) in maniera anonima, chiamare semplicemente quel ristorante ad esempio “L’amico Italiano”, che certamente nessuno, già proprio nessuno si sarebbe accorto della sua presenza, e soprattutto non sarebbe finita in tutte le prime pagine… 
E’ dire che proprio il mimetizzarsi, aveva rappresentato una delle peculiarità del padre, che per l’appunto in più di vent’anni, aveva saputo rendersi latitante, con tutte le forze dell’ordine nel mondo che gli davano la caccia…
A volte per vivere liberi e senza clamori, basta veramente poco… 
Già, serve soltanto essere se stessi, senza dover essere l’immagine riflessa dei propri genitori!!!
Ho come l’impressione che forse in alcuni casi andrebbe rivisto quel film intitolato “Million Dollar Baby  
Vi ricordate il rapporto tra il vecchio pugile (allenatore) e la figlia “adottiva†Maggie Fitzgerald, destinata a diventare campionessa? 
Già… una delle più struggenti parabole della paternità del nostro tempo: sul valore di ciò che si trasmette alle giovani generazioni, sulla ricerca di un equilibrio tra eccessiva paura e troppo coraggio!!!

Questa sera mi voglio dedicare ad una contrattazione alquanto ambigua…

Tento di evidenziare alcune frodi, che coinvolgono strumenti finanziari, mi riferisco a quelli documentari…
In questo mio post, segnalo alcuni modi per combattere quei possibili truffatori.
Sappiamo bene come, il commercio internazionale, a causa di quelle sue specifiche caratteristiche (distanze tra i partner, lingue diverse, normative differenti, problemi d’infrastrutture, procedure amministrative e burocrazia non celeri, a cui vanno sommate le complesse difficoltà sull’organizzazione dei trasporti) fanno si che i problemi aumentino in maniera esponenziale…

Quanto sopra quindi, costituisce una motivazione particolarmente allettante per tutte quelle attività compiute dai truffatori. 

In quella loro specifica professionalità e grazie ai mezzi tecnologici in loro possesso, riproducono in maniera falsa, quei documenti necessari, che però ad un controllo attento, dimostrano tutta la loro fragilità…
E’ stato dimostrato, che le perdite finanziarie nel mondo legati a frodi, sono in profondo aumento, e molte di esse non vengono neppure segnalate, tuttavia, possiamo dire, che è la crisi a favorire quelle frodi…
Tra le più rilevanti vi sono le cosiddette “transazioni”, che coinvolgono principalmente garanzie bancarie e crediti documentari…

Il principio è semplice e si basa fondamentalmente sulla natura umana: da un lato c’è il truffatore, dall’altro il credulone e la sua avidità…
Infatti, se non ci fosse questo particolare desiderio incontrollato, molte di quelle operazioni fraudolente, non esisterebbero o quantomeno, verrebbero immediatamente smascherate…
Ma, in quel preciso momento, la vittima punta a realizzare profitti meravigliosi, ed è il motivo per cui spesso ignora… quei segnali di allarme.

I provvedimenti per non restare coinvolti ci sono… si tratta solo di applicarli.
Ad esempio, si possono verificare i dati su chi si propone in qualità di consulente finanziario, sia attraverso fonti commerciali, che web o anche attraverso la propria banca…

E’ stato dimostrato come il più delle volte i documenti riprodotti, se pur falsi, sono realizzati in maniera professionale, in quanto fanno riferimenti a documenti simili originali, forse perché già in precedenza utilizzati, a volte da complici…  addetti al lavori.
Uno dei maggiori rischi attualmente utilizzato da questi pseudo operatori finanziari è l’utilizzo di linee di credito o di garanzie bancarie…
E’ necessario verificare l’autenticità della lettera di credito… non pagare somme anticipate a questi cosiddetti consulenti… per la realizzazione dei necessari documenti, anche se d’importo irrisorio (rispetto alla richiesta del credito) e non credere che sia semplice, scontare quella eventuale garanzia bancaria…
La maggior parte di questi truffatori, tentano di ricevere immediatamente la loro commissione, di norma abbastanza elevata, dopo di che ottenuta questa, ci viene promesso che verrà svincolata la BG (garanzia bancaria), con la quale, possiamo andare nella nostra banca per ricevere in cambio una disponibile liquidità, di norma l’80%…
Ma la verità non è così difatti…
Affinché la BG possa essere scontata, necessita innanzitutto che l’operazione a garanzia sia reale… ma soprattutto non bisogna credere (come molti dicono…) che sia possibile scontare una BG/MTN in una banca estera e poi farsi inviare il denaro presso un altro stato, ad esempio il vostro in Italia, per poterli utilizzare, poiché questi titoli possono essere valutati dalla banca solo per operazioni effettuate nel paese in cui le scontate!!!
Va sottolineato inoltre, che a meno non siate correntisti con posizioni personali attive ed elevate in quella banca, con un Asset personale rilevante… scordatevi di fare qualsivoglia operazione.
Per cui, quando incontrerete questi truffatori, state attenti ai documenti che vi consegneranno in copia, in quanto di norma, tutto è palesemente falso…
Gli esempi ricevuti presenteranno solitamente il classico titolo con timbro e firma, a nome di una persona o di una società generalmente estera, troverete riportato un Codice ISIN (numero di identificazione del titolo) di identificazione come prova provata del titolo… dicendovi che con l’ISIN è possibile risalire allo strumento finanziario, ciò è vero, ma non viene detto che dall’ISIN si risale allo strumento finanziario esistente, ma non dell’operazione proposta…

Per incentivarvi ulteriormente vi diranno che se siete d’accordo, realizzeranno con una parte delle somme da Voi ricevute, delle JVA (Joint Venture Agreement), e cioè rinvestiranno queste somme, su alte performaces, prodotte con programmi ad alto rendimento che dopo solo poco tempo, ripagheranno per intero il titolo richiesto…
Affinché quindi non si cada in quell’inganno bisogna innanzitutto sapere qual’e la banca che concede il titolo, in tal senso, farsi consegnare l’email ufficiale del banker, dovrebbe avere un proprio account e non quello generico solitamente utilizzato da noi tutti: un numero di telefono di rete fissa e non vi fate infinocchiare con la scusa che essendo all’estero pagate una somma salata, per cui è meglio chiamare il numero del cellulare oppure utilizzare il servizi di skype o similari, per non pagare nulla…
Guardate l’importo del titolo che vi verrà proposto: solitamente superiore ai 100 Milioni di euro… da affidare ad un soggetto o società che di contro non ha alcuna garanzia bancarie adeguate per quella somma… ma poi viene spontaneo chiedersi, ma se fosse così semplice, perché proporlo a noi, quando potrebbero farlo da se…???
Infatti, appena inizierete a chiedere quanto sopra, appena comprenderanno che non siete caduti nel tranello, vi manderanno immediatamente “ a quel paese…”, senza mai più ricontattarvi!!!
Evidente… ciò che proponevano era falso, volevano soltanto fottervi i soldi delle cosiddette proprie commissioni!!!
Dimenticavo, per convincervi, proporranno nomi di banche altisonanti, ma quando le andrete ad esaminare, quando le cercherete su google “street view”, quando (se avete la possibilità…) manderete un vostro amico a verificare, vedrete che quell’ufficio non esiste o nel caso in cui vi fosse, si trattava soltanto di un semplice sportello bancario, oppure di una Bank Officer… o anche di una compagnia assicurativa che usa lo stesso nome…
Lasciate quindi perdere le Banche Inglesi o quelle presenti nei paradisi fiscali, ad esempio come quelle presso le Bahamas…

Bisogna ricordarsi sempre, che il truffatore gioca sulla vostra difficoltà…
Già, Voi siete andati a cercarlo, voi avete bisogno di denaro, voi sperate di trovare una soluzione rapida e alternativa ai vostri problemi, e loro, questi falsi consulenti lo sanno e sono lì pronti per spennarvi…
Qual’è il mio consiglio… fatevi seguire in quegli incontri, da qualche amico professionista ben preparato e quindi, stringere in un angolo con una serie di domande precise e puntuali il truffatore e vederete che non si concluderà nulla…
La persona in questione sparirà…  in taluni casi tenterà pure di offendervi, in quanto vi siete permessi di mettere in discussione quella loro esperienza e professionalità… poi se andrete in fondo scoprirete di cosa si occupavano realmente.. troverete che sono semplici commessi, camerieri nei ristoranti, venditori di auto e quant’altro… (ovviamente nulla da criticare per quelle sopraddette mansioni… ma non sono certamente dei consulenti finanziari!!!).
Mi auguro di aver chiarito quanto sta accadendo in questo periodo di grande crisi e difficoltà finanziaria, ma soprattutto spero con questo mio post, d’aver aperto gli occhi a molti di quegli “illusi”, che avevano per un momento creduto a tutte quelle false promesse di quegli ambigui “procacciatori”…
Mi auguro così facendo, di avervi fatto risparmiare non solo del denaro, ma soprattutto del tempo…
Ricordatevi, per qualsivoglia eventuale vostro dubbio, potete contattarmi in qualunque momento, tramite la mia email… sarò disponibile a darvi “gratuitamente” un mio consiglio personale!!!