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Ho ricevuto stamani una mail, che mi permetto di riassumere:
Preg.mo Sig. Costanzo, ho letto quanto pubblicato ieri “http://nicola-costanzo.blogspot.com/2019/01/cave-abusive-nel-parco-delletna-sono.html ” ed avendo svolto per oltre vent’anni un incarico in questo settore, mi permetto di condividere con Lei una riflessione su quelle attività di estrazione che presentano, un vero e proprio, conflitto di interessi? 
Quali? Semplice.
Può ad esempio un “controllore” coprire quel ruolo, quando viceversa svolge la propria funzione come sindaco, consigliere comunale, assessore, ecc…???
Oppure, come si comporterà quando egli è imparentato con uno di quei controllati?
Quanto desidero evidenziare è che in quel post (premetto realizzato in maniera perfetta), molti di quei controllori, svolgono direttamente (o indirettamente) quel loro incarico di funzionari, come fossero liberi professionisti, sviluppando attività di consulenze, offrendo consigli per effettuare quelle tipologia di lavori, consigliando o proponendo la vendita di mezzi d’opera, attrezzature, accessori e quant’altro, usando quella loro influenza (nei confronti di quei controllati), per condizionare quelle attività di estrazione.
Esprimendo quindi comportamenti elusivi o certamente non rispettosi di quel codice deontologico, questi “controllori” svolgono – nei limiti della legalità – tutte quelle necessarie procedure che danno adito a possibili conflitti d’interessi.
Tuttavia, quando l’agire professionale di quel soggetto “controllore” è finalizzato alla sola ricerca di un vantaggio che si traduce in un beneficio personale, si comprende come nei fatti si palesi un approccio non più super partes, ma che arreca a quelle società sane un danno, a causa di quella concorrenza sleale. 
Certo non è facile dimostrare quanto compiuto da quel controllore o se egli avesse finalità corruttive, ma analizzando in maniera dettagliata quanto compiuto negli anni attraverso quel proprio incarico, ci si potrà rendere conto di come egli abbia avuto quale obiettivo primario, quello della tutela degli interessi economici e produttivi di quella sua clientela, al fine di massimizzarne gli utili e far realizzare ad essi, maggiori profitti, di cui anch’egli potrà avvalersi.
Per questo motivo è necessario procedere con la rotazione di quei “controllori”, in particolare quest’ultimi devono essere scelti al di fuori di quei territori di pertinenza, affinché non siano presenti rapporti familiari, d’amicizia o anche solo confidenziali.
E’ tassativo quindi che quei “controllori” possano espletare quelle loro visite ispettive in maniera svincolata, rispettose di quelle necessarie libertà che permettano ove necessario un valido contrasto, senza generare conflitti d’interessi anche solo potenziali…
Ecco perché fintanto che le regole restano così, difficilmente ci si potrà aspettare un vero e proprio cambiamento, ma soprattutto, nessuno – già come Lei ha correttamente riportato nel suo post – “nessuno mai”, avrà interesse a segnalare quelle circostanze illegali, perché purtroppo essi stessi sono all’atto pratico, strettamente connessi – a seconda del legame di appartenenza – a quel sistema corruttivo! 

Povero Di Pietro, lui che ha fatto di mani pulite il proprio simbolo… oggi si ritrova in casa anch’esso a dover iniziare a fare pulizia…

Ormai di tesorieri onesti non c’è ne sono più… come dice il nostro detto Siciliano… ” Cu mancia fa muddichi… ovvero chi mangia… fa le briciole e cioè nel mangiare, inevitabilmente può commettere qualche errore…
Ed è quello che è capitato al consigliere dell’Italia dei Valori, Vincenzo Salvatore Maruccio, segretario regionale del partito ed ex assessore ai lavori pubblici della precedente amministrazione regionale guidata da Piero Marrazzo…

Ovviamente sono giunte le dimissioni irrevocabili con una lettera al presidente del consiglio regionale,  ma sicuramente queste, saranno state suggerite se non imposte da Tonino che a quanto si è saputo, gli ha concesso tre ore di tempo per dimettersi ( forse chissà anche cinque minuti sarebbero bastati… ) ed immagino che in questo particolare momento, Egli sarà ragionevolmente, molto ma molto, incazzato!!!

E’ quindi dopo Fiorito, eccone un’altro… ormai ci stiamo abituando, quei fondi utilizzati come fossero personali… per propri acquisti, prelievi, bonifici di cui soltanto uno ne è il beneficiario… il cosiddetto tesoriere!!!
Centinaia di migliaia di Euro spariti nel nulla…, considerando che, quanto si sta oggi scoprendo grazie alla GdF, potrebbe essere soltanto la punta di un’iceberg, perché chissà quanti di questi, potrebbero anche non saltare fuori!!!
Ovviamente all’ex capogruppo dell’Idv, non bastava quanto ricevuto quale consigliere regionale e capogruppo, parliamo di circa 4.000 Euro al mese, ma chissà forse voleva un aumento, per il grande lavoro che doveva svolgere… immagino…

Diceva bene nel suo slogan…, Da costui ci aspettiamo molto..., infatti le aspettative non hanno deluso… quelle idee pulite per il Lazio sono state tutte messe in pratica… cioè si è fatto come si dice…piazza pulizia!!! 

L’inchiesta nei confronti di Maruccio sarebbe scattata in seguito ad una segnalazione sui movimenti bancari sospetti, inviata dalla Banca d’Italia alla Guardia di Finanza ed ora la Procura di Roma ha così disposto le perquisizioni nei confronti dell’esponente dell’Idv che sono state eseguite oltre che nelle sue abitazioni a Roma anche negli uffici.
Ora la magistratura continua con questo nuovo filone, che non fa altro che aggiungere un ulteriore elemento di preoccupazione e sarebbe veramente opportuno che i partiti iniziassero a fare piazza pulita, in particolare che ai candidati venga fatta una radiografia preventiva che dimostri che nei loro confronti non è pendente alcun procedimento penale, che non è stata pronunciata alcuna sentenza passata in giudicato, di non trovarsi in alcuna condizioni ostative, tale da poter dimostrare credibilità, onestà e capacità professionale, e non come finora fatto alle regionali siciliane con candidati condannati…  

Ora Di Pietro dice, – al nostro interno ci sarà con una revisione completa e concreta, determinata e urgente di ruoli e degli incarichi all’interno del nostro partito… in un video messaggio pubblicato sul suo blog l’ex magistrato annuncia che: ” Tutti coloro che a qualsiasi livello hanno concorso, non vedendo o non volendo vedere saranno allontanati dai ruoli di partito, dalle cariche, dagli incarichi e non saranno ricandidati. Per questa ragione le prossime candidature, a cominciare dalle elezioni per la Regione Lazio e per il Comune di Roma, dalle prossime elezioni politiche e amministrative, verranno sottoposte preventivamente al vaglio della Rete, con primarie online”. 

Chiedo quindi scusa al Dott. Di Pietro e alla sua Italia dei Valori, per essermi permesso di aver inviato alla Sua posta personale ( dipietro@antoniodipietro.it ), una mia candidatura spontanea, già… quale nuovo Tesoriere e/o controllore di eventuali tesorieri e dal momento che il sottoscritto rientra, in tutte quelle condizioni che ora vengono introdotte obbligatoriamente dal suo partito…
Certo, purtroppo manco a differenza di molti di quella opportuna raccomandazione,  ma come le ho scritto alla fine della mia missiva, potevo assicurarLe quelle richieste caratteristiche, che credo oggi in pochi in pochi si possono permettere e cioè: che nei propri confronti non è pendente alcun procedimento ne civile e ne penale, non è stata mai pronunciata alcuna condanna, di non trovarmi in alcuna condizione ostativa… ed ancora di non aver mai avuto alcuna iscrizione/tessera di partito a qualsivoglia partito politico o chiamasi movimento ed ancora a nessuna associazione italiana/estera, anche soltanto per fini culturali o senza scopo di lucro…
Ecco vede, le condizioni ci sono tutte ed a volte anche gli uomini si trovano… il problema è sempre quello di volerli realmente cercare… gli uomini giusti ai posti giusti e non decidere ( oppure  compiacersi ) di porre persone incompetenti (… e con particolari tendenze…), in quei posti chiave, che successivamente possono dare adito a chiunque di pensare, che forse sono stati scelti e collocati lì, proprio per fare gli interessi di quel sistema, a cui in fin dei conti, non si vuole rinunciare…
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