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Questa sera un mio amico mi ha contattato telefonicamente dicendomi d’aver letto un commento su Fb che parlava “in modo indiretto” del sottoscritto…
Debbo confidare che leggendolo mi sono commosso… sì perché ho pensato che forse quanto vado svolgendo – parlo ai fini di quelle procedure di legalità, compiute non come la maggior parte dei cittadini a chiacchiere… ma con i fatti, per quell’essere tenace e coraggioso in una terra che dimostra essere omertosa e soprattutto infetta in tutti i quasi tutti i suoi apparati – alla fine, serva realmente a qualcosa!!!
D’altronde in una regione come la nostra, colma d’illegalità e legata a meccanismi politici/clientelari/mafiosi, per come ha correttamente descritto il nostro procuratore Sebastiano Ardita (membro del Consiglio Superiore della Magistratura), nel suo discorso in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario intitolato per l’appunto: “Politica, economia e mafia hanno spesso la stessa faccia“…
Un post che mi permetto di consigliarvi: http://www.cataniatoday.it/politica/giustizia-il-catanese-sebastiano-ardita-politica-economia-mafia-1-febbraio-2019.html?fbclid=IwAR3wq1v-yz3Ko5NS2ESm-0Npsku6p0agdWvOaVULZ7o8zLAiLaVDDGZRntU in quanto descrive perfettamente lo stato di fatto, anche da punto di vista della nostra “giustizia”…
Ecco perché soltanto dopo che accadono circostanze come quella appena descritta dal procuratore, che pensi quanto sia giusto continuare a insistere, frangenti che incoraggiano a credere come questa terra possa prima o poi migliorare…
Sì… sarà forse come dicono in molti un’utopia, ma io voglio, come la parte buona di questa regione, voglio crederci!!!
Ringrazio quindi la mia amica, che ha voluto riportare nella sua pagina, questo commento:   
“La Sicilia ha anche figli giusti e molti di più di quelli che si possa pensare. 
Caro Dr. Ardita la sua disamina è perfetta e condivisibile, il suo disagio è il disagio di ogni siciliano onesto…
Mai arrendersi!!! Si certo… 
Ma il male è fortemente radicato anche li dove non dovrebbe esserci… 
Quello che fa la differenza è la soglia del dolore di ognuno di noi. 
La mia ad esempio e’ altissima, pertanto tiro dritta e nessuno ostacolo può fermare la difesa dei miei valori. 
Ma in quanti siamo, sì… contiamoci. 
Non dimentichiamo che la Sicilia e’ stata la terra natia di Sciascia…. colui che seleziono i siciliani in 3 categorie: uomini uominicchi e quaquaraquà!!!
Ogni tanto nasce una stella di speranza come Lei…. e io mi godo la sua luce….
Al mio amico fraterno Nicola Costanzo innamorato anch’egli di legalità vorrei dire: Vedi… non siamo soli, ed oggi questo articolo, sembra un segno di incoraggiamento che riporta il pensiero di un’altro siciliano coraggioso… 
GRAZIE!!!
Dopo aver letto quanto sopra, mi permetto di rispondere alla mia amica, prendendo in prestito le parole di un grand’uomo:
“Non sono né un eroe né un Kamikaze, ma una persona come tante altre. Temo la fine perché la vedo come una cosa misteriosa, non so quello che succederà nell’aldilà. Ma l’importante è che sia il coraggio a prendere il sopravvento… Se non fosse per il dolore di lasciare la mia famiglia, potrei anche morire sereno.â€Â 
Paolo Borsellino
Gesú, rispondendo alle domande poste dai Nazareni, disse loro: «Nessun profeta è bene accolto nella sua patria» e aggiunse, “in verità io vi dico che c`erano molte vedove in Israele ai giorni di Elia, quando il cielo stette chiuso per tre anni e sei mesi” (Lc 4,25). 
Qual’era il significato di quelle parole?
Elia era un profeta e si trovava in mezzo al popolo giudeo, ma nel momento di compiere un prodigio, benché ci fossero parecchie vedove in Israele, egli le trascurò tutte e andò a trovare una vedova di Sarepta, nel paese di Sidone (cf. 1Re 17,9); una povera donna pagana, che raffigurava in se stessa l`immagine di quella attuale realtà; infatti, il popolo di Israele, era in preda a una “fame e sete, non di pane e d`acqua, ma d’ascoltare la Parola di Dio” (Am 8,11)…
Quando il Profeta Elia andò da quella vedova, disse: “I figli dell`abbandonata sono più numerosi dei figli della maritata” (Is 54,1); dopo di che, fece il miracolo di moltiplicare il pane e il cibo di quella donna…
Eri tu la vedova di Sarepta, nel paese di Sidone, nel paese da cui viene fuori la Cananea (Mt 15,22) che desidera veder guarita la propria figlia e che, a causa della sua fede, merita di vedere accolta la propria preghiera. 
Difatti… “c`erano molte vedove in Israele… ma a nessuna di esse Elia fu inviato, se non alla povera vedova di Sarepta” (Lc 4,26)!!!
Già la locunzione latina “Nemo propheta in patria” (sua), è perfetta per indicare la difficoltà ad emergere o a veder riconosciuti meriti, in un ambiente o rispetto ad un ambito, nel quale si è considerati (proprio perché non si adegua… ) estranei… 
Analoga circostanza viene attribuita dai 4 evangelisti a Gesù, allorché si recò in visita a Nazareth, la città in cui era cresciuto… 
Quando egli nella Sinagoga lesse le profezie di Isaia e le riferì a sé… venne rifiutato dai presenti, in quanto riconosciuto come il figlio di un povero falegname Giuseppe, andato in giro a predicare… invece di rimanere in casa sua ad aiutare la famiglia, e fu il motivo che suscitò in lui… l’amaro commento!!!
Nel mio portafoglio tengo custodita l’immagine di Padre Pio…
Nel retro, vi è scritta questa frase: La vita è una lotta dalla quale non possiamo ritrarci…
Tanto più grande è un uomo, tanto più si espone a essere ferito da tutti: la tranquillità è solo per i mediocri, la cui testa sparisce nella folla…
(Pensiero dedicato a “Giovanni”: anonimo  e scialbo commentatore di LiveSicilia Catania…)