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Dopo il proiettile inviato al Presidente della Commissione Antimafia Regionale, Claudio Fava… eccone un altro indirizzato al Procuratore capo di Caltanissetta, Amedeo Bertone!!!

Il proiettile ho letto, è stata “intercettato” al Palazzo di giustizia e come sempre – in questo tipo di situazioni – sono partite le indagini, anche se ho l’impressioni che quest’ultime lascino il tempo che trovano, forse perché solo su CSI (Crime Scene Investigation – la serie televisiva statunitense trasmessa su “Italia1”) ho visto scoprire il colpevole, attraverso un proiettile… ma si sa, quella è una fiction!!!
Viceversa, nei tanti anni in cui ho sentito di proietti inviati “di qua e di là”, non ho mai ascoltato o letto da qualche parte, che si sia venuti a conoscenza sui cosiddetti “mandanti”… 
Mi scuso, già… non vorrei dare l’impressione d’essere polemico, ma vorrei che si evitasse di elevare a livelli critici o preoccupanti situazioni che sono di per se esclusivamente gratuite e soprattutto inefficaci, aggiungerei superflue e sterili, sì… circostanze peraltro che non fanno inquietare alcuno, ma servono a creare allarmismi, chissà forse per distogliere l’attenzione da inchieste ben più importanti…
Anche perché se qualcuno di quei soggetti avesse realmente volontà di compiere quelle azioni violente, non avrebbe motivo d’allertare l’eventuale vittima, inviando messaggi in buste anonime contenenti proiettili vari, ma agirebbe compiendo quell’atto coercitivo per come è accaduto negli anni passati in questa terra, a centinaia e centinaia di uomini dello Stato (e non solo)…
Comunque, sull’episodio è stata aperto un’inchiesta da parte della Procura di Catania, competente per territorio, anche perché il magistrato attualmente minacciato, è titolare di diverse inchieste tra cui quelle sul sistema “Montante” e sulle stragi di Palermo…
Certo, qualcosa non mi è chiaro… 
Sì… da un parte ho letto che la busta fosse stata intercettata al Tribunale e in altre pagine web ho letto che la busta era stata aperta tre giorni prima, ma la stessa era giunta almeno soltanto un giorno prima nella sua segreteria, ma il magistrato non l’aveva ricevuta in quanto era stato impegnato in alcuni interrogatori… 
Ma…??? C’è qualcosa che non mi torna… ma lascio volentieri queste considerazioni agli addetti delle forze dell’ordine… 
Dice bene il Presidente dell’Antimafia siciliana, Claudio Fava: E’ chiaro che in Sicilia c’è un clima ostile contro chi tocca i nervi scoperti del sistema di potere e delle sue collusioni mafiose. 
Ecco, forse in queste parole si nasconde la verità, quella che lo Stato in Sicilia non è più lo stesso!!!
Già… sono fortemente diminuite quelle collusioni politico/mafiose e sono in molti a saperlo!!!
Il Governo Giallo/Verde a differenze a  quelli che li hanno preceduti, a cominciare dalla Dc per giungere a quelli con FI e PD, non hanno alcun interesse a trovare accordi sottobanco con quell’associazione criminale, perché i voti dei cittadini li hanno ricevuti, senza bisogno di dover promettere favori di scambio…
Il ministro dell’Interno Matteo Salvini e quel suo partito “Lega”, ancor di più di altri si sente slegato da quei meccanismi clientelari siciliani, proprio perché i numeri delle ultime elezioni, hanno evidenziato durante quelle votazioni, una debole presa sulla coscienza nel nostro territorio… 
Circostanza quest’ultima che – a mio modesto parere – potrebbe ribaltarsi sin dalle prossime elezioni nazionali o regionali, a causa delle politiche finora adottate, che vedrete… consegneranno a quel suo leader e al suo partito… parecchi voti inaspettati!!!
L’unico fenomeno che da questa circostanza emerge (mi dispiace dover costatare ciò…) e che ancora oggi qualcuno possa pensare che attraverso le minacce, si possano modificare le decisioni di taluni soggetti, siano essi magistrati, che semplici cittadini!!!
Ecco è questo il punto fondamentale che si deve contrastare: Lo Stato, la politica e il governo regionale, devono dimostrare tutta la propria forza, colpendo in maniera decisa coloro che ancora oggi credono di poter fare ciò che vogliono, come ad esempio inviare anonimamente dei “proiettili… a salve“!!!


La lista è naturalmente “provvisoria”, poiché ogni giorno in continuo aumento…

Ovviamente tra quei nominativi, una grossa fetta è rappresentata dai nostri politici, ma anche da quanti fanno parte di quel apparato istituzionale…
Già, i nomi ci sono tutti…  e la cosa assurda, è che tra questi, troviamo anche alcuni Magistrati, arrestati, inquisiti o semplicemente sospettati… sì… una categoria quelle delle toghe, a volte amata ma il più delle volte odiata dagli stessi cittadini, a seconda dei periodi storici… 
I reati in genere a cui assistiamo sono diversi e vanno dalla corruzione, collusione con la criminalità organizzata, interesse privato in atti d’ufficio, associazione per delinquere, tangenti negli appalti, abuso d’ufficio, bustarelle varie, fino a giungere ai processi addomesticati per assolvere e/o scarcerare quegli uomini legati ad associazioni criminali… 

Ovviamente servono a poco i trasferimenti d’ufficio oppure i procedimento disciplinari, perché quando uno è marcio dentro… continuerà ad esserlo successivamente anche in altri uffici!!! 

Comunque, la parte più consistente, in particolare nella nostra regione, è rappresentata da coloro che fanno parte di quell’associazione mafiosa… cioè, da quanti promuovono, dirigono e organizzano quell’associazione stessa, da tutti coloro che facendone parte direttamente, si avvalgono di quel vincolo associativo, per poter usare quella forza coercitiva dell’intimidazione…
Poi c’è il resto dei soggetti, quelli che non fanno parte direttamente dell’organizzazione, ma che si sono assoggettata ad essa al solo scopo, di acquisire in modo diretto o indiretto la gestione degli appalti o comunque il controllo di quelle attività economiche, da cui si ottengono concessioni, autorizzazioni, e servizi pubblici, al fine di realizzare profitti o vantaggi, certamente ingiusti per sé o per altri…
D’altronde queste attività economiche, gestite dai soliti “prestanome” (e sì… peraltro come come far finta che ancora oggi, nel 2018, la maggior parte di queste, non sia di fatto, sotto il controllo di quel gruppo “tentacolare”…), intendono assumere il controllo del territorio, garantendo a differenza dello Stato, quei posti di lavoro ricercati dai cittadini, gli stessi che poi successivamente, garantiranno quel flusso di voti necessari, per gli amici politici proposti… certamente “corrotti”!!!

Inoltre, grazie a queste società “affiliate”, si potranno ripulire tutte le somme ricevute dalle attività illecite, per finanziare, in tutto o in parte, sia le stesse, oppure per procedere a realizzarne di nuove, dall’apparenza  “limpide”, ma ovviamente controllate dal gruppo “Cosa Nostra Spa“…
Si… qualcuno vorrà provare a illuderci elencando i provvedimenti messi in atto, dai sequestri alle confische, della decadenza dei diritti delle licenze di commercio all’ingrosso o al dettaglio, di quelle revocate concessioni e diritti d’utilizzo per opere o forniture…
Sì… ma come tutti sanno, per ovviare a quanto sopra, basterà aprire una nuova società, cambiarne i rappresentanti legali (con nuovi disponibili prestanome), bypassare tutte le vecchie commesse acquisite, obbligando quei loro clienti a scegliere ora questa nuova società, ed il gioco è fatto!!!
Già, sembra di trovarsi a quel “gioco dell’oca”, l’avete presente, dove a volte, quando sì è giunti quasi alla fine,  si è costretti a ritornare nuovamente all’inizio: ecco qui è la stessa cosa, tutto dopo un po’ ritorna come prima, con lo Stato che – ripartendo nuovamente da quella casella iniziale– si ritrova ahimè… sempre ad inseguire!!!

Quante volte avete saputo dire NO!!!
Parlo di tutte le volte in cui vi è stato offerto qualcosa, in cambio di un qualcos’altro da compiersi o forse già realizzato!!!
Sono in molti ad aver dimenticato… che è proprio con quel rifiuto, che esprimiamo al nostro interlocutore chi siamo e ciò di cui non abbiamo bisogno…
Se ad esempio si rifiuta del denaro, si fa comprendere a chi ci propone quell’offerta, che siamo dei soggetti totalmente diversi, da quelli con cui il nostro negoziatore ha avuto a che fare e quel nostro diniego, farà comprendere ad egli che quando vorrà incontrarci, dovrà farlo sempre con il massimo rispetto!!!
Il sottoscritto, se pur non condivide quell’atteggiamento evidenziato, ne comprende certamente il metodo, poiché si rifà a quanti oggi pretendono, ed è quindi logico per quei soggetti pensare di fare il giusto, d’altronde pensano che tutti, appartengano nei modi, allo stesso fascio… 
Peraltro, sono in molti a pensare che, se non li prendono loro quelle mazzette, li prenderà sicuramente qualcun altro… e di contro, quel voler mostrare il proprio disaccordo, farà sì che a breve in molti (in particolare se colleghi…), chiederanno il vostro allontanamento. 
Eppure, sembra strano a dirlo, ma il voler dire NO… non dovrebbe riservare  tutti quei problemi, poiché con l’aver espresso quella parola, si affermano concetti di onesta e legalità a cui certamente ciascuno di noi dovrebbe aspirare… ed invece nella pratica, accade l’esatto contrario, di ciò che si voleva con quel gesto… affermare!!! 
Infatti, a seguito di quella decisione, per i più… insolita, si entra in un tunnel dal quale non si esce più… 
Già, si viene visti come “infermi” o ancor peggio come dei “contagiati”, da quali virus non si sa, ma si diventa agli altrui occhi, come qualcosa da evitare e così tutti hanno paura di frequentarvi, peraltro non piacevate prima, ancor meno oggi a seguito di quel diniego e così venite isolati, non perché vi siete dimostrati ladri o lestofanti o corrotti, bensì… proprio per il contrario, perché siete stati moralmente troppo onesti e ciò non può essere accettato, tant’è che il giudizio che viene espresso su di voi, diventa giorno per giorno da parte di tutti… sempre più negativo!!!
Vi vengono attribuite false azioni irresponsabili o comportamenti inadeguati, che minano quella vostra stessa professionalità, per colpe certamente non proprie…
Ma quanto effettuato serve esclusivamente a farvi comprendere che, se volete rimanere in quel luogo, dovete allinearvi a quel sistema… oppure è molto meglio che ve ne andiate da tutt’altra parte!!!
Per loro di fatto, quella vostra presenza è sgradevole, anzi direi preoccupante, visto che coloro che vi circondano, sono proprio quanti  hanno già acconsentito ad effettuare quelle richieste, certo a volte “immorali”, ma a cui essi, si sono adeguati perfettamente…
D’altronde, in questo nostro Paese è ormai consuetudine dire immediatamente “Sì”, il più delle volte per non deludere l’amico di turno o ancor peggio, per assecondare il proprio datore di lavoro, oppure perché non si riesce a dire “NO” a quella proposta indecente, presentata attraverso una bustarella… 
Bisogna inoltre comprendere di come a volte, ci sono taluni soggetti, che non vogliono apparire “timorosi” o incapaci di compiere quanto viene loro richiesto, e quindi, pur di non esternare quel concetto negativo… “no…grazie, non posso, dovete comprendere che mi è difficile fare quanto mi chiedete, non posso rischiare o quant’altro…”  preferiscono, all’imbarazzo… dire di Sì!!!
Ecco che così… si è entrati in quel circolo vizioso i cui effetti saranno visibili a momento debito… e quel giorno saranno devastanti…
Difatti, con quella propria partecipazione, ci si è trasformati in  veri e propri “burattini”, costretti a muoversi su quei fili, a seconda delle scelte altrui, con il rischio però che prima o poi, tutto crolli all’improvviso su se stessi…
Certo… bisognava pensarci prima, si sa dopotutto che un comportamento etico, passa innanzitutto dal saper dire il più delle volte…NO!!!

La terra è sempre quella e la storia pure…

Ha radici profonde e comincia con un signore dall’aspetto perbene, già un medico… il Dott. Michele Navarra!!!
Era lui in quegli anni 40′ a capo della mafia e fu sempre lui ad “affiliare” quei due picciotti contadini: Toto Riina e Bernardo Provenzano!!!
A guadarlo nessuno avrebbe pensato che un soggetto così, con quel viso rassicurante, era a capo della più importante organizzazione criminale del mondo…   
Potremmo considerarlo un precursore di molti nostri attuali politici, difatti, prima gridava al separatismo, poi alla secessione e dopo lo sbarco degli alleati, entrò a far parte della Dc per promuovere l’Autonomia…

Comprese per primo quanto fosse importante la sanità e sfrutto difatti a pieno quel suo ruolo di medico, prima quale Presidente della cassa Mutua (amministrava pensioni e invalidità) ed anche quale Direttore d’ospedale, per favorire e raccomandare così quei familiari e conoscenti, degli “amici degli amici”…    

Egli incarnava da solo il potere, sì quel potere costituito da Sanità, politica e mafia…
Certo, nessuno si sarebbe mai aspettato, quantomeno egli, che proprio un suo uomo, Luciano Liggio, tentò di prenderne il posto… ecco quindi che venne decretato da egli l’omicidio di quell’infame…
Le cose però andarono diversamente e l’agguato non riuscì; anzi contrariamente avverrà l’opposto alcuni anni dopo, nel 1958, quando egli fu trivellato dai colpi di mitragliatrice proprio da quei “picciotti”… gli stessi che successivamente, daranno una svolta epocale a quella mafia, con una escalation che condizionerà per quarant’anni la nostra isola…

Si c’era una volta la Sicilia, quella terra dei gattopardi, sostituita… con quei burocrati della Dc. 

Loro con quel 60% comandavano tutto, in particolare quel servizio sanitario e quella loro gestione degli appalti: dalle infrastrutture alla logistica, dalle forniture alle manutenzioni, dalla gestione del personale medico e ausiliare, per giungere ai rapporti dei consulenti esterni…
Le lezioni del maestro Navarra erano servite… in particolare colui che intuì per primo quanto stava per accadere fu il geometra dell’Anas, Pino Lipari, un uomo dai modi signorili, eleganti, frequentava i circoli della Palermo che contava, guidava auto d’epoca di lusso e trascorreva le ore di spensieratezze con gli amici, nella sua esclusiva barca a vela… 
Era lui a spostare i capitali di quelle nuove “famiglie” , dagli appalti stradali e dai cantieri edili, a quelle cinque appena costituite “Unità Sanitarie Locali”… suddivise tra i capi di quella corrente democristiana che di fatto, appartenevano a cosa nostra: Vito Ciancimino, Salvo Lima, Rosario Nicoletti, Giovanni Gioia e Franz Gorgone.
Se da un lato c’è lo Stato con queste strutture, dall’altro c’era la mafia, con i suoi familiari prestanome, gli stessi che aprivano nuove società per fornire quanto necessitava in quelle strutture: dai macchinari alle semplici forniture mediche d’uso quotidiano, quali bisturi, siringhe, lastre, ecc… per giungere a costituire quei laboratori convenzionati, necessari a compiere qualsivoglia genere d’analisi…      
Ci si accorge però che le “USL” non realizzano quei profitti desiderati ed allora, quei “collusi” dirigenti, con la giustificazione che il servizio sanitario pubblico, non copre l’esigenze di tutti i siciliani, danno vita alle strutture private, in particolare a tutte quelle che hanno necessità di cure costose…
Ecco venire alla luce reparti di oncologia, per quelle terapie innovative contro i tumori o nuove residenze assistenziali per anziani ed anche per malati terminali, per finire quindi con quelle strutture camuffate da strutture termali, ma vere e proprie lussuose beauty farm, per amici politici, dirigenti, e mafiosi vari… 
Attraverso questo illecito sistema, ci si è arricchiti in maniera sproporzionata, grazie al numero di prestazioni compiute, che venivano di volta in volta gonfiate, il tutto a scapito ovviamente, della collettività!!!
D’altronde con quel giro di denaro e tutti che ci mangiavano… nessuno contestava, come nessuno oggi si lamenta; dopotutto la sanità nella nostra isola fa girare circa 8 miliardi di euro l’anno, di cui tre servono a pagare i 60.000 dipendenti e a questi vanno aggiunti tutti i disagi ed i servizi scadenti offerti, che costringono molti di noi siciliani, a recarsi al centro/nord per farsi curare… con ovviamente ulteriori costi persi!!!
Se riprendiamo a parlare nuovamente di laboratori diagnostici, nella sola isola si contano più di quelli che si hanno a livello nazionale…. ben 1.800!!! 
Non parliamo di case di cura accreditate, ogni anno ne nascono di nuove… e molte di queste usano quella loro influenza per portare avanti in politica, i propri familiari… ma questa è un’altra storia!!!
Si comprende quindi da se, quale notevole interesse e influenza, hanno avuto sui cittadini queste strutture sanitarie; in particolare mi riferisco proprio a coloro che dal loro interno, hanno potuto beneficiare di quella propria posizione, dispensando assunzioni, incarichi ed anche posti letto…
Favori che successivamente, sono stati ricambiati da molti di quei cittadini… visti esclusivamente quali elettori, da cui poter attingere quel voto!!! 
Ah… dimenticavo, anche i nostri precedenti Presidenti della regione siciliana erano medici: il primo, Salvatore Cuffaro detto Totò, laureato con 110 e lode in medicina e chirurgia, il secondo ( ma solo in quanto successore…) Raffaele Lombardo, laureato anch’egli in medicina e chirurgia e specializzato in psichiatria forense…
Sarà certamente un caso… ma come si dice… “se un indizio non fa una prova, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi sono una prova!!!”.
A dirlo non sono io… ma il Presidente della corte d’appello di Palermo facente funzioni, Matteo Frasca, nella relazione di inaugurazione dell’Anno Giudiziario…
Già… pur volendo considerare le notevoli azioni contrasto effettuate dal punto di vista logistico/finanziario e le numerose inchieste che hanno condotto ad arresti e condanne, secondo quella relazione “Cosa nostra sul territorio rimane diffusa e pervasiva ed è stata tuttora in grado, quando ne ha ritenuto la necessità, di portare a compimento azioni violente ed efferate per affermare la propria supremazia ed alimentare il flusso di proventi illeciti“.
Bisogna d’altronde aggiungere, come il lavoro svolto dalla magistratura, abbia subito in questi ultimi tempi forti rallentamenti a causa dei vigorosi attacchi subiti, sia per le pressioni politiche ricevute che per quelle legislative, che ne hanno di fatto condizionato l’efficienza e l’efficacia, 
Ora da qualche mese sembra esserci stato un cambio di rotta, con nuove iniziative in materia di giustizia, ma soprattutto, con la sostituzione di alcuni uomini e donne di quell’apparato…
Nel contempo, l’organizzazione mafiosa ha beneficiato di quel contrasto a livello istituzionale e di quella debolezza dimostrata dallo Stato, influenzando negativamente i cittadini (in particolare le vittime di quei soprusi), affinché si convincessero di quanto erroneo fosse quella azione di denuncia o comunque di collaborazione con le forze dell’ordine… 
Ecco quindi il motivo per cui ancora oggi, la maggior parte delle attività commerciali o delle imprese, restano sottomesse all’imposizione del pizzo o al pagamento di una quota sugli utili d’impresa…
Ancor peggio, molte di esse, garantiscono con le loro società a “cosa nostra”, d’infiltrarsi in ogni settore dell’attività economica e finanziaria, espandendo le proprie attività criminali non solo in Italia ma anche all’estero, reinvestimento così… una parte di quei proventi illeciti.
Certamente le azioni fin qui condotte, affiancate alle misure di prevenzione attraverso i provvedimenti di sequestro e confische,  hanno da un lato condotto al ripristino della legalità e di quel libero mercato concorrenziale… ma di contro, ha evidenziato delle grosse lacune nella sua gestione, attraverso amministratori giudiziari collusi e magistrati purtroppo compiacenti…
Certamente se i procedimenti penali finiti nelle aule di giustizia, sono ancora in aumento, si comprende come ancora tanto va compiuto, soprattutto per quanto riguarda alcuni reati, tra cui quelli ambientali, in materia di violazioni edilizie e urbanistiche e soprattutto quelli legati all’abusivismo…
A quanto sopra, vanno ovviamente sommate tutte quelle corruzioni e collusioni quotidiane, connesse in particolare alla gestione della cosa pubblica, dove si evidenzia un desolante quadro d’illegalità diffusa “tanto nelle modalità di esercizio di pubbliche funzioni che nell’impiego delle risorse ad essa assegnate, quanto nei rapporti dei singoli cittadini con la pubblica amministrazione e nella fruizione, spesso indebita e fraudolenta, di prestazioni economiche e servizi da parte di pubbliche strutture”…
Per cui, pur sapendo che la lotta alla mafia è ancora lunga, non bisogna mai abbassare la guardia e ciascuno di noi tutti, deve cercare di fare il proprio dovere, affinché non si torni a ripetere, quanto soltanto pochi anni fa, uno studente su due a Palermo esprimeva e cioè, che “la mafia è più forte dello Statoâ€!!!