Posts contrassegnato dai tag ‘canale5’

Dice il detto: ERRARE E’ UMANO… PERSEVERARE E’ DIABOLICO“!!!
Gerry… Gerry… mio caro amico Gerry… vedo che non è servito a nulla averti avvisato che dall’altra parte della tv non ci sono fessi!!!
E dire che il mio post l’hai pure letto… http://nicola-costanzo.blogspot.com/2019/02/chi-vuol-essere-raccomandato-al.html – tanto d’aver giustificato nella puntata successiva che non vi fosse nulla di sbagliato ad aiutare i concorrenti…
Ed ecco quindi che successivamente, avevo dedicato un nuovo post http://nicola-costanzo.blogspot.com/2019/03/jerry-jerry-mio-caro-amico-jerry.html sperando che quanto avevo fatto emergere in precedenza, servisse a farti cambiare rotta e finalmente i tuoi programmi, iniziassero a premiare chi realmente dimostrasse d’essere preparato… 
Ma così non è stato, anzi tutto il contrario ad andare avanti sono sempre i soliti “raccomandati”… ma d’altronde cosa potevamo auspicare, visto che il “Padrone” di quella emittente, ha condotto attraverso quella metodologia tutta la propria vita… e naturalmente anche i suoi “dipendenti” si accodano a quel principio non -meritocratico- ma clientelare!!!
E sì perché la sensazione che si ha, è quella di vedere suddivisi una parte di quei montepremi a tutta una serie di soggetti, parenti, familiari, amici e conoscenti… (solitamente sono sempre gli stessi individui che costantemente si ripresentano, dopo aver partecipato in altri programmi dello stesso gruppo televisivo oppure al loro posto mandano qualche familiare, fateci caso, ma vi assicuro che è così…), come fossero una buonuscita per qualche loro servizio… 
Non si spiega altrimenti… questo modo di condurre, già e difatti per l’ennesima volta, anche molti altri telespettatori hanno capito che quelle sue trasmissioni sono una farsa… 
Per ultimo il programma “Caduta Libera”, seguito solitamente da mia moglie e a cui ho ripetuto – decine di volte – guarda che quel concorrente è raccomandato…lo tengono lì per fare audience!!!
Stamani mia moglie mi ha detto… “avevi ragione” guarda cosa ho letto sul web: “E’ tutta una farsa… il programma ‘Caduta Libera’ presentato da Gerry Scotti è nella bufera per via del campioncino Nicolò Scalfi”.
Ho risposto: Ah… ora mi dai ragione… è una vita che te lo dico!!!
Ed allora scopriamo cosa è accaduto:
Da qualche giorno il  programma a premi di Canale 5 “caduta libera” condotto da Gerry Scotti è finito al centro delle polemiche. Perché??? Sembra -secondo i telespettatori – che la colpa sia da attribuire al campione Nicolò Scalfi, che da oltre 50 puntate è presente nel programma di “Mediaset” portando a casa la bellezza di quasi 400 mila euro.
Osservando però con attenzione il metro utilizzato delle domande, tra egli e gli altri concorrenti, ci si è accorti che le domande poste dal conduttore al campione erano estremamente semplici…
I telespettatori sono inferociti, e sul web in particolare su Twitter, hanno scritto che questo programma è solo una grande farsa e come dargli torto… io lo vado dicendo da una vita!!!
Ho letto alcune dichiarazioni del web che riportano che le domande poste durante la gara allo pseudo  “campione” sono per lo più sono scontate, mentre quelle rivolte agli avversari, iniziano solitamente in modo elementare ma poi, diventano sempre più difficili… fino al farli cadere nella botola. 
Qualche giorno fa, ad esempio, il web non gli ha perdonato la risposta sul “blu di Persia”, un tipo di sale, ritenuta dagli spettatori troppo facile… come un’altra frase che riportava “Mille e non più mille” attribuita a Gesù Cristo!!!
Cosa dire… come per Fabio Fazio forse è venuto il tempo di boigottare certi programmi “fake” e per iniziare purtroppo dobbiamo cominciare con i loro presentatori… 
Caro Gerry…mi dispiace, ma da oggi boicotterò qualsiasi programma televisivo da te presentato e mi auguro che saranno in molti a seguire questa mia proposta!!!
Quindi: #boigottiamogerryscotty

Come riportavo ieri (vedasi post su Emanuele Piazza), Giovan Battista Ferrante, è un uomo d’onore di San Lorenzo, ed è anche, uno degli uomini ad aver partecipato direttamente alle stragi dei Giudici Falcone e Borsellino e all’omicidio di Salvo Lima: per quella di Capaci (raccontò dinnanzi ai giudici della Corte d’Assise di Caltanissetta, nel corso del processo “Capaci bis”) vennero utilizzati due tipi di esplosivo di colore rosa che venne collocato (insieme a Biondo, Rampulla, Brusca e Biondino) lungo l’autostrada… 
L’ex uomo d’onore di Cosa nostra – divenuto collaboratore di giustizia – ha inoltre confermato, di aver appreso da Biondino, autista di Toto’ Riina, che l’esplosivo utilizzato per la strage di via D’Amelio era piazzato all’interno di un bidone e non dentro la Fiat 126 per come tutti hanno raccontato: “facemmo delle simulazioni per provare i telecomandi che dovevano azionare l’autobomba circa 15 giorni prima della strage di via D’Amelio; li provammo vicino viale Regione Siciliana…. allora non sapevo che l’obiettivo fosse il giudice Borsellino†.
Il collaboratore ha raccontato che il boss Giuseppe Graviano gli disse di chiamare un numero di telefono, il giorno della strage, per avvisare del passaggio delle auto su cui viaggiava Borsellino.

Lo stesso Ferrante in aula ha spiegato, che il delitto Lima venne deciso da uno dei luogotenenti di Riina: “Salvatore Biondino ci disse che ci dovevamo pulire tutti i piedi – ha detto Ferrante -, nel senso che c’erano persone che avrebbero dovuto aiutare Cosa nostra e non l’avevano fatto, come l’onorevole Salvo Lima, e dovevano essere eliminateâ€. 

Ferrante, ha raccontato le fasi esecutive dell’omicidio Lima che gli venne commissionato da Biondino, il quale, invitò i killer, a essere particolarmente discreti vista l’importanza dell’assassinio; fu lo stesso Ferrante ad avvertire il gruppo di fuoco, che Lima stava uscendo in auto dalla sua villa di Mondello…
L’introduzione serve a fare comprendere che Giovan Battista Ferrante, è un uomo profondamente conoscitore delle dinamiche  di quegli anni, realizzate direttamente da cosa nostra… e che quindi, quando riporta, su fatti e circostanze, ha una percentuale di attendibilità e autenticità, molto alta…
Durante una confessione, il Ferrante dichiara di non conoscere Marcello Dell’Utri e neppure Gaetano Cinà, ma riferisce che Salvatore Biondino, riceveva periodicamente delle somme di denaro provenienti da “Canale 5” per tramite di Raffaele Ganci… 
Come lo sa…??? Perché in alcune occasioni era presente egli stesso a quelle consegne di denaro…
Attenzione… non era una estorsione, bensì un omaggio (se così la si può chiamare…) per gentile concessione della FININVEST!!!

Somme di denaro che proseguirono dal 1988 al 1992. 

Le dichiarazioni del Ferrante inoltre, combaciano perfettamente con quelle di un’altro pentito, Antonino Galliano, che spiegò come Raffaele Ganci, una volta scarcerato (1988), aveva ripreso in mano, su ordine di Toto’ Riina, la situazione relativa ai soldi provenienti da “Canale 5” per mezzo di Dell’Utri e Cinà…
Ferrante in aggiunta a quelle affermazioni, conferma quanto detto, indicando persone e luoghi ed infatti, grazie ad una sua segnalazione, furono ritrovate due rubriche manoscritte, custodite insieme a parecchie armi, in un covo della famiglia di San Lorenzo: le due rubriche aggiornate in modo discontinuo da Salvatore Biondo (detto “il lungo”), contengono l’una dei nomi e l’altra dei numeri…. 
Rappresentano insieme un codice… dove è possibile comprenderne il senso, incrociandone i dati: rappresenta difatti, il libro mastro dove vengono annotate le entrate della famiglia… 
Ad un certo punto della prima rubrica si legge: “Can 5 numero 8“.
A cui fa riferimento, al numero 8, sulla seconda rubrica: “regalo 990, 5000“.
E’ la prova inconfutabile di quanto afferma Ferrante: nel 1990 Canale 5 ha versato nelle tasche di Cosa Nostra 5 milioni di lire a titolo di “regalia”!!!
Ma perché Canale 5 dovrebbe pagare o meglio “regalare” cinque milioni al mese alla mafia…??? 
Bisogna ripartire dal principio…
L’emittente locale CRT di proprietà di Pietro Cocco viene acquistata da OmegaTV, società riconducibile al gruppo Fininvest (l’operazione si aggira attorno ai 2 miliardi di lire).
Pietro Cocco è un imprenditore della zona che paga regolarmente il pizzo allo stesso Ferrante…
Ovviamente, per poter portare a termine la vendita della propria emittente, è dovuto passare attraverso la mediazione e il consenso della famiglia di San Lorenzo che gestisce la zona. 
Cocco, per sdebitarsi, ricompenserà la famiglia mafiosa con una grossa cifra, attorno ai 60-70 milioni di lire, ma non solo, si attiverà affinché la Fininvest faccia pervenire un regalo ogni anno alla stessa famiglia…
Ad avvalorare la versione del Ferrante, c’è anche la dichiarazione del boss Galatolo, il quale lamentava il fatto, che egli, fosse l’unico, a non percepire somme di denaro da parte di Canale 5: l’emittente infatti pagava regolarmente Riina e i Madonia, ma non a lui, che di fatto, deteneva sotto il proprio controllo la zona palermitana di Acquasanta, in cui rientrava per l’appunto il monte Pellegrino, dove di fatto, erano installati i ripetitori di Canale 5…
Ma anche un altro pentito eccellente ha parlato su questa vicenda, si tratta di Salvatore Cancemi: egli ha confermato che fino a pochi mesi prima della strage di Capaci (il 23 maggio del 1992), Berlusconi versava somme di denaro a Cosa Nostra per le “faccenda delle antenne“, una sorta di contributo all’organizzazione mafiosa di Totò Riina…
Cancemi afferma inoltre di essere stato presente più volte presente alla consegna di queste somme di denaro presso la macelleria di Raffaele Ganci: le mazzette erano da 50 milioni di lire, legate con un elastico, la somma annuale, secondo Cancemi, era di circa 200 milioni di lire…

Da quanto sopra, vi sono tutti gli elementi di prova indiscutibili, riguardo alla consegna sistematica di denaro da parte del duo “Berlusconi-Dell’Utri” nelle casse di Cosa Nostra…

Dopotutto, come dare torto al “Cavaliere” e al “Senatore”, quando, lo stesso giudice istruttore di Catania, Luigi Russo (nell’Aprile del 91′) con quella scandalosa decisione… ha stabilito con una sentenza, che non è reato pagare la “protezione†ai boss mafiosi!!!
Diceva bene Libero Grassi: in questo modo si è legittimato con il verdetto dello Stato… il pagamento delle tangenti. Così come la resa delle istituzioni e le collusioni. Proprio ora che qualcosa si stava muovendo per il verso giusto. Stabilire che in Sicilia non è reato pagare la mafia è ancora più scandaloso delle scarcerazioni dei boss. Ormai nessuno è più colpevole di niente. Anzi, la sentenza del giudice Russo suggerisce agli imprenditori un vero e proprio modello di comportamento; e cioè, pagate i mafiosi. E quelli che come me hanno invece cercato di ribellarsi?
In definitiva il principio che passò, era quello che con la mafia si doveva in un qualche modo collaborare… ed era dopotutto quanto avesse fatto il Cavaliere… che attraverso quel connubio riuscì ad ampliare finanziariamente le proprie società e di conseguenza procurò un evidente vantaggio a quella intera organizzazione criminale, atteso che, le notevoli somme di denaro provenienti da Milano finivano nelle casse delle più importanti “famiglie†palermitane, che venivano suddivise per i bisogni di tutti i sodali e, quindi, per il mantenimento, consolidamento e rafforzamento delle “famiglie†stesse…
Certo, pensare che con i soldi del “Cavaliere”, quell’organizzazione criminale (facente capo proprio a Toto’ Riina), fece proliferare Cosa Nostra è veramente agghiacciante!!! 
Non dobbiamo dimenticare, che proprio con quel denaro, si è permesso di distruggere le vite di tante vittime innocenti… 
E’ significativo come Dell’Utri, anziché astenersi dal trattare con la mafia (come la sua autonomia decisionale dal proprietario ed il suo livello culturale avrebbero potuto consentirgli, sempre nell’indimostrata ipotesi che fosse stato lo stesso Berlusconi a chiederglielo…), ha scelto, nella piena consapevolezza di tutte le possibili conseguenze, di mediare tra gli interessi di Cosa Nostra e gli interessi imprenditoriali di Berlusconi (un industriale, come si è visto, disposto a pagare pur di stare tranquillo).
Dunque, Marcello Dell’Utri ha consentito non solo oggettivamente a “cosa nostra†di percepire un vantaggio, ma questo risultato si è potuto raggiungere grazie e soltanto per merito suo” che di conseguenza, avrà, potuto beneficiare successivamente di quello scambio di voti, consegnati direttamente dalla mafia…
Egli è stato l’anello di congiunzione tra Cosa Nostra e una delle più importanti realtà imprenditoriali italiane, permettendo ad entrambi di ricevere non solo, un importante ricchezza economica, ma di far divenire, attraverso la politica lo stesso “Cavaliere”, uno degli uomini più influenti, ricchi e potenti d’Italia e non solo…
I giovani di oggi non possono comprendere quanto allora accadde attraverso quelle terribili collusioni, ma bisogna oggi fare in modo, che essi non ricadano nuovamente in quel grave errore (commesso ahimè anche dal sottoscritto e dalla maggior parte dei Siciliani… sicuramente per inesperienza, gioventù o forse, per quella poca dedizione alle vicende della politica…), ripetendo quindi nuovamente, quanto qualcuno adesso (per nome e conto di quel soggetto o di quel partito politico), possa ancora vergognosamente chiederci, attraverso quel nostro voto…
Io e moltissimi miei conterranei, abbiamo sbagliato in quella valutazione, non avendo compreso a quel tempo, che, proprio attraverso quel voto, stavamo di fatto… appoggiando la mafia!!!  
Si dice comunque  che… errare è umano, ma perseverare è diabolico!!!
Ed allora oggi dico BASTA!!!
Già, basta con la mafia, con i suoi uomini inaffidabili, con quegli imprenditori collusi e soprattutto basta… con quei subdoli cosiddetti “politici” che dimostrano in ogni circostanza di essere corrotti e che in tutti questi anni, non hanno fatto altro che ingannarvi… con le loro inutili promesse!!!