Gli avvenimenti storici purtroppo a volte si ripetono…
Nel 1982 gli abitanti della cittadina di Hama, si erano ribellati ed avevano intrapreso un lotta contro il regime di Hafiz-al-Asad, il quale aveva risposto con i carri armati ( fu proprio il fratello a pianificare l’operazione Rifa’at al-Asad ) invadendo la città e massacrando la popolazione locale… circa 30 mila persone.
Inoltre nell’abbandonare la città , l’esercito e le forze di sicurezza del regime si abbandonarono a massacri sanguinosi persino all’interno delle varie colonie di rifugiati politici ospitati all’interno di Hama, torturando e giustiziando gli oppositori politici della dittatura, veri o presunti.
Per cancellare ogni ricordo di quel tragico giorno e per dare un segnale di avvertimento alle future generazioni, la città artefice degli scontri fu quasi rasa a suolo.
Ecco che oggi dopo tanti anni, tutto si ripete!!!
La Siria oggi è nuovamente a rischio di una guerra civile.
Il bilancio dell’attacco dell’esercito è drammatico: quasi 200 sono le vittime che nelle scorse settimane aveva manifestato contro il regime; durante i combattimenti i carri armati dell’esercito hanno colpito la città con granate a ripetizione ed inoltre l’acqua e l’elettricità è stata tagliata, ovviamente il sabotaggio è programmato.
Altri morti sono stati accertati in altre località ed almeno un centinaio di manifestanti nella capitale di Damasco sono rimasti feriti a seguito al lancio di bombe da parte della Polizia nel voler disperdere la protesta .
Tutti gli Stati Europei hanno condannato le violenze nel Paese, ed in particolare Barack Obama ha espresso di isolare il presidente Assad, che sta ancora facendo ricorso alla tortura ed al terrore…; il Presidente degli Stati Uniti inoltre, ha auspicato una sostegno alla popolazione con una rapida transizione del paese verso la democrazia…
L’Italia in particolare ha chiesto che che si riunisca di urgenza il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per prendere una posizione molto decisa nei riguardi del ” Presidente dittatore “, Bashar al-Asad…
La Germania ha minacciato sanzioni dichiarando che saranno prese misure straordinarie… anche attraverso il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite…
Purtroppo comunque ad oggi non è stato raggiunto un accordo sulla linea da seguire, questo è quanto ha dichiarato Vitaly Churkin, che al Palazzo di Vetro rappresenta la Russia che si oppone ad ogni posizione forte nei confronti di Damasco…
La posizione geografica dominante nel medio oriente, il favore sempre alterno nelle alleanze con gli Stati adiacenti, la situazione politica altalenante ed anche la non chiara lotta al terrorismo, hanno portato e portano questo paese a non trovare una tranquilla collocazione ed un maggiore consenso da parte di quei paesi oggi maggiormente sviluppati…
Anche i mancati accordo di pace sia per l’annessione di Israele, durante la guerra dei sei giorni, delle alture del Golan che per la cessione durante il mandato francese nel 1939 della provincia di Hatay alla Turchia, ( il cui capoluogo è la storica città di Antiochia ) ed anche il progetto ( sempre della Turchia ) di voler costruire una serie di dighe sul Tigri e sull’Eufrate, che in conseguenza ridurrebbero la loro portata in Siria e in Iraq, ha provocato contenziosi in questi anni, per i quali sono ancora in corso trattative ed oggi diventano forte motivo di risentimento e di rivendicazione…
Se a quanto sopra si aggiunge che il territorio è strategico per i passaggi commerciali e petroliferi, ovviamente la produzione è di molto inferiore rispetto al volume prodotto dai suoi ricchi vicini, ma la ricchezza del mercato del petrolio, diventa anche la ricchezza di quei paesi occidentali, cui vanno a depositarsi i guadagni…
Non dimentichiamo inoltre che, la vicinanza con l’Iran ha permesso alla Siria di uscire dal suo isolamento internazionale, durato quasi trent’anni…
Ma non solo, entrambe sorreggono il movimento sciita libanese degli Hezbollah e la fazione radicale palestinese di Hamas.
La Siria infatti, come il Venezuela, appoggia il diritto dell’Iran a proseguire lungo la strada dell’arricchimento dell’uranio, al fine di completare il suo programma nucleare per scopi essenzialmente civili. Come hanno più volte ribadito i presidenti di questi Stati, non è illegale fornire aiuti all’Iran e alla sua economia, martellata da pesanti sanzioni inflitte dalle Nazioni Unite e sempre ratificate dall’Unione Europea e sono proprio questi paesi che oggi, appoggiano la Siria ed in particolare il Presidente…
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Come si può capire la situazione non è di facile lettura, il crocevia fondamentale di oleodotti e traffico, le riserve di petrolio di quasi 3 miliardi di barili, la posizione strategica tra i Paesi del Golfo ed il Mediterraneo, ma soprattutto il mancato ripristino del passaggio del grezzo che dalla zona nord irachena di Mosul/Kirkuk portava petrolio al porto israeliano di Haifa, ( e che malgrado le forti pressioni straniere la Siria oggi non è disposta ad acconsentire…) sono tutti, motivi prioritari, per cercare di destabilizzarne l’area…, speriamo che almeno la popolazione presa fra questi due fuochi non debba continuare a pagarne il prezzo…