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Continuano (per fortuna) i controlli nei cantieri in tutta Italia da parte dei militari, supportati dai colleghi locali del Nucleo Ispettorato del Lavoro.

D’altronde, se si considera che da inizio anno, il numero dei lavoratori morti (a cui andrebbero sommati quelli di oggi…) ha già raggiunto quota 145, si può comprendere come ancora molto ci sia da fare sotto il profilo della sicurezza.

Ho letto proprio ieri di un cantiere nell’isola dove i carabinieri hanno accertato delle irregolarità, in particolare nella mancata predisposizione dei rischi di cadute, nel cantiere infatti mancavano i parapetti in adiacenza agli scavi, ma non solo, erano presenti rischi elettrici e il mancato rispetto della segnaletica e della viabilità di cantiere… 

Ecco i motivi che hanno condotto i carabinieri a sospendere temporaneamente l’attività, denunciando all’autorità giudiziaria il titolare a carico del quale sono state contestate sanzioni per oltre 20.000 euro. 

D’altronde il tempo delle negligenze e delle collusioni è messo ormai alle strette, ma non si può certo affermare che siamo giunti alla fine di quel sistema corruttivo/illegale, perché quest’ultimo, seppur certamente in questi giorni più limitato, continuerà nuovamente a fare danni, sono troppi purtroppo i funzionari infedeli coinvolti, gli stessi che non possono far a meno di quelle scadenzate bustarelle, ed è a causa di quanto tragicamente accaduto in questi mesi e soprattutto per merito della cassa di risonanza compiuta dai media in genere, che si è riusciti a sospendere (quantomeno temporaneamente…) quelle diffuse collusioni!!!

Perchè la verità è che i controlli devono essere realizzati quotidianamente, in particolare proprio in quel settore edile che per l’appunto evidenzia non soltanto quella mancata prevenzione, formazione, informazione e addestramento, ma soprattutto la presenza di gravi violazioni in fatto di diritti dei lavoratori e soprattutto della loro incolumità.

Peraltro, vorrei ricordare come nel solo 2023 i lavoratori morti per infortuni sono stati quasi 1500 e di questi la maggior parte sui luoghi di lavoro, mentre gli altri sono stati dichiarati come decessi sulle strade per giungere in cantiere e/o in itinere…

Si tenga ulteriormente conto che in quasi 15 anni il nostro Paese ha perso oltre 21.000 lavoratori, morti sul lavoro e naturalmente a questo conteggio mancano (o diciamo che sono sfuggiti…) tutte quelle altre vittime fatte passare per incidenti domestici e/o stradali… 

Perchè a differenza di quanto solitamente è stato dichiarato da parte di tutti i governi nazionali e soprattutto da quei suoi referenti istituzionali, in questo Paese si è pensato soltanto a promuovere la sicurezza in maniera sterile, il tutto a scapito di riforme importanti per realizzare in maniera concreta e soprattutto efficace quella necessaria messa in sicurezza che, proprio i numeri delle vittime, evidenziano esser mancata!!!

Vorrei altresì ricordare come quasi il 30% di quelle vittime, non aveva alcuna assicurazione o quantomeno non era in possesso di un’assicurazione dell’Inail e quindi, se sommate questa percentuale ai numeri di cui sopra, comprenderete quanto grave sia stata questa problematica; ma d’altronde l’Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro (INAIL), diffonde esclusivamente soltanto i dati di propria pertinenza e quindi i numeri riferiti ai propri morti e d’altro canto, come dargli torto…

Il problema va ricercato alla fonte e fintanto che le imprese vedranno la sicurezza come un costo e taluni fuzionari come una opportunità di guiadagno, ecco che diventa quasi impossibile riuscire a fare sicurezza, anche perché la maggior parte di coloro incaricati (quantomeno sulla carta…) di farla rispettare, sono poi gli stessi miei colleghi che si genufleggono dinnanzi a quei loro “infidi” datori di lavoro!!!

Dopo quanto accaduto in questi mesi e soprattutto dopo aver contato le vittime di quei luoghi di lavoro, ecco che i cantieri edili sono entrati nel mirino dei Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro i quali, stanno verificando le condizione di lavoro del personale presente di quelle fasi lavorative.

Ciò che principalmente interessa verificare è la presenza di operai a nero o privi di permesso di soggiorno, ed ancora, il rispetto della regolarità contributiva (DURC), i contratti di categoria applicati e soprattutto la messa in sicurezza…

Difatti nel controllare le società affidatarie si stanno verificando i contratti di appalto e di subappalto, molti dei quali hanno già fatto scattare parecchie denunce, ma non solo, anche la sospensione dell’attività, in particolare i controlli hanno evidenziato come alcune imprese non avessero proceduto con la  formazione e l’addestramento dei propri dipendenti, come peraltro mancavano le figure previste per quanto concerne gli addetti al pronto soccorso, antincendio ed emergenza, oltre che RSPP e Preposto.

Inoltre, è stata accertata la mancanza della documentazione prevista in ambito 81/08 e s.m.i., vedasi l’inesistenza del POS e del PIMUS ( piano di montaggio e uso smontaggio delle impalcature), mentre ad altre tipologie di imprese mancava il DVR o quantomeno lo stesso era presente ma non attinente con l’impresa essendo di fatto una copia di un’altra impresa similare e comunque, la maggior parte dei controlli, ha evidenziato come la maggior parte deu documenti non fosse aggiornata. 

Alcune imprese sono finite nei guai per la mancata sorveglianza sanitaria, in particolare gli autisti di autocarri, cui non era stata effettuato il controllo del sangue per accertare la presenza di eventuali sostanze stupefacenti; sono state altresì evidenziate tutta una serie di violazioni, in particolare la mancata consegna al personale di vestiario, DPI (personali) ed anche DPC (collettivi).

Addirittura taluni cantieri ispezionati presentavano gravi rischi nella predisposizione strutturale degli impalcati e/o di strutture prefabbricate; per questi motivi le imprese sono state segnalate agli uffici tecnici e in taluni casi è stato disposto il provvedimento di sospensione dell’attività. 

Sì… possiamo dire che dopo anni di mancanti controlli (e di tante mazzette fatte opporunamente girare…), ecco che finalmente qualcosa sta iniziando a muoversi; certo siamo ancora in alto mare e d’altronde basta osservare i cantieri in giro per la città per comprendere come ciascuno di essi presenti dall’esterno problematiche più o meno gravi, alcune sicuramente rimediabili, ma certamente allo stato di fatto non conformi con quanto previsto dalle normativa vigente. 

Comunque, speriamo quantomeno che questi controlli non vengano improvvisamente sospesi e finisca tutto – per come finora accaduto –  a “tarallucci e vino”!!! 

Stasera, per come avevo anticipato nel post pubblicato ieri, avrei dovuto iniziare a parlarvi della novità del governo sulla “patente a crediti” e di come il sottoscritto la ritenga del tutto inutile per affrontare il reale problema della sicurezza nei cantieri edili.
Purtroppo, essendo fuori sede, non ho avuto modo di completare quanto avevo iniziato a preparare, ma nel contempo mi sono ricordato di una lettera aperta scritta alcuni anni fa al nostro Presidente Mattarella e all’allora Presidente del Consiglio Mario Draghi…
La missiva tra l’altro si concludeva con questa frase: Sì… cari Presidenti, continuiamo a parlare di Sicurezza sui luoghi di lavoro, tanto più di parlarne in questo nostro Paese cosa si fa: intanto oggi a causa vostra, piangiamo altri quattro morti, ma vedrete non saranno gli ultimi e difatti sono certo sin d’ora di poter preannunciare che tra qualche anno, il sottoscritto, si ritroverà ahimè… a parlarne nuovamente in questo suo blog!!!
 
Il titolo di quella lettera aperta era il seguente: Morti sul lavoro: una vergogna per lo Stato che non si impegna in maniera seria a mettere in pratica le procedure corrette!!! – link: https://nicola-costanzo.blogspot.com/2022/04/morti-sul-lavoro-una-vergogna-per-lo.html
 
Leggendolo comprenderete il perché da sempre in questo nostro Paese la sicurezza non ha mai funzionato!!! Già… perché nessuno è disposto ad ascoltare… 

Le vittime di Firenze hanno provocato un grido di allarme all’attuale Governo, d’altronde quest’ultima tragedia ha evidenziato per l’ennesima volta, come il sistema finora utilizzato e le normative vigenti 81/09 e s.m.i. non funzionassero a dovere…

Sono d’accordo con il segretario della Cgil Landini che ha dichiarato:  «Chiediamo che si apra una trattativa seria, di annunci, di chiacchiere ne ho già sentite anche troppe»!!! 

E così urgentemente il Consiglio dei ministri ha varato delle nuove norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro in particolare nei cantieri edili e tra gli argomenti posti in esame è stato proposto un inasprimento delle sanzioni per coloro che non rispettano le regole in materia di sicurezza sul lavoro e un totale riesame degli aspetti penali.

Ecco quindi che nella bozza del decreto legge Pnrr ha fatto quale prima comparsa la “patente a crediti” per la sicurezza nei cantieri, una misura che entrerà in vigore dal primo ottobre 2024 e si propone di instaurare degli standard di sicurezza più elevati sia per le imprese che per i lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili.

L’obiettivo fondamentale è quello di promuovere una cultura della sicurezza diffusa e rigorosa all’interno del settore edilizio, allo scopo di ridurre al minimo il rischio di incidenti sul lavoro.

Ecco quindi che con l’introduzione della patente, il Governo ambisce a migliorare le condizioni di lavoro nel comparto edilizio, garantendo la protezione degli operatori e del pubblico in generale. 

In vista di nuove disposizioni normative è opportuno quindi assicurare una gestione responsabile dei luoghi di lavoro e dei cantieri per non incorrere in pesanti sanzioni. 

Quindi, che cos’è questa “patente a crediti” per i cantieri???

Come funziona?

A chi verrà rilasciata?

Verranno esonerate le imprese già certificate SOA?

Nei casi di inadempienze accertate cosa accadrà?

Quali decurtazioni e sanzioni verranno applicate?

Ed infine nel caso di incidenti quali provvedimenti verranno intrappresi? 

In questi giorni farò in modo di rispondere ai quesiti sopra riportati, ma soprattutto motiverò il perché quest’ultimo “fantastico” lampo di genio, da parte delle nostre “incompetenti” figure istituzionali, evidenzi pienamente quella loro mancata preparazione su quanto avviene all’interno di quei luoghi di lavoro, un ambito lavorativo totalmente diverso da qualuque altro, che presenta tutta una serie di rischi difficili non solo da prevenire, ma soprattutto da riuscire a controllare!!!

Perché solo grazie all’esperienza pluriennale in campo dei suoi responsabili, formatori e addetti alla gestione della sicurezza sul lavoro che finora si è riusciti in questi anni, nella maggior parte dei casi, ad evitare il peggio…  

A domani quindi…

Certo, come sempre avviene, dopo l’ultima tragedia nel cantiere di Firenze, le Istituzioni si ricordano che tra i gravi problemi presenti in questo Paese, vi è il mancato rispetto della “Sicurezza nei luoghi di lavoro“!!!

D’altronde non bisogna essere un esperto per leggere i dati impietosi che ricordano a quegli incompetenti che secondo quanto riportato nel rapporto INAIL, muore ogni 8 ore e mezza un lavoratore, parliamo quindi di tre morti al giorno, circa 86 al mese!!!

Ovviamente a questi dati ufficiali, mancano tutte le denunce di quegli incidenti mortali occorsi certamente all’interno dei luoghi di lavoro, ma fatti passare come incidenti in itinere, ovvero avvenuti nel tragitto casa-lavoro oppure come incidenti casalinghi…

Naturalmente il settore con più incidenti mortali è quello delle costruzioni, a cui vanno sommati le migliaia di infortuni gravi che non hanno provocato la morte del lavoratore, ma hanno lasciato su di essi profonde invalidità permanenti, un handicap che costringe quei soggetti non solo ad un intervento assistenziale permanente e continuativo, ma condiziona in pieno quella propria sfera individuale, familiare e soprattutto relazionale…

Non parliamo dei molti giovani che si contano come vittime, a molti di questi ragazzi vengono applicati da quegli imprenditori contratti alternativi, sì… per risparmiare. Fanno uso del cosiddetto “dumping” contrattuale, cioè nello svolgere lavori edili o di manutenzione, si ritrovano incredibilmente uno di quei contratto metalmeccanici o ancor peggio legato a lavori come multiservizi. 

Tutti sanno quanto avviene da decenni in quel mondo del lavoro, ma nessuno ne denunciano quel distorto sistema perché tutti ne fanno parte e ne godono i profitti, dalla politica alle istituzioni, dalle associazioni di categoria agli imprenditori, e soprattutto la criminalità organizzata che trova, nei soggetti di cui sopra,  i referenti perfetti al loro sostegno!!!  

Non parlatemi infine di valori, identità, codici etici, rispetto dei protocolli di legalità, controlli, protocolli di legalità, la maggior parte di quelle cose scritte sulla carta non vengono neppure attuate, servono solo per far comprendere che essi attuano principi di legalità, ma nulla di ciò è vero, d’altronde a smentire quanto sopra, mi basterebbe non più di un minuto!!!

Dall’esperienza trentennale in quei luoghi di lavoro, sia in Italia che all’estero e permettetemi altresì di prendermi il merito di non aver mai avuto nei cantieri nei quali ho svolto funzioni tecniche, ma soprattutto incarichi di Cse o RSPP, un solo incidente mortale; beh… ritengo che sono pochi i soggetti che possono non solo paragonare la propria esperienza con quella del sottoscritto, ma soprattutto pensare di parlare di sicurezza, senza aver mai denunciato personalmente nulla presso gli organi preposti!!!    

Per concludere vorrei esprime un’eccezione a questo inconcludente “sistema di gestione della sicurezza”; mi riferisco innanzitutto ai Sindacati, in particolare alla CGIL (in questi anni ho potuto costatare il corretto operato compiuto dai responsabili della Provincia di Catania e Siena) che costantemente rappresentano quei loro iscritti a difesa dei loro interessi, in particolare in quei luoghi di lavoro fortemente a rischio e dove, tra mille difficoltà e con poca collaborazione da parte di Committenti e imprese, cercano quotidianamente di tutelare quella mancata sicurezza!!!

Ed infine un plauso agli Enti Scuole Edili, per la loro attività di formazione e di addestramento, fondamentale – secondo il sottoscritto – per preparare lavoratori e tecnici a quel comparto delle costruzioni che come ormai sappiamo presenta più rischi, ma non solo quanto appreso durante quelle didattiche, permetterà di prevenire incidenti e quindi possibili infortuni, non solo per se stessi, ma anche per i loro colleghi di lavoro: difatti… quanto ahimè accade, ritengo sia conseguenza della mancanza comunicazione!!!