Archivio per la categoria ‘pubblici’

Gli appalti pubblici sono dei processi attraverso i quali le amministrazioni pubbliche affidano lavori, forniture o servizi ad aziende private. 

Tuttavia, in questo particolare settore si verificano spesso fenomeni di corruzione e illeciti che minano l’efficacia e la trasparenza del processo di assegnazione degli appalti.

Uno dei reati più comune è la collusione, che si verifica quando le imprese partecipanti alla gara d’appalto si mettono d’accordo per fissare i prezzi o per allocarsi i lavori in anticipo. 

Questo comportamento, ovviamente anti-concorrenziale, impedisce ad altre imprese di partecipare alla gara e di offrire un prezzo migliore.

E’ dire che questi appalti sono regolamentati da leggi e norme che prevedono sanzioni severe per coloro che commettono reati in questo settore, ma quest’ultime, se pur possono riguardare sia le imprese che i funzionari pubblici infedeli, nella maggior parte dei casi però questi non giungono mai ad una condanna certa, quanto mai in tempi celeri.

Certo, le conseguenze per le imprese possono includere l’esclusione dalle future gare d’appalto, il pagamento di multe e la revoca dei contratti già assegnati, ma a superare l’empasse ci vuole poco, anzi nulla, d’altronde chi opera in questo settore sa bene quali stratagemmi dover adottare in questi casi. 

Sì… qualcuno potrebbe obiettare che l’immagine e/o la reputazione dell’impresa e quindi di quei suoi referenti potrebbe venir gravemente danneggiata, quantomeno influenzare negativamente la fiducia dei clienti e/o dei fornitori con cui si era fino a quel momento operato; ma anche questa circostanza posso assicurarvi potrà essere superata, assicurando a ciascuno di essi la volontà di continuare, dimostrando soprattutto di essere nelle medesime condizioni finanziarie precedenti alle inchieste giudiziarie e quindi, di poter rispettare gli impegni da prendere per il prossimo futuro… 

Viceversa per i funzionari pubblici le conseguenze possono essere più gravi, in quanto, oltre alle sanzioni finanziarie, essi possono essere sospesi dai loro incarichi o addirittura condannati a pene detentive (si… questo è quanto prevede la legge, ma  fatemi conoscere il nominativo di qualcuno che sia stato posto all’interno di un qualche penitenziario.). 

Comunque, la corcostanza peggiore tra tutte è che la corruzione e la collusione nei contratti pubblici mina di fatto la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e compromette l’efficacia della pubblica amministrazione!!!

Quindi, per contrastare tutti quei reati – che ogni giorno (sì… perchè la verità è questa…) – si realizzano in quegli appalti pubblici, è fondamentale promuovere principi la trasparenza e blindare l’efficienza di quei processo di assegnazione degli appalti e ciò può avvenire soltanto garantendo la partecipazione di un numero sufficiente di imprese qualificate e non per come finora si è fatto, attraverso quel subdolo sistema di migliorie, che nel corso dei lavori e grazie a direzioni disattente non vengono neppure compiute o certamente non per come si era in principio dichiarato!!!

E’ necessaria quindi una maggiore collaborazione tra le istituzioni pubbliche, le forze dell’ordine e la magistratura, per individuare, perseguire e punire tutti coloro che commettono reati negli appalti pubblici, perché solo attraverso un impegno congiunto sarà possibile garantire trasparenza, efficienza e  legalità in questo settore così cruciale per lo sviluppo economico e sociale del paese.

Sappiamo bene come gli appalti pubblici costituisca il processo attraverso il quale le amministrazioni pubbliche affidano lavori, forniture e servizi ad aziende private. 

Tuttavia, questo settore rappresenta ahimè uno di quei settori nei quali si verificano la maggior parte dei  fenomeni di corruzione e illeciti che minano l’efficacia e la trasparenza del processo di assegnazione degli appalti.

Difatti, uno dei reati comunemente perpetrato è la collusione che si verifica quando alcune le imprese partecipanti alla gara d’appalto, si mettono d’accordo per fissare i prezzi o per allocarsi i lavori in anticipo. Questo comportamento anti-concorrenziale impedisce ad altre imprese di partecipare alla gara e di offrire quindi un prezzo migliore.

Il bello è che questi appalti pubblici sono regolamentati da leggi e norme severe che prevedono sanzioni per coloro che commettono reati, ma come si, fatta la legge trovato l’inganno e poi in un paese “infetto” come il nostro, dove la maggior parte dei cittadini sa che il gioco vale la candela (d’altronde nessuno mai paga realmente per i reati commessi), ecco che la lista si fa ogni giorno più lunga e comprende sempre più imprese e funzionari pubblici, ciascuno di essi coinvolto in quel meccanismo perverso che li lega in quelle corruzioni e/o collusioni.

Sì… qualcuno pensa che le possibili conseguenze per le imprese possono fermare quei farabutti “prenditori” o quei loro “prestanome”; pensare da parte dello Stato che escludendoli dalle future gare d’appalto o limitare quei loro rappresentati legali o ancora far pagare loro sanzioni e/o revocare i contratti già assegnati, possa rappresentare un problema, è veramente da sciocchi, perché vi è subito pronta un’altra impresa (appartenente a quella stessa “famiglia” ora colpita dai provvedimenti giudiziari…) che immediatamente la sostituisce e riprende a partecipare e quindi ad aggiudicarsi i nuovi appalti da realizzarsi!!! 

Peraltro, ci viene raccontato altresì dalle nostre Istituzioni l’enorme frottola che i funzionari pubblici infedeli possono subire gravi conseguenze, ad esempio attraverso sanzioni finanziarie, sospensione dal loro incarico o addirittura condanne con pene detentive!!!

Ma quando mai, ditemi un solo nome in questo Paese che ha visto coinvolto un dirigente e/o un funzionario che poi si sia fatto un giorno in penitenziario!!! 

La verità è che in questo Paese si raccontano soltanto cazz… perchè basta avere un “discreto” (non dico ottimo…) legale e mai nessuna conseguenza verrà applicata a seguito di queste nostre sterili normative… 

C’è un solo modo per contrastare questa serie infinita di reati che vengono perpetrati costantemente nei nostri appalti pubblici!!!

E’ necessario abilitare particolari meccanismi di trasparenza, dove chiunque può controllare in qualunque minuto l’efficienza dei processi di assegnazione degli appalti, le reali capacità organizzative e finanziare delle imprese che decidono di concorrere, controllare le qualifica possedute non solo sulla carta, bensi quelle reali, adottando procedure di gara non solo competitive, ma limitando la stessa partecipazione, affinchè tutti, nel corso dell’anno solare, possano aggiudicarsi un numero sufficiente di lavori, senza appropriarsi del mercato e soprattutto creando subdoli meccanismi di affidamenti che celano di fatto una serie di raggiri come la cessione del contratto di appalto, subappalti mascherati, sub affidamenti, distaccamenti illeciti di manodopera all’interno del cantiere, noleggi (a caldo), etc…  

E’ ovvio quindi a tutti che a seguito del giro di mazzette cui abitualmente si assiste, non vi è di fatto alcuna collaborazione tra quegli uffici pubblici e le forze dell’ordine (e di conseguenza la magistratura…) per individuare, perseguire e punire coloro che commettono reati negli appalti pubblici (d’altronde provate a chiedervi quante sono state finora le denunce di “Whistleblowing” presentate attraverso quegli apparati statali…)!!!

Si parla tanto di anticorruzione, già… l’ANAC che rappresenta l’Ente preposto a prevenire la corruzione e a promuovere la trasparenza e la legalità, ditemi cosa ha fatto in tutti questi anni??? Il sottoscritto può certamente riportare l’elenco di migliaia e migliaia di truffe e raggiri compiute in tantissimi appalti pubblici, ciò a dimostrazione dell’inefficace sistema posto in atto che non garantisce alcuna trasparenza, efficienza e soprattutto legalità, in un settore cruciale per lo sviluppo economico e sociale del paese.

Ma sarà – come riporto spesso e non mi stancherò mai di ripeterlo – che questo sistema illegale e soprattutto corruttivo fa comodo a tutti, anche a coloro che proprio da quei pulpiti, solitamente manifestano, ogni qual volta chiamati (più per propagandare se stessi che per altro…), di voler contrastare la criminalità di impresa, promuovendo principi di legalità e comportamenti etici!!!

Già… come riportavo sopra: sono tutte caz…!!!

Ho appena letto due articoli pubblicati su https://www.glpress.it/ a firma di Giuseppe Lazzaro ed un’altro scritto dalla  redazione di Catania su https://livesicilia.it/.

Ambedue trattano l’inchiesta che ha visto coinvolto il commissario per il dissesto idrogeologico in Sicilia

GL PRESS – trovate l’articolo completo su:

https://www.glpress.it/messina-inchiesta-e-appalti-oltre-allarresto-per-corruzione-di-croce-coinvolto-anche-il-sindaco-di-maletto/

In sintesi,

Maurizio Croce (già candidato a sindaco e consigliere comunale di Messina) è stato arrestato ieri per corruzione e posto ai domiciliari.

Inoltre (nel medesimo articolo) viene riportato l’arresto di Francesco Carmelo Vazzana, imprenditore calabrese, anche lui ai domiciliari ed è indagato Giuseppe Capizzi, sindaco di Maletto (CT), colpito da un’interdittiva della capacità di contrarre con la Pubblica amministrazione. 

Ieri mattina, la Guardia di Finanza di Messina, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dei tre, indagati, a vario titolo, per una serie di fatti corruttivi nell’ambito dell’aggiudicazione e dell’esecuzione di appalti, promossi dal commissario di governo contro il dissesto idrogeologico per la Regione Sicilia. L’indagine scaturisce dal controllo disposto dal Prefetto di Messina, nel cantiere dei lavori di “riqualificazione ambientale e risanamento igienico dell’alveo del torrente Cataratti-Bisconte e opere varie nel Comune di Messinaâ€.

Ulteriori novità nel servizio con i nomi di tutti gli altri indagati, per un totale di 11, di cui 9 persone fisiche e 2 persone giuridiche, a cui si sommano altri sei indagati, di cui 2 tra questi ho letto essere pubblici ufficiali; alla fine dell’articolo comunque sono riportati tutti i nomi coinvolti nell’inchiesta ed anche le Società iscritte ora nel registro degli indagati.  

LIVE SICILIA: – trovate l’articolo completo su:

https://livesicilia.it/inchiesta-sugli-appalti-a-messina-indagato-il-sindaco-di-maletto/?refresh_ce

In sintesi, 

Maletto(CT) – C’è anche il sindaco di Maletto, l’architetto Giuseppe Capizzi, tra gli indagati dell’inchiesta messinese che ha coinvolto il commissario per il dissesto idrogeologico in Sicilia, Maurizio Croce. Croce, si ricorda, è stato arrestato oggi per corruzione e posto ai domiciliari.

Assieme a lui è stato posto agli arresti domiciliari anche Francesco Carmelo Vazzana. Nessuna misura cautelare, va sottolineato, riguarda il sindaco, che invece è stato destinatario di una interdittiva della capacità di contrarre con la Pubblica amministrazione.

Vazzana, secondo l’impianto accusatorio, sarebbe stato l’intermediario tra Croce e Capizzi. Capizzi, dal canto suo, è rappresentante dell’impresa che si è aggiudicata i lavori per la messa in sicurezza del torrente Cataratti-Bisconte.

Intanto Croce è stato sospeso da Forza Italia. Lo ha comunicato il coordinatore regionale Marcello Caruso. “Sono assolutamente fiducioso e rispettoso del lavoro svolto dalla magistratura, che è soltanto all’inizio del proprio iter – ha dichiarato Caruso – così come auspico che la vicenda possa essere al più presto risolta e che il consigliere comunale Croce possa chiarire la propria posizioneâ€.

Molti non sanno che (nella maggior parte delle inchieste giudiziarie) all’interno del fascicolo, sono presenti (quando compiute) le intercettazioni ambientali delle nostre forze dell’ordine.

Sì… sono tutte lì, uno potrebbe credere che queste siano secretate, che nessuno possa mai leggerle, ma non è così, la maggior parte di esse solo libere da vincoli, basta semplicemente recarsi in Tribunale, chiedere in cancelleria la consultazione del fascicolo oppure richiedere (ovviamente pagando…) copia di quell’atto giudiziario ed il gioco è fatto!!!

Ora, ottenuto quei documenti, si stratta di leggerli e scoprire come dietro quella falsa immagine di professioni impeccabili si nascondano individui sleali, dirigenti e funzionari ipocriti, personaggi che dimostrano attraverso quelle loro frasi e/o quei commenti “intercettati”, d’essere quanto di più spregevole e ingannevole la natura umana possa creare… 

Difatti, attraverso quelle trascrizioni (telefoniche e/o ambientali) si può comprendere come dietro quella facciata di persone perbene e/o di fidati compagni, vi sono dei soggetti ingannevoli che provano in ogni modo possibile d’incul…. i propri colleghi di lavoro, cercando con quei “lunghi coltelli” d’approfittare di quella spiacevole situazione, sì… di quella spiacevole circostanza che ha posti quei loro pari grado in cattiva luce; eccoli quindi pronti a promuovere se stessi, la propria immagine, pur di cercare disperatamente di prenderne il posto!!!

Sono tutti profondamente meschini, sia coloro che hanno compiuto quelle scorrette azioni nell’esercizio delle loro funzioni, ma ancor più quei loro colleghi o sottoposti, che dimostrano essere altrettanto menzogneri e bugiardi!!! 

Ho ricevuto in questi mesi da parte di amici, conoscenti, ma soprattutto da estranei (attraverso il pulsante “Denuncia” posto in alto sulla destra all’interno della pagina principale del mio blob) molti documenti (la maggior parte devo ammettere in forma anonima…) su procedure e/o inchieste giudiziarie concluse (o ancora in corso) e dalla cui lettura di quelle pagine si possono comprendere i discorsi riportati dalle intercettazioni, ai quali – credetemi – si resta “basiti”, quasi a non credere che quanto vi sia trascritto possa essere veritiero!!!

Scorrere con gli occhi quei commenti, provare a concentrarsi su quei messaggi “criptici” relativi quasi sempre al passaggio di contanti, quel “dire/non dire” per non far comprendere a terzi quanto si stia facendo, già… riuscire a decodificare quelle frasi tendenti a nascondere le mazzette ricevute, è veramente un lavoro certosino ben compiuto dalle nostre forze dell’ordine. 

Ma non solo, non bisogna tralasciare la codifica anche dei video, ripresi furtivamente, dai quali si evince l’uso di segnali gestuali “ermetici” che fanno comprendere come dietro a quei meccanismi corruttivi/clientelari e mafiosi, vi siano essi, con le loro agevolazioni, approvazioni e quant’altro…

Sì… perché non si tratta soltanto di ricevere denaro per quel loro immorale comportamento, tale da determinare una serie di azioni che portano a beneficiare soggetti o imprese che ne fanno richiesta, no… quei pubblici ufficiali – incaricati di effettuare le dovute verifiche o ancor più addetti a quei previsti controlli – dimostrano di far ancor di più e cioè, di prestarsi a consigli, suggerimenti, consulti, ma si offrono anche come consulenti, suggerendo sistemi alternativi per limitare o ancor più ostacolare il lavoro degli organi inquirenti…

Mi chiedo quindi, perché non far emergere quanto si è scoperto: si tratta semplicemente di pubblicare quei documenti (a disposizione di tutti); in essi vi sono i nomi e cognomi di coloro che hanno partecipano attivamente a quell’abituale malaffare e dai quali emergono circostanze gravi, tali quantomeno da determinare provvedimenti disciplinari per poterli  allontanare definitivamente da quei “sensibili” pubblici uffici!!!

Ma d’altronde, in un Paese dove il Ministro di giustizia ha dichiarato le “Intercettazioni spesso inutili, strumento micidiale di delegittimazione”, verso quale strada della “legalità”, siamo tutti noi indirizzati???

Sono passati oltre due anni da quando mi sono recato per lavoro in Toscana ma incomprensibilmente, tutte le volte che faccio ritorno per brevi periodi, mi accorgo – mi dispiace dover aggiungere che ho come la sensazione di essere il solo ad osservare quanto sto per scrivere, già… tra oltre un milione di miei conterranei nella sola provincia di Catania – che i lavori pubblici a suo tempo assegnati ed iniziati, sono ancora lì, già… incompiuti!!!        

So bene – appartenendo da oltre trent’anni a quello specifico settore – di come può accadere che nel corso dell’esecuzione del contratto d’appalto il committente richieda all’appaltatore variazioni sul progetto in corso e quindi, per questi giustificati motivi, quel termine di consegna previsto e la conseguente penale per l’eventuale ritardo venga meno, proprio per effetto del mutamento dell’originario programma lavori, determinando così lo slittamento del nuovo termine dei lavori…

Ma allora mi chiedo: può essere mai che tutti i lavori subiscano queste modifiche oppure debbo pensare che vi sia un accordo bonario, tra chi esegue i lavori e chi dovrebbe di fatto controllarli, che fa si che tutto proceda senza alcun rispetto delle normative vigenti???  

Tra l’altro vorrei ricordare che solo nei casi in cui l’appalto è stato aggiudicato con l’offerta tecnica migliorativa, è prevista che una delle condizioni previste può essere modificata, come ad esempio il caso specifico, essendo il cronoprogramma (presentato dai concorrenti unitamente all’offerta) uno degli elementi variabili in relazione all’oggetto del contratto; difatti, in questo particolare caso, i concorrenti elaborano il progetto ed offrono altri elementi variabili, tra i quali per l’appunto il tempo di esecuzione.

Ed allora – non volendo in questa sede verificare se anche i nuovi termini di ultimazione siano stati nel frattempo rispettati –  mi chiedo, ma per tutti gli altri appalti, quel termine di ultimazione stabilito dagli atti di gara, è stato di fatto rispettato oppure subisce incomprensibili proroghe ingiustificate??? 

Certo, tutti sappiamo come il programma esecutivo può divergere dal cronoprogramma, ma quest’ultimo deve essere conforme al termine di ultimazione contrattuale, permettendo così al direttore dei lavori di effettuare controlli puntuali circa eventuali ritardi da parte dell’appaltatore stesso…

Tralasciando quindi eventuali contestazioni su aspetti tecnici insorti tra il direttore dei lavori e l’appaltatore -dissensi che come sappiamo la disciplina assegna al responsabile del procedimento, il quale, dopo aver sentito le ragioni di entrambi, assume le sue deliberazioni circa la corretta impostazione del programma esecutivo dei lavori e alla cui decisione, l’appaltatore dovrà uniformarsi (salvo il suo diritto di iscrivere riserva nel registro di contabilità) – quali altri motivazioni conducono a quei ritardi???

Viene spontaneo chiedersi: tutti i lavori che da oltre due anni vedo ancora in esecuzione, sono stati di fatto (tutti) prolungati a seguito di provvedimenti autorizzativi oppure debbo pensare che sono stati sospesi per motivi vari che naturalmente sconosco, oppure, ancor peggio, che questi risultano essere in ritardo e ahimè nessuno ne conosce ad oggi i reali termini di quel loro completamento???

Già… ma c’è qualcuno che sta controllando quanto sta accadendo in quegli appalti oppure debbo credere che tutto prosegua con quell’abituale atteggiamento “siciliano” di chi si mostra ironicamente distaccato e/o quantomeno indifferente a ciò che gli sta intorno, in particolare se trattasi degli incarichi a suo tempo ricevuti??? 

E sì perché nel frattempo, mentre da noi resta tutto così… immutato, con lavori mai portati a completamento – gli stessi tra l’altro che hanno determinato in questi lunghi anni profondi disagi ai miei conterranei – sì… ecco che in altre realtà si vola!!! 

Difatti, posso confermare che a differenza di quella nostra invariata metodologia, ho potuto assistere -vivendo in Toscana – di come nello stesso periodo 2020-2023, molte opere pubbliche in appalto, siano state portare a completamento, vedasi ad esempio: la SS1 “Aureliaâ€, i lavori tra Donoratico e S. Vincenzo (LI), il raccordo autostradale Siena-Firenze, è stata nello stesso periodo inaugurata la variante SR429 da Empoli a Castelfiorentino (giunta in prossimità di Certaldo), il raddoppio della ferrovia con l’apertura della galleria di Serravalle, un’ulteriore intervento di completamento nei lavori di ripristino della ferrovia Siena-Grosseto e quella di Porrettana e potrei ancora proseguire con una lista lunghissima…   

Sì… perché mentre nei nostri appalti si alimentano costantemente dei problemi, determinando così ritardi ingiustificati e lievitazione di costi, in altre realtà come quella sopra descritta, si cerca di risolverli i problemi, soprattutto facendo in modo che quest’ultimi, quando insorgono, non causino gravi ritardi, nei termini previsti di consegna!!!

Cosa dire: due modi opposti non solo d’affrontare i problemi, ma soprattutto nel provare a risolverli!!!

Permettetemi di aggiungere: “e non mi riferisco al solo mondo degli appalti”!!!Â