Archivio per la categoria ‘proposta’

Alcuni mesi fa avevo scritto questo post https://nicola-costanzo.blogspot.com/2023/11/a-catania-ho-fondato-lo-stato.html – sicuramente utopistico, ma che dava un senso logico ad una situazione certamente oggi di difficile soluzione…

Ho letto i tanti commenti ricevuti, alcuni tra l’altro favorevoli all’idea, altri viceversa non così disponibili a dover rinunciare ai propri territori, seppur parliamo di terre per la maggior parte incolte o desertiche, ma che potrebbero attraverso sostanziosi fondi internazionali e interventi industriali e agricoli, trasformarsi in un vero e proprio paradiso, con due sbocchi a mare, uno il Mediterraneo e l’altro il Mar rosso, fondamentali per nuovi collegamenti commerciali…

Ora però incredibilmente ecco che anche Gila Gamliel, a capo del ministero dell’intelligence israeliano, ha proposto (debbo forse credere che abbia copiato la mia proposta???)  ha realizzato uno studio in cui tra le ipotesi per il dopo Hamas a Gaza, proponeva la possibilità di trasferire la popolazione civile palestinese da Gaza verso l’Egitto, creando una zona cuscinetto per proteggere il confine israeliano.

Minchia… ma è la stesso cosa che io nel disegno sopra riportato ho disegnato, allora non sono così folle… sarà che sull’argomento “Storia” sono ben preparato e soprattutto vorrei evitare quei corsi e ricorsi storici che la natura umana dimostra purtroppo nei secoli voler ripetere!!!

Certo anche il ministro mette le mani avanti e parla di proposta “concettuale†ribadendo che una tale ipotesi non è mai stata discussa dal governo nazionale, il ministro però ha voluto comunque ribadire l’idea come una possibile soluzione pacifica che potrebbe mettere tutte le parti n causa d’accordo… 

Certo, esiste un’altra soluzione e si chiama guerra “totale” e coinvolgerebbe non solo i due attuali contendenti, ma estenderebbe in Libano, Siria, Yemen e Iran l’eventuale conflitto, con ripercussioni certamente imprevedibili che coinvolgerebbero molte di quelle potenze militari…  

Ovviamente una soluzione rapida va trovata, parliamo di milioni di profughi senza alcuna terra, difficili da sistemare anche in altri paesi, molti dei quali se pur legati dalla stessa cultura araba, dimostrano esser poco disponibili ad accoglierli….

Bisogna indirizzare le risorse di bilancio dell’L’United Nations Relief and Rehabilitation Administration (UNRA) per assistere economicamente e civilmente i Palestinesi per creare nuove condizioni che incoraggino il popolo palestinese a ricostruire la propria vita altrove, in una terra libera e indipendente dove progettare il proprio futuro senza dover sottostare a nessuno, mi riferisco ad Israele ma anche a quelle organizzazioni fondamentaliste militari che dettano non solo la politica ma ahimè anche la vita sociale!!!

Vedremo quindi quale scenario si adatterà meglio a quel popolo “profugo” dal momento che – vista l’attuale politica militare del governo israeliano – difficilmente riuscirà a rimanere in quella terra, la stessa su cui fino a pochi mesi fa risiedeva, se pur tra condizioni durissime, ma che rischia ora di venir definitivamente sfollata da quella Striscia di Gaza… 

In un Paese rappresentato in parlamento da condannati, imputati ed indagati, pensavate forse che improvvisamente quei fondamentali principi di legalità diventassero prioritari su tutto??? 

Ma chi ha pensato per un momento ciò è stato folle, vedrete – ma non lo dico per parte presa o per indirizzo politico, credetemi.. non me ne frega niente –  se con tanti problemi immensi da affrontare, si pensa come primo punto ha depositare un progetto di legge per alzare il tetto del contante a 10mila euro, comprenderete come l’obbiettivo del Governo Meloni ( e mi dispiace per Lei… ) è quello di far passare leggi e norme che agevoleranno tutti coloro che oggi corrompono, evadono, truffano e via discorrendo…

Già, invece di fare provvedimento che dovrebbero condurre all’abolizione del contante, anche questo governo procede nella direzione di quanto fatto dai governi che l’hanno proceduto!!!

Ma poi mi verrebbe da dire… ma chi cammina oggi in tasca con 10.000 euro in contanti???

Ma finitela di prenderci per il culo… è ovvio che ciò serve a mascherare tutte quelle circostanze che hanno necessità illegali o che favoriscono la criminalità organizzata, che si ritrova ad avere grandi disponibilità di liquidità quotidiana e deve cercare di riciclare e quindi far circolare nuovamente nel mercato legale in breve tempo…

Ma non solo… va ricordato come vi siano enormi patrimoni depositati all’estero in paradisi fiscali che bisogna far rientrare e quale migliore soluzione se non proporre il tetto a 10.000 giornalieri… 

Uno schifo sotto tutti i punti di vista… ma d’altronde è la rappresentazione esatta di questo nostro paese, dove chi ruba e non fa un cazz… viene premiato e chi lavora costantemente viene bastonato e costretto a pagare per mantenere tutta questa inutilità!!!

Ma d’altronde, fintanto che i cittadini vanno a votare invece di scendere in piazza, cosa si pretende… 

E’ una di quelle circostanze che non ho mai compreso, nel senso che ritengo giusto che il Consiglio superiore della magistratura intervenga a difesa nel caso in cui un magistrato finisca sotto i riflettori di una qualche inchiesta giudiziaria o per delle intercettazioni che mettano a rischio la propria indipendenza quale condizione di imparzialità e quindi garanzia di uguaglianza, ma se esiste anche soltanto il dubbio che quanto sopra possa essere viceversa verificato o realmente accaduto, non sarebbe il caso di prendere in ogni caso delle precauzioni, come ad esempio il trasferire quel magistrato in un’altra sede???

D’altronde non si dice che: un dubbio è un dubbio, due dubbi sono un sospetto, tre dubbi una certezza??? 

Ma d’altronde voi aggiungere, chi dovrebbe essere libero dal giudicare??? Abbiamo visto quanto accaduto con lo “scandalo delle nomine”, che ha per l’appunto coinvolto proprio il Csm, già… l’organo che al di sopra delle parti avrebbe dovuto assicurare e garantire indipendenza e autogoverno alla magistratura, supervisionando tra l’altro anche la vita professionale di quei suoi magistrati.

Dimenticate le intercettazioni pubblicate alcuni anni fa su quel noto componente del Csm e presidente dell’Associazione nazionale magistrati, finito sotto indagine per corruzione e dalle cui conversazioni erano emerse informazioni sui modi in cui sarebbero stati pilotati gli incarichi in diversi uffici giudiziari??? 

Quanto sopra ha fatto pensare a molti di noi che quanto compiuto da quel Consiglio non sia stato realizzato in maniera libera “moralmente” (quantomeno permettetemi di averne il dubbio…), ma che esso possa essere stato condizionato anche soltanto da un voto, da uno di quei suoi componenti.

Sono certo che se si potessero controllare tutte le volte in cui ad esempio è stato chiesto il trasferimento a seguito di una proposta – certamente per motivi fondati, rappresentati da) qualcosa di ambiguo o quantomeno controverso – troveremo tutta una serie di decisioni della commissione, dove la maggioranza ha deciso di promuovere e/o bocciare anche solo con un voto contrario e/o favorevole quella istanza.

Ma non solo questo, sì perché basta semplicemente che alcuni di quei consiglieri si astengano per vedere così sfumare ad esempio, quella proposta di trasferimento per incompatibilità!!! 

Siamo alle solite, la politica ed i giochi di potere entrano a gamba tesa nella valutazione di quei particolari uffici non solo dei tribunali, ma anche delle procure, ovviamente il tutto a danno di una giustizia che dovrebbe essere giusta, imparziale ed equa, ma che di fatto si è dimostrata negli anni, discutibile, incerta, ma soprattutto disonesta!!!

Ho letto un articolo su Meridionenews al link: https://meridionews.it/articolo/75586/massoneria-deputati-regionali-si-dicono-estranei-a-logge-unici-a-non-rispondere-sono-stati-lo-curto-e-catalfamo/ 

sulla norma proposta da Claudio Fava e approvata dal governo regionale con la quale si chiede di dichiarare ai deputati di palazzo d’Orleans, l’eventuale appartenenza a logge massoniche o similari… 
Non entro in merito sulle dichiarazioni di quei deputati, dove ad esclusione di due, tutti gli altri hanno espresso di non aver mai fatto parte di quella associazione “iniziatica e di fratellanza“, anche perché ritengo che questa modalità, abbia di per se un carattere insufficiente, in quanto incapace di poter mascherare una eventuale dichiarazione mendace…
Già… potrei paragonare quella richiesta ad una eguale domanda formulata all’interno di una caserma, dove ad un ladro viene chiesto se abbia mai rubato…
Ma per favore… ma pensate veramente che qualcuno di essi – se fosse stato realmente iscritto a qualche loggia – l’avrebbe dichiarato con tanta disinvoltura???
Ogni tanto mi meraviglio di come qualcuno pensi di risolvere in maniera ingenua, circostanze o situazioni che sono palesemente connesse ad un mondo, che vive la propria esperienza in maniera segreta… nel caso specifico il termine “occulto” risulta più indicato, ma qualcuno crede che all’improvviso quei soggetti, possano evidenziare tutta la propria buona fede…   
Certo in molti oggi non sanno come comportarsi, se dichiarare quella loro appartenenza o se celarla… e chissà se forse, non sarà forse proprio questo il motivo per cui – se pur previsto dalla legge – nessuno dei politici locali tra sindaci, assessori e consiglieri comunali, ha reso noto l’eventuale rapporto con quella la massoneria…
Qualcosa di strano c’è… se pensate che l’adesione ad una loggia massonica, non consente – secondo quei loro criteri – avanzamenti di carriera, favoritismi politici, guadagni economici o finanziamenti personali di qualsiasi genere, già in quella nella Libera Muratoria non è lecito nessun tipo di favoritismo… ed allora viene da chiedersi quale vantaggio si ha ad affiliarsi a quella loggia segreta???
Chissà… forse la verità è un’altra e cioè quella che entrando in Massoneria si avrà la possibilità di conoscere nuovi amici “influenti”, si potrà scambiare informazioni e favori, si amplieranno le proprie relazioni personali, certamente ci potrà essere una maggiore possibilità di carriera sia  sul piano professionale che lavorativo, posizione d’altronde quest’ultima che, se accresciuta, potrà essere sicuramente di maggior ausilio alle esigenze stesse di quella loggia…
D’altronde nulla viene fatto per niente ed anche all’interno di quel’ambiente segreto vige la regola che nessuno mai dovrà esporsi, ne personalmente e ancor meno dovrà esporre quei suoi “fratelli”, avendo giurato di riconoscere al di sopra di tutto, quegli ideali di Fratellanza, Uguaglianza e soprattutto Libertà!!!
Una libertà però che si dimostra essere nel tempo limitata… in quanto conserva in se, gli elementi posti all’interno delle parole: “prigionia e ricatto”…
Comunque per quanto emerso ora a Palazzo d’Orleans, la massoneria… non ha messo piede!!!
Noi tutti ovviamente ci auguriamo che nel frattempo che si discuteva la proposta, non ci abbia messo le mani…

A firma dell’On. del M5Stelle, Giampiero Trizzino, è stato presentato un disegno di legge interessante per quanti come noi appartengono al settore edile e che si pone l’obiettivo di prefigurare (insieme alle inderogabili esigenze di trasparenza e semplificazione) moderni strumenti tecnico-amministrativi che consentano un rilancio concreto del settore, con processi di standardizzazione tecnologica adeguati agli standards dell’Unione Europea.

Sotto questo profilo, e in linea con le norme nazionali, il disegno di legge rivede i ruoli della Regione, degli enti locali e delle categorie professionali in seno alla formazione dei processi edilizi, attuando, come già prefigurato dall’articolo 3 della legge regionale n. 5/2011, meccanismi in grado di assicurane la piena conclusione in tempi certi.

L’idea che una governance efficiente dell’attività edilizia, nell’ambito del solo processo di formazione tecnico-amministrativa, non possa da sola garantire la tutela del paesaggio e la qualità architettonica, ha determinato la necessità di prevedere (nella presente proposta di legge), misure di controllo, promozione e diffusione di prassi concorsuali in grado di promuovere e affermare linguaggi architettonici di qualità e, insieme, compatibili con l’inestimabile valore dell’ambiente storico, artistico e naturale della nostra Regione.

Il presente disegno di legge, è, dunque, il risultato di una scrupolosa analisi del nuovo quadro legislativo, regionale e nazionale, vigente in materia di edilizia, venutosi a formare dal 2001 ad oggi, con uno sguardo attento alle attuali e irrisolte esigenze di gestione del governo del territorio che in Sicilia, che, come è noto, poggiano ancora le basi sulla ormai obsoleta e profondamente inadeguata legge regionale n. 71 del 1978.
Dall’entrata in vigore del TUE del 2001 ad oggi, il quadro legislativo nazionale e regionale, sui temi della gestione territoriale, ha segnato delle tappe fondamentali che hanno configurato uno scenario normativo uniformato: si pensi, da una parte, alla tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico (Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, D.Lgs n. 42/2004) e, dall’altra, alla tutela dell’ambiente e della salute della popolazione, entrambi permeati dalla piena partecipazione dei cittadini alle questioni ambientali (Testo Unico ambientale e correlate procedure di VAS e VIA introdotte dal D.Lgs 152/006 e D.Lgs 4/2008 e seguenti).
Il recepimento del Testo Unico in materia di edilizia, costituisce, in tutta evidenza, una eccezionale ed irripetibile opportunità per dotare la nostra Regione di un corpus normativo in materia edilizia moderno ed efficace, armonizzato con il nuovo codice dei Beni Culturali e con il nuovo Codice dell’Ambiente e, in generale, con le nuove specifiche normative in tema di edilizia (si pensi al contenimento energetico, alla conformità impiantistica, alla protezione dal rischio sismico) adeguata e armonizzata con le nuove disposizioni legislative, benché conformata al testo nazionale, la proposta di recepimento del Testo Unico in materia edilizia pone in essere delle novità dirompenti in termini di semplificazione e trasparenza delle norme tecnico-amministrative per i procedimenti edilizi.
Il principale dispositivo di semplificazione e trasparenza per raggiungere tali obiettivi è l’istituzione di uno Sportello telematico per i Titoli edilizi Abilitativi (STARS), unico per tutta la Regione siciliana, il quale, oltre ad unificare per tutti i comuni siciliani le procedure e l’applicazione dei diversi titoli edilizi abilitativi (Permesso di Costruire, DIA, super DIA, SCIA e attività libere), consente indirettamente la formazione di una “dinamica†anagrafe di tutta l’attività edilizia regionale. Lo STARS, a cui deve fare riferimento il richiedente titolo, diventa centro regionale di coordinamento degli sportelli unici per l’edilizia, entrando in contrattazione con ogni singolo comune per ogni singola attività edilizia e costituendosi collettore regionale per tutte le pratiche. Il corretto funzionamento dello sportello telematico determinerebbe molteplici e innegabili vantaggi, principalmente legati al controllo ed al monitoraggio della stesse attività in tutte le loro forme (pubbliche, private ed anche illegittime).
Altra, importante, novità che il presente disegno di legge intende introdurre è costituita dal MUE, Modello Unico per l’Edilizia, il quale diventa lo strumento unico e obbligatorio per la richiesta di tutti i titoli abilitativi, integrando uno strumento concreto e di immediata operatività, capace di uniformare, con criteri di standardizzazione tecnologica internazionale ed europea, tutte le pratiche edilizie regionali; ciò allo scopo di dissolvere quella nebbia interpretativa sulla corretta valutazione del titolo edilizio adeguato e, con essa, quegli spazi discrezionali che hanno inevitabilmente generato nicchie di potere e di clientelismi a volte invalicabili, fertile humus per la proliferazione di attività abusive.
La semplificazione, oltre che con la uniformità dei procedimenti edilizi, opera attribuendo autonomia decisionale, e quindi piena responsabilità, alle categorie professionali chiamate a certificare ed asseverare le diverse caratteristiche dell’intervento, limitando il più possibile la necessità di acquisire un parere espresso dagli enti territorialmente competenti. 
La necessità del controllo del comportamento deontologico e professionale dei tecnici, consente di integrare nel processo edilizio, come soggetti attivi, i diversi Ordini professionali, chiamandoli a svolgere attività, anche sanzionatorie, nei confronti dei propri iscritti.
Infine, nell’ottica di contenimento dell’occupazione di nuovo suolo, principio già introdotto dall’articolo 1 della legge regionale n. 71 del 1978, la proposta di legge ripropone, adeguandolo alla nuova normativa edilizia, il recupero volumetrico ai fini abitativi degli spazi e dei volumi utilizzabili all’interno del già esistente patrimonio edilizio. 
Tale principio costituirebbe il primo passo verso un’ idea di “rigenerazione urbanaâ€, della quale ormai si sta assumendo una piena consapevolezza, che permetta di superare la malintesa equazione tra sviluppo ed espansione residenziale.
Il raggiungimento di tutti gli obiettivi qui menzionati, accompagnato dalla necessità di dotarsi di un organico corpus normativo sull’edilizia, costituisce esigenza indifferibile ed urgente, avvertita sia dalla popolazione, sia dai tecnici del settore. 
Il testo si pone l’obiettivo di individuare, accanto ad una disciplina di recepimento degli strumenti del DPR 386/20013, moderni meccanismi tecnici e amministrativi che consentano un rilancio concreto del settore edile, con processi di standardizzazione tecnologica adeguati agli standard europei.
Il DDL rivede i ruoli della regione, degli enti locali e delle categorie professionali in seno alla formazione dei processi edilizi (Art.2), assicurando meccanismi in grado di fornire tempi certi alla conclusione degli iter amministrativi.
Con l’obiettivo di sintetizzare la governance dell’attività edilizia con le esigenze di tutela del paesaggio e dei beni culturali, il testo introduce misure di controllo, promozione e diffusione di prassi concorsuali per la qualità architettonica (art.45). 
Il testo dispone l’obbligatorietà del concorso di progettazione o del concorso di idee per tutti i lavori pubblici che rivestono particolare rilevanza sotto il profilo della complessità e della incidenza sulla forma urbana.
Il principale dispositivo di semplificazione è l’istituzione dello sportello telematico per i titoli edilizi (STARS). Si tratta di uno sportello regionale unico il quale oltre ad unificare le modalità di presentazione dei titoli (permesso di costruire, DIA, SUPER DIA, SCIA e attività libere), consente la formazione di un’anagrafica dinamica valida a livello regionale.
Lo STARS, cui deve fare riferimento il richiedente del titolo, diventa Centro Regionale di Coordinamento degli Sportelli Unici dell’Edilizia (Art. 6); questo strumento non solo potrà favorire l’accelerazione delle pratiche, ma anche migliorare il monitoraggio delle attività, favorendo l’emersione degli illeciti.
Altra novità è costituita dal “MUEâ€, Modello Unico Edilizio, che diventa lo strumento unico e obbligatorio per la richiesta di tutti i titoli. 
Il MUE permette di eliminare gli eccessivi spazi discrezionali che si annidano nelle ombre interpretative della corretta interpretazione delle istanze (Art. 6).
Infine, nell’ottica di contenimento dell’occupazione di nuovo suolo, il DDL riprende il principio ex Art. 1 L.R. 71/78 sul recupero volumetrico ai fini abitativi degli spazi utilizzabili all’interno del patrimonio esistente. 
Questo strumento risponde ai princìpi di generazione urbana che ormai connotano tutte le politiche territoriali moderne (Art. 10).