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Gli "europei" di calcio… mettono in standby i veri problemi degli Europei!!!
Pubblicato: 21 giugno 2024 in aprtite, calcio, conflitto, dignità , europei, guerra, messaggio, natura, ostilità , pace, peso, problemi, russia, torneo, ucraina, umanaNiente più bonus, detrazioni e agevolazioni fiscali alle imprese che evadono o che pagano il pizzo!!!
Pubblicato: 11 gennaio 2023 in addiopizzo, agevolazioni fiscali, bonuis, collusi, detrazioni, estrorsione, evasione, favoreggiamento, giudiziario, libero grassi, magistratura, pagare, peso, piuma, sistema, stato, tacere, vantaggi
Serve una legge che renda sconveniente la connivenza, una norma che inibisca l’accesso ai bonus fiscali agli imprenditori che pagano le estorsioni e soprattutto non denunciano perché conniventi direttamente o indirettamente con quelle associazioni mafiose.
Sono passati ben 32 anni dalla “Lettera al Caro estorsore” di Libero Grassi (pubblicata il 10 gennaio del 1991 sulle pagine del Giornale di Sicilia), un periodo vergognosamente troppo lungo per non prendere ancora una posizione chiara, che conduca in maniera definitiva alla fine di quel mondo sommerso ed estorsivo.Â
Riporta correttamente “Addiopizzo”: “Il tempo impone un’analisi sulla lotta al racket delle estorsioni, sui passi in avanti compiuti e su quanto invece ancora deve essere fatto. Sebbene ci sia ancora chi continua a pagare, va evidenziato che oggi la scelta di opporsi alle estorsioni è possibile e non ha nemmeno bisogno del clamore mediatico a cui fu costretto, suo malgrado, Libero Grassi”.
Secondo alcuni giuristi, il pagamento del pizzo in condizioni di intimidazione non può configurarsi come reato, negare può costituire favoreggiamento, non perché si paga, ma perché non si informano i magistrati sull’estorsione subita.Â
In ogni caso è corretto non prendere decisioni approssimative in particolare quando promosse da pregiudiziali sociologiche o ideologiche astratte del tipo: quelli che pagano sono tutti vittime o quelli che pagano sono tutti collusi!!!
È necessario quantomeno sotto un profilo giudiziario distinguere attentamente ogni caso in base a concrete circostanze e al contesto in cui esse si manifestano, anche se comprendo quanto sia difficile distinguere quelle situazioni di ambiguità , tra chi in un primo tempo è vittima e in un momento successivo connivente.
Certamente va ricordato come a seguito del periodo di lock-down a causa della pandemia, le mafie abbiano sostituito quel metodo coercitivo con un nuovo trend; sì… hanno acquistato direttamente tutte quelle imprese in difficoltà e così da alcuni anni la richiesta del pizzo ha ceduto il passo all’acquisizione dei bilanci di esercizio per aggiudicarsi parte dei guadagni; il fine ultimo delle organizzazioni non è più quindi commettere reati, ma ottenere vantaggi economici!!!
Serve quindi a poco invitare imprenditori e commercianti a non pagare, bisogna viceversa definire nuove strategie d’interventi, passando da “futili e idealizzati” propositivi, ad azioni concrete di prevenzione, ma soprattutto di “rimozione”, con riferimento particolare a tutte queste ultime società improvvisamente rinnovate.
E’ soltanto attraverso l’uso di specifiche funzione di monitoraggio di quelle attività che si potrà colmare il divario in corso tra lo Stato e quelle società “mafiose”; e così, mentre la magistratura proverà a debellare il malaffare in corso ed eliminare dal circuito di mercato quelle imprese, lo Stato potrà viceversa provare a sostenere quelle imprese (ancora operative se pur tra mille difficoltà ) “regolari”, sia in termini di sicurezza, che di bonus, detrazioni ed agevolazioni fiscali!!!
Gia… parlano di giustizia, senza applicarla!!!
Pubblicato: 10 ottobre 2021 in ambizione, cambiar leggi, dante, giustizia, incarichi pubblici, leggerezza, peso, veritÃ
Proseguendo con il post di ieri…
Firenze mia, puoi essere contenta di questi miei discorsi che non ti riguardano, grazie al tuo popolo che si ingegna a provvedere alla tua pace e alla tua tranquillità …
Molti hanno in cuore il senso della giustizia, ma tardi la manifestano per non parlare sconsideratamente (si ricorre qui alla metafora dell’arco, riferito al momento in cui, per scoccare la freccia, la si trae indietro con la cocca sulla corda fino a che essa tocca con la punta l’arco), mentre i fiorentini parlano sempre di giustizia, senza applicarla.
Molti rifiutano gli uffici pubblici, ma i fiorentini si dichiarano pronti a sostenere il peso degli incarichi pubblici anche senza essere stati chiamati (cioè accettano le cariche con leggerezza, perché sono ambiziosi, anche se lasciano credere di farlo con segno di accettata rassegnazione).
Ora tu sei lieta, e ne hai ben motivo: tu sei ricca, godi di pace e hai giudizio.Â
Che io dico la verità , questo si vede dai risultati. Atene e Sparta (da sempre considerate la fonte prima del diritto civile) che fecero le leggi antiche e furono così ben ordinate, fecero ben poca cosa per la buona convivenza tra i cittadini a paragone di te, che prendi provvedimenti tanto finemente escogitati, che a metà novembre non arriva ciò che hai stabilito ad ottobre.
Quante volte, a memoria d’uomo, hai cambiato legge, moneta, istituzioni e cariche di governo, e modi ed usi, e hai rinnovato le membra (cioè i cittadini, volendo alludere al fatto che, per le lotte tra le fazioni, essi venivano alternativamente richiamati o cacciati in esilio).
E se ben ricordi e vedi chiaro, capirai che sei simile a quella ammalata che no riesce a trovare poca sulle piume del letto, e col cambiare posizione cerca sollievo al suo dolore…
Tu che vieni qui a contemplare ricorda che: non tutti i siciliani siamo mafiosi e non tutti i mafiosi sono siciliani!!!
Pubblicato: 2 Maggio 2019 in azioni, borsellino, celebrazioni, comunità , coscienze, dignità , familiari, palermo, peso, ricordo, scorta, siciliani, sospetti, storia, targa, via d'amelio, vittime della mafiaSi sa… la memoria umana è uno strumento meraviglioso ma ahimè fallace!!!
Certo, per non dimenticare vengono compiute ogni anno centinaia di celebrazioni, incontri, cortei, iniziative, anniversari che con il passar degli anni sono andate sempre più diminuendo, sia in numero, che in presenze…
Quando poi gli anni sono diventati decenni ecco che – ad esclusione di familiari/amici e qualche trafiletto sui quotidiani – l’ingratitudine di questo Paese, è diventata una costante!!!
Gli anniversari di quelle celebrazioni cosiddette della “memoria”, si sono quindi trasformate in semplici occasioni gioviali, già … per i ragazzi, viste come un occasione per “caliarsela” dalle scuole, mentre per gli adulti – in particolare a quanti legati al mondo istituzionale – servono per mettersi in mostra…
Ecco quindi che a seconda delle occasioni, si assiste al collocamento di quelle targhe commemorative in ricordo delle vittime, come se attraverso quelle lapidi, si potessero rinnovare le coscienze dei siciliani, per una storia che nei fatti si vorrebbe dimenticare…
Sì… perché la verità in fondo è questa, peraltro quel frammento di storia non interessa a nessuno, neppure per ricordare a tutti noi, che c’è ancora tanto da fare!!!
Sì perché finora si è solo parlato… certo vi sono state le inchieste, gli arresti, i penitenziari… ma gli uomini e le donne di quel sistema mafioso/criminale sono ancora lì ad operare, perché ciascuno di quei soggetti non più presenti, ha soltanto passato lo scettro ai propri figli e/o familiari… e difatti tutto, si proprio tutto… ha continuato a procedere come nulla fosse accaduto!!!
Viceversa, i familiari di quelle vittime non sono andati più avanti, continuano a vivere le loro vita in antonimìa, in una sorta di contrapposizione sofferta nel non saper decidere se andare avanti o fermarsi, se ricercare giustizia o rinunciarvi definitivamente, ma poi di quale verità parliamo, di quella che si sa essere stata collusa e depistata???
Ed allora… a chi affidare quel proprio disagio: alla comunità , alla politica, alla magistratura, a chi…???
Li hanno definiti “famigliari delle vittime”, ed hanno inciso nei propri volti la sofferenza dell’anima, di un dolore imposto non dal fato… ma dall’abbandono di uno Stato che avrebbe dovuto difendere e proteggere quei loro cari… i quali sono stati costretti da quel corrotto sistema, ad un ruolo certamente troppo gravoso e di cui forse (rivedendo quanto accaduto e la sofferenza provocata da quel brutale crimine…) avrebbero fatto volentieri a meno.
D’altronde sono gli stessi familiari che vengono ancora una volta inchiodati dai gesti vandalici di alcuni scellerati, individui che continuano ad offendere la dignità di un popolo con le loro azioni, ad esempio danneggiando la targa alla base dell’albero di ulivo che si trova in via d’Amelio, a Palermo, a ricordo dell’attentato compiuto il 19 luglio 1992 in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina…
La verità è che c’è ancora molto da fare per quei familiari delle vittime, perché il tempo degli insulti e dei sospetti non è ancora finito e perché in questo loro Paese sono costretti -ancora una volta – a doversi scusare per quella loro ingombrante presenza, per il peso che senza volere impongono alla memoria collettiva!!!
Sì… bisogna fortemente lottare contro questo sistema che ci vuole collusi, non solo per “non dimenticare” quelle vittime ed i loro familiari, ma soprattutto per ricordare a noi siciliani chi siamo, dove vogliamo andare, ma soprattutto con i nostri comportamenti cosa vogliamo essere: perché non tutti i siciliani siamo mafiosi e non tutti i mafiosi sono siciliani!!!