Archivio per la categoria ‘memoria’

L’hanno definita “festa della liberazione”… ma liberazione da cosa, dal fascismo forse???

Ed allora forse è meglio sedersi nuovamente a studiare per comprendere cosa sia realmente accaduto in quel periodo…

Il sottoscritto vi rimanda ad un suo post – http://nicola-costanzo.blogspot.com/2018/04/25-aprile-1945-liberati-da-cosa-se-non.html – scritto per l’appunto il 25 Aprile del 2018 intitolato: 25 Aprile 1945: Liberati da cosa, se non da noi stessi…  

Buona lettura…

Dal 1961 ad oggi sono morte 1061 persone tra cui 115 ragazzi!!!

Bambini e adolescenti ammazzati dalla mafia, già da coloro che si definiscono “uomini d’onore“…

Quindi a morire non sono soltanto gli uomini delle forze dell’ordine e neppure magistrati, ancora meno preti, sindacalisti, uomini delle istituzioni, professionisti, imprenditori, giornalisti o ahimè anche quelle donne, madri, mogli e figlie che si ribellano ai propri familiari affiliati … 

No… questa volta sono i bambini a pagare per le colpe dei padri oppure perché si trovavano causalmente lì a giocare o accanto ad un adulto che la criminalità aveva deciso di ammazzare!!!

La situazione più assurda è che quegli assassini, non ci hanno pensato un secondo a rimandare l’esecuzione sapendo bene che con quella loro azione, forse (ma di fatto quel dubbio… se solo l’avessero avuto…) un bimbo poteva restarne vittima!!!

Ma quelli se ne fottono dei bambini…

Potremmo chiamare quanto accaduto con il titolo di un film: “Il silenzio degli innocenti“; ancora oggi per molti di essi si attendono i nomi degli esecutori e soprattutto i mandanti!!!

In ricordo di ciascuno di essi è stato scelto un giorno importante, il primo giorno di primavera, il 21 marzo, deciso in quanto “simboleggia sia la rinascita, sia la vita“; l’inizio di un percorso di impegno e di speranza di lungo periodo, un momento nel quale, a causa dei conflitti in corso, non è garantito a questi fanciulli nulla, neppure quella semplice sopravvivenza…

Ho scritto in questi lunghi anni tantissimi post su queste giornate della memoria e vedrete come in alcuni casi non mi sia trovato d’accordo; il sottoscritto in questi trent’anni avrebbe voluto avere la sensazione che lo Stato fosse presente o quantomeno si dimostrasse più forte, certamente coeso contro quell’associazione criminale chiamata “cosanostra”, viceversa ho solo sentito belle parole, tante iniziative come proprio quelle di oggi, tantissime promesse, propaganda a non finire, ma nella sostanza – e potrei fare un elenco infinito di circostanze non compiute – tutto è rimasto sterile, facendo sì che negli anni la mafia abbia aumentato il proprio potere, non solo economico e finanziario, ma purtroppo sociale!!!

Sì… qualcuno vorrebbe illuderci con qualche arresto eccellente, ma la verità è che tutto è rimasto inalterato, chi comanda ora quell’associazione criminale è ancora seduto lì, ah… ricordo a chi di doverem che anche questo boss, come il suo predecessore, è di fatto “latitante” (speriamo quantomeno che questa volta non dobbiamo attendere altri trent’anni prima di giungere al suo arresto…) e la struttura che attualmente gestisce, è a tutt’oggi, rimasta inalterata!!!

Ma ormai da tempo ho capito che allo Stato fa comodo così, d’altronde il rischio è quello che realizzando una lotta seria verrebbero a saltare molte di quelle poltrone ed è questo il reale motivo per cui tutto alla fine così com’è!!! 

Comunque per oggi lasciamo andare, d’altronde non credo proprio che proprio stamani qualcuno si sia alzato in maniera volenterosa per fare una crociata contro la mafia ed arrestare un qualche noto criminale; già… con questa bella giornata…  lasciamo perdere e continuaiamo a goderci il profumo del mare e questo bel sole!!!    

Danneggiando una targa, non si cancella la memoria di uomo, che non ha avuto alcuna paura e ancor meno titubanza a presiedere il maxiprocesso a Cosa nostra! Alfono Giordano è questo il nome del magistrato a cui era stata dedicata recentemente una targa dal Comune di Palermo in piazza Edison, nel quartiere Matteotti, è che ora è stata danneggiata tentando anche di rimuoverla. 

Un gesto certamente esecrabile, ma che non scalfigge minimamente il coraggio di un uomo che non si è piegato neppure dopo le minacce velate, sotto forma di augurio, espresse dal “papa” di cosa nostra, Michele Greco: “Io desidero fare un augurio. Vi auguro la pace signor presidente, a tutti voi auguro la pace perché la pace è la tranquillità e la serenità dello spirito e della coscienza e per il compito che vi aspetta la serenità è la base fondamentale per giudicare. Non sono parole mie, sono parole di Nostro Signore che lo raccomandò a Mosè: quando devi giudicare, che ci sia la massima serenità, che è la base fondamentale. Vi auguro ancora, signor presidente, che questa pace vi accompagni per il resto della vostra vitaâ€.

Ecco perché  oggi quello sfregio alla targa dedicata al giudice Alfonso Giordano, non rappresenta nulla, non ha alcun valore neppure come semplice atto vandalico, già perché non scalfigge minimamente la memoria di un grande magistrato che ha avuto il coraggio (pochi al suo posto l’hanno fatto…) di presiedere quel  maxiprocesso alla mafia, un periodo in cui a Palermo venivano uccisi quotidianamente uomini delle nostre istituzioni e tutti avevano paura di contrastare la mafia e i suoi uomini. 

Ecco perché è importante quel giorno storico, perché con quella sentenza, lo Stato ha iniziato a scrivere una pagina indelebile nella lotta alla mafia che ahimè non si è ancora conclusa… 
Non servono targhe, busti, etc… per ricordare i grandi uomini di questa nostra terra, basterà semplicemente il passaparola e vedrete come la memoria del presidente Giordano, non verrà mai cancellata!!!

Come ripeto spesso: noi siciliani meritiamo ciò che abbiamo!!!

Mi verrebbe da piangere ma ormai non ho più lacrime da versare, in particolare per questa terra che dimostra per l’ennesima volta, quanta poca memoria possieda… 

Siamo un disastro, già sotto tutti i punti di vista eppure i miei conterranei continuano imperterriti a votare per le stesse persone, gli stessi partiti che in questi anni ci hanno condotto agli ultimi posti della classifica sulla qualità della vita…

Questa nostra Sicilia, questi suoi conterranei che amano flagellarsi, chissà forse debbo credere che amino punirsi e stare male!!!

Ripeto… siamo agli ultimi posti, tra i peggiori, sprofondati in quella parte bassa della classifica, eppure nulla si fa per cambiare questa situazione, già… è come se a tutti vada bene, così…

Come dicevo sopra… “meritiamo ciò che abbiamo” e la circostanza assurda è che non facciamo nulla per cambiare questa condizione disastrata, ma continuiamo a scegliere sempre il peggio: passiamo dalla peggiore politica a quei rapporti sterili con quei loro rappresentati quasi sempre legati in rapporto diretto con quegli esponenti mafiosi e come se nulla fosse, facendosi prendere in giro o chissà forse debbo credere, sperando che nulla ambi affinché questo sistema corrotto e clientelare possa continuare a perdurare… 

Già… forse è questa la verità, tutti aspirano a chiedere qualcosa e quindi forse, con una società civile e in un qualche modo blindata, poco si può fare, mentre viceversa, con un meccanismo collaudato e per molti anni adottato quale modello di compromesso e soprattutto d’illegalità, ecco che tutto diventa possibile e si possono ottenere quei risultati richiesti con estrema facilità…

Sì… pian piano stiamo ritornando a quel cosiddetto “accomodamento”: Tu dai un voto a me ed io prometto di dare un posto a te!!! E  vissero tutti felici e contenti!!!

CHE SCHIFO!!! 

Ma chi sono questi nuovi ladri…??? 
Chi sono i malandrini di questa nostra terra di cui ogni giorno sentiamo parlare???
Non sarà che forse sono anch’essi dei mafiosi??? 
Ma allora, se fosse così, dobbiamo pensare che anche coloro che siedono dietro alle scrivanie e copioni quotidianamente quelle loro azioni illegali, non sono solo ladri… ma anch’essi mafiosi???
Ma se questa parola viene applicata a loro, in qualità di ladri, allora anche quelle “pseudo” qualità del mafioso vengono di fatto trasmesse a questi soggetti???
Diceva Sciascia: “Ciò avviene perché il non sempre colto pubblico, non ha avuto tempo di ragionare sul valore della parola, né s’è curato di sapere che nel modo di sentire del ladro e del malandrino il mafioso è soltanto un uomo coraggioso e valente, che non porta mosca sul naso, nel qual senso l’essere mafioso è necessario, anzi indispensabile… 
La mafia è la coscienza del proprio essere, l’esagerato concetto della forza individuale, unica e sola arbitra di ogni contrasto, di ogni urto d’interessi e d’idee… donde la insofferenza della superiorità e peggio ancora della prepotenza altrui. 
Il mafioso vuol essere rispettato e rispetta quasi sempre… 
Se è offeso non si rimette alla legge, alla giustizia, ma sa farsi personalmente ragione da sé, e quando non ne ha la forza, col mezzo di altri del medesimo sentire di luiâ€.
La Sicilia difatti vive di questo trasformismo, un male che potremmo definire “genetico” in quanto i suoi conterranei dimostra con il passare degli anni di essere stati colpiti da una grave piaga… e non è quella riportata dall’Avv. di Jonny Stecchino, “l’Etna, la siccità o il traffico“, no… qui si tratta della mancanza di memoria!!! 
Per i siciliani la storia non ha nulla da insegnare, d’altronde parliamo di un popolo incapace di apprendere… proprio perché incapace di ricordare!!!
Ed è su questa amnesia collettiva che difatti il potere mafioso, politico e clientelare, continua a mietere le sue vittime… 
Basti osservare quanto avviene giornalmente, una storia infinita fatta di truffe, ladrocini, soprusi, scambi illeciti di favori, imbrogli, raccomandazioni e protezioni sia nella vita politica, professionale e amministrativa… 
Ed è su questi principi che basa la propria sopravvivenza il siciliano, celato sotto un’apparente maschera di legalità (che non mette mai in pratica…) prova in ogni circostanza a sfruttare quelle possibilità che gli vengono offerte e senza alcuna resistenza, si “piega” sin da subito a concedersi a alle richieste ricevuti…
Una terra – la nostra – che si regge sull’illecito e le cui leggi dimostrano d’essere inadeguate a cambiarla, soprattutto perché questo sistema “corruttivo” basa se stesso su principi che purtroppo in molti condividono… 
Infatti, ciascuno di essi, condizionato da quel centro di potere (in possesso di cospicui mezzi finanziari), viene quotidianamente soggiogato da quella eventuale possibilità di denaro (d’altronde … non è più capace di concepire la vita in altro modo) e pur sapendo che questi mezzi potrà averli solo illegalmente e cioè concedendo favori certamente disonesti…
E’ un meccanismo marcio che si ripete, d’altronde chi oggi compra quei suoi conterranei con il denaro, chi offre soldi in cambio di voti o favori in genere, sicuramente aveva fatto in precedenza quei soldi, grazie a favori ottenuti in precedenza… 
Possono raccontarci ciò che vogliono, ma la realtà è questa e cioè che viviamo in una terra dove “l’illecito” è circolare e forse per molti, non privo d’una sua armonia…