Ma chi sono questi nuovi ladri…???Â
Chi sono i malandrini di questa nostra terra di cui ogni giorno sentiamo parlare???
Non sarà che forse sono anch’essi dei mafiosi???Â
Ma allora, se fosse così, dobbiamo pensare che anche coloro che siedono dietro alle scrivanie e copioni quotidianamente quelle loro azioni illegali, non sono solo ladri… ma anch’essi mafiosi???
Ma se questa parola viene applicata a loro, in qualità di ladri, allora anche quelle “pseudo” qualità del mafioso vengono di fatto trasmesse a questi soggetti???
Diceva Sciascia: “Ciò avviene perché il non sempre colto pubblico, non ha avuto tempo di ragionare sul valore della parola, né s’è curato di sapere che nel modo di sentire del ladro e del malandrino il mafioso è soltanto un uomo coraggioso e valente, che non porta mosca sul naso, nel qual senso l’essere mafioso è necessario, anzi indispensabile…Â
La mafia è la coscienza del proprio essere, l’esagerato concetto della forza individuale, unica e sola arbitra di ogni contrasto, di ogni urto d’interessi e d’idee… donde la insofferenza della superiorità e peggio ancora della prepotenza altrui.Â
Il mafioso vuol essere rispettato e rispetta quasi sempre…Â
Se è offeso non si rimette alla legge, alla giustizia, ma sa farsi personalmente ragione da sé, e quando non ne ha la forza, col mezzo di altri del medesimo sentire di luiâ€.
La Sicilia difatti vive di questo trasformismo, un male che potremmo definire “genetico” in quanto i suoi conterranei dimostra con il passare degli anni di essere stati colpiti da una grave piaga… e non è quella riportata dall’Avv. di Jonny Stecchino, “l’Etna, la siccità o il traffico“, no… qui si tratta della mancanza di memoria!!!Â
Per i siciliani la storia non ha nulla da insegnare, d’altronde parliamo di un popolo incapace di apprendere… proprio perché incapace di ricordare!!!
Ed è su questa amnesia collettiva che difatti il potere mafioso, politico e clientelare, continua a mietere le sue vittime…Â
Basti osservare quanto avviene giornalmente, una storia infinita fatta di truffe, ladrocini, soprusi, scambi illeciti di favori, imbrogli, raccomandazioni e protezioni sia nella vita politica, professionale e amministrativa…Â
Ed è su questi principi che basa la propria sopravvivenza il siciliano, celato sotto un’apparente maschera di legalità (che non mette mai in pratica…) prova in ogni circostanza a sfruttare quelle possibilità che gli vengono offerte e senza alcuna resistenza, si “piega” sin da subito a concedersi a alle richieste ricevuti…
Una terra – la nostra – che si regge sull’illecito e le cui leggi dimostrano d’essere inadeguate a cambiarla, soprattutto perché questo sistema “corruttivo” basa se stesso su principi che purtroppo in molti condividono…Â
Infatti, ciascuno di essi, condizionato da quel centro di potere (in possesso di cospicui mezzi finanziari), viene quotidianamente soggiogato da quella eventuale possibilità di denaro (d’altronde … non è più capace di concepire la vita in altro modo) e pur sapendo che questi mezzi potrà averli solo illegalmente e cioè concedendo favori certamente disonesti…
E’ un meccanismo marcio che si ripete, d’altronde chi oggi compra quei suoi conterranei con il denaro, chi offre soldi in cambio di voti o favori in genere, sicuramente aveva fatto in precedenza quei soldi, grazie a favori ottenuti in precedenza…Â
Possono raccontarci ciò che vogliono, ma la realtà è questa e cioè che viviamo in una terra dove “l’illecito” è circolare e forse per molti, non privo d’una sua armonia…