Archivio per la categoria ‘massimo giletti’

Cosa avevo scritto alcuni giorni fa… 

Ecco le foto esposte presso le pareti di quella scuole con le immagini delle nostre vittime della mafia, giudici, uomini delle istituzioni, militari, ma anche semplici cittadini coraggiosi e poi, sempre in quella scuola ( ma potrei dire anche in tantissime altre, vedasi quanto accaduto a certi insegnanti di Campobello di Mazara…) ci sono loro, quei soggetti che vengono tra l’altro insigniti dal nostro Presidente della Repubblica, per la loro opera di “legalità”!!!

Minch…, mi viene da dire, ma prima di dare plausi e insignire onorificenze non sarebbe il caso di valutare quei particolari soggetti così fortemente dediti alla legalità, riconoscendone con i fatti, il reale contributo dato sul campo nel contrasto di quelle attività promosse da quella associazione criminale???

L’avevano chiamata la “preside antimafia” ed ora che i carabinieri del Nucleo investigativo di Palermo sono andati a notificarle l’ordinanza e rimasta quasi sorpresa… 

Questa preside insieme al suo vicepreside e ad una dipendente di una rivendita di prodotti informatici, sono ora accusati di peculato e corruzione, tutti ai domiciliari per una indagine che ha svelato l’ennesimo sistema criminale messo in atto in questo fragile e corrotto paese…

Ora certo sono tutti a meravigliarsi su quanto accaduto, direi quasi sorpresi, come se nessuno sapesse che queste situazioni sono all’ordine del giorno, d’altronde basti vedere quanto accaduto poche ore fa a Latina, con l’arresto di un magistrato che si occupava di beni sequestrati ( di cui parlerò domani…) e che dimostra ancora una volta, come anche nei Tribunali lo schifo è fortemente presente e chi ha il coraggio di denunciare – ecco caro Presidente Mattarella forse sono questi i soggetti che le dovrebbe premiare, ma lasciamo perdere, tanto è fiato perso – si ritrova coinvolto in un sistema che gli si ritorce contro, già… un muro di gomma fatto di connivenze e affiliazioni massoniche!!!

Come riportavo sopra le prove ci sono è le denunce altrettanto, ma nonostante quanto fatto da quei cittadini coraggiosi, ci si ritrova sempre a dover combattere contro un sistema posto a protezione degli amici degli amici, già proprio come quelli di cosa nostra, ma questi hanno le toghe, posti lì a fare in modo che alla fine ci si scoraggi e ci si arrenda, questo ovviamente è quanto essi sperano… poveri illusi: non sanno con chi hanno a che fare!!!

Già… come dicevo è veramente incredibile quanto avviene, ma d’altronde non vi è modo di contrastare questo sistema corruttivo e clientelare, poiché la maggior parte di quei magistrati, con quelle loro arbitrarie azioni, con quegli ambigui provvedimenti, con quei sospetti stralci e quant’altro posto in campo, evidenziano palesemente di essere fortemente compromessi!!!

E difatti ritengo dalla mia personale esperienza, che è soltanto attraverso azioni di forza come quelle mediatiche, che si riesce – il più delle volte – a far primeggiare la verità, sempre che si riesca a coinvolgere quei direttori di quotidiani o testate web, disposti a metterci la propria faccia e a seguire quelle valide argomentazioni, altrimenti ahimè si finisce come il giornalista Massimo Giletti, zittito e limitato dalla propria redazione, pur di insabbiare tutte le verità scomode di cui era venuto a conoscenza e che qualcuno ha imposto che non venissero portate alla luce!!!

E la chiamano “antimafia”: si del caz…!!!

“Preparavamo tre puntate sulla mafia, ci hanno fermati”!!! 

Ed allora… «Chiediamoci perché ci hanno chiuso. Stavamo preparando tre puntate importanti, delicatissime, deflagranti. Siamo stati fermati»!!! E giù coi temi che in redazione conoscono tutti: «la strage di via D’Amelio, Marcello dell’Utri, l’ex sottosegretario D’Alì».

Massimo Giletti si sfoga in una riunione di redazione coi suoi 35 giornalisti e collaboratori. 

Lo conferma la giornalista (sospesa) Sandra Amurri: «Mi chiedo: c’è davvero qualcuno disposto a credere che la ragione di una tale decisione della rete possa essere dipesa dal pagamento di Baiardo per le sue partecipazioni al programma? E non sia, invece, scaturita dalle inchieste in cantiere su altre verità nascoste sui cosiddetti “intoccabili?â€Â».

Tra i motivi che hanno portato alla chiusura anticipata della trasmissione di La 7 non c’è sicuramente quello relativo al pagamento di Salvatore Baiardo, il gelataio di Omegna pregiudicato che coprì la latitanza dei fratelli Giuseppe e Filippo Graviano (in carcere), reato per il quale scontò ben 4 anni di carcere negli Anni Novanta. 

La procura di Firenze, che indaga sulla strage di via Georgofili pianificata dal boss Messina Denaro (la cui malattia e l’imminente arresto furono «profetizzati» da Baiardo a novembre in trasmissione) ha accertato che i gettoni di presenza furono due entrambi tracciabili perché effettuati con bonifici. 

Uno è di 10 mila euro, per la puntata del 5 novembre 2022, e uno di 5 mila per quella del 5 febbraio, tra l’altro il procuratore distrettuale antimafia di Firenze Luca Tescaroli sta indagando per capire che cosa si nasconde dietro le affermazioni di Baiardo. 

Su quanto ha detto in maniera chiara e celata ho già realizzato ben 5 post in questo mio blog e quindi preferisco soprassedere, ormai è talmente semplice comprendere quanto è accaduto che soltanto chi fa finta di non capire è perché ha paura che l’acqua “sporca” intorpidisca tutto il mare… 

Cosa è successo l’hanno capito anche i più stupidi di questo Paese, le connivenze, gli intrecci, i sabotaggi, gli incontri, le sparizioni di molti documenti, etc… hanno fatto parte di un piano premeditato che ha permesso a molti di quei boss latitanti di restare tali per anni e solo ora, qualcuno ha finalmente deciso di fare piazza pulita!!!   

Giletti è solo una pedina messa in gioco da chi vuole modificare questo stato di cose, egli non sa minimamente i reali  motivi che hanno spinto il Baiardo, ma anche altri, di cui finora poco si sa… a intraprendere questa strada che dovrebbe condurre a una verità scomoda, la stessa che nessuno vuole fare emergere e difatti, la stessa Procura che ha intervistato il giornalista, per ben due volte (il 19 dicembre e il 23 febbraio, come persona informata sui fatti e potenziale parte offesa) non avrà sicuramente potuto aggiungere nulla a quanto già detto…

Ho letto anzi che la Procura di Firenze non nasconde la preoccupazione per la sicurezza di Giletti a causa del suo impegno giornalistico contro la mafia, ma ritengo che ci sia poco da preoccuparsi sotto quella direzione, bensì potrebbero essere altri soggetti, quelli legati al mondo massonico e deviato a creare i presupposti affinché egli termini di portare avanti questo suo giornalismo certamente spettacolare, ma fortemente pericoloso!!!

Difatti le notizie che vengono ormai costantemente riportate dalle varie testate giornalistiche si stanno espandendo come l’acqua e come essa non si fermano più, cambia forma e scorre attorno a tutte le cose, trovando ogni giorno sentieri nuovi, a volte segreti, a cui nessun più aveva pensato, basta un piccolo pertugio o un piccolo buco in fondo ad una notizia che subito dopo ne arriva un’altra che può dilavare quelle complicità e favoreggiamenti che hanno consumato e distrutto le speranze di ciascuno di noi, e che ha fatto si che quanto di più orribile abbia potuto fino ad oggi sopravvivere!!!

Per par condicio, pubblico le dichiarazioni alle quali ha risposto alle frasi di cui sopra l’editore Urbano Cairo (patron di La7): «Giletti ha condotto in 6 anni 194 puntate di “Non è l’Arena” dove ha potuto trattare in totale libertà tutti gli argomenti che ha voluto inclusi quelli relativi alla mafia sulla quale ha fatto molte puntate, con tutti gli ospiti che ha voluto invitare. Gli auguro di trovare la stessa libertà incondizionata nella sua prossima esperienza televisiva o di altro genere».

Come ho riportato fino a pochi giorni fa nel mio post: in Italia si può parlare quanto si vuole di mafia, criminalità, droga, pizzo, prostituzione, arresti e anche di talune inchieste che hanno a che fare con corruzione e malaffare, l’importante però è non provare mai a salire di livello, ad esempio prendendo di mira la politica, quei suoi referenti, uomini delle Istituzioni o del governo, magistrati, militari, forze dell’ordine, etc…

Il mantenimento e la quiete nazionale, sommata ad una eventuale diffusione di notizie certamente pericolose, in quanto dalla loro eventuale elaborazione si potrebbero ricavate informazioni che pongono a rischio la tutela della sicurezza nazionale (in quanto coinvolgono taluni soggetti che appartenevano di fatto al gruppo di cui sopra o di cui ancora oggi fanno parte…) ecco, per evitare che queste particolari circostanze possano creare nei cittadini attività destabilizzanti (di qualsiasi natura…), si fa in modo che quando ciò possa accadere s’interviene immediatamente, silenziando quei cosiddetti provocatori, siano essi giornalisti, opinionisti, cronisti o anche semplici “blogger”, perché il sistema va in ogni momento protetto e quest’ultimi soggetti vanno “eliminati”, se non proprio fisicamente, sicuramente attraverso imposizioni e quindi per quei timori vanno mandati via, buttati fuori, allontanati e se possibile, anche licenziati!!!

Massimo, ma come hai potuto pensare che in questo paese ti avrebbero fatto svelare segreti che nessuno vuole che emergano???  

D’altronde, quando si tratta di far arrestare qualche mafioso oppure quando si vuole evidenziare l’ottimo lavoro delle nostre forze dell’ordine e di qualche magistrato, quando le circostanze fanno emergere gravi situazioni di corruzione o malaffare, ecco che va tutto bene e potremmo dire che vi è una certa celerità sia nelle inchieste che negli arresti…

Ma quando si prende di mira la politica, alcuni suoi personaggi influenti, quando ad esempio ad essere presi di mira sono taluni Tribunali, alcuni suoi uomini o donne magistrati, quando si scopre che quei suoi addetti sono corrotti, ecco che improvvisamente in questo Paese s’inizia ad insabbiare tutto e chi ha voluto portar avanti certe notizie viene distrutto!!!

Ecco quindi che anche a La7 non si fanno sconti… e dire che che lo stesso Massimo Giletti, durante quel suo programma “Non è l’Arena”, si è fortemente limitato nel far esporre ai suoi ospiti quanto fossero a conoscenza, eppure con tutto questo riserbo egli non è riuscito a fare in modo che il programma andasse avanti, già dalla mafia, dal boss Messina Denaro ora si stava salendo di livello su quelle complicità che gli avevano permesso di rimanere latitante per trent’anni… ed allora, viste le prove o quantomeno gli stratagemmi messi in campo in questi trent’anni per celare quanto era stato compiuto nel perdio stragista, grazie ad un sistema deviato, ecco… ora che stavano per emergere quegli inganni, incredibilmente si è deciso di stoppare quella voce e quindi  quel programma televisivo!!!         

Ecco con quale motivazione l’azienda ha scaricato il giornalista : “La7 ha deciso di sospendere la produzione del programma “Non è l’Arena” che da domenica prossima non sarà in onda. La7 ringrazia Massimo Giletti per il lavoro svolto in questi sei anni con passione e dedizione. Massimo Giletti – si specifica – rimane a disposizione dell’Azienda”

Ecco cosa accade a chi vuol essere ad esempio come il sottoscritto: ribelle!!!

La verità non la vuole sapere nessuno, in quanto la maggior parte delle persone è fortemente compromessa e quindi odia chi sanno non essere ricattabile, perché quei soggetti, a differenza loro, sono liberi, ma soprattutto possono fare ma soprattutto dire ciò che vogliono, perché nessuno mai potrebbe farli tacere, ancor meno comprarli!!!

Leggo ora la giornalista Gruber affermare dal suo programma: “Noi a La7 stiamo bene, facciamo ottimi ascolti che è sempre una garanzia di autonomia… e però per fare buoni ascolti bisogna essere anche molto liberi. E abbiamo un editore Cairo che ci dà una grande libertà, questo ricordiamolo sempre. Altrove, chissà. Chi ha orecchie per intendere, intenda…”.

Si nulla a che dire sul suo programma che trovo molto interessante, ma non mi sembra – ad esclusione delle interviste compiute al giornalista Marco Travaglio – che si sia mai entrato nello specifico di situazioni gravi che intaccavano uomini delle nostre Istituzioni o che avevano a che fare ad esempio con taluni gruppi imprenditoriali…

Già… cose da raccontare ve ne sarebbero tante, ricordo di palazzi svenduti, di una crisi finanziaria milionaria di un noto gruppo editoriale, di ricorsi finiti malamente, di indebitamenti e prepensionamenti, di azioni legali negli Usa e via discorrendo…

Ecco, di questo e di molto altro in quella sua trasmissione non ho mai sentito parlare, sicuramente sarà perché la brava giornalista non può certo conoscere tutti i fatti che vengono portati a conoscenza dell’opinione pubblica e qualcosa, nel preparare quella sua trasmissione, sarà certamente sfuggita, ma sicuramente ci sarà tempo per recuperare…  

Comunque alla fine ciò che resta è che la trasmissione di Giletti è stata chiusa, ma d’altronde vi sono altri sistemi per far emergere le notizie, in particolare taluni social, alcuni di essi per fortuna restano ancora “liberi” ed è possibile pubblicare su di essi le proprie notizie o i documenti di cui si è in possesso, che non si vorrebbero far circolare…

D’altronde pensare che la libertà di espressione in questo paese non venga censurata, sia nel “pubblico” a causa dell’ingerenza politica che in quella “privata”, manipolata costantemente dai suoi editori, è voler essere disonesti e chi dichiara il contrario si rende con le proprie affermazioni certamente ridicolo!!!

Matteo Messina Denaro??? 

A tutto pensava tranne che a farsi catturare!!!

Già… perché non va dimenticato come egli si sentisse tranquillo…

Chi lo ha conosciuto d’altronde ha dichiarato in questi giorni quanto fosse sereno, cordiale, scherzoso, ed ancora, era libero di frequentava altre persone, aveva anche rapporti – se pur sotto falso nome – con alcune donne, viveva d’altro canto una vita agiata e certamente non si preoccupava di nascondersi, d’altronde chi lo cercava… nessuno, quantomeno in quel territorio…

Si è scoperto ora che si recava in compagnia di una signora a pranzo a Mondello, andava in auto come nulla fosse, anche se ogni tanto qualcosa di quella sua città gli dava fastidio e lo faceva fortemente inc…!!!

Sì… quella stessa “piaga†che tanto ha diffamato la Sicilia e ci ha fatto conoscere negativamente al mondo intero, in particolare proprio la città di Palermo: il “traffico†(come dichiarava l’avvocato di Jonny Stecchino), così tentacolare, vorticoso… che c’impedisce di vivere e ci fa nemici, famiglie contro famiglie!!!

E quindi ditemi, perché finire in cella, in particolare sapendo (o non avendo certezza…)  di quanti altri anni gli restavano da vivere???

Di una cosa siamo certa: non voleva morire, altrimenti non si sarebbe curato o viceversa si sarebbe tolto la vita ancor prima di farsi arrestare, ma la dimostrazione di quanto sta emergendo in queste ore è che egli viceversa amasse la vita e nulla lo avrebbe persuaso a non godersela…

Egli peraltro si sentiva ancora l’unico boss, certamente in virtù dei documenti (prelevati velocemente in quei tre giorni dì “assenza delle Istituzioni†da quella cassaforte nella residenza dell’ex padrino Riina) che conserva da qualche parte gelosamente, sì… forse anche in qualche “caveau†di banca!!!

Sono difatti quei documenti a tenerlo ancora in vita, documenti compromettenti e ricattatori, chissà se tra quelle carte vi è conservata l’agenda rossa di Paolo Borsellino oppure il famoso “papello†scritto a mano sulla trattativa Stato-mafia, sono certo comunque che in altri fogli vi saranno riportati i nomi e cognomi di quanti hanno collaborato con quell’associazione criminale, la stessa che ha commesso quei numerosi omicidi e come dimenticare le stragi eccellenti, in otre 40 anni di vita del Paese…

Quanto fatto è servito esclusivamente a modificare il corso della nostra democrazia e soprattutto per agevolare una parte della politica a scapito di un’altra, con l’intenzione di favorire l’ascesa di taluni soggetti, gli stessi che – se solo potessimo leggere quelle carte – scopriremmo essere stati i mandanti!!!

Domande a cui tutti noi vorremmo delle risposte, ma queste ahimè forse non le avremmo mai, anche per non mettere in crisi questa nostra tenue democrazia!!!

Ed allora ritengo che solo in un caso quel boss avrebbe acconsentito di farsi arrestare: sì… se qualcuno l’avesse minacciato (non tanto per la sua persona…), ma a chi sta a lui più caro… 

Mi consola sapere che anche il procuratore di Palermo Maurizio de Lucia (parlando in questi giorni ai ragazzi del Liceo Gonzaga nel capoluogo siciliano) la pensa come me: Matteo Messina Denaro??? A tutto pensava tranne che a farsi catturare!!!

Quindi, quando il Baiardo ha mandato in Tv quel messaggio, questo serviva a far comprendere al boss che il suo tempo era giunto alla fine, gli veniva imposto di fare un passo indietro, di contro, gli veniva concesso di uscire dalla scena in maniera “rispettabileâ€, un arresto da vero boss compiuto dalle forze dell’ordine in modo formalmente decoroso, già… quasi elegante, senza apporgli neppure le manette (una circostanza questa quantomeno discutibile), ma soprattutto dando ad egli la garanzia come Stato, che l’avrebbe curato nei migliore dei modi… 

Ah dimenticavo, l’importante affinché egli sopravviva, è che non collabori mai o ancor peggio, che pensi solo per un istante a consegnare quei documenti in suo possesso alla magistratura: sono certo che se ciò dovesse solamente annunciarsi, quella sua la malattia – improvvisamente – ahimè… potrebbe aggravarsi!!!

L’incontro con Paolo Berlusconi …

Certo, sono d’accordo con quanti riportano “il Baiardo avrebbe potuto riferirlo ai magistrati parecchi anni primaâ€, ma ciò non toglie comunque che quell’incontro, nel 2011, sia avvenuto, precisamente a Milano e secondo quanto raccontato nella trasmissione presentata da Massimo Giletti, il Baiardo si era rivolto – al fratello dell’allora premier – per chiedere un posto di lavoro…

Ora, i Pm della Dda di Firenze (titolari dell’inchiesta sulle stragi mafiose di Firenze, Roma e Milano del 1993) – secondo quanto riferito dal quotidiano “La Repubblicaâ€(avevano già disposto due anni fa degli accertamenti per controllare la veridicità di quell’incontro), avevano scoperto come questo si fosse realmente concretizzato e a confermare ciò vi sono due testimoni, all’epoca in servizio alla questura di Milano, in quanto facevano parte nel dispositivo di tutela di Paolo Berlusconi.

Ora se qualcuno (in particolare qualche giornalista…) vorrebbe farmi credere che senza alcuna richiesta formale o anche una eventuale istanza ufficiale, si possa ottenere un appuntamento per essere ricevuti (per come raccontato dal Baiardo, era andato lì in quel ristorante per chiedere un posto di lavoro…) all’allora fratello del Premier, beh… scusate, ma al sottoscritto sembra un grande minchiata!!!

Diciamo quindi che il Baiardo fosse conosciuto e nell’ambiente si era a conoscenza che quando egli si presentava, non lo faceva per nome/conto proprio, ma  di qualcuno certamente rilevante, non certo un “pinco pallinoâ€â€¦

Quindi, che il messaggio di quell’ambasciatore fu consegnato è ormai un dato accertato, di cosa trattasse, ecco… questo soltanto due persone possono rispondere (forse anche tre…), ma certamente uno avrebbe quantomeno – per come è stato riportato dal quotidiano – dovuto denunciare alle autorità competenti quella eccezionale  “ambasciataâ€, ancor più, nel caso in cui questa fosse stata diffamatoria ed allora m viene da pensare, se ciò non è avvenuto, ci saranno stati dei buoni motivi… 

Ed allora viene da chiedersi: perché non si è denunciato??? Ed ancora: cosa accade dopo quell’incontro??? Qualcuno forse non ha mantenuto i patti e si è deciso quindi ai piani alti che era tempo di cambiare???

E difatti qualcosa improvvisamente in quel 2011 accadde, già… qualcosa di drammatico: innanzitutto il nostro Paese e quindi il suo leader si è trovato a dover affrontare una serie di difficoltà che vanno dalla instabilità di governo alle divisioni interne sul ministro Tremonti, dalle prime bocciature delle agenzie di rating all’esplosione della crisi del debito, ma soprattutto sarà l’impennata del differenziale Btp-Bund seguita da un periodo negativo e dalla celebre lettera della Ue che impose al nostro Paese la “cura” anticrisi, circostanze che porteranno alle dimissioni del Cavaliere e alla nascita del nuovo governo Monti…

Ecco, se qualcuno voleva far crollare quel partito di maggioranza e il suo premier, a veder com’è finita, c’è proprio riuscito, debbo aggiungere che qualcuno ci aveva visto giusto, quando in quel periodo dichiarava che fosse in corso un vero e proprio “complotto internazionale†e che questo, doveva condurre all’impeachment del Presidente del Consiglio!!!

Fine seconda parte…

2) Chi ha mandato Baiardo da Giletti per riportare quella “profezia�