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Ho letto stamani un post su  https://www.lacnews24.it/attualit/lettera-13enne-a-nicola-gratteri_167115/ che riporta la lettera commovente di un ragazzo di soli 13 anni consegnata al magistrato e procuratore Nicola Gratteri… 

Ritengo che nel corso della vita sono tante le espressioni di stima che si possono ricevere, alcune ufficiali come segno di gratitudine per il lavoro svolto, altre come semplici apprezzamenti di riconoscenza, come una stretta di mano…

Poi vi sono circostanze come quella di seguito riportata che fa comprendere come il proprio lavoro non sia frutto di espressione di contrasto alla criminalità organizzata, bensì rappresenti qualcosa di più, è sentimento puro di speranza per migliaia e migliaia di giovani, un’aspettazione fiduciosa della realizzazione, presente o futura, di quanto si desidera e difatti quel messaggio, è accuratamente riportato in questa lettera di Davide, che ho il piacere di condividere, auspicando come in molti, tra i ragazzi, leggendo questa missiva possano ritrovarsi un giorno in quelle sue belle parole:   

«Caro procuratore spero non ti offenderai se ti darò del Tu, mia mamma mi ha intimato di darti del Lei, ma io vorrei parlarti come si parla ad un amico, ad un familiare, ad un parente». 

Inizia così la lettera che Davide, un ragazzo 13enne, ha voluto scrivere per poi consegnare consegnare direttamente al procuratore Nicola Gratteri, a margine della presentazione del libro “Fuori dai confini” avvenuta ieri sera a Girifalco.

«Il “Lei” aumenta le distanze, ma io non sono distante da te, sono un ragazzino di tredici anni, figlio della tua stessa terra, quella che tu, con tanta fatica, stai tentando di ripulire per consegnare a me e alle future generazioni un mondo migliore. So che da tanti anni non fai un bagno al mare – scrive Davide -, che anche per prendere un caffè devi fare mille giri, prendere tanti accorgimenti per proteggere i tuoi uomini e te stesso da chi del crimine ha fatto la sua scelta. Ho imparato che ad un posto di blocco devo essere cordiale con uomini e donne che stanno solo facendo il loro dovere e da grande vorrei fare il carabiniere oppure il poliziotto per poter fare anch’io la mia parte».

«La sera prima di dormire parlo con la mamma, penso al mio papà salito in cielo troppo presto, prego Dio per lui e gli chiedo di proteggere i tuoi passi. Di allontanare da te ogni pericolo e di consentirti ancora per lungo tempo di godere della nostra terra. Grazie per il futuro che stai disegnando per noi. Ti voglio bene, Davide».

Essere giovani vuol dire tenere aperto l’oblò della speranza, anche quando il mare è cattivo e il cielo si è stancato di essere azzurro!!!

La nostra generazione, ancor meno quella dei miei figli, non ha vissuto la guerra e quindi nessuna delle due parti comprende pienamente la gravità e le ripercussioni di dover affrontare la vita durante un conflitto, ancor meno questa esperienza ci coinvolge quando ad essere implicati nel conflitto sono altri Stati del mondo… 

Osservo d’altronde come – da parte di molti – vi sia una estrema superficialità nel trascorrere la propria quotidianità, la vita è vissuta in maniera inconsistente, poco impegnativa, basti osservare come ci si assilla nel discutere sugli abiti provocatori di una presentatrice o su un bacio manifestato al di fuori di quel contesto canoro, ma l’importante per gli addetti ai lavori è che se ne parli…

Viceversa, ci si è totalmente dimenticati di mandare un semplice messaggio di speranza, ricordare a tutti come la guerra rappresenti a tutt’oggi la più grave forma di violenta, in quanto causa distruzione, morte, sofferenza e soprattutto privazione a livello individuale e collettivo….

Inoltre, la guerra per come abbiamo studiato, può avere conseguenze negative a lungo termine, come la destabilizzazione politica, l’emigrazione forzata, la perdita di risorse e le difficoltà economiche, ecco perché diventa importante giungere alla risoluzione pacifica dei conflitti, unici obiettivi per la stabilità e la sicurezza a livello globale.

Ricordare la guerra era fondamentale proprio durante quella trasmissione, perché erano in tanti tanti ad ascoltarla, in Italia e nel mondo e quindi ditemi, a cosa è servito leggere la lettera del Presidente Ucraino a quella tarda ora e poi, perché non chiedere ufficialmente al Presidente Russo un incontro per trattare la pace, già… tutti coloro che erano su quel palco avrebbero potuto manifestare insieme per promuovere la pace ed una risoluzione pacifica al conflitto, ed invece nessuno ha intrapreso a livello individuale una sola azione  per promuovere la pace…

A volte basta una parola, una comunicazione sincera affinché si inizi quel processo di promozione che conduca alla comprensione di entrambi le parti, perché provare a comprendere le opinioni e i punti di vista degli altri può aiutare a costruire relazioni positive e a risolvere possibili conflitti in modo pacifico.

Il nostro Paese, in particolare il nostro governo deve lavorare affinché gli obiettivi di entrambi le parti di quel conflitto trovino una giusta soluzione che conduca alla tolleranza, al rispetto e ad una nuova cultura di pace, per prevenire nel futuro, eventuali conflitti.

Serve responsabilità e quindi persone responsabili che attraverso la diplomazia provino a risolvere questo grave conflitto, promuovendo per entrambi una pace duratura. 

Solo così si potrà giungere alla fine di questo conflitto, perché la pace non è qualcosa che può essere ottenuto facilmente, ma richiede enormi sforzi sostenuti d tutti a livello globale. 

Tuttavia, può sembrare un utopia, ma ognuno di noi può fare la differenza, basta semplicemente dimostrare di volere con i fatti questa pace, contribuire quindi in tutti i modi possibili per ottenerla, affinché si ritorni a un mondo pacifico e stabile.

Ma se non ci si prova, se i nostri giovani continuano a distrarsi sui social con quei loro cellulari, ecco… che un giorno, potrebbero pentirsi solo per non averci provato!!!

Ieri sera ho chiesto ad una delle mie figlie la seguente domanda: “Se avessi la possibilità di scrivere una lettera al Presidente Vladimir Putin che riuscisse a mettere fine alla guerra, cosa gli diresti?â€. 

Mi ha risposto: Beh che dire è una domanda che spiazza, perché tutti noi quotidianamente parliamo e parliamo tanto, come se conoscessimo tutte le dinamiche e i meccanismi che ci stanno dietro a questo attuale conflitto, sparando sentenze e giudizi non solo sulla figura di Putin ma anche sui nostri politici che hanno dimostrato in questi anni ammirare tatnto questo proclamatosi “zar”.

Continuando, Soffermiamoci ad esempio su questo punto, quante volte abbiamo conosciuto una persona, l’abbiamo idolatrata, apprezzata e pensato di conoscerla meglio di noi stessi e poi quest’ultima si è rilevata tutt’altro, è non è una questione che non sappiamo riconoscere la gente, che non sappiamo chi abbiamo di fronte, che siamo stupidi o altro, semplicemente le persone subiscono dei costanti sviluppi in positivo (come quando una persona matura, si innalza, essendo una persona migliore per se stessa) ma ci sono volte in cui il cambiamento avviene in negativo come nel caso di Putin e questo è evidente, perché la guerra, il fare del male agli altri non può essere mai e poi mai considerato un avanzamento della nostra persona, ma sono una retrocessione personale, spirituale e sociale.

Quindi, dopo aver fatto questo appunto, torno alla domanda principale, cui non è facile rispondere; cerco di ponderare ogni tipo di parola, dato che tutto potrebbe dipendere da questa lettera, poi penso che qualunque lettera io possa scrivere che possa effettivamente cambiare il corso degli eventi, dipenderà sempre dalla persona di Putin e come egli possa interpretarla. 

Quindi, come potrei iniziare? Caro Putin, mmm non è un mio amico quindi magari evitiamo. Gentile Putin… gentile non mi sembra l’aggettivo corretto vista la sua attuale posizione. Signor Putin, ecco sì…

Signor Putin, 

escludendo quest’ultimo arco temporale un po’ caotico ed il fatto che io non la conosco personalmente e non sono una cittadina russa e quindi sconosco anche come è stare sotto il suo potere, mi permetto di fare una riflessione.

Se un uomo come lei governa la Russia da molti anni e nessuno l’ha spodestata (mi lasci dire non penso sia per paura, perché sono convinta che se le persone si riunissero potrebbero toglierla dal potere tranquillamente) quindi significa che così male Lei non ha fatto e mi dispiace che io non possa anche solo elencare due delle cose positive che possibilmente avrà compiuto, ma purtroppo come lei ben sa, nel mondo funziona che le notizie non si sanno finché non se ne parla in massa e spesso il tutto viene deformato dai mezzi di comunicazione. 

So però perché ha iniziato questa guerra, aldilà delle sue ragioni giuste o sbagliate che siano, in questo non entro nel merito perché ribadisco so poco e non voglio sbilanciarmi. Ma so una cosa che la guerra non è la soluzione, perché vede mi immedesimo in quella gente che in casa tranquilla sente un botto, una casa che crolla e poi il nulla, la morte, non perché si è messo ubriaca alla guida, non perché si sta buttando da un palazzo, non perché sta facendo uso di stupefacenti, gente che non sta cercando la morte o gente a cui il destino decide che è la loro ora, ma perchè altre persone, altri esseri umani decidono per loro. 

Ipotizziamo una cosa, sua figlia si innamora di un ucraino, vive con lui, con bambini che giocano per casa e festeggiano allegramente, permetterebbe che vi lanciassero bombe che distruggerebbero la vita di una parte della sua famiglia? Se l’altra sua figlia guidasse la sua bellissima macchina in ucraina, permetterebbe che un suo carrarmato la schiacciasse?  Sicuramente no perché sono persone importanti per lei, il mondo è grande e purtroppo non ci conosciamo tutti, ma tutti proviamo sentimenti, viviamo esperienze e non dovremmo mai fare agli altri ciò che non vogliamo facciamo a noi, la vita è bella e andrebbe vissuta a pieno, non recando sofferenze, è normale che si possano creare degli asti con gli altri (siano essi fratelli, amici, nemici, regioni, stati) ma la guerra non è la soluzione, è una sconfitta in partenza, esistono migliaia di soluzioni…

Voglio ricordarle che il migliore è sempre stato quello che si erge a paladino della giustizia e non quello che ha dato vita alla guerra, forse è questo che viene frainteso. 

Cerco di essere più chiara sfruttando quel poco di conoscenza sull’argomento, la NATO si estende e questo per voi costituisce un problema, ma vi siete chiesti perché i vostri paesi fratelli si vogliono unire ad essa? Perché preferiscono sicurezze, supporto, aiuto (anche se questo non venisse dato) piuttosto di una politica di terrore, in cui devono avere paura di fare un’azione. 

Gli altri stati sono come i bambini, se uno dei genitori è aggressivo, non gli compra i giocattoli, non lo accontenta, il bambino cercherà altro e andrà dal genitore che gli prometterà grandi cose senza stressarlo. 

Il punto è questo, se volete conquistare qualunque cosa dovete essere migliori e non cedere agli errori del passato, dimostratelo ponendo fine a questa politica sbagliata. Non dimenticate dipende da noi essere dei supereroi o i cattivi, e si sa, come ci insegnano le favole, i cattivi alla fine vengono sempre sconfitti…

Caro Matteo… la Sicilia come ho già scritto in un mio precedente post, http://nicola-costanzo.blogspot.com/2018/12/segretario-matteo-salvini-ho.html, non è l’Abruzzo!!!
Avevo scritto che il vero problema della Lega – in particolare per quella sua costola siciliana – era la selezione della sua classe dirigente, perché si sa… nel voler crescere rapidamente nei consensi, si rischia di dare alla testa, ma soprattutto di attirare molte persone sbagliate!!!
Ecco perché avevo apprezzato quanto dichiarato dal suo leader quando aveva finalmente deciso di cambiare rotta e pretendere da tutti gli iscritti,  una fedina penale immacolata e comportamenti specchiati: “Stiamo facendo di tutto per separare chi è davvero motivato da chi vede nella Lega solo un business”.
Ma ho come l’impressione che a quelle parole, nei fatti, non si sia dato seguito, ma che tutto o quasi tutto, sia rimasto inalterato!!! 
Il Segretario aveva alcuni mesi fa dichiarato: “Abbiamo voglia di fare, di includere, di realizzare le promesse. Vogliamo governare bene anche a livello locale, da Nord a Sud. Serviranno persone motivate, competenti, perbene. Tengo gli occhi aperti”!!!
Sembrava da quelle parole che, il messaggio tante volte “urlato” dal sottoscritto, fosse giunto a destinazione… 
Certo, comprendevo allora come oggi, quanto difficile sarà trovare soggetti dal pedigree limpido e soprattutto capaci d’incrementare quel partito, senza aver avuto precedenti politici, di cui molti fortemente legati a quegli abituali compromessi mafiosi…
Comunque  l’augurio fosse che a quelle frasi, sarebbero seguiti fatti concreti, altrimenti per come avevo annunciato, quella sua Lega, si sarebbe ritrovata nuovamente “con un pugno di mosche“!!!
Perché non bisogna pensare di paragonare il successo appena conquistato in Abruzzo, con quanto potrebbe accadere in Sicilia, perchè in quella regione si partiva già con un importante numero di preferenze – erano 105.449 – prossimi al secondo partito più votato dopo il M5Stelle… mi riferisco a FI ed anche al Pd, lì vicino… entrambi sui 110-108mila voti… 
Qui in Sicilia la situazione è ben diversa, qui comandano i voti della mafia, del clientelismo, di quanti promettono posti di lavoro, mentre per gli indigenti, c’è chi acquista quella propria preferenza, barattandola per pochi decine di euro… la restante parte dei siciliani liberi, proverà a votare M5Stelle oppure quei movimenti che partono dal basso come “Diventerà bellissima” o il gruppo degli indipendentisti “Siciliani liberi, ed infine, come sempre, ci sarà chi preferirà astenersi al voto!!!
Quindi se la Lega vorrà imporre le idee di quel suo “fare”, serviranno di più delle parole del suo leader o di una barca di migranti in meno che sbarca sulla nostra isola, bisogna che metta mano a tutta la sua organizzazione, per come d’altronde ho letto stamani proprio sull’Espresso, dove un appello firmato da un gruppo di militanti “leghisti siciliani”- che però stranamente preferiscono rimanere anonimi – dicono per paura di ritorsioni (neppure se avessero a che fare con la criminalità mafiosa), mah… comunque, attraverso una lettera chiedono il rinnovamento della classe dirigente e soprattutto non accettano il nuovo responsabile della Lega (per la provincia di Palermo), scelto dal commissario inviato dal segretario-ministro.
Ho ricevuto stamani una mail, che mi permetto di riassumere:
Preg.mo Sig. Costanzo, ho letto quanto pubblicato ieri “http://nicola-costanzo.blogspot.com/2019/01/cave-abusive-nel-parco-delletna-sono.html ” ed avendo svolto per oltre vent’anni un incarico in questo settore, mi permetto di condividere con Lei una riflessione su quelle attività di estrazione che presentano, un vero e proprio, conflitto di interessi? 
Quali? Semplice.
Può ad esempio un “controllore” coprire quel ruolo, quando viceversa svolge la propria funzione come sindaco, consigliere comunale, assessore, ecc…???
Oppure, come si comporterà quando egli è imparentato con uno di quei controllati?
Quanto desidero evidenziare è che in quel post (premetto realizzato in maniera perfetta), molti di quei controllori, svolgono direttamente (o indirettamente) quel loro incarico di funzionari, come fossero liberi professionisti, sviluppando attività di consulenze, offrendo consigli per effettuare quelle tipologia di lavori, consigliando o proponendo la vendita di mezzi d’opera, attrezzature, accessori e quant’altro, usando quella loro influenza (nei confronti di quei controllati), per condizionare quelle attività di estrazione.
Esprimendo quindi comportamenti elusivi o certamente non rispettosi di quel codice deontologico, questi “controllori” svolgono – nei limiti della legalità – tutte quelle necessarie procedure che danno adito a possibili conflitti d’interessi.
Tuttavia, quando l’agire professionale di quel soggetto “controllore” è finalizzato alla sola ricerca di un vantaggio che si traduce in un beneficio personale, si comprende come nei fatti si palesi un approccio non più super partes, ma che arreca a quelle società sane un danno, a causa di quella concorrenza sleale. 
Certo non è facile dimostrare quanto compiuto da quel controllore o se egli avesse finalità corruttive, ma analizzando in maniera dettagliata quanto compiuto negli anni attraverso quei propri incarico, ci si potrà rendere conto di come egli abbia avuto quale obiettivo primario, quello della tutela degli interessi economici e produttivi di quella sua clientela, al fine di massimizzarne gli utili e far realizzare ad essi, maggiori profitti, di cui anch’egli potrà avvalersi.
Per questo motivo è necessario procedere con la rotazione di quei “controllori”, in particolare quest’ultimi devono essere scelti al di fuori di quei territori di pertinenza, affinché non siano presenti rapporti familiari, d’amicizia o anche solo confidenziali.
E’ tassativo quindi che quei “controllori” possano espletare quelle loro visite ispettive in maniera svincolata, rispettose di quelle necessarie libertà che permettano ove necessario un valido contrasto, senza generare conflitti d’interessi anche solo potenziali…
Ecco perché fintanto che le regole restano così, difficilmente ci si potrà aspettare un vero e proprio cambiamento, ma soprattutto, nessuno – già come Lei ha correttamente riportato nel suo post – “nessuno mai”, avrà interesse a segnalare quelle circostanze illegali, perché purtroppo essi stessi sono all’atto pratico, strettamente connessi – a seconda del legame di appartenenza – a quel sistema corruttivo!Â