Archivio per la categoria ‘indigenti’

Abbiamo ascoltato in questi giorni la notizia della moglie di un boss mafioso che ha presentato domanda per accedere al reddito di inclusione…
Tralasciando il fatto grave che la domanda al Comune per accedere a quel reddito stava proseguendo come nulla fosse, addirittura qualcuno dal Servizio sociale aveva per di più  telefonato alla signora per informarla che la domanda non fosse corretta…
E sì… perché nella domanda era stato ​inserito nel nucleo familiare anche il marito, attualmente detenuto… ed allora la signora correggendo quanto erroneamente presentato, aveva formulato una seconda istanza, che con molta naturalezza, stava procedendo rispettando quanto prevede la normativa e cioè, un sostegno a tutte quelle famiglie con ISEE inferiore a seimila euro!!!
Scoperta la notizia… (qualcuno avrà informato gli organi di stampa…) si è bloccata immediatamente la procedura e come sempre avviene in questo nostro paese, si è andati alla ricerca del “capro espiatorio”, dando inizio a un’indagine interna…
D’altronde perché meravigliarsi…
Anche in passato, la figlia del “Capo dei Capi” aveva chiesto il bonus bebè ai commissari che amministravano il Comune di Corleone, sciolto per mafia, i quali… leggendo quel cognome, Riina, manifestarono il loro dissenso!!!
Ed allora stranamente – vista la tempestività con cui è giunta la notizia – lo Stato si sbraccia e presenta il conto alla famiglia di Totò Riina per le spese sostenute per il mantenimento in carcere, ben 2 milioni di euro!!!
Certo la famiglia ha fatto sapere che non ha intenzione di pagare, anche perché non e’ tenuta a farlo, avendo rinunciato a suo tempo, all’eredità del padre….
Certo, l’azione compiuta potrebbe essere la prima di una serie di provvedimenti che a breve verranno adottati dallo Stato, per contrastare tutte quelle iniziative dei parenti di familiari mafiosi, che vanno alla ricerca di contributi e/o fondi destinati a sostegno delle famiglie indigenti… 
La normativa si sa, esclude oggi che gli eredi dei condannati, debbano procedere a rimborsare le spese occorse per il mantenimento in carcere dei familiari defunti, ma con questa iniziativa lo Stato, sospende qualsivoglia principio di richiesta eventualmente formulata… facendo diventare di fatto, quell’idea di richiesta un atto dovuto!!!
Ciò che nessuno però dice e che quei nostri capimafia – mi riferisco a quelli reali e non quei nomi mitizzati nell’immaginario collettivo – non hanno alcuna dimestichezza o per meglio dire capacità in operazioni finanziarie e quindi dietro quei loro investimenti, vi sono veri e propri professionisti, individui che operano affinché quel denaro ricevuto (quasi sempre di provenienza illecita) venga da loro valorizzato, non solo attraverso quelle classiche modalità di riciclaggio ben conosciute, ma con investimenti finanziari che promettono alti tassi di interesse e bassi rischi sul capitale ricevuto…
Comprenderete come i problemi sorgano quando quegli speculatori, per pagare quegli interessi nettamente superiori alla media bancaria, saranno costretti a reinvestire il denaro sporco in settori ultra speculativi della finanza internazionale, con risultati che però a volte risultano di fatto disastrosi, non solo per le rendite andate in fumo, ma soprattutto per la vita stessa di quegli speculatori, che dovranno così fare i conti con la vendetta di quei loro sovvenzionatori… 
Ed allora leggendo quelle richieste dello Stato – per le spese da esso sostenute – mi viene da sorridere, perché come ricercare un ago in un pagliaio…
Ma d’altronde ditemi: qualcuno realmente pensava che quei familiari conservassero in semplici c/c bancari tutti i loro patrimoni finanziari o forse non è lecito pensare che li abbiano depositati in conti cifrati, in uno dei tanti paradisi fiscali???
Ma si sa, forse qualcuno di quei funzionari si augura che il detto “la speranza è l’ultima a morire”, possa realmente realizzarsi!!!