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Sì… L’obiettivo è quello di prevenire e contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata in materia di appalti pubblici, in particolare nel settore ferroviario che risulta essere in questo periodo, a causa dei miliardi di euro destinati per i lavori di ammodernamento delle sue infrastrutture, tra quelli presi maggiormente di mira… 
Si certo, si prova a contrastare quella penetrazione malavitosa attrraverso tutta una una serie di controlli, a iniziarsi dal protocollo di legalità, che però di fatto, come si dice “trova il tempo che trova“, infatti, basterebbe osservare con quanta superficialità vengono concesse dalle Prefetture a talune imprese, certamente “affiliate”, quell’iscrizione alla “Withe List” per poter operare negli appalti pubblici!!!
E difatti, tutte le attività maggiormente al rischio di infiltrazione mafiose, sono proprio quelle che, in questo preciso momento in cui scrivo, sono fortemente controllate dalla mafia:

Mi riferisco in particolare alle seguenti tipologie: 
 – estrazione, fornitura e trasporto di terra e materiali inerti;
– confezionamento, fornitura e trasporto di calcestruzzo e di bitume;
– noli a freddo di macchinari;
– fornitura di ferro lavorato;
– noli a caldo;
– autotrasporti per conto di terzi;
– guardiania dei cantieri;
– servizi funerari e cimiteriali;
– ristorazione, gestione delle mense e catering;
– servizi ambientali, comprese le attività di raccolta, di trasporto nazionale e transfrontaliero, anche per conto di terzi, di trattamento e di smaltimento dei rifiuti, nonché le attività di risanamento e di bonifica e gli altri servizi connessi alla gestione dei rifiuti.

E difatti basterebbe a quegli apparati istituzionali di controllo – invece di restare seduti in quei loro comodi uffici e fermarsi a quell’abituale verifica cartacea dei documenti richiesti –  recarsi in una di queste sede operative per accertare realmente quanto puntualmente accade in quei luoghi.

Già… perché vorrei ricordare che per essere iscritti nell’elenco della “white list”, le imprese devono semplicemente presentare un’apposita istanza alla Prefettura di appartenenza, ossia ove l’impresa ha la propria sede legale ed allegare quindi una dichiarazione sostitutiva del certificato di iscrizione alla Camera di Commercio ed alcune autocertificazioni rese da ciascun soggetto di cui all’art. 85 del D.lgs. 159/2011, nonché ai familiari conviventi e quindi fatto quanto sopra, si attende la comunicazione delle Prefettura…
Que “Protocollo di Legalità” avrebbe un senso se realmente si vigilasse su quegli appalti pubblici, già… nel pieno rispetto del diritto, ma posso assicurarvi che non è così, perché il livello di efficacia di quell’attività di prevenzione ai fini antimafia, resta per questa terra – secondo il sottoscritto – inconcludente, perché chi doveva infiltrasi (e le modalità per farlo sono talmente banali che anche un bambino resterebbe sorpreso…) è riuscito finora a farlo, grazie alla presentazione di scartoffie amministrative, perché poi a nessuno interessa andar oltre, forse perché debbo credere con quel sistema illegale si trae successivamente un qualche personale beneficio…
D’altronde ditemi, quante sono le denunce presentate dai legali rappresentanti d’imprese che operano in quegli appalti, che hanno di fatto segnalato alle Prefetture eventuali tentativi di condizionamento criminale??? 
Sono certo d’indovinare la risposta e credo anche voi, a dimostrazione quindi che quanto previsto dalla normativa vigente in verifica, monitoraggio, controlli e prevenzione d’interferenze illecite a scopo corruttivo (non solo per l’affidatario ma anche che per tutte le imprese che compongono la filiera) sono di solitamente inutili!!!
Ma d’altronde chi dovrebbe contrastare quel sistema criminale???
Forse state pensando a chi viene foraggiato dallo stesso??? Mi riferisco a quanti per la propria campagna elettorale fanno scambio di voto oppure a chi per ottenere a fine mese una mazzetta si gira dall’altro lato, ed ancora c’è chi per favorire quel sistema, richiede (cortesemente) a quegli imprenditori “affiliati” un posto di lavoro, si… per un proprio familiare, d’altronde: senza quella personale “raccomandazione”, dove dovrebbero andare tutti questi individui inservibili e professionalmente incompetenti???
E difatti, provate a collegarvi in taluni siti web di note società che stanno operando in questi anni nella nostra provincia di Catania, non sto qui a farvi l’elenco, ma potrei tranquillamente farlo… d’altronde le conosco tutte, una per una, consorzi con una bella grafica e con al loro interno un pagina denominata “LAVORA CON NOI”!!! 
Provate a cliccarla, l’ultimo aggiornamento del sito riporta l’anno 2019, sì… vi prendono per il culo e se inviate la vostra candidatura nessuno risponde, perché quei posti sono già assegnati ai familiari di quanti sono legati a “doppio binario” con quel sistema illegale: politici, dirigenti, funzionari, addetti agli uffici pubblici e ahimè, anche soggetti delle forze dell’ordine!!!

Basti d’altronde fare una semplice verifica per accertare in pochi minuti quanto sopra riportato, l’importante è proteggere quel sistema che fa in modo che tutti indistintamente (nel corso di quei lavori) svolgano il proprio compito, affinchè non insorgano mai problemi, ma specialmente quando quest’ultimi dovessero emergere, ecco che ciascuno di loro dovrà immediatamente scattare e fare in modo che tutto venga risolto in mariena celere e soprattutto in modo celato!!!  

Certamente sono molte le imprese consapevoli degli effetti negativi che le pratiche corruttive determinano sugli sviluppi economici e sociali, tanto che sono molte tra esse, nell’ambito degli appalti in cui operano a provare ad adottare un approccio fermo e risolutivo nel proibire qualsivoglia forma di corruzione. 

D’altronde ricordo come la prevenzione a quelle odiose pratiche corruttive rappresentino di fatto, oltre che un obbligo di natura legale, uno dei principi morali su cui dovrebbe improntarsi l’agire di un corretto imprenditore!!!

Leggo spesso come in molte imprese, consorzi, holding e via disorrendo, sia presente un “Codice Etico“, lo stesso che dovrebbe definire a quali valori e principi s’ispira quel proprio gruppo di lavoro e di come ciascuno di quei suoi collaboratori, si impegni nel rispettare e perseguire la propria missione.

Vorrei ricordare tra l’altro come esista una norma – UNI ISO 37001 – che prevede un Sistema di gestione per la prevenzione della corruzione; esso definisce i requisiti e fornisce le linee guida per aiutare un’organizzazione a prevenire, individuare, rispondere a tutti quei fenomeni di corruzione, conformandosi alla legislazione anti-corruzione ed altri eventuali impegni volontari applicabili alle proprie attività.

Solitamente le fasi principali dell’iter di certificazione comprendono:

  • â–  definizione dello scopo di certificazione
  • â–  verifica preliminare (su richiesta): analisi delle lacune e valutazione dell’attuale conformità dell’organizzazione ai requisiti normativi
  • â–  verifica di certificazione in due fasi (initial & main): verifica della conformità del sistema rispetto alla norma di riferimento ed emissione del certificato
  • â–  visite di sorveglianza per valutare il miglioramento continuo
  • â–  rinnovo della certificazione dopo 3 anni a seguito di una verifica completa.

Al termine di ogni visita all’Impresa viene consegnato un rapporto chiaro e completo, che consente di migliorare continuamente le prestazioni in materia di gestione della qualità.

Altri tasselli fondamentali richiesti dalla norma sono: l’analisi del contesto interno e esterno, la nomina di un responsabile anticorruzione, il monitoraggio continuo, con lo svolgimento di audit interni periodici ed il riesame finale della Direzione.

Comprenderete quindi come questa norma costituisca un’importante supporto per gli Enti ma non solo, anche per le Società che devono adempiere agli obblighi legislativi previsti in materia di anticorruzione, più in generale, un’opportunità per tutti per divenire concretamente capaci di controllare, nel tempo, i maggiori rischi e i costi legati al fenomeno della corruzione!!!

Certamente quanto sopraddetto ha effetto esclusivamente nel momento in cui quanto certificato nella carta persegua poi nella “pratica”, attuando quindi quei necessari comportamenti anti-corruttivi, non soltanto per evidenziare di essere rispettosi della legge, ma facendo sì che vengano confermati e  adottati quegli strumenti di prevenzione alla corruzione, al fine di accrescere la consapevolezza di tutti sulle regole e sui comportamenti che devono essere osservati, in particolare nei confronti di Dirigenti, Responsabili, Capi Commessa, ma anche di semplici dipendenti, in quanto ciascuno è legato da quell’obiettivo comune, rappresentato ad esempio da un appalto, un progetto, ma anche da un modesto business…

E quindi, nell’applicare quelle regole di trasparenza, è fondamentale proibire qualsivoglia comportamento e/o pratica che possa anche solo apparire illegale o collusiva!!!

Taluni pagamenti ad esempio possano apparire illeciti, come favoritismi, raccomandazioni, sollecitazioni dirette o indirette, vantaggi personali per i propri familiari o di carriera per sé, sono certamente da proibire!!!

Su quest’ultimo punto tra l’altro vorrei aggiungere una nota disdicevolebe presente in questa mia terra, in particolare nella mia provincia di Catania e chissà se forse, proprio l’attuale prefetto, Dott.ssa Maria Carmela Librizzi (una persona che so bene esser particolarmente dedida alla legalità), potrebbe intervenire, ad esempio interessandosi delle metodologie applicate sulle “assunzioni pilotate“, le quali evidenziano per l’appunto, di non seguire alcun criterio di trasparenza o quantomeno nessuna di esse dimostra esser fondate su quella che una volta rappresentava una banale graduatoria che a seconda delle priorità o anche in base alle qualifiche eventualmente ricercate, permetteva a chiunque l’ingresso in quel mondo lavorativo…

Ed invece come tutti sanno, ed è per l’appunto il motivo che spinge ciascun siciliano a rendersi “schiavo” per non dire “ridicolo” di quel sistema, lo stesso che premia gli l’atteggiamenti lacchè ed omertosi e che favorisce la maggior parte di essi, incapaci professionalmente, tanto da dover passare attraverso abituali raccomandazioni (da non confondersi con le cosiddette “presentazioni”) di politici, dirigenti, presidenti di ordini, professionisti, ma potrei ahimé aggiungere anche quegli “amici degli amici“!!!

Mi viene da ridere e già… perchè parliamo di quegli stessi soggetti che poi dovrebbero di fatto controllare e quindi verificare che quelle estese metodologie anticorruttive e collusive non vengano di fatti applicate!!! Ma d’altronde, chi dovrebbe mai denunciarle???

Naturalmente per quanto riportato sopra (se qualcuno riterrà di volermi contattare) mi rendo sin d’ora disponibile ad un incontro, affinchè il sottoscritto possa evidenziare in maniera concreta quanto purtroppo sta accadendo e di cui – basti osservare sul web – la maggior parte dei media (sovvenzionata d’altronde da quegli stessi soggetti sopra-riportati) non scriva minimamente!!! 

Sappiamo bene come gli appalti pubblici costituisca il processo attraverso il quale le amministrazioni pubbliche affidano lavori, forniture e servizi ad aziende private. 

Tuttavia, questo settore rappresenta ahimè uno di quei settori nei quali si verificano la maggior parte dei  fenomeni di corruzione e illeciti che minano l’efficacia e la trasparenza del processo di assegnazione degli appalti.

Difatti, uno dei reati comunemente perpetrato è la collusione che si verifica quando alcune le imprese partecipanti alla gara d’appalto, si mettono d’accordo per fissare i prezzi o per allocarsi i lavori in anticipo. Questo comportamento anti-concorrenziale impedisce ad altre imprese di partecipare alla gara e di offrire quindi un prezzo migliore.

Il bello è che questi appalti pubblici sono regolamentati da leggi e norme severe che prevedono sanzioni per coloro che commettono reati, ma come si, fatta la legge trovato l’inganno e poi in un paese “infetto” come il nostro, dove la maggior parte dei cittadini sa che il gioco vale la candela (d’altronde nessuno mai paga realmente per i reati commessi), ecco che la lista si fa ogni giorno più lunga e comprende sempre più imprese e funzionari pubblici, ciascuno di essi coinvolto in quel meccanismo perverso che li lega in quelle corruzioni e/o collusioni.

Sì… qualcuno pensa che le possibili conseguenze per le imprese possono fermare quei farabutti “prenditori” o quei loro “prestanome”; pensare da parte dello Stato che escludendoli dalle future gare d’appalto o limitare quei loro rappresentati legali o ancora far pagare loro sanzioni e/o revocare i contratti già assegnati, possa rappresentare un problema, è veramente da sciocchi, perché vi è subito pronta un’altra impresa (appartenente a quella stessa “famiglia” ora colpita dai provvedimenti giudiziari…) che immediatamente la sostituisce e riprende a partecipare e quindi ad aggiudicarsi i nuovi appalti da realizzarsi!!! 

Peraltro, ci viene raccontato altresì dalle nostre Istituzioni l’enorme frottola che i funzionari pubblici infedeli possono subire gravi conseguenze, ad esempio attraverso sanzioni finanziarie, sospensione dal loro incarico o addirittura condanne con pene detentive!!!

Ma quando mai, ditemi un solo nome in questo Paese che ha visto coinvolto un dirigente e/o un funzionario che poi si sia fatto un giorno in penitenziario!!! 

La verità è che in questo Paese si raccontano soltanto cazz… perchè basta avere un “discreto” (non dico ottimo…) legale e mai nessuna conseguenza verrà applicata a seguito di queste nostre sterili normative… 

C’è un solo modo per contrastare questa serie infinita di reati che vengono perpetrati costantemente nei nostri appalti pubblici!!!

E’ necessario abilitare particolari meccanismi di trasparenza, dove chiunque può controllare in qualunque minuto l’efficienza dei processi di assegnazione degli appalti, le reali capacità organizzative e finanziare delle imprese che decidono di concorrere, controllare le qualifica possedute non solo sulla carta, bensi quelle reali, adottando procedure di gara non solo competitive, ma limitando la stessa partecipazione, affinchè tutti, nel corso dell’anno solare, possano aggiudicarsi un numero sufficiente di lavori, senza appropriarsi del mercato e soprattutto creando subdoli meccanismi di affidamenti che celano di fatto una serie di raggiri come la cessione del contratto di appalto, subappalti mascherati, sub affidamenti, distaccamenti illeciti di manodopera all’interno del cantiere, noleggi (a caldo), etc…  

E’ ovvio quindi a tutti che a seguito del giro di mazzette cui abitualmente si assiste, non vi è di fatto alcuna collaborazione tra quegli uffici pubblici e le forze dell’ordine (e di conseguenza la magistratura…) per individuare, perseguire e punire coloro che commettono reati negli appalti pubblici (d’altronde provate a chiedervi quante sono state finora le denunce di “Whistleblowing” presentate attraverso quegli apparati statali…)!!!

Si parla tanto di anticorruzione, già… l’ANAC che rappresenta l’Ente preposto a prevenire la corruzione e a promuovere la trasparenza e la legalità, ditemi cosa ha fatto in tutti questi anni??? Il sottoscritto può certamente riportare l’elenco di migliaia e migliaia di truffe e raggiri compiute in tantissimi appalti pubblici, ciò a dimostrazione dell’inefficace sistema posto in atto che non garantisce alcuna trasparenza, efficienza e soprattutto legalità, in un settore cruciale per lo sviluppo economico e sociale del paese.

Ma sarà – come riporto spesso e non mi stancherò mai di ripeterlo – che questo sistema illegale e soprattutto corruttivo fa comodo a tutti, anche a coloro che proprio da quei pulpiti, solitamente manifestano, ogni qual volta chiamati (più per propagandare se stessi che per altro…), di voler contrastare la criminalità di impresa, promuovendo principi di legalità e comportamenti etici!!!

Già… come riportavo sopra: sono tutte caz…!!!

Stamani, mentre osservavo sul cellulare una pagina social ho trovato questo post che mi permetto di allegare, avendone cattutaro l’immagine con uno “screenshot”.

Ed allora, senza entrare nel merito mi permetto comunque di esprimenre un pensiero su ciò che costituiscono per questa nostra regione le cosiddette  “massomafie“!!!
Difatti, a differenza di quanti scrivono, il sottoscritto ritiene che il vero problema della nostra isola non è costituito dalla mancanza di occupazione o dalla debole struttura economica dei nostri imprenditori, oppure come la maggior parte dei miei conterranei ripete spesso (a bassissima voce ovviamente…) che tutti i mali derivano dalla presenza diffusa della criminalità organizzata, no… il problema principale di questa terra è di chi la comanda, mi riferisco a quella casta (celata) composta da una serie d’individui che, vestiti come camerieri (ma quelli a differenza loro possiendono quantomeno “dignità”)  e cioè con i loro “grembiulini”, utilizzano da tempo quel circolo vizioso formato da: clientelismo, corruzione e ricattabilità.
Ovviamente questi soggetti sanno bene che la sola forza creata da quei legami come politica, pubblica amministrazione, professionisti, imprenditoria, non basta, perché la sopravvivenza di una “loggia” necessita di un’ulteriore sostentamento, già… di molto denaro!!!
Ed è così quindi che entra in gioco l’ultima forza!!! L’associazione mafiosa, ma soprattutto l’enorme potere economico/finanziario che rappresenta; è grazie infatti a quelle attività illegali che essa si sviluppa e permette a quei cosiddetti “adepti” di crescere e infiltrarsi in ogni ramo della vita sociale, non solo della nostra regione, ma di gran parte del Paese…
Comprederete bene come per la mafia riuscire a penetrare all’interno di quei circoli massonici è stato in questi anni un colpo di fortuna: quelle logge difatti inglobano al loro interno figure rilevanti quali banchieri, imprenditori, professionisti, magistrati, dirigenti, uomini infedeli delle istituzioni ed ahimè anche militari… 
Un sistema “deviato“, che permette a quell’associazione criminale e quindi ai suoi referenti, di ottenere importanti appalti pubblici, finanziamenti europei, ed inoltre grazie a quelle logge, si sono potuti allacciare nuovi legami con l’alta finanza internazionale per riciclare i capitali illeciti accumulati attraverso quelle note attività illegali, ma non solo, attraverso quegli uomini dai “grembiulini” decorati, si sono potute indirizzare talune sentenze in maniera favorevole, già… per quei loro “amici degli amici“. 
Un potere invisibile che con i suoi tentacoli infetta tutta la nostra democrazia e rende vano l’operato delle forze dell’ordine, quelle quantomeno fedeli allo Stato, ma non solo, condiziona di fatto l’operato di quegli esigui cittadini ancora onesti e coraggiosi che in questi anni hanno evidenziato di non accettare favori e di essere slegati da qualsivoglia compromesso, ma soprattutto, di non essere disponibili a vendersi a quel potere invisibile e in particolare a quei suoi interlocutori 
Viceversa tutti gli altri, quelli che si presentano quotidianamente come fossero persone “perbene”, beh… ciscuno di essi sa di essere “indegno”, sì… alla stregua di quei criminali, dal momento che ciascuno di loro sfrutta lo stesso denaro di provenienza illecita, quello che poi verrà di fatto riciclato attraverso acquisti personali/familiari, il tutto per per foraggiare un mondo sommerso che ormai opera pienamente nell’isola.
Ecco è grazie a loro che questa terra inaridisce e non si sviluppa, sono questi “maledetti” individui a non permettere la crescita di questa regione, perchè con le loro azioni fanno in modo che non si creino mai le condizioni di una libera crescita democrativa; viceversa essi con le loro azioni limitano la concorrenza, non garantiscono contratti regolari, permettono la schiavitù salariale, creano sperequazione finanziaria, parassitismo, ma soprattutto partecipano ad eludere tutte le norme previste sul lavoro, la sicurezza e la previdenza sociale.
E’ quindi questa classe dominante “massomafiosa” a permettere il rafforzamento di quelle organizzazioni criminali e di quei numerosi imprenditori da tempo collusi con esse, a cui si somma una compenetrazione di parassiti con i “grembiulini” (macchiati di sangue), che favorisce ogni giorno gli interessi comuni di un sistema di scambio, lo stesso dal quale tutte le parti traggono utili e privilegi di natura clientelare…
Quindi, fintanto che questo sistema illegale resterà così… unito e incontrastato, sì… se nessuno proverà concretamente ad estirparlo (questo cancro), mi dispiace dirlo, ma se i vari governi nazionali non sono riusciti finora a limitare l’infezione, allora ritengo che non ci resta che aspettare questa medesima condizione anche per il prossimo futuro!!!

Ogni giorno una serie di lestofanti si alzano e sanno che dovranno essere più astuti rispetto a quanti si occupano di prevenire e/o perseguire i reati; vivecersa quest’ultimi… addetti al controllo del territorio, qualunque cosa compiano, anche il non far nulla, sapranno che qualcuno a fine mese, pagherà loro lo stipendio!!!

A fine mese  – diceva Paolo Borsellino – quando ricevo lo stipendio, faccio l’esame di coscienza e mi chiedo se me lo sono guadagnato!!! 

Già… ma sapiamo bene che stiamo parlando di un uomo, ancor prima che magistrato, un individuo diverso perché di tutt’altra pasta; d’altronde come paragonare egli che ha donato la sua vita per questo Paese, con qualcuno seduto in quelle poltrone istutuzionali; ma d’altronde esiste qualcuno che vorrebbe replicare a questa personale affermazione???  

Ciò che non riesco a capire (o forse dovrei dire, è quanto faccio fatica a comprendere…) e come certi contesti, visibili a tutti, quantomeno ai cosiddetti addetti ai lavori, non vengano presi minimamente  in considerazione.

Mi riferisco a quelle attività illegali che quotidianamente avvengono o che sono in procinto di verificarsi ma che per ragioni del tutto incomprensibili, vengono occultate; forse debbo pensare perché i soggetti coinvolti in quei meccanismi irregolari sono gli stessi che evidenziano di avere interessi personali, d’altronde fanno parte di quegli stessi legami con garantiscono il condizionamento della politica e delle istituzioni, sì… mi riferisco a coloro che di fatto dovrebbero imporre quelle funzioni di controllo in tutte le attività economiche/finanziarie che vengono ahimè compiute nel nostro territorio. 

In questi anni, questa definiamola  “struttura”, si è dotata di una particolare valenza; è stata capace di imporre il proprio potere, non con la forze o attraverso metodi coercitivi, no… con la semplice capacità di radicarsi nel territorio, lo stesso che offre oggi notevoli risorse economiche grazie anche ai finanziamenti messi a disposizione dall’Unione Europea, miliardi di euro denaro attraverso cui si sta influenzando la vita sociale, politica e istituzionale non soltanto a livello locale e/o regionale, ma bensì anche nazionale, sfruttando quello scambio di voti, che il consenso sociale ha determinato…

Ecco perché quel nucleo organizzativo finalizzato al controllo del territorio, è riuscito grazie a funzionari pubblici infedeli, di stringere rapporti di collusione e complicità con le alte sfere che operano in quegli enti locali, regionali, militari e istituzioni. 

Sono proprio quest’ultime  dinamiche relazionali che hanno permesso d’ottenere per se quelle risorse finanziarie a scapito dei cittadini, quest’ultimi d’altronde si sono accontentati per non dire sottomessi, pur di ricevere in cambio un favore per se o per i propri cari o anche una semplice regalia, preferibilmente in contante…

Potremmo paragonare questi soggetti al “capitale umano”, differentemente da quanto s’intende con questa parola e cioè l’insieme di conoscenze, competenze e abilità, perché in questo caso i soggetti in questione sono abitualmente insignificanti “raccomandati” che grazie a quei rapporti tentacolari, hanno permesso quella presente e diffusa illegalità, la stessa che da sempre persista favoriti anche da coloro che pur essendo preposti a quel contrasto, non fanno nulla, alimentando così ancor più quella rete irregolare, indispensabile per il conseguimento di fini illeciti per i loro amici…

E se qualcuno si sta meravigliando su quanto sopra riportato, mi permetto di ricordare quando dichiarato nel 1998 da un collaboratore di giustizia e cioè: “si cercava di corrompere personalità, come i poliziotti, come i carabinieri, come i magistrati, come i professionisti, per ottenere quello che ci faceva più comodo a noi. Quindi gente addentrata nell’apparato pubblico, amministratori che a noi ci facevano comodo…”.

E’ passato d’allora mezzo secolo, ma mi sembra che d’allora poco o nulla sia cambiato!!!