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Continuando a parlare del “Consorzio Stabile A.I.F.A.M.”, mi permetto di  riportare come tra i suoi impegni, si preveda d’improntare ciascuna azione in esempi di correttezza, equità, integrità e rigore professionale.

Per quanto sopra, il “Consorzio Stabile A.I.F.A.M.“, si impegna a far seguire linee guida sui comportamenti leali da esplicare, sia nei rapporti interni che con i soggetti esterni, ponendo sempre al centro dell’attenzione il rispetto della legge, oltre che l’osservanza delle procedure aziendali. 

Difatti, tutto il personale nello svolgimento delle proprie attività dovrà in ogni occasione, attenersi a quei principi di trasparenza, chiarezza, correttezza, integrità ed equità!!! 

Il “Consorzio Stabile A.I.F.A.M.” si impegna a migliorare continuamente il proprio sistema di gestione per la prevenzione della corruzione e garantisce autorità e indipendenza ai responsabili della funzione di conformità.

Chi opera per conto di società terze negli appalti aggiudicati dal “Consorzio Stabile A.I.F.A.M.” è consapevole di incorrere – nel  caso di comportamenti di tipo corruttivo e violazione della legge in materia di corruzione – in illeciti sanzionabili, non solo sul piano penale e amministrativo, ma anche sul piano disciplinare aziendale. 

Sono queste le regole che consentono al “Consorzio Stabile A.I.F.A.M.” di richiedere alle società coinvolte negli appalti, il rispetto delle leggi vigenti e del codice etico, sulla base di clausole la cui inosservanza implica la risoluzione del contratto!!! 

E fondamentale quindi che tutte le Società che operano per c/ del “Consorzio Stabile A.I.F.A.M.” – ritenendo questo strumento di segnalazione efficace per contrastare eventuai fenomeni corruttivi – incoraggino le segnalazioni su presunti fenomeni di corruzione, attraverso procedure definite “whistleblowingâ€.

Peraltro, un’impresa che si conforma alla normativa richiesta, risulterà non solo credibile, ma evidenziarà trasparenza; inoltre, attraverso la gestione e la verifica delle segnalazioni, si provvederà a garantire riservatezza sul contenuto delle segnalazioni ricevute, dell’identità del segnalante e del segnalato, a tutela soprattutto del “segnalante” per non incorrere in eventuali discriminazioni e/o ritorsioni. 

Infine, la Direzione del “Consorzio Stabile A.I.F.A.M.” comunica di dare alla presente politica la massima diffusione, assicurandosi che sia stata compresa per esser attuata da tutto il personale dipendente e a tale scopo, dichiara sin d’ora che verrà consegnata una copia cartacea a ciascun dipendente ed a ogni responsabile delle imprese collegate, inoltre quest’ultima verrà resa disponibile sul sito web aziendale.

Ora… comprenderete tutti come sulla carta quanto sopra riportato da questo “Consorzio Stabile A.I.F.A.M” (ma posso assicurarvi che non è l’unico…) risulti avvincente, peccato che poi nella pratica niente di quanto scritto verrà compiutamente messo in campo ed è il motivo per cui, di quel documento definito “Sistema di gestione per la prevenzione della corruzione” non resterà nulla, se non una serie di frasi prive di fondamento, già…quando si dice: “campate in aria”!!! 

Sappiamo bene come gli appalti pubblici costituisca il processo attraverso il quale le amministrazioni pubbliche affidano lavori, forniture e servizi ad aziende private. 

Tuttavia, questo settore rappresenta ahimè uno di quei settori nei quali si verificano la maggior parte dei  fenomeni di corruzione e illeciti che minano l’efficacia e la trasparenza del processo di assegnazione degli appalti.

Difatti, uno dei reati comunemente perpetrato è la collusione che si verifica quando alcune le imprese partecipanti alla gara d’appalto, si mettono d’accordo per fissare i prezzi o per allocarsi i lavori in anticipo. Questo comportamento anti-concorrenziale impedisce ad altre imprese di partecipare alla gara e di offrire quindi un prezzo migliore.

Il bello è che questi appalti pubblici sono regolamentati da leggi e norme severe che prevedono sanzioni per coloro che commettono reati, ma come si, fatta la legge trovato l’inganno e poi in un paese “infetto” come il nostro, dove la maggior parte dei cittadini sa che il gioco vale la candela (d’altronde nessuno mai paga realmente per i reati commessi), ecco che la lista si fa ogni giorno più lunga e comprende sempre più imprese e funzionari pubblici, ciascuno di essi coinvolto in quel meccanismo perverso che li lega in quelle corruzioni e/o collusioni.

Sì… qualcuno pensa che le possibili conseguenze per le imprese possono fermare quei farabutti “prenditori” o quei loro “prestanome”; pensare da parte dello Stato che escludendoli dalle future gare d’appalto o limitare quei loro rappresentati legali o ancora far pagare loro sanzioni e/o revocare i contratti già assegnati, possa rappresentare un problema, è veramente da sciocchi, perché vi è subito pronta un’altra impresa (appartenente a quella stessa “famiglia” ora colpita dai provvedimenti giudiziari…) che immediatamente la sostituisce e riprende a partecipare e quindi ad aggiudicarsi i nuovi appalti da realizzarsi!!! 

Peraltro, ci viene raccontato altresì dalle nostre Istituzioni l’enorme frottola che i funzionari pubblici infedeli possono subire gravi conseguenze, ad esempio attraverso sanzioni finanziarie, sospensione dal loro incarico o addirittura condanne con pene detentive!!!

Ma quando mai, ditemi un solo nome in questo Paese che ha visto coinvolto un dirigente e/o un funzionario che poi si sia fatto un giorno in penitenziario!!! 

La verità è che in questo Paese si raccontano soltanto cazz… perchè basta avere un “discreto” (non dico ottimo…) legale e mai nessuna conseguenza verrà applicata a seguito di queste nostre sterili normative… 

C’è un solo modo per contrastare questa serie infinita di reati che vengono perpetrati costantemente nei nostri appalti pubblici!!!

E’ necessario abilitare particolari meccanismi di trasparenza, dove chiunque può controllare in qualunque minuto l’efficienza dei processi di assegnazione degli appalti, le reali capacità organizzative e finanziare delle imprese che decidono di concorrere, controllare le qualifica possedute non solo sulla carta, bensi quelle reali, adottando procedure di gara non solo competitive, ma limitando la stessa partecipazione, affinchè tutti, nel corso dell’anno solare, possano aggiudicarsi un numero sufficiente di lavori, senza appropriarsi del mercato e soprattutto creando subdoli meccanismi di affidamenti che celano di fatto una serie di raggiri come la cessione del contratto di appalto, subappalti mascherati, sub affidamenti, distaccamenti illeciti di manodopera all’interno del cantiere, noleggi (a caldo), etc…  

E’ ovvio quindi a tutti che a seguito del giro di mazzette cui abitualmente si assiste, non vi è di fatto alcuna collaborazione tra quegli uffici pubblici e le forze dell’ordine (e di conseguenza la magistratura…) per individuare, perseguire e punire coloro che commettono reati negli appalti pubblici (d’altronde provate a chiedervi quante sono state finora le denunce di “Whistleblowing” presentate attraverso quegli apparati statali…)!!!

Si parla tanto di anticorruzione, già… l’ANAC che rappresenta l’Ente preposto a prevenire la corruzione e a promuovere la trasparenza e la legalità, ditemi cosa ha fatto in tutti questi anni??? Il sottoscritto può certamente riportare l’elenco di migliaia e migliaia di truffe e raggiri compiute in tantissimi appalti pubblici, ciò a dimostrazione dell’inefficace sistema posto in atto che non garantisce alcuna trasparenza, efficienza e soprattutto legalità, in un settore cruciale per lo sviluppo economico e sociale del paese.

Ma sarà – come riporto spesso e non mi stancherò mai di ripeterlo – che questo sistema illegale e soprattutto corruttivo fa comodo a tutti, anche a coloro che proprio da quei pulpiti, solitamente manifestano, ogni qual volta chiamati (più per propagandare se stessi che per altro…), di voler contrastare la criminalità di impresa, promuovendo principi di legalità e comportamenti etici!!!

Già… come riportavo sopra: sono tutte caz…!!!