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Sì… il boss è stato arrestato, ma per le strade e le piazze non si festeggia la vittoria dello Stato, no… la maggior parte dei cittadini preferisce non scendere a manifestare quell’asserzione di forza, ma restano chiusi in casa, evidenziando per l’ennesima volta, viltà ed omertà dinnanzi alla mafia!!!

Difatti, la paura di essa e quella pochezza d’animo, evidenzia quanto ancora sia difficile partecipare ad azioni pubbliche contro la criminalità organizzata… 

Perché la verità è che la mafia esercita purtroppo ancora oggi una forte influenza nella società, in particolare in quei territori dell’entroterra, dove intimidazioni e minacce limitano tutti coloro che provano ad opporsi ad essa. 

Ecco perché – lo stiamo vedendo proprio in questi giorni in tv – la cultura dell’omertà rende difficile alle persone parlare apertamente di quella associazione elle attività criminali, parlare male di quei suoi affiliati (soprattutto se vicini di casa) e soprattutto denunciare gli abusi o i fatti di cui si venuti a conoscenza.

Certo, dobbiamo sempre ricordare come in molti in questo Paese abbiano superato la paura e lottato contro quella criminalità organizzata, non parlo solo delle vittime, ma anche dei loro familiari, di quelle associazioni di legalità, di quei gruppi gruppi di cittadini che organizzati lavorano per promuovere ogni giorno il diritto e per combattere la criminalità organizzata, perché unendo le forze che si può aumentare l’impatto delle azioni.

Sappiamo bene come in molti hanno denunciato la criminalità organizzata, vi sono anche i pentiti, certo avremmo preferito che quest’ultimi avessero compiuto quel gesto di ravvedimento quando ancora non erano stati arrestati… ma non si può dire che non sia grazie al loro contribuito che molte vicende di quelle organizzazioni criminali siano crollate grazie alle loro dichiarazioni…

E’ importante sempre e comunque che le autorità garantiscano la sicurezza e la protezione per coloro che denunciano le attività illegali e che tutta la società civile li supporti e l’incoraggi, perché attraverso questa simbiosi, questa unione che si può promuovere una cultura della legalità, iniziando e promuovendo una maggiore educazione e sensibilizzazione sui temi della legalità, dell’integrità e dell’anticorruzione, perché solo così si può aiutare a creare una maggiore consapevolezza e a promuovere una cultura della legalità.

Inoltre è necessario alimentare il contrasto dello Stato e per far ciò bisogna: rafforzare le istituzioni responsabili dell’applicazione della legge e della giustizia, come gli organi di polizia, i tribunali e la magistratura, solo così si può aiutare a garantire che la legge sia applicata in modo equo e che i colpevoli vengano puniti.

C’è bisogno infine di trasparenza e responsabilità: promuovere le istituzioni e le imprese può aiutare a garantire che le decisioni vengano prese in modo equo e che i responsabili siano tenuti a rendere conto delle loro azioni.

Solo e soltanto così ci potrà essere una maggiore partecipazione di tutti, in particolare della società civile che è proprio quella che da sempre (a esclusione di pochi momenti significativi ) è venuta a mancare, anche purtroppo, in quest’ultima circostanza!!!

I rappresentanti dei governi dell’Unione europea hanno concordato per martedì prossimo una procedura disciplinare sul debito crescente dell’Italia, in particolare sulle finanze pubbliche…
Un’azione che se realizzata provocherebbe una escalation delle tensioni che potrebbe condurre ad un conflitto con Roma 
La decisione conferma la valutazione della Commissione europea secondo cui il nostro paese ha violato le norme fiscali dell’UE!!!
Dopo questo primo stop da parte dell’UE, la commissione dovrà decidere se raccomandare l’apertura della procedura, che potrebbe portare a sanzioni finanziarie per Roma e far salire il costo del servizio del debito italiano!!!
Non tutti i rappresentanti dei governi dell’UE sono d’accordo, alcuni hanno sostenuto il dialogo, con l’obiettivo di evitare la procedura se Roma dimostrasse di assumere impegni sufficienti per migliorare le proprie finanze pubbliche.
Ma se i colloqui con Roma non riuscissero a raggiungere un compromesso nei prossimi giorni, l’esecutivo dell’UE potrebbe proporre l’apertura della procedura in una riunione del 26 giugno, ha detto un funzionario.
La decisione definitiva di avviare la procedura sarà presa dai ministri delle finanze dell’UE, probabilmente alle riunioni dell′8-9 luglio. 
Ci mancava pure questa tegola europea… con tutti i problemi che il nostro paese sta affrontando. Vedremo, ma il sottoscritto non intravede nulla di buono… 

Si sa… la memoria umana è uno strumento meraviglioso ma ahimè fallace!!!

Certo, per non dimenticare vengono compiute ogni anno centinaia di celebrazioni, incontri, cortei, iniziative, anniversari che con il passar degli anni sono andate sempre più diminuendo, sia in numero, che in presenze…

Quando poi gli anni sono diventati decenni ecco che – ad esclusione di familiari/amici e qualche trafiletto sui quotidiani – l’ingratitudine di questo Paese, è diventata una costante!!!

Gli anniversari di quelle celebrazioni cosiddette della “memoria”, si sono quindi trasformate in semplici occasioni gioviali, già… per i ragazzi, viste come un occasione per “caliarsela” dalle scuole, mentre per gli adulti – in particolare a quanti legati al mondo istituzionale – servono per mettersi in mostra…

99de6-mafia2b127Ecco quindi che a seconda delle occasioni, si assiste al collocamento di quelle targhe commemorative in ricordo delle vittime, come se attraverso quelle lapidi, si potessero rinnovare le coscienze dei siciliani, per una storia che nei fatti si vorrebbe dimenticare…

Sì… perché la verità in fondo è questa, peraltro quel frammento di storia non interessa a nessuno, neppure per ricordare a tutti noi, che c’è ancora tanto da fare!!!

Sì perché finora si è solo parlato… certo vi sono state le inchieste, gli arresti, i penitenziari… ma gli uomini e le donne di quel sistema mafioso/criminale sono ancora lì ad operare, perché ciascuno di quei soggetti non più presenti, ha soltanto passato lo scettro ai propri figli e/o familiari… e difatti tutto, si proprio tutto… ha continuato a procedere come nulla fosse accaduto!!!

Viceversa, i familiari di quelle vittime non sono andati più avanti, continuano a vivere le loro vita in antonimìa, in una sorta di contrapposizione sofferta nel non saper decidere se andare avanti o fermarsi, se ricercare giustizia o rinunciarvi definitivamente, ma poi di quale verità parliamo, di quella che si sa essere stata collusa e depistata???

a03fd-mafia2b125Ed allora… a chi affidare quel proprio disagio: alla comunità, alla politica, alla magistratura, a chi…???

Li hanno definiti “famigliari delle vittime”, ed hanno inciso nei propri volti la sofferenza dell’anima, di un dolore imposto non dal fato… ma dall’abbandono di uno Stato che avrebbe dovuto difendere e proteggere quei loro cari… i quali sono stati costretti da quel corrotto sistema, ad un ruolo certamente troppo gravoso e di cui forse (rivedendo quanto accaduto e la sofferenza provocata da quel brutale crimine…) avrebbero fatto volentieri a meno.

D’altronde sono gli stessi familiari che vengono ancora una volta inchiodati dai gesti vandalici di alcuni scellerati, individui che continuano ad offendere la dignità di un popolo con le loro azioni, ad esempio danneggiando la targa alla base dell’albero di ulivo che si trova in via d’Amelio, a Palermo, a ricordo dell’attentato compiuto il 19 luglio 1992 in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina…

La verità è che c’è ancora molto da fare per quei familiari delle vittime, perché il tempo degli insulti e dei sospetti non è ancora finito e perché in questo loro Paese sono costretti -ancora una volta – a doversi scusare per quella loro ingombrante presenza, per il peso che senza volere impongono alla memoria collettiva!!!

Sì… bisogna fortemente lottare contro questo sistema che ci vuole collusi, non solo per “non dimenticare” quelle vittime ed i loro familiari, ma soprattutto per ricordare a noi siciliani chi siamo, dove vogliamo andare, ma soprattutto con i nostri comportamenti cosa vogliamo essere: perché non tutti i siciliani siamo mafiosi e non tutti i mafiosi sono siciliani!!!

Che vi sia la necessità di dover denunciare… è una cosa vera, ma saper scegliere quali  persone vanno poste ad emblema o a “paladini” di quella cosiddetta legalità, ecco questa è una cosa su cui ultimamente si sta fallendo…
Ma i fatti frequenti dimostrano di come esiste un vero e proprio “camaleontismo” che fa si che il mafioso, si camuffi da anti mafioso, il corrotto si vesta o si camuffa da anti-corrotto, per questo bisogna stare attenti alle semplificazioni”, a dirlo, è il nostro Procuratore Capo di Catania e come non riconoscere in quelle sue parole, la manifesta azione che ne consegue nei confronti dei cittadini onesti, con azioni e comportamenti sleali, intimidatori, nei riguardi di coloro che non si vogliono associare a quel sistema collusivo e criminale…
Dice giustamente il Generale della Guardia di Finanza, Antonino Quintavalle Cerere, quando parlando della società “Pubbliservizi” di Catania, dichiara: “vi era una gestione ‘totalitaristica’ sia interna alla società… perché, chi non voleva entrare a far parte di quel “cerchio magico” veniva penalizzato e con riferimento alla posizione ricoperta all’interno di quella società… veniva retrocesso o sostituito con persone vicine al “cerchio magico” stesso, mentre, per quanto riguarda la gestione esterna, era una gestione che andava contro i principi costituzionali, della trasparenza, della correttezza, del buon andamento della pubblica amministrazione, favorendo imprese vicine ai soggetti che sono stati coinvolti nelle indagini e penalizzando imprenditori onesti, i quali, sostengono spese, pagano regolarmente le tasse, ma purtroppo vengono meno nel momento delle entrate da parte della pubblica amministrazione, a beneficio di chi invece, illegalmente ne beneficia… a cui si aggiunge l’ulteriore aspetto negativo legato alla collettività, che si ritrova a non beneficiare di quei servizi, come nel caso specifico, garantire la manutenzione del verde pubblico, delle strade e delle scuole, e chiaramente in qualche episodio, ciò non veniva fatto a regola d’arte”…
Cosa aggiungere… le due autorità intervistate, descrivono perfettamente quanto il sottoscritto va quotidianamente ripetendo… 
Devo purtroppo aggiungere, che a volte, anche per noi semplici cittadini, è veramente difficile porsi dalla parte della legalità, denunciando abusi o violazioni di cui si viene a personalmente a conoscenza…
Ad esempio, proprio il sottoscritto, alcuni giorni fa, ha fatto (più volte) espressa comunicazione a mezzo Pec di una grave violazione, ma stranamente, ad esclusione di quanti erano posti p.c. (i quali hanno immediatamente risposto, protocollando la segnalazione), chi di contro, per competenza avrebbe dovuto dare immediato riscontro, non l’ha fatto (premetto che mi riferisco ad un corpo Istituzionale, che fa riferimento funzionalmente al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il quale opera opera principalmente in regime di dipendenza funzionale per alcuni importanti dicasteri, tra i quali il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio​ e del mare, e il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali), peccato che però ad oggi… nessuno mi ha risposto (molto probabilmente avranno pensato… “un’altra rottura di coglioni”…)!!!
Quanto sopra ovviamente dimostra, quale sia la collaborazione e la trasparenza amministrativa, da parte di alcuni nostri uffici pubblici…
Ma il sottoscritto, in questi anni ha compreso che a volte, il procedimento giusto, non è quello di recarsi immediatamente presso le nostre Procure (le quali – per dover di cronaca – parlo a livello personale, si sono immediatamente attivati a tutti i livelli, mettendosi in atto per accertare quanto dal sottoscritto denunciato…), ma credo che a volte (già, in talune circostanze), quando si tratta di far emergere situazioni che coinvolgono e influenzano negativamente, alcuni di quegli uomini e donne “istituzionali” (gli stessi che dimostrano non solo negligenza, ma anche comportamenti “approssimativi e superficiali”), ecco che, in questi casi specifici, è molto meglio, segnalare pubblicamente quanto emerso, su quotidiano on-line o su alcuni programmi televisivi d’inchiesta… 
D’altronde ciò servirà, non solo a fare in modo che la vicenda non venga “insabbiata”, ma soprattutto, permetterà –grazie a quel clamore mediatico– che certi soggetti, vengano di fatto declassati o quantomeno avvicendati, da colleghi ben più preparati!!!

Branco di pecore!!!

Sì, fateci caso, la maggior parte delle persone cerca di camuffarsi e si comporta in maniera diversa da come realmente non è…
Provano in effetti ad apparire, ma con il passare del tempo, quella falsa maschera, si mostra in tutta la propria fragilità… ed ecco venir fuori, quella vera e vacua… individualità!!!
Non si tratta di essere in un qualche modo “sciocchi”, ma direi che il termine più adatto per loro, sia quello di “opportunisti”!!!
Infatti, quanto si tratta di mettersi davanti agli altri… essi non ci sono, quando bisogna far sentire le proprie ragioni o quelle dei colleghi… si nascondono, quando devono imporsi o dare sfogo a quei loro diritti… restano in casa oppure attendono che siano gli altri a promuovere le azioni ed infine, quando si tratta di “denunciare”, allora in quei casi… è meglio lasciare perdere!!!  
D’altronde, questo modo di operare di alcuni miei conterranei è diventato ormai un luogo comune…
La maggior parte di essi dimostra infatti di preoccuparsi esclusivamente delle proprie vicende personali e non ha alcun interesse ad esporsi… per difendere le ragioni altrui…
Qualcuno giustifica questi vili comportamentali, come la prova dell’ignoranza umana, che manifesta attraverso questi gesti, i punti della propria debolezza…
In effetti… essi dimostrano di essere come delle barche, costantemente in movimento, che fluttuano da una parte all’altra a causa delle onde, ma che non riescono mai a fermarsi, poiché mancano di quell’ancora morale che determina la loro forza interiore, quella che spinge a fermarsi o ad andare controcorrente…
Ma parlare di morale, è qualcosa di sconosciuto, d’altronde quella loro natura è diretta a conservare sempre comportamenti da gregari e mai punta ad elevare se stessi a protagonisti…
D’altronde come riportavo sopra, questo loro atteggiamento porta ognuno di essi ad agire soltanto per motivazioni personali, altrimenti continuerà come sempre a pascolare, stando alla larga dai problemi, proprio per quel cosiddetto principio di “conservazione”…
Per altro, se questi individui fossero davvero indipendenti, potremmo tutti beneficiare di quella rinnovata libertà d’espressione, non solo perché andrebbe a contrastare quel limitato giudizio imposto, ma soprattutto perché contribuirebbe ad essere quel fenomeno trainante verso una chiara manifestazione d’idee e scambio di proposte… 
Ma purtroppo, la maggior parte di queste pecore, a dispetto della ragione che possiedono, si uniformano ai giudizi delle masse, evidenziando così quella propria debolezza interiore, esprimendo nei fatti, quei segnali di ansia che indicano per l’appunto un timore: quello di essere considerati diversi o sciocchi agli occhi dei tanti, rendendo incerto o debole ogni loro possibile azione…
Alcuni psicologi, credono che quanto avviene in questi soggetti sia determinato dalla propensione del carattere umano nei confronti dell’autorità, dove quest’ultima, impone nella mente umana non solo per un fenomeno emotivo di soggezione al “superioreâ€, ma palesa un processo di confronto sottomesso, pur sapendo il più delle volte, d’aver ragione!!!
Alla luce di quanto sopra è evidente che, affrontare il fenomeno del “gregge†non è una situazione semplice, perché i fattori che determinano l’appartenenza o meno a quella tipologia, non è semplice…
Sappiamo bene come ogni loro azione, venga condizionata soprattutto da fattori esterni, ad esempio: l’esser parte integrante di un borgata, l’aver sentimenti affettivi di gratitudine nei confronti di alcuni individui, il condizionamento “psicologico†di subalternità, che fa in modo di porsi sempre e in ogni circostanza, in maniera sottomessa; vanno aggiunti inoltre i fattori sociali e la crisi occupazionale, che determinano una pressione psicologica su quegli individui, ormai assoggettati all’altrui autorità, che tanto ha influenzato negli anni le loro scelte, ed ora nuovamente tenta di vincolarli con decisioni presenti e future…
Per fortuna… comunque, c’è chi è diverso da loro!!!
Non bisogna paragonare questi soggetti a nuovi “prodi”, a modello ad esempio di quelli descritti nei fumetti… bensì bisogna riconoscerne soltanto i meriti…
Certamente, queste persone semplici, potrebbero essere – per similitudine – paragonati a quei valorosi “eroi”, perché fanno in modo, che la giustizia prevalga sempre ed abbia il sopravvento alla prepotenza e all’illegalità!!!
Con quei loro atti, non pensano soltanto a se stessi, ma fanno in modo che di quella loro condotta, possano goderne tutti… amici, conoscenti ed anche coloro che nei fatti, avevano preferito negli anni restare li, in fila, sì… fermi ad osservare, proprio come delle pecore!!!