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C’è un programma televisivo intitolato “mille modi per morire”… 
Qui da noi in Italia… è certo…  ne abbiamo qualcuno in più!!!
Già,  uno pensa di trascorrere un momento di spensieratezza  con la propria famiglia, percorre le nostre autostrade (sia a nord che a sud non ha importanza…), ed ecco che un viadotto ti crolla addosso!!!
Non è un incidente automobilistico (quello ahimè può capitare…), bensì una vera e propria infrastruttura che ti cade addosso, sì… in un secondo e senza che si possa fare nulla per evitarla…
Dopotutto cosa vorresti fare, a chi dare la colpa… alla fatalità… ???
No… nulla di questo, la colpa è dell’incuria umana, di quella manifestata negligenza e impreparazione… o come stiamo ormai assistendo continuamente… a quella voce chiamata collusione!!!
Un viadotto che prima di crollare, ha dato segni di criticità… ma come sempre da noi, invece di provvedere a mettere in sicurezza quanto scoperto, provvedendo a chiudere immediatamente quel passaggio e bloccandone di fatto l’attraversamento… ecco, come sempre… si discute, già si discute sulle competenze!!!
Sulle “incompetenze” direi… di tutti quei soggetti, che pur di non prendersi la benché responsabilità… preferiscono non far nulla !!!
Difatti… a chi appartiene quel tratto stradale…??? 
Alla Provincia o all’ANAS e mentre si discute sul da farsi… il viadotto crolla e persone innocenti muoiono!!!
Come si può pensare ancora di andare avanti così… in un paese dove, le scuole crollano alla prima scossa di terremoto, i viadotti cedono appena inaugurati, crinali di colline che scivolano su paesi interi…
Continue frane, allagamenti, alluvioni, che rappresentano solo una parte di quei disastri idrogeologici che anno per anno, distruggono la nostra penisola, isole comprese, causando migliaia di vittime e tutta una serie di danni a cose e animali…
Non parliamo poi di prevenzione o di quelle tecnologie di monitoraggio che casualmente… non trovano mai utilizzo, o meglio, i problemi vengono quasi sempre individuati… immediatamente dopo gli incidenti…
E dire che vi è un numeroso gruppo di soggetti che dovrebbe fare in modo che queste cose non abbiano ad accadere… 
A cominciare da quanti si occupano di progettazione, per proseguire con chi dovrà eseguire quelle opere e con quanti vengono demandati ai controlli…
C’è poi il monitoraggio, le verifiche, le varie manutenzioni e assistenze direttamente sui luoghi e cosa dire di tutte quelle procedure telematiche, necessarie per la raccolta, lo studio e l’interpretazione dei dati raccolti, affinché si possa rilevare eventuali anomalie sul territorio o su quelle opere realizzate, attivando per tempo quelle necessarie prevenzioni, che permettano d’attuare quelle procedure di salvaguardia e/o evacuazione sul territorio.
Di quante altre vittime ha bisogno questo paese, per far comprendere a tutti, che è giunto ormai il momento d’allontanare da se… quella collusa e spregevole mentalità???
Per una vita ho percorso quel tratto calabrese, già da quando avevo 18 anni… e negli anni ho sperato di vederlo completato, ma sono passati la bellezza di 30 anni e ancora si parla di questa autostrada…
Sì l’autostrada Salerno – Reggio Calabria un’opera che distrugge fisicamente qualsivoglia automobilista… molti in questi anni… hanno deciso d’imbarcarsi con il traghetto a napoli per giungere l’indomani in Sicilia…
Ora dopo che i lavori sono stati consegnati si scopre che l’opera è totalmente difforme rispetto al progetto originario ed è per questo motivo che è vine posta sotto sequestro…
L’ordine è del procuratore di Vibo Valentia, Mario Spagnuolo che nelle scorsi notti hanno posto i sigilli al viadotto sul fiume Mesina, un tratto di circa 8 chilometri dell’A3 (fra gli svincoli di Mileto e Rosarno, in entrambe le direzioni). 
La circolazione resta aperta… mentre è stato interdetto a mezzi e agli operai di operare nel cantiere sottostante…
Sembra che la motivazione riguardi l’aver violato il vincolo idrogeologico… i piloni infatti che sostengono il viadotto sono infatti nei pressi del fiume Mesina, un corso d’acqua che più volte ha esondato, allagando le zone circostanti…
Bisogna “assicurare il corretto ripristino dello stato dei luoghi e la loro messa in sicurezza, assicurando la corretta e trasparente gestione con supervisione della ultimazione dei lavori appaltati“… il tutto ovviamente “garantendo quelle necessarie condizioni di legalità“…
E’ strano… è sempre così in Italia… e questa metodologia viene continuamente ripetuta, vedrete che tra qualche mese ed anno, analoghe situazioni come queste si ripeteranno – non solo su quelle opere già realizzate – ma soprattutto su quelle che sono in corso di realizzazione (io potrei farvi già per la Sicilia un elenco lunghissimo…), ma tanto alla fine  pur segnalando queste a chi di dovere… non cambia nulla!!! 
Per il tratto in questione comunque non sussiste allo stato dei fatti “alcun pericolo intrinseco di cedimento, crollo, caduta, instabilità“… lo vedremo quando tra qualche ci sarà all’improvviso… una tragedia!!!
Ciò che comunque maggiormente mi irrita è vedere con quanta superficialità avvengano i controlli da parte di quei funzionari… in particolare su tutte quelle attività svolte dalle imprese appaltatrici, che il più delle volte presentano difformità e inadempienze su quanto hanno realizzato…
Ora iniziano le indagini, vengono iscritti sul registro gli indagati, si pronunciano le accuse dei reati… si scopriranno le solite corruzioni, truffe, tangenti, bustarelle… ecc… come ormai consuetudine in queste paese… dove come si dice da noi… “quannu si mangia si fannu muddichi…” e poi chissà perché –ed è la cosa che più maggiormente mi da fastidio– che vi è c’è sempre quella convinzione per cui si è sempre in attesa di prendere l’elemosina…  
Fra gli indagati ho letto i nomi di progettisti, geologi, direttori di cantiere, responsabili e contabili vari… direttore dei lavori… coordinatori della sicurezza, Rup e via discorrendo… sono sempre i soliti nomi… perché senza ognuno di quelli…. certe “azioni”, non possono certamente compiersi…  già basterebbe che qualcuno dicesse di no, che si ribellasse a quel sistema corruttivo… ma si vede che i soldi piacciono a molti!!!
Che schifo vedere come il denaro riesca a condizionare (in modo meschino) l’animo umano…

Erano anni che non percorrevo il secondo tratto dell’A18, quello successivo al casello di Taormina in direzione Messina per poi proseguire nella A20 in direzione Palermo!!!
Se non fossi stato certo di essere in Sicilia, avrei pensato di essere stato… “teletrasportato” in qualche paese del terzo mondo…
Gallerie fatiscenti e buie, guard-rail distrutti o non a norma… piazzole di sosta ridotte a rifiuto indifferenziata… da evitare per non restare contagiati da qualche infezione… e dovunque mancano i requisiti minimi di sicurezza…
Non parliamo poi del pavimento stradale dove lo strato d’usura è ormai sparito, sia per il degrado causato dai veicoli che vi transitano che per quel conglomerato bituminoso di indubbia qualità…
Analogo discorso andrebbe fatto per tutto il pacchetto stradale che dovrebbe resistere a quei grossi carichi concentrati, all’usura, al degrado da parte di agenti fisico-chimici, alle dilatazioni termiche… a tutte quelle condizioni necessarie, affinché si possa consentire ai veicoli un’ottimale aderenza dei pneumatici.
Inoltre bisogna considerare quegli abituali interventi riduttivi di manutenzione per il rifacimento del manto stradale… quasi fossero macchie di leopardo… 
Le nostre “autostrade” non hanno alcuna logica… ne di progettazione (dopotutto sono state pagate a chilometro… quindi più chilometri più soldi…) e neppure di sicurezza!!! 
Le gallerie sono come quelle dei luna park… attraversandole si ha la stessa sensazione di quei tunnel dell’orrore…. si sa come si entra ma non si sa come si esce… di solito nell’attraversarle ci si ritrova con i capelli in aria (ovviamente per chi ancora c’è l’ha…), le uscite di sicurezza non si sa dove portano e le porte a taglio termico ho dubbi che siano perfettamente funzionanti o che proteggano da eventuali incendi; non parliamo poi del funzionamento della ventilazione che dovrebbe garantire una sufficiente qualità dell’aria attraverso la diluizione degli inquinanti; io, sarà un caso… ma tutte le volte che alzo gli occhi ad osservarle, vedo le pale… completamente ferme!!!
Si dice che la colpa di quanto sta accadendo è da attribuirsi alla scarsa manutenzione dovuta ai pochi soldi… i quali vengono usati per mettere esclusivamente toppe sull’asfalto o per sostituire una lampadina alla volta. 
Non parliamo poi di controlli: telecamere, segnalatori visivi, monitoraggio delle velocità, estintori, comunicatori, vie di fuga, aree sicure… sono soltanto un sogno.
Ora mentre nel resto dell’Europa ed ancora nel nord Italia, queste vie di comunicazioni primarie  o meglio autostrade… possono definirsi tali, da noi in Sicilia è il contrario, già… a vederle, non ci resta che piangere!!!
Stranamente però c’è qualcuno dei nostri governanti, che parla della necessità di realizzare il ponte sullo stretto: si è vero, un ponte servirebbe… ma di neuroni, per collegare tra loro… quelle sue cellule del cervello… ormai da troppo tempo spente!!!  
Mi ricordo che un tempo il nostro tratto autostradale era stato premiato come il più bello d’Italia… oggi quanto rimane è soltanto una vergogna!!!
Viadotti fatiscenti, muri di sostegno pericolanti, cls deteriorato e cadente, aree pedaggi decrepiti, piante e arbusti che invadono le carreggiate, scarichi piovani divelti, e poi ci sono loro… quei segnali stradali lasciati lì per anni al posto della programmata manutenzione… dopotutto la sicurezza può attendere!!!
Già quella mancata sicurezza che produce quotidianamente incidenti e dove il dato relativo al numero dei feriti/morti è diventato impressionante!!! 
E’ innegabile come la maggior parte di quegli incidenti si sarebbero potuti evitare attraverso una corretta manutenzione stradale e ad una scrupolosa messa in sicurezza da parte dell’ANAS…
Ma ormai l’andazzo è così… nessuno che si interessa… nessuno che si assume le proprie responsabilità, nessuno che paga… mentre noi come sempre… paghiamo per tutti!!!
Poi però c’è sempre il “buffone di turno”… quello che si offende se a queste autostrade viene posto il soprannome di “autostrade della morteâ€!!! 
Dopotutto, il fatto che si dica: esista un’autostrada per l’inferno e solo una scala per il paradiso… la dice lunga su quanto ci dobbiamo purtroppo attendere…

Quest’oggi nel TG1 è andato in onda il servizio sugli appalti truccati “asfalto e mazzette”.

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-cc196531-6721-4f47-a0e3-ccbb69abb633-tg1.html
Una nuova tempesta giudiziaria che si abbatte sul quel carrozzone chiamato ANAS…
La Guardia di Finanza ha arrestato 19 persone tra dirigenti e imprenditori. 36 gli indagati, tra questi Marco Martinelli, deputato di Forza Italia.
Sequestrato quasi un milione di euro… per i pm è il frutto della corruzione.
Nelle carte dell’inchiesta, si parla di “marciume diffuso” e di “tangenti sistemiche“.
In Sicilia l’operazione ha coinvolto quasi tutti i nominativi delle imprese più importanti… di cui riporto la nota su LIVESICILIA del giornalista A. Condorelli:
Maxi operazione, arrestati Bosco e Costanzo Coinvolti anche noti imprenditori siciliani: Corruzione all’ANAS: perquisizioni in corso in Sicilia, nel mirino l’appalto della SS 117 cofinanziata dalla Regione siciliana.
Come diceva Troisi… non ci resta che piangere!!!

Un raddoppio quello della SS 640 che rappresenta con i suoi 740 milioni di euro, un interessante business per l’impresa che si è aggiudicata l’opera pubblica e cioè la società consortile Empedocie 2 S.C.P.A. (costituita da CMC Cooperativa Muratori e Cementisti Ravenna 44%, CCC Società Cooperativa 18%, Tecnics di Catania 38%).
Se andiamo a rileggere quanto riportava il protocollo di intesa, osserviamo che la Empedocle SCPA (in forza del contratto a Contraente Generale), potrà affidare ad imprese terze, lavori ed opere, per l’intera realizzazione del progetto. 
Sarebbe interessante quindi conoscere i nominativi di quelle imprese, che hanno operato su quei tratti stradali e sapere se in questi anni, qualcuna di esse, abbia avuto revocato il certificato antimafia o se siano stati emessi provvedimenti interdittivi o condanne, nei confronti di alcuni loro legali rappresentanti…
Ed inoltre, sarebbe rilevante conoscere se, durante l’esecuzione, siano state violate le clausole di salvaguardia, con riferimento specifico agli impegni normativi e contrattuali e cioè, se dalle verifiche (alle imprese affidatarie e/o sub affidataria dei lavori) siano emerse irregolarità nei confronti dei propri dipendenti o dei lavoratori dipendenti da eventuali imprese sub affidataria, presenti nei lavori appaltati.
Inoltre, premesso che la società Empedocle 2 S.c.p.a. a promosso a suo tempo con la Prefettura di Caltanissetta, la Regione Siciliana, Anas SpA la sottoscrizione di un Protocollo d’intesa ai fini della prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata e dove tale protocollo avrebbe dovuto di fatto costituire “l’elemento fondamentale” sul quale garantire tutte procedure interne volte ad attivare le ricognizioni e le analisi per la protezione e l’incremento dell’integrità aziendale e della filiera produttiva relativa al lavoro…
Scoprire quindi in questi giorni come, i militari del Reparto Operativo (Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Caltanissetta), abbiano dato corso, ad un serie di procedimenti, iscrivendo 12 indagati per “concorso in frode in pubbliche forniture  e dove agli interessati è stata contestualmente notificata “informazione di garanzia” e sono stati accusati, a vario titolo, per aver:
– utilizzato calcestruzzo non conforme alle previsioni contrattuali;
– utilizzato gabbie in acciaio per la realizzazione di pali ed altre strutture di misure e/o caratteristiche tecniche non conformi al capitolato;
– occultato alla Direzione dei Lavori difficoltà tecniche ed irregolarità dei materiali;
– omesso di segnalare alla Direzione dei Lavori irregolarità riscontrate, impedendo l’apertura della procedura contrattuale di non conformità e la successiva risoluzione delle irregolarità esecutive, lascia di per se, un po’ perplessi….

Certamente qualche dubbio sulla validità di questi protocolli di legalità nasce, considerato che proprio in questi giorni, ad una delle partecipate, è stata notificata l’interdittiva antimafia in seguito all’arresto dei propri vertici…

Sarebbe altrettanto interessante conoscere per quali ragioni, un’opera che prevedeva i lavori di adeguamento a quattro corsie della strada statale 640 “di Porto Empedocle†(dal km 9,800 al km 44,400), per un importo di circa 378 milioni euro sia giunta oggi a costare quasi il doppio…
Ed ancora, un’opera che prevedeva il completamento entro 1510 giorni dalla firma del contratto (sono circa cinque anni) e che dal quel 2008 è ancora in corso di realizzazione, ma soprattutto, non si sa nemmeno quando si giungerà alla conclusione, considerato che -per quanto emerso- sono state rilevate numerose non-conformità durante i lavori e che queste se pur già segnalate al contraente generale, avranno l’onere di essere sanate… 

Inoltre, mi sembra di ricordare che per ogni giorno di ritardo, il contraente generale avrebbe dovuto corrispondere all’ANAS una penale pari all’1 per mille dell’importo complessivo della progettazione esecutiva e dello 0,5 per mille dell’importo complessivo offerto per i lavori…

Una cosa è certa, questo sistema sugli appalti pubblici, così com’è, non funziona e presenta falle a tutti i livelli… dalla trasparenza delle gare d’appalto (sempre più viziate dalla solita rete di conoscenze e favoritismi) ai controlli ispet­ti­vi an­ti­ma­fia, dai requisiti di moralità professionale dei titolari, alle mazzette ripartite, dai meccanismi di accesso agli appalti, ovvero la qualificazione delle imprese, con quel sistema SOA (società organismo di attestazione) basato su controlli affidati a società private, che avrebbero dovuto sostituire quel carrozzone dell’Albo costruttori, filtrandone l’accesso dei nuovi ingressi ed eliminando tutte quei vecchi scatoloni vuoti, e per finire, quella mancata trasparenza…
Non esiste a tutt’oggi una banca dati informatizzata, dalla quale sia possibile conoscere tutti i contratti pubblici e che permetta a chiunque, di sapere quanto sia costata un’opera (rispetto all’importo originario), a chi è stata affidata, chi erano i subappaltatori, conoscere mese per mese gli stati d’avanzamento di un’opera, ecc…
Non so dire se chi si occupa d’appalti pubblici sia realmente incapace… ho il dubbio invece, che forse, ci troviamo in un comparto gestito da furbi, che fa sì che questo sistema, resti cosi com’è, per poter continuare a ingrassare e oliare, tutte quei soggetti, legati tra loro in anomale procedure ( il più delle volte illecite…) che prendono il nome di… appaltopoli!!!Â