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Ieri mattina, mentre uscivo dal Tribunale di Catania, ho avuto il piacere d’incontrare il Dott. Alfio Grassi (Presidente del Consorzio della Pietra Lavica dell’Etna) ed allora ne ho approffittato per chiedergli se, dall’ultima volta in cui ci eravamo visti, ho cercato di sapere se vi fossero state delle novità, mi riferivo sull’incontro richiesto a suo tempo dalle tre categorie sicilane di cavatori, al Presidente della CTS, Dott. Avv. Gaetano Armao. 

Il presidente Grassi mi confermava che purtroppo nessuno da parte del CTS avesse risposto (perdonatemi la riflessione personale, ma ritengo che quanto accada in questa nostra regione rappresenti qualcosa di paradossale; d’altronde vorrei comprendere quale motivazione conduca una parte – tra l’altro istituzionale – a rifiutare un incontro ufficialmente richiesto), ma soprattutto che le problematiche a suo tempo dal gruppo evidenziate – vedasi link: https://nicola-costanzo.blogspot.com/2023/11/cts-inviata-al-presidente-g-armao-una.html fossero rimaste del tutto  immutate.

Durante il colloquio mi anticipava comunque di un articolo che, da lì a poco, sarebbe stato pubblicato nella testata giornalistica  “Live Sicilia“; difatti, nel primo pomeriggio, ho ritrovato sul sito web il post che per l’appunto affrontava i temi riguardo la semplificazione della nuova disciplina delle procedure di autorizzazione e gestionali delle cave, lo snellimento burocratico, ed ancore l’entità dei canoni e la chiarezza sugli oneri e sugli adempimenti di ripristino ambientale affinché non si cumulino, entrambi, in capo alle imprese. 

L’articolo a nome del Presidente delle sezioni marmi di Sicindustria Trapani, Giovanni Castiglione, riportava quanto segue: “Sono queste le priorità che le aziende del settore lapideo siciliano mettono sul tavolo in vista dell’approdo in Aula del disegno di legge n. 239/A sul riordino della normativa dei materiali da cave e materiali lapidei. Sicindustria, il Consorzio della Pietra Lavica dell’Etna e il Consicav, Consorzio siciliano cavatori, auspicano infatti “che si riesca ad arrivare all’approvazione di un testo che sia in linea con quello spirito innovativo indispensabile per dare una risposta adeguata alle esigenze di un comparto costretto a fare i conti con una normativa ferma da oltre 40 anni”. 

Trovate l’articolo completo su: https://livesicilia.it/cave-e-marmi-la-richiesta-rispondere-alle-imprese-del-settore/

Riprendendo con il Dott. Grassi, chiedevo ad egli quali fossero le reali motivazione che, a mio avviso, avessero ancora vincolato le tre categorie di cavatori dal procedere formalmente – viste le motivazioni a suo tempo formulate nella richiesta d’incontro che mi permetto di ricordare, evidenziavano “disfunzioni della Commissione Tecnica Specialistica del “Servizio 1 VIAVAS dell’Arta Sicilia” in violazione dei principi regolamentari e normativi – attraverso gli organi competenti.

A questa precisa domanda il Presidente Grassi, scusandosi, mi dichiarava che per motivi di riservatezza non poteva anticiparmi nulla; tuttavia, dal suo sguardo, ho avuto come la sensazione che qualcosa a breve si stia per avviare…

Ma chissà, forse mi sto sbagliando???

Dott. Grassi buonasera, 

a quasi due anni dalla missiva in cui lei gentilmente rispondeva alle mie domande – http://nicola-costanzo.blogspot.com/2021/12/dott-alfio-grassi-deliberazione-della.html – ho potuto leggere successivamente su alcune testate web, degli attacchi sferrati dal Presidente nazionale di Confindustria, Carlo Bonomi, contro la CTS (Commissione Tecnica Specialistica VIA-VAS), a cui si sono aggiunte alcune associazioni di categoria, tra cui proprio il “Consorzio della Pietra Lavica dell’Etna”, da Lei presieduto.

Quantunque da allora, a parte i provvedimenti determinati dal Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ho avvertito la sensazione che su quella vicenda fosse calato il sipario e che quanto a suo tempo emerso, fosse volutamente finito nell’oblio.

Ecco quindi perché a distanza di anni Le scrivo nuovamente, affinché possa chiarirmi alcuni dubbi che, secondo il sottoscritto, in questi mesi sono risultati lacunosi.

Innanzitutto vorrei chiederLe, se al cambio dei funzionari del “CTS” (che ho letto dal web), siano stati attuati degli aggiornamenti e in caso affermativo, se può spiegarli in maniera dettagliata.

Ho letto inoltre un articolo pubblicato su “Livesicilia.it” che ha fatto molta risonanza: https://livesicilia.it/cts-guerra-di-cifre-ecco-le-bugie-di-angelini/

Alla luce quindi di quelle sue dichiarazioni, nelle quali si era scagliato contro l’ex presidente Angelini, vi sono state delle modifiche dal punto di vista procedurale?

Tra l’altro, nel leggere, ho avuto come la sensazione che Lei avesse colto qualcosa di ambiguo in quel operato,  l’impressione ricevuta e che fossero state compiute delle procedure quantomeno anomale. Se non le reca disturbo, può confermarmi se questa personale percezione fosse corretta e in tal caso, potrebbe – senza entrare nei dettagli – rappresentare un caso? Ad esempio, ha riscontrato delle anomalie nell’ordine cronologico delle istruttorie o sono emerse delle eccezioni?

Ed ancora, cosa pensa dell’operato in termini tecnici del CTS? Ritiene che si possano migliorare – a garanzia di efficacia e soprattutto di trasparenza – le metodologie utilizzate per le istruttorie presentate?

Come consiglierebbe di operare affinché si possa accelerare l’iter di quelle pratiche e soprattutto ai fini di legalità, cosa si potrebbe attuare per rafforzare le procedure di controllo, proteggendo così facendo non solo il sistema, ma soprattutto l’operato dei funzionari del CTS da possibili accertamenti giudiziari, solo per aver compiuto il proprio dovere?

Dott. Grassi, ringraziando anticipatamente per la sempre cortese collaborazione, porgo cordiali

RISPOSTA:

Sig. Costanzo buongiorno, 

rispondo innanzitutto alla sua domanda sul cambio dei funzionari del “CTS” e se siano stati attuati degli aggiornamenti: In realtà, solo da alcune settimane si è assistito agli effetti della riforma della CTS, con la nomina a nuovo presidente dell’Avv. Gaetano Armao, anch’Egli ai tempi critico nei confronti del sociologo, Prof. Aurelio Angelini. 

Anzi, devo ammettere che Armao fu una delle poche voci critiche del governo Musumeci contro la CTS di Angelini – https://www.ilmoderatore.it/gaetano-armao-nuova-leadership-per-i-grandi-progetti-in-sicilia/ – nonostante molte associazioni di categoria si lamentassero per l’incomprensibile condotta iper-burocratica e discutibile dell’allora CTS. 

Il mio intervento era finalizzato a smentire, numeri alla mano, il prosperoso bilancio che Angelini, al termine del suo incarico, ha cercato di far passare per buono sulle attività di istruttoria della sua CTS.

A seguito di uno approfondito studio analitico condotto dal Consorzio della Pietra Lavica dell’Etna sulle pratiche ambientali istruite dalla CTS di Angelini, è emerso un quadro raccapricciante: Un altissimo numero di istanze venivano rimandate ad una successiva istruttoria (assoggettabilità a VIA), con la conseguenza che un’autorizzazione finale si otteneva dopo 3-4 anni. E c’è di più: spesso le motivazioni di questi rimandi erano illogiche e discutibili e si rasentava perfino l’assurdo.

Consideri, inoltre, che sulle pratiche che hanno raggiunto la conclusione dell’istruttoria, sono state impartite più di 15.000 prescrizioni ambientale! Sa cosa significa? che queste istanze devono essere sottoposte nuovamente al vaglio della CTS per la cosiddetta verifica di ottemperanza, ovvero devono ricevere un ulteriore nulla osta finale per poter procedere finalmente alla realizzazione del progetto.

E’ come il gioco dell’oca: quando ti sembra di essere arrivato al traguardo, ritorni al punto di partenza. Un investitore che entra in questo girono infernale, prima o dopo butta la spugna.

Alla Sua domanda “se avessi colto qualcosa di ambiguo in quel operato”, sono i pareri emessi dalla CTS di Angelini che confermano che qualcosa non andava. Abbiamo studiato tutti i pareri emessi relativi ai progetti di cava e sono venuti fuori asimmetrie e contraddizioni fin troppo palesi. 

Mi chiede inoltre se “abbiamo riscontrato delle anomalie nell’ordine cronologico delle istruttorie o siano emerse delle eccezioni”: Vi sono scavalchi dell’ordine cronologico veramente imbarazzanti. Pratiche presentate in tempi successivi ad altre che sono state esitate in anticipo. Abbiamo casi in cui nello stesso periodo sono stati presentati da diversi proponenti dei progetti di cava; qualcuno è stato fortunato, ottenendo in tempi stretti il parere favorevole, altri aspettano ancora la conclusione dell’istruttoria. Ci sarebbe da chiedersi: come è potuto accadere tutto questo in maniera indisturbata?

Ed ancora – “cosa penso dell’operato in termini tecnici del CTS e se ritengo che si possano migliorare a garanzia di efficacia e soprattutto di trasparenza le metodologie utilizzate per le istruttorie presentate?”: La CTS di Angelini ha rifiutato qualsiasi confronto con il mondo imprenditoriale e dei professionisti. Quando manca il confronto e la dialettica tra le parti i risultati sono sempre nefasti.

L’assessore Pagana ha invece apportato delle importanti modifiche gestionali: le associazioni di categoria potranno porsi come osservatori della CTS e durante le istruttorie dei progetti i soggetti proponenti saranno direttamente coinvolti, col reciproco rispetto dei ruoli.

Sono punti fondamentali per riavvicinare l’utente con la pubblica amministrazione, pur sempre nel rispetto della legalità e dei propri ruoli. Il confronto significa crescita e aiuterà certamente a risolvere criticità procedurali che a volte portano allo stallo infinito delle istruttorie.

Ed infine, alla domanda: “Come consiglierebbe di operare affinché si possa accelerare l’iter di quelle pratiche e soprattutto, ai fini di legalità, cosa si potrebbe attuare per rafforzare le procedure di controllo, proteggendo così facendo non solo il sistema, ma soprattutto l’operato dei funzionari del CTS da possibili accertamenti giudiziari, solo per aver compiuto esclusivamente il proprio dovere”, rispondo:

Caro Costanzo, ritengo che la trasparenza, la professionalità e la dialettica siano i tre elementi indispensabili per poter garantire il buon andamento della pubblica amministrazione. Innanzitutto, voglio spezzare una lancia per quei dipendenti regionali che operano in uffici pesantemente sotto-organico, riuscendo eroicamente a svolgere  il proprio dovere con abnegazione e sacrificio. Detto questo, sarebbe, però, ridicolo non ammettere che vi sono delle gravi criticità in molti settori della pubblica amministrazione che, di fatto, stanno portando ad una paralisi degli investimenti e dello sviluppo economico della Sicilia. Entrando nel merito della CTS, credo che sarebbe  opportuno, innanzitutto, rendere pubblico l’elenco delle istanze, evidenziando l’ordine cronologico delle istruttorie. La performance dei nuclei istruttori dovrebbe essere di dominio pubblico, così come i nominativi degli istruttori di ogni singola istanza. Un proponente che paga migliaia di euro di oneri di istruttoria, credo che abbia il diritto di avere informazioni in tempo reale sullo stato dell’istruttoria della propria istanza, di conoscere i nominativi degli istruttori, di ricevere risposte entro i termini di Legge. 

I dati statistici dell’operato CTS, sia in termini di numero di pratiche esitate che di durata dei vari procedimenti istruttori dovrebbero essere pubblicati online. Stiamo parlando di un servizio pubblico che viene finanziato dai soldi dei contribuenti e degli stessi proponenti delle istanze, quindi non credo che si tratti di una pretesa capziosa quando si chiede all’Amministrazione di essere trasparente. 

Lo sa che durante la presidenza di Angelini, decine e decine di legittime richieste sullo stato dell’istruttoria delle pratiche non hanno mai ricevuto riscontro? Lo trovo vergognoso questo atteggiamento reticente di un organo pubblico.

Sa inoltre che nel sito SIVVI-ARTA dell’Assessorato, qualche anno fa, sempre sotto la presidenza di Angelini, è stato rimosso il link ove era possibile consultare i dati statistici sulle istanze presentante ed esitate? Un bello esempio di trasparenza stile-cinese. 

Mi auguro che l’Avv. Armao riesca ad accogliere le legittime richieste del mondo imprenditoriale che invocano semplicemente il rispetto delle regole e delle Leggi. Un’istanza deve essere istruita entro i termini di Legge, in maniera professionale e trasparente, con un atteggiamento collaborativo e non ambiguo. Dalla CTS passa lo sviluppo della Sicilia, quindi chi ha l’onore di far parte di questo organo tecnico deve assumere un atteggiamento di grande professionalità e responsabilità.

In poche parole, potrei sintetizzare così: quella Commissione ha bisogno di tecnici che considerino il loro compito un umile servizio e non un potere. Tecnici che valutino il trascorrere del tempo come una calamità e non un’opportunità. Voglio una Commissione che lavori per accelerare le procedure invece di provare il sadico piacere di infliggere a ogni istanza decine di prescrizioni, spesso discutibili. Così si frena la spesa per gli investimenti e si condanna l’economia siciliana alla stagnazione.

Nel ricevere la sopraddetta risposta ho rivolto al Dott. Grassi (in data 07 c.m.) un’ulteriore domanda: mi sembra di aver già sentito qualcosa del genere, sbaglio? 

La risposta ricevuta è stata: 

Non sbaglia: sono dichiarazioni rilasciate dall’allora Presidente Musumeci quando nominò nel 2019 la nuova CTS presieduta dal Prof. Angelini.

Sig. Costanzo buonasera,
r
ispondo con piacere alla mail ricevuta, d’altra parte la sua nota anticipa quanto il sottoscritto aveva, pochi giorni fa, trasmesso al Presidente dell’Ordine dei Geologi di Sicilia, Dott. Geol. Corrao Mauro.

Ed è quindi per la sopraddetta ragione che mi permetto di inviare Lei quanto ufficialmente trasmesso, affinchè da quella missiva si possano comprendere tutte le problematiche fin quì emerse con il CTS ed i suoi diretti esponenti:

Il sottoscritto Dott. Geol. Alfio Grassi, iscritto all’O.R.G.S. al n. 2352, libero professionista, nonché rappresentante legale del “Consorzio della Pietra Lavica dell’Etna” – associazione di imprese afferente la filiera della pietra lavica – con la presente esprime il più profondo disappunto per quanto riportato nella deliberazione n. 448 (del 05/11/21) della Giunta Regionale della Regione Sicilia in merito alle responsabilità additate ai progettisti degli studi ambientali sul mancato rispetto dei tempi procedimentali di istruttoria delle istanze presentate al Servizio 1 VIA-VAS dell’A.R.T.A. Sicilia, di competenza della Commissione Tecnica Specialistica. 

Più precisamente, si fa riferimento alla scarsa qualità progettuale del soggetto proponente pubblico e privato come causa ostativa alla fluidità dei procedimenti istruttori che, a dire degli esperti della CTS (Commissione Tecnica Specialistica), rappresenta una delle maggiori criticità per il buon funzionamento dell’organo di valutazione delle procedure ambientali, ai sensi del Decreto Legislativo 152/06 e ss.mm.ii. 

Tali affermazioni, a parere del sottoscritto, appaiono palesemente calunniose nei confronti dei professionisti che operano da anni nel settore della progettazione tecnica-ambientale, che non si sono mai risparmiati al costruttivo confronto con la pubblica amministrazione e ai quali è stata da sempre riconosciuta la professionalità acquisita e maturata nel corso degli anni. 

L’attuale CTS, insediatasi nel luglio 2019 e presieduta dal Pedagogo Prof. Aurelio Angelini, si sta distinguendo per i metodi di condotta e valutazione a dir poco discutibili. 

Dalla consultazione dei decreti assessoriali e dirigenziali relativi alle pratiche istruite durante la vigenza dell’attuale CTS, risulta palese che l’ordine cronologico di istruzione delle istanze non segue quello di presentazione delle medesime, suscitando forte perplessità sul metodo poco trasparente adottato dalla CTS per l’assegnazione delle pratiche ai vari gruppi istruttori. 

Inoltre, i tempi di istruttoria di molte istanze si è dilatato in maniera esorbitante rispetto a quanto si registrava con la precedente Commissione, creando un grave nocumento alle imprese che restano in attesa di anni per ricevere il nulla osta ambientale ai fini dell’attuazione del proprio investimento.

Altrettanto poco trasparente appare il metodo analitico adottato dalla CTS per la valutazione degli studi ambientali dei soggetti proponenti privati e pubblici, contraddistinto da una differenziazione di giudizio che in certi casi appare del tutto irrazionale, visto che per analoghi progetti e medesimi contesti ambientali vengono edotte valutazioni diametralmente opposte, comportando un forte pregiudizio al concetto delle “pari opportunità d’impresaâ€. 

Inoltre, dai dati relativi ai procedimenti conclusi, analizzati direttamente dal sottoscritto, si  riscontra che il rendimento della CTS è notevolmente inferiore a quanto prospettato in sede di insediamento; l’obiettivo di esitare 90 pratiche al mese, come dichiarato dall’Assessore Cordaro e dal Presidente Musumeci, è stato palesemente disatteso, visto che in realtà le procedure effettivamente concluse sono mediamente 15 al mese. 

Da tempo, molte associazioni di categoria hanno già manifestato le sopra-esposte criticità all’Assessorato del Territorio e dell’Ambiente della regione Sicilia, senza però ottenere alcuna risposta concreta sulla problematica emersa.

Anzi, in occasione di alcuni incontri avvenuti tra i tecnici delle associazioni di categoria (compreso il sottoscritto) del settore lapideo-estrattivo e i rappresentanti della CTS, è emerso il rifiuto da parte del presidente Aurelio Angelini a riconoscere le anomalie documentalmente evidenziate e riscontrate in alcuni procedimenti ambientali di progetti di cava, per le quali il noto Prof. Angelini ha additato, anche in quella occasione, la responsabilità ai professionisti-progettisti.

A parere del sottoscritto, è ormai palese che gli attacchi perdi delegittimazione portati avanti dall’organo CTS nei confronti dei professionisti siano del tutto inaccettabili e finanche calunniosi, volti solo a mascherare il fallimento di una Commissione che rischia di provocare la paralisi delle attività produttive imprenditoriali della Sicilia. 

Per quanto sopra, si chiede alla S.V. di intraprendere ogni azione di tutela e difesa del prestigio professionale legato al nostro Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia, oggi gravemente leso da un organo tecnico dell’amministrazione regionale preposto alle autorizzazioni ambientali.

Il sottoscritto, infine, si rende disponibile a fornire qualsiasi documentazione a supporto delle recriminazioni evidenziate nella presente.

Sig. Costanzo, auspico di aver chiarito ogni sua richiesta e resto a disposizione per qualsivoglia ulteriore evidenza. 

Cordiali saluti
Alfio Grassi