Quante dichiarazioni sulla realizzazione di quel ponte sullo stretto. Già… forse anche troppe!!!

Pubblicato: 1 marzo 2023 in Uncategorized
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È troppo basso per il transito delle navi“!!!

Ecco l’ultimo allarme riferito sull’altezza massima del ponte rispetto al livello del mare, ma non è quel quel ponte non lo si vuole realizzare per i troppi interessi economici che genera quotidianamente???

Ho letto altresì in un post parlare d’incidenti negli anni di navi transitanti che sono andate ad impattare sui cavi elettrici presenti sullo stretto che collegano Calabria a Sicilia…

Certo, c’è poi chi replica – dopo aver lavorato su quei piloni per 40 anni – che mai nave ha toccato quei cavi elettrici, aggiungendo: sarebbe stato un disastro!!! 

Peraltro vi è anche chi in maniera professionale spiega come l’altezza dell’impalcato, in condizioni normali di esercizio, è previsto in 76 metri s.l.m. e quindi i 65 metri (ultimamente riportati…), sono da attribuirsi esclusivamente al franco minimo navigabile e cioè all’abbassamento massimo che subisce l’impalcato quando è al massimo del carico e che, secondo quanto previsto dalle normative internazionali, non deve mai essere inferiore a 65 metri, motivo per cui, le più grandi navi attualmente in circolazioni nei mari di tutto il mondo, ci passerebbero alla grande…

Tuttavia, ogni qualvolta si cerca di realizzare quest’opera, c’è sempre qualcuno disposto a fare in modo che ciò non avvenga e quindi, mentre nel mondo si compiono infrastrutture ben più notevoli, da noi tutto viene valutato senza alcun dato scientifico, con la sensazione che quel giudizio, positivo o negativo, venga basato su fattori strettamente personali e non tecnici, così…  non solo non partono i lavori, ma nemmeno si arriva ad un proposta plausibile che preveda un progetto esecutivo…

Chissà se quelle critiche non dipendano principalmente dall’eventuale annullamento dei contratti attualmente in essere o ancor peggio, sulla messa in liquidazione della società concessionaria…

Ecco quindi parlare di progetto giudicato non realizzabile, di materiali non adatti a costruirlo (o che non assicurano le prestazioni tecnologiche necessarie), poi vi sono gli ambientalisti di entrambe le regioni, quest’ultimi correttamente difendono il proprio territorio, impareggiabile per bellezza, storia e cultura e infine, come non ricordare chi dichiara come il Ponte sia perfettamente inutile o quantomeno che si potrebbero destinare quelle risorse per sanare altre criticità…

Cosa dire, tra questi due schieramenti non si troverà mai un accordo e forse dopotutto è meglio lasciare le cose per come stanno, d’altronde… se Dio ha preferito tenere la Sicilia staccata dall’Italia, chissà, forse una ragione c’è!!!

 

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