Archivio per 23 luglio 2018

Lo scenario che si aperto è gravissimo e desolante al tempo stesso…
E’ stato evidenziato che nel Tribunale di Messina, il Consiglio di Stato e il Consiglio di giustizia amministrativa sono stati fortemente condizionati dall’attivismo di un numero consistente di giudici a libro paga che avrebbero preso mazzette per favorire i clienti più importanti rappresentati dal loro studio legale…
Ecco allora scoperte sentenze amministrative comprate ed un’azione di dossieraggio per inquinare e depistare importanti inchieste penali!!!
L’avevo scritto ieri… ed ora per l’ennesima volta (purtroppo…), scopro di aver avuto un’impressione corretta…
Ci sono più di venti magistrati iscritti per corruzione in atti giudiziari nel registro degli indagati delle procure di Messina, per un giro enorme di processi aggiustati nell’ambito della giustizia amministrativa…
L’hanno definita una vera e propria associazione a delinquere, magistrati che per anni avrebbero messo a disposizione la loro funzione giudiziale in cambio di soldi…
I magistrati che si sono dovuti interessare dell’inchiesta che ha portato all’arresto dei colleghi, hanno parlato di “mercificazione della funzione giudiziaria”, aggiungendo, “sono state usare prerogative per curare interessi particolaristici e personali di terzi soggetti… dietro remunerazione”!!!
Da non crederci… già, dover scoprire come in un palazzo di giustizia come quello di Messina, sia cresciuta a dismisura un fenomeno che a definirlo criminale non si fa peccato…
Tra i protagonisti, magistrati e avvocati… c’è chi aggiustava sentenze in cambio di denaro, chi vendeva informazioni segrete e chi rallentava le udienze; ciascuno ha fatto la sua parte!!!
 I casi sotto la lente d’ingrandimento sono in aumento esponenziale, tanto che gli esperti hanno iniziato a parlare di un nuovo settore illegale in forte espansione: la criminalità del giudiziario!!!
Potremmo definirlo il nuovo business… sì quello giudiziario!!!
Scriveva nel 1935 il giurista Piero Calamandrei nel suo “Elogio dei giudici scritto da un avvocatoâ€: “Ciò che può costituire reato per i magistrati non è la corruzione per denaro, ma il vero pericolo è un lento esaurimento interno delle coscienze, una crescente pigrizia morale“!!!
Sono passati più di ottant’anni da quella pubblicazione, ed oggi, con quanto stiamo assistendo, non possiamo che comprendere di come la situazione sia sicuramente peggiorata…
La corruzione nel nostro paese, sicuramente diffusa nella pubblica amministrazione, ha ahimè trasmesso quell’infezione anche alle aule di giustizia, un tempo luoghi deputati alla ricerca della verità e alla lotta contro il crimine e che ora si sono trasformate in luoghi, per compiere business “illegali“!!!
Speriamo quantomeno che la giustizia alla fine faccia il proprio dovere… e soprattutto butti la chiave di quella cella, nella quale mi auguro verranno posti tutti quei magistrati, che si sono infettati di corruzione e che ormai possiamo definire: “contagiati“!!!
Lo scenario che si aperto è gravissimo e desolante al tempo stesso…
E’ stato evidenziato che nel Tribunale di Messina, il Consiglio di Stato e il Consiglio di giustizia amministrativa sono stati fortemente condizionati dall’attivismo di un numero consistente di giudici a libro paga che avrebbero preso mazzette per favorire i clienti più importanti rappresentati dal loro studio legale…
Ecco allora scoperte sentenze amministrative comprate ed un’azione di dossieraggio per inquinare e depistare importanti inchieste penali!!!
L’avevo scritto ieri, ed ora per l’ennesima volta (purtroppo…), scopro di aver avuto un’impressione corretta…    
Ci sono più di venti magistrati iscritti per corruzione in atti giudiziari nel registro degli indagati delle procure di Messina, per un giro enorme di processi aggiustati nell’ambito della giustizia amministrativa…
L’hanno definita una vera e propria associazione a delinquere, magistrati che per anni avrebbero messo a disposizione la loro funzione giudiziale in cambio di soldi…
Gli stessi magistrati che si sono interessati dell’inchiesta contro i propri colleghi, hanno parlato di “mercificazione della funzione giudiziaria”, aggiungendo, “sono state usare prerogative per curare interessi particolaristici e personali di terzi soggetti… dietro remunerazione”!!!
Da non crederci… già, dover scoprire come in un palazzo di giustizia qual’è quello di Messina, sia cresciuto a dismisura un fenomeno che a definirlo criminale non si fa peccato…
Tra i protagonisti, magistrati e avvocati…
C’era chi aggiustava sentenze in cambio di denaro, chi vendeva informazioni segrete e chi rallentava le udienze; ciascuno naturalmente ha fatto la sua parte!!!
I casi sotto la lente d’indagine sono in aumento esponenziale, tanto che gli esperti hanno iniziato a parlare di un nuovo settore illegale in forte espansione: la criminalità del giudiziario!!!
Sì… potremmo definirlo il nuovo business!!!
Scriveva nel 1935 il giurista Piero Calamandrei nel suo “Elogio dei giudici scritto da un avvocatoâ€: “Ciò che può costituire reato per i magistrati non è la corruzione per denaro, ma il vero pericolo è un lento esaurimento interno delle coscienze, una crescente pigrizia morale“!!!
Sono passati più di ottant’anni da quella pubblicazione, ed oggi, paragonando quel messaggio con quanto stiamo assistendo, non possiamo che comprendere di come la situazione sia sicuramente peggiorata…
La corruzione nel nostro paese, sicuramente diffusa nella pubblica amministrazione, ha trasmesso ahimè quell’infezione anche nelle aule di giustizia, un tempo luoghi “sterili”, in quanto deputati alla ricerca della verità e alla lotta contro il crimine e che ora si sono trasformate in luoghi “infetti”, per compiere quei loro business “illegali“!!!
Speriamo quantomeno che la giustizia alla fine faccia il proprio dovere… e soprattutto che butti la chiave di quella cella, nella quale mi auguro verranno posti tutti quei magistrati, che si sono infettati di corruzione e che ormai possiamo definire… “contagiati“!!! Â